martedì 10 gennaio 2012

L'organica incapacità di differenziare

Il comune di Parma è colpevolmente in ritardo sulla raccolta differenziata come abbiamo avuto più volte modo di evidenziare. Il porta a porta spinto è partito con difficoltà nel quartiere Cittadella, anche per la poca convinzione delle precedente amministrazione nel promuovere questo sistema di raccolta, ormai definito universalmente il migliore metodo per l’intercettazione ed il riciclo dei materiali.
Abbiamo poi più volte citato nei nostri comunicati il caso emblematico degli ortofrutta di piazzale San Bartolomeo, dove dopo i roboanti annunci dell’ex assessore Sassi e Iren, nell’agosto 2010, siamo tornati per ben 10 volte sul luogo dello sperpero, per verificare, ahinoi, che la raccolta differenziata di plastica, legno e cartone viene completamente disattesa.



La gestione dei rifiuti marchiata Iren ci ha poi regalato nei mesi scorsi la bizzarra soluzione di utilizzare sacchetti di plastica per raccogliere il nostro organico di cucina, obbligando poi le aziende che ricevono il materiale a scartare il 29-30% su quello che dovrebbe diventare compost per i nostri terreni: http://www.youtube.com/watch?v=nXG_EQ0b3NU
Anche a seguito delle nostre pressanti segnalazioni, siamo finalmente tornati ai sacchetti in mater-bi, ma tuttora permangono differenze di gestione che generano forti disservizi, in quanto a molti utenti non è stato sostituito il bidoncino di prima fornitura (non forato e di altezza superiore al sacchetto attuale) di modo che se non si è proprio virtuosi del riciclo, si perde la voglia di separare l’organico e si mette tutto nel cassonetto indifferenziato.
Proprio in riferimento alla raccolta dell’organico esiste poi a Parma una terra di nessuno dove non si è nemmeno iniziato, ad effettuare la raccolta. Un non-luogo abitato da quasi 30.000 persone, rimasto all’età della pietra per quanto riguarda la gestione dei rifiuti urbani.
Stiamo parlando ovviamente del centro storico della città, dove, sempre per bocca dell’ex assessore Sassi e dei tecnici di Iren, sembrerebbe impossibile effettuare una raccolta di qualità.
Troppo strette le strade e i borghi, troppi i vincoli che impediscono di procedere ad una raccolta che non pregiudichi il decoro delle strade del centro.
Per un po’ abbiamo preso per buona anche noi questa giustificazione, sempre rimuginando sul fatto che Parma non è l’unica città italiana ad avere un centro storico, e che forse basterebbe andare a vedere cosa fanno gli altri, per capire quali sono le soluzioni da adottare.
In effetti è stato così e nel corso di una breve vacanza a Roma, uno di Gcr si è imbattuto in un oggetto non identificato, nel centro della città eterna.
Quello che vedete nella foto è infatti un bidone per la raccolta dell’organico fotografato in via Giulia, pieno centro storico, a due passi da Campo dei Fiori e da Palazzo Farnese, dove Michelangelo progettò i giardini ed il famoso Arco che caratterizza la via voluta da papa Giulio II.
Ma come? Nella città con la più alta concentrazione di beni storici e architettonici al mondo, la prima grande metropoli dell'umanità, la capitale dell’impero romano dove non puoi smuovere un cubetto di porfido senza che trovi un reperto storico sono riusciti a fare la raccolta dei rifiuti organici nel centro storico?
Ebbene sì.
A Roma AMA, l’azienda municipalizzata locale, passa 3 volte alla settimana in via Giulia a raccogliere gli scarti di cucina dei cittadini romani, per farne compost organico utile a fertilizzare i campi delle campagne laziali.
http://www.amaroma.it/raccolta-differenziata/quartieri/
A Parma ci vogliono far credere che la gestione dei rifiuti sia una impresa da titani, per giustificare e sostenere un forno inceneritore sovradimensionato, che brucerà rifiuti per oltre 30 anni.
Mille invece sono i segnali che si possa fare diversamente e meglio per la salute di tutti.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 10 gennaio 2012

Sono passati
589 giorni
dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Mancherebbero
117 giorni
all'accensione del forno, se ancora lo si farà

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