sabato 28 maggio 2011

Scoppia il caso Laterlite. E Paolo Rabitti fa paura.

E' un Foro Boario gremito di cittadini quello che ha accolto venerdì sera, a Fornovo, i relatori dell'incontro “Il co-inceneritore di Rubbiano, impatto sanitario ed ambientale”, organizzato da Rete Ambiente Parma, assieme al comitato “Rubbiano per la vita”.



Nonostante il colpevole silenzio dei media, almeno duecento persone hanno seguito sino a tardi l'incontro, concluso con un acceso dibattito, a cui ha partecipato anche il sindaco di Fornovo Emanuela Grenti.
La serata pubblica aveva lo scopo di dare una puntuale informazione su un tema troppo a lungo marginalizzato, ma meritevole di ampia divulgazione e conoscenza, vista la portata e le implicazioni del non piccolo problema.
Come fondatore del comitato “Rubbiano per la vita”, Gianluca Ori ha elencato i punti salienti della vicenda. E' dal 2000 che lo stabilimento Laterlite di Rubbiano, nato sul territorio negli anni '60 contemporaneamente allo stabilimento Barilla, è stato autorizzato dalla Provincia di Parma a utilizzare al posto del gas metano, rifiuti tossico nocivi, per alimentare il forno che produce argilla espansa, le famose palline Leca, un prodotto che l'azienda presenta come ecologico.
L'autorizzazione ambientale integrata (Aia), che ha dato il via a questa modificazione, riporta cifre ragguardevoli, come le 65 mila tonnellate di rifiuti combusti all'anno, che hanno di fatto stravolto le emissioni ambientali dello stabilimento.
Un cambio di lavorazione che per 5 anni è stato tenuto sottotraccia, ignari tutti i cittadini, nonostante abbia cambiato totalmente l'impatto dell'azienda sul territorio, e che da ormai dieci anni continua senza sosta.
Il comitato Rubbiano per la vita, nato il giorno dopo che la notizia della trasformazione dell'impianto in un co-inceneritore di rifiuti fu rivelata, ha proposto oggi di fare chiarezza sulle emissioni e sulla loro nocività.

Un monitoraggio Arpa del 2007 aveva evidenziato la positività alla mutagenesi di tutti i test messi in campo, con valori altissimi che non hanno altresì portato ad alcuna conseguenza.
Laterlite, in uno stabilimento gemello di Boiano, Campobasso, è stata condannata penalmente nel 2007 per disastro ambientale e lesioni volontarie alla salute dei cittadini. Le parole della sentenza la dicono lunga sull'affidabilità dei controlli: “Se solo l'ente di controllo avesse adoperato la logica del buon padre di famiglia per tutelare la salute dei cittadini, forse i dati sarebbero diversi”.
Così oggi è venuta la proposta di 4 sindaci, Fornovo, Medesano, Varano, Solignano, i territori soggetti agli impatti dell'azienda, di inserire come consulente dell'osservatorio ambientale di Rubbiano il tecnico Paolo Rabitti.
Ma la proposta, portata in Provincia all'attenzione dell'assessore Castellani, è stata subito cassata, “perché Rabitti non è gradito all'azienda”.
Lo sconcerto a questo punto è evidente e la popolazione non può accettare questo tipo di imposizioni. Anzi se l'azienda è tranquilla sulle performance del proprio impianto non si riesce a comprendere come possa giudicare inopportuno un tecnico di levatura nazionale, che vanta esperienze di collaborazione con le procure di mezza Italia.
E' stata poi l'oncologa Patrizia Gentilini, dell'associazione internazionale Medici per l'Ambiente (Isde), a concentrare l'attenzione sui rischi della combustione di rifiuti, con l'imponente massa di emissioni e di ricadute ambientali, e sanitarie.
Abitiamo in un territorio, la pianura padana, già gravato da un fardello pesantissimo, quinta area più inquinata al mondo, con tassi di incidenza di malattie, tumori in particolari, sopra la norma, continuamente in crescita, in particolare tra i bambini.
Che senso ha aggiungere emissioni?
Non sarà il caso di applicare seri monitoraggi ambientali per stabilire lo stato di salute di persone e cose? Non sarà il caso di eseguire campionamenti su matrici animali quali polli e uova per stabilire una volta per tutte come stanno davvero le cose a Rubbiano?
Come mai fino ad oggi, dopo dieci anni di emissioni, gli enti preposti ancora non hanno messo in campo dei controlli di questo genere?
Il dubbio dei cittadini è un sentimento ancora lecito?
Matteo Incerti, giornalista di Radio Bruno che si interessa in particolare di ambiente, ha sottolineato la vicinanza di Laterlite con lo stabilimento Barilla, un binomio per lo meno scomodo per l'immagine del colosso alimentare, dicendosi stupito del gran rifiuto al tecnico Rabitti come consulente dell'osservatorio ambientale. Se tutto è in ordine che motivo ci può essere per respingere uno specialista che ha collaborato con tante procure italiane, dimostrando sempre le proprie capacità e l'irreprensibile valore dell'agire.
E' il momento di attrezzarsi, di rispondere alle mancanze del pubblico con azioni puntuali dei cittadini, per verificare la situazione ambientale sul posto con campionamenti ed analisi affidate a laboratori terzi indipendenti e certificati.
E' giunto di momento di non nascondere più le situazioni.
Se nulla preoccupa, se tutto è sotto controllo, che motivo c'è di titubare e di opporsi a una aperta, puntuale, completa verifica dello stato dell'arte, in modo da fugare ogni dubbio, paura, timore, che giustamente i cittadini sentono dentro.
Un appello alla trasparenza che l'ente pubblico non può più negare.
Un appello che Rete Ambiente Parma con il comitato Rubbiano per la vita faranno loro nei prossimi mesi. L'Aia di Rubbiano conclude la sua validità nel 2012. I cittadini oggi pretendono che l'azienda ritorni ad alimentare l'impianto con il gas metano che, tra i combustibili fossili, è quello con minori impatti ambientali. Aldilà della verifica degli eventuali danni fin qui provocati, questo ritorno al passato pare essere l'unica strada percorribile, la sola a poter riportare un po' di fiducia tra le popolazioni.
Nel frattempo è fuor di dubbio che se 4 sindaci hanno indicato un consulente non si può che prendere atto e dare l'incarico alla persona prescelta. Poi seguiranno i fatti, che tutti speriamo positivi per lo stato di salute dell'ambiente e dei cittadini.

www.reteambienteparma.org
info@reteambienteparma.org
Rete Ambiente Parma
Aria Acqua Suolo Risorse Energie
Comitati Uniti per la Salvaguardia del Territorio Parmense
comitato pro valparma - circolo valbaganza - comitato ecologicamente - comitato rubbiano per la vita - comitato cave all’amianto no grazie - associazione gestione corretta rifiuti e risorse – no cava le predelle

venerdì 27 maggio 2011

Tribunaliren

La storia dell'inceneritore di Parma si sposta nei tribunali.
E Iren non ha la veste dell'accusato, ma dell'accusatore, perché ha denunciato Gcr.
La provincia di Parma produce in un anno 65.000 tonnellate di rifiuti domestici residui.
Per smaltirli, Iren sta costruendo un inceneritore da 130.000 tonnellate, il doppio del necessario, così intanto che c'è brucerà anche rifiuti speciali.



Un'idea redditizia, a spese del territorio, dove l'inceneritore emetterà, ogni ora, 144 mila metri cubi di aria sporca, a 4 km dal centro di Parma, a fianco di Barilla, di Chiesi, di Ikea, dello Spip.
Tutta la città rientra, chi più chi meno, nell'area di ricaduta delle polveri.
E' una follia, che abbiamo spiegato a tutti, politici in testa, con l'aiuto di esperti di livello nazionale ed internazionale.
“Oggi costruire l'inceneritore in zona urbana costituisce un crimine contro l'umanità” ha sentenziato Dominique Belpomme, oncologo francese di fama internazionale, giunto appositamente a Parma per dire la sua sul progetto.
Le sue parole non lasciano spazio ad alcun dubbio o incertezza
Noi abbiamo anche esaminato le alternative, gli aspetti tecnici, le conseguenze economiche, i danni ambientali, le ricadute occupazionali e, soprattutto, i rischi sanitari.
Ci hanno risposto con il silenzio, doloroso per noi cittadini convinti di avere diritti.
Allora abbiamo chiamato gli altri cittadini.
Abbiamo chiesto loro di boicottare Iren, di passare ad un altro gestore di energia e gas, per non contribuire con le nostre bollette alla costruzione dell'inceneritore.
Abbiamo parlato di denaro e finalmente abbiamo avuto una risposta.
Ci portano in tribunale.
Per essere sicuri di recare il maggior danno possibile, non solo Iren ha denunciato l'associazione per la campagna Boicottiren, ma sopratutto ha citato in giudizio i tre ideatori della campagna, rei di aver suggerito alle persone di esercitare il loro diritto di consumatori consapevoli.
Una partita di carte bollate, avvocati e tanti soldi per le spese legali.
Soldi che non abbiamo.
L'Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse combatte da sola.
Davide contro Golia.
Ora Golia chiede ad un giudice di privarci della fionda.
Siamo amareggiati, ma ancor di più, siamo determinati a continuare.
Una lotta per tutti, per avere chiarezza e sicurezze sul nostro futuro.
Per guadagnarci il diritto alla salute e il diritto a poter esprimere liberamente il proprio pensiero.
Una lotta impari, ma doverosa.
Perché Parma è nostra, non possiamo farcela portar via.
Tocca a noi difenderla, anche con le unghie.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 27 maggio 2011

-345 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.

+361 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

+39 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren

800 mila no

Un traffico da metropoli! Il sito web dell'associazione GCR ha tagliato ieri il traguardo delle 800 mila visite.
Era il 20 maggio del 2006 quando il comitato gestione corretta rifiuti si affacciò sulla rete con un primo messaggio che diceva: “Seguiteci, perché avremo un sacco di cose da dirvi”.
E in effetti di strada se n'è percorsa molta, molte le suole consumate, innumerevoli le occasioni per informare.



I portabandiera del primo giro di boa internauta hanno il nome di Alex Mallozzi, Leonardo Rossi, Cristian Palmas, Mario Robusti, Paolo Ferraroni, e tanti altri che sicuramente abbiamo dimenticato di citare e di ringraziare per la mole di informazioni prodotta.
Quel primo messaggio, letto 846 volte, fu seguito dai fatti due giorni dopo. Era la raccolta di firme per stoppare l'inceneritore, che ancora non aveva visto la luce nemmeno come progetto, ma che già si prefigurava all'estremo orizzonte (1831 letture).
Lo strumento informatico ha dato una grossa mano al Gcr nello sviluppo e divulgazione di quella informazione negata alla popolazione ed ai cittadini, ancora oggi non del tutto informati su che cosa si stia costruendo a Ugozzolo.
Lo strumento migliore rimane quello dell'incontro, dello scambio dialettico, del dialogo anche fra fronti opposti, perché siamo convinti che alla fine vincerebbe la ragione e la precauzione, di fronte ai rischi che si corrono.
Ma anche Internet, la rete, la posta elettronica, Skype, le mailing list, i molteplici e moltiplicati strumenti informatici hanno portato con sé la possibilità di raggiungere e tenere legati e aggiornati migliaia di persone, altrimenti non raggiungibili.
Se una vittoria il Gcr può dire di averla raggiunta è proprio quella di avere frantumato il muro di silenzio che soffocava il cantiere di Ugozzolo.
In tanti ancora oggi non sanno, molti però hanno compreso a che cosa stiamo andando incontro.
E si stanno opponendo con forza, 800 mila volte.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 24 maggio 2011
-348 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+358 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

lunedì 23 maggio 2011

L'inquinamento non necessario è inaccettabile

Il 23 marzo scorso la seduta congiunta delle commissioni ambiente e sanità del comune di Parma ha riunito presso la sala consiliare del comune di Parma 8 esperti di tematiche ambientali di grande livello.
Nessuno di loro ha potuto affermare che gli inceneritori non facciano male.
Ernesto Burgio, pediatra, responsabile scientifico dell'Isde, associazione medici per l'ambiente, ha lanciato un forte appello a tutti i presenti, che riteniamo importante sottolineare e mettere all'attenzione dei lettori, affinché davvero si rifletta attentamente sulle sue parole. Le riportiamo qui di seguito.



“Vorrei ricordare la presenza del professor Masera, venuto qui oggi per dare autorevolezza al confronto scientifico, dal momento che è considerato l’oncoematologo pediatra carismatico in assoluto in Italia. Abbiamo avuto un workshop a Roma indetto dall’Associazione italiana di Oncologia pediatrica e dalla Federazione delle famiglie e genitori dei bambini oncologici, in cui è stato ribadito come il grandissimo percorso fatto negli ultimi 20 anni per curare le leucemie e i tumori debba oggi spostarsi nella prevenzione e nella riduzione degli inquinanti. Qualsiasi fonte non necessaria di inquinanti nei prossimi anni dovrà essere evitata perché l’aumento di tumori nei bambini non è accettabile né tanto meno risarcibile.
Nei prossimi anni in Europa e nel mondo questa sarà la priorità assoluta perché questo aumento che abbiamo da 20 anni nei registri tumori dell’1/2 % all’anno deve tornare indietro.
Tutte le valutazioni vanno rifatte su questa base.
Non si può accettare che quando non è necessario emettere particolato ultra-fine e metalli pesanti, che vanno a interferire sul DNA dei nostri figli e dei bambini che nasceranno, lo si continui a fare.
Su questo siamo tutti d’accordo”.
Ecco l'estratto video di questo passaggio:
http://www.youtube.com/watch?v=JUOsRFt9ac8&feature=channel_video_title
Oggi a Parma stiamo costruendo un impianto che emetterà particolato ultra-fine, metalli pesanti, diossine, anche se non ce n'è bisogno.
Ci dicono che sia troppo tardi per fermarci.
Eppure l'inceneritore ancora non c'è e il danno non è ancora stato fatto.
Quindi il tempo esiste eccome, è la ragione che latita.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 23 maggio 2011

-349 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.

+357 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

+35 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
Aderisci anche tu: boicotta Iren, digli che non finanzierai un euro dell'inceneritore di Parma

domenica 22 maggio 2011

Caparezza, un inceneritore davanti al Mulino Bianco

Durante il concerto “No Nucleare” di Taneto di Gattatico del 20 maggio scorso, il rapper Caparezza ha fatto presente che a Parma stanno costruendo un inceneritore di fianco alla Barilla-Mulino Bianco.
Nel 2006 Caparezza aveva indossato le magliette “Nessuno si merita un inceneritore” ai suoi concerti, ad esempio alla "festa della birra di Sorbolo" e in diversi appuntamenti musicali ai festival provinciali dell'Unità (Reggio, Modena, Trento e Prato).



Venerdì scorso il cantante di Molfetta è tornato sull'argomento, davanti alle migliaia di giovani accorsi per il concerto del tour “Il sogno eretico”.
Caparezza era ospite della due giorni antinucleare organizzata dai cugini reggiani per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importante appuntamento del prossimo 12-13 giugno, quando tutti gli italiani saranno chiamati ad esprimere la loro posizione su diversi importanti temi fra i quali spiccano il nucleare e l'acqua pubblica.
E non sarebbe una cattiva idea se anche per l'inceneritore di Parma si andasse a proporre un referendum. Un progetto così invasivo sull'ambiente e sulle popolazioni non dovrebbe avere vita senza che si interpellino i diretti interessati, per conoscere la loro posizione sul tema.
Nonostante l'impianto sia già in costruzione non è mai tardi per cambiare strada su un progetto così importante per il futuro di Parma e del suo territorio provinciale.
Ci sono alternative efficaci che consentono di gestire i materiali post consumo senza ricorrere all'incenerimento. Assurdo oggi insistere su una strada ormai desueta come quella dell'inceneritore, quando anche la normativa europea impegna gli Stati membri a massimizzare il recupero dei materiali per andare a costituire una società del riciclaggio.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 22 maggio 2011

-350 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.

+356 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

+34 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
Aderisci anche tu: boicotta Iren, digli che non finanzierai un euro dell'inceneritore di Parma