giovedì 15 novembre 2012

Inceneritore di Vercelli, rianimazione forzata


Iren ha parlato, la disputa è conclusa

Società Futura: "E’ l’ennesima rapina di diritti dei cittadini. Si brucia solo per interesse"

Roma locuta causa finita, ovvero Roma ha parlato e la disputa è conclusa.
Possiamo applicare questa massima latina al caso inceneritore e dire “Iren dispone, il dibattito è concluso”.



E’ assurdo, infatti, che dopo tutto quello che si è appreso sull’inceneritore di Vercelli, la Giunta comunale, con la complicità di Atena Spa (e utilizzando come palo il Pd), si accinga a compiere l’ennesima rapina di diritti dei cittadini, senza tener in alcun conto i desideri espressi dagli abitanti del territorio. Con la scusa oscena e di dubbio gusto, per l’evidente strumentalizzazione che ne è alla base, di voler salvare i posti di lavoro degli addetti alla stufa, Corsaro permette ad Atena di creare, in società con Iren (chissà con quale proporzione di quote sociali o di azioni….), una nuova azienda per gestire l’inceneritore sino al 2015. Il problema, però, è che tutta la procedura parte nell’esclusivo interesse di Iren, che, a nostro sommesso parere, finge di correre responsabilmente in aiuto al Comune di Vercelli, ma in realtà utilizza il nostro territorio esclusivamente per soddisfare i propri interessi. Schiavi nei propri domini. Che triste fine per la Giunta del fare.

Fare cosa poi? In questi anni, infatti, l’avvocato Corsaro e i suoi assessori/apostoli (prima 12 oggi 10) hanno fatto ben poco per l’interesse generale e per i cittadini. Forse altri soggetti ben più potenti possono continuare a ringraziare e a benedire il loro impegno, ma noi no. Sicuramente no… Ed anche sulla questione inceneritore si conferma la linea di subalternità ad interessi che non sono quelli della città.
In via Asigliano esiste un impianto altamente inquinante, vecchio, pieno di criticità, spesso fermo per rotture, al centro di un’indagine giudiziaria e da bonificare. L’Arpa di Vercelli, organo tecnico e di controllo della pubblica amministrazione, in una sua recente relazione, sostiene che l’impianto non risulta strutturato per garantire un’elevata flessibilità e, di fatto, suggerisce di spegnere la macchina se non si risolvono grossi problemi legati al controllo degli inquinanti che si producono bruciando rifiuti incompatibili con le caratteristiche dell’inceneritore stesso.
Non ci sono abbastanza rifiuti da bruciare e ci costerebbe molto meno conferire l’indifferenziato ad una discarica. Un’Amministrazione “normale” chiuderebbe la caldaia e assorbirebbe i lavoratori nella raccolta differenziata.
Questo in una situazione normale.
Invece la realtà, nel mondo virtuale degli interessi del mercato, è diversa. L’Amministrazione comunale, infatti, calpesterà gli interessi ed i diritti dei Vercellesi per permettere ad Iren di tenere aperto il mostro e di servirsene.
La cosa grave è che queste novità le apprendiamo dai giornali, che pubblicano, senza manifestare un minimo di critica (questo è giornalismo?), le veline fornite da Atena e non dalle cronache di un dibattito in Consiglio comunale. Le veline, peraltro, riportano notizie incredibili. La prima: i tecnici di Iren e di Atena ispezionano l’impianto e in quattro righe liquidano la relazione dell’Arpa, la perizia tecnica del Consulente del Tribunale di Vercelli, anni di problemi, decine di guasti e quintali di segnalazioni inviate alla Procura ed agli uffici competenti. Sorvolano sulla questione bonifica e dicono: facciamo un tagliando al motore e via.
Dracula che ispeziona la banca del sangue: la situazione della struttura è critica, ma le sacche di sangue sono conservate perfettamente. Evviva!
Tecnici imparziali e non coinvolti, se pur dipendenti o consulenti di Iren e di Atena (particolare irrilevante) dichiarano che l’inceneritore è un gioiello della tecnologia. Si, è vero, è un po’ vecchiotto, probabilmente quasi al collasso, ma la “manutenzione è stata costante a eccezione dell’ultimo periodo”, ed il gestore sostiene che l’aria emessa dal camino è migliore di quella che si respira al Sestriere, quindi che problemi ci sono?
Nessuno. Quindi, alla faccia di quel che sostiene il dottor Cuttica di Arpa, il mandante Iren incarica l’esecutore Atena di chiedere la volturazione dell’AIA e di chiedere alla Provincia di ampliare le tipologie di rifiuti da incenerire. Che tipo di rifiuti? Lo sa il dottor Vantaggiato della Provincia di Vercelli che prende tempo prima di consegnare al Consigliere Rossi la lettera ricevuta da Atena. Perché servono così tanti giorni per consegnare una fotocopia ad un amministratore pubblico che, in base alle legge, avrebbe dovuto avere il documento immediatamente? Forse Vantaggiato, il segretario della Provincia e l’assessore (è ancora in carica) ce lo spiegheranno un giorno….
Ma questo è contorno. La sostanza è che l’unico problema per chi fa business è quello di bruciare 70.000 tonnellate di (consentiteci e scusateci) merda in quel pericoloso impianto, alla faccia della salute dei cittadini e della salvaguardia dell’ambiente.
Certo, non chiudere il forno, per ora, evita il collasso finanziario di Atena e del Comune, ma rimanda un problema che prima o poi scoppierà, gravando ulteriormente prima sulla salute e sulla sicurezza dei nostri figli, poi (cornuti e mazziati) sulle nostre tasche.
Ma cosa lo diciamo a fare ai rappresentanti della nostra classe dirigente, quella vera, quella esterna alle istituzioni, che governa da almeno cinquanta anni il nostro territorio, esercitando la sua influenza sia sulle Giunte di destra che di sinistra e che ormai ha l’età media dei nostri nonni? Ormai possono solo ragionare sul dopodomani e non sul lungo termine. Probabilmente anche a trent’anni il loro orizzonte era già limitato all’interesse immediato e, si sa, con l’età si può solo peggiorare.
Fatturato, interessi, potere, problemi di bilancio: sono queste, probabilmente, le leve che muovono anche su questo fronte politici e imprese, peraltro, ahinoi, pubbliche e quando in ballo ci sono questi interessi il cittadino è in netto svantaggio.
Ma noi non molliamo, pur sapendo che la città in questa lotta è da sola contro tutti e che, soprattutto, l’intera classe politica è un avversario. Lo è il centrodestra i cui esponenti, su questa vicenda, lavorano con Iren o si limitano ad alzare la manina nelle amministrazioni. Ma lo è anche il centrosinistra, soprattutto il Pd, che si impegna in battaglie di facciata, ma prive di sostanza e che, quando occorre un impegno vero, latita e si distrae.
Ogni volta che ci pensiamo ci ritorna in mente un ritornello della pubblicità: dove c’è Iren c’è casa. Suonava così?
Nel prossimo post ulteriori aggiornamenti.

Società Futura

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 15 novembre 2012

Sono passati
43
Giorni dalla scadenza del contratto di servizio con Iren
83
Giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani
899
Giorni dalla richiesta del piano economico finanziario dell'inceneritore
193
Giorni dalla data prevista di accensione dell'inceneritore di Parma
178
Giorni dal voto amministrativo che ha fatto vincere il no all'inceneritore


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