venerdì 8 aprile 2011

La salute, prima di tutto

La nuova Era del Forno è alle porte e i preparativi fervono.
Ad esempio si intensifica il tentativo di sviare l'attenzione dal problema centrale di questa vicenda, che è quello sanitario, della salute.
Farà male l'impianto?
La commissione del 23 marzo scorso, per chi ha avuto la fortuna di esserci, non ha lasciato alcun dubbio: poco, tanto, moltissimo, il forno inceneritore è un trasformatore di materia che riduce i rifiuti in pulviscolo zuppo di inquinanti, che viene poi liberato in cielo.
Le discariche non spariscono, semplicemente cambiano casa, prima avvelenavano la terra, domani avveleneranno l'aria.
E' un argomento su cui non si tratta di prendere posizioni di partito o seguire logiche politiche.



No, stiamo parlando della nostra vita.
Della qualità del nostro benessere, del futuro dei nostri figli.
Siamo tutti dalla stessa parte del fronte e davanti un unico nemico: l'inquinamento ambientale.
Ma non è così semplice come sembra perché a Parma stiamo assistendo ad un approccio politico alla questione, con difese ad oltranza del progetto dal fortino delle “scelte fatte”, impermeabili a qualunque nuovo dato o studio epidemiologico recente.
Non solo.
L'associazione che dal 2006 è nata proprio allo scopo di bloccare questo progetto e salvare un po' di quell'ambiente che ancora rimane a Parma, è trascinata come si dice “per la giacchetta”, nel tentativo di depotenziare la sua azione seminando il dubbio: “Lo faranno per secondi fini?”.
Così assistiamo sempre più di frequente a tentativi di collocare il Gcr un giorno a destra, e l'altro giorno a sinistra, un giorno sostenitori del sindaco Vignali, un altro a fianco di Rifondazione nel presidio sotto la sede della Provincia.
Troppo teneri con il Pdl, troppo duri con il Pd, troppo sfacciati con Villani, troppo soffocanti con la Mantelli.
Troppo.
Noi siamo troppo. Troppo presenti, troppo incessanti, troppo movimentisti, troppo espliciti, troppo dalla parte della salute.
Ci ripetiamo.
Noi siamo troppo contro il forno, ma troppo non è mai abbastanza.
Per noi il forno è il Nemico Numero Uno.
L'inceneritore va stoppato, spento prima di accenderlo, svegliando le coscienze assonnate di questa città, che dall'ultima persona meno importante a quella in alto nella hit del potere, è ancora a bocca aperta alla finestra, in attesa degli eventi.
Ci ripetiamo.
Noi non abbiamo parentele politiche ne soggetti partitici da appoggiare, nessun gruppo con cui scambiare favori, e rimaniamo aperti e disponibili ad incontrare, discutere, scontrarci, con tutti e con chiunque e su tutto.
Abbiamo incontrato crediamo tutti quelli che hanno chiesto di farlo. A volte siamo stati noi a sollecitare la conoscenza, andiamo avanti e indietro sul territorio provinciale ed oltre, non disdegnando le trasferte fuori Italia, alla ricerca del buonsenso, che spesso incontriamo, più facilmente lontano che a casa nostra, dove vige il muro contro muro, la salute di tutti calpestata da queste logiche assurde che riescono ancora a sviare l'attenzione dal nocciolo.
Un giorno Parma perbene aprirà gli occhi e non accetterà più queste logiche, noi stiamo aspettando pazienti questo momento di risveglio civile.
Nel frattempo siamo positivi e presenti ovunque ci siano parvenze di buone pratiche nella gestione dei rifiuti, convinti come siamo che la strada del riciclo è molto più semplice e di soddisfazione che distruggere materiali in modo così barbaro e fuori tempo che è la pratica dell'incenerimento.
No more waste, waste is food.
Mai più rifiuti. I rifiuti sono cibo.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 8 aprile 2011
-394 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+312 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

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