La
diffida di Bolzano
In
Trentino tutti amavano il forno. Parola di Dall'Olio.
Le associazioni WWF,
Legambiente, Dachverband für Natur- und Umweltschutz e Ambiente
Salute hanno notificato nel mese di agosto del 2013 al Sindaco di
Bolzano Luigi Spangolli e al Presidente della Giunta Provinciale
Alois Durnwalder una diffida all’autorizzazione all’esercizio
dell'impianto d’incenerimento dei rifiuti a Bolzano.
La diffida è stata inviata
per conoscenza alla commissione europea per l’ambiente con la
richiesta di intervento per alcuni aspetti del piano provinciale dei
rifiuti e di conseguenza dell’inceneritore di Bolzano non conformi
alla direttiva europea del 2008 sulla gestione dei rifiuti.
L’autorizzazione era stata
concessa nel mese d’aprile del 2013.
La conferenza stampa si è
svolta nel cono di massima ricaduta delle sostanze nocive prodotte
dall’incenerimento dei rifiuti indifferenziati di tutta la
provincia di Bolzano.
Nello studio d’impatto
ambientale, redatto nel 2004, questa zona abitativa non era stata
considerata, pur essendo prevista e sapendo dell’imminente inizio
di costruzione del nuovo quartiere. Infatti "nell’anno 2002 il
Comune di Bolzano ha acquistato circa 10 ha di terreno agricolo in
località Bivio-Kaiserau ed ha attivato la procedura di Variante al
Piano Urbanistico Comunale ….".
Anche il quartiere
“Firmian”, ancora più vicino al punto di massima ricaduta, non è
stato considerato nello Studio d’impatto ambientale.
L’inceneritore di Bolzano
presenta altre criticità che ci portano a richiedere la chiusura
immediata dell’impianto.
Impatto ambientale.
Gli inceneritori non
distruggono i rifiuti, ma li trasformano soltanto (principio di
conservazione della materia); i residui della combustione, ca. un
terzo dei rifiuti inceneriti (in peso, esclusi i gas), viene
trasformato in cenere e trattato come rifiuto speciale. Gli altri ca.
due terzi sono costituiti da fumi , polveri sottili e altre sostanze
delle quali solo alcune sono note.
Nello studio d’impatto
ambientale i promotori dell’inceneritore affermano che: “La
qualità dell’aria della provincia di Bolzano è caratterizzata dal
fatto di presentare in diverse zone un superamento dei limiti massimi
di legge. Le componenti critiche sono le polveri fini, ossidi di
azoto, benzolo e ozono”.
Nella conca di Bolzano si ha
un superamento sistematico dei valori medi annui degli ossidi
d’azoto. Questo porta al fatto che Bolzano sia una delle città più
inquinate d’Italia. Una richiesta da parte della Provincia Autonoma
di Bolzano di deroga ai valori limite è stata respinta dalla
Commissione Europea.
Il trasporto dei rifiuti da
incenerire previsto con autocarri rappresenta un ulteriore carico
d’inquinanti nella conca di Bolzano (zona1). I transiti previsti
per le quantità di rifiuti al 2011 sono da nord (inclusi quelli per
il trasporto delle materie prime, delle scorie e dei rifiuti
pericolosi o altamente tossici derivanti dall’incenerimento) 13.236
all’anno, da sud 1.884 all’anno e da ovest 4.171 all’anno per
un totale di ca. 19.291 autocarri all’anno.
Questi trasporti
compromettono ulteriormente la qualità dell’aria nella zona
portando i valori, che già ora si attestano sopra i 60 μg/m³,
ampiamente al di sopra dei valori limite, specialmente nel 2015, alla
fine del periodo di deroga, quando il valore limite sarà di 40
μg/m³.
Impatto sulla salute umana.
È fuori dubbio che una zona
in cui non vi è un inceneritore sia più salubre per la salute
rispetto ad una con un inceneritore.
La particolare conformazione
orografica, i consistenti e lungi fenomeni d’inversione termica e
le correnti discendenti lungo i pendii fanno sì che l’auspicata
diluizione degli inquinanti sia ostacolata6, provocando un’indubbia
pericolosa concentrazione e ricaduta degli stessi in zone densamente
abitate e coltivate per la produzione di alimenti umani.
I composti chimici
identificati nelle emissioni gassose di un impianto d’incenerimento
di rifiuti solidi urbani sono 250, molti dei quali non è dato
conoscere gli effetti sulla salute umana.
Un peso rilevante
nell’inquinamento dei prodotti agricoli e delle coltivazioni
intorno a un inceneritore è svolto da diossine, furani, IPA e
metalli pesanti che possono essere assorbiti dai vegetali e
trasferiti, attraverso la catena alimentare, agli animali e all’uomo.
Una parte dei prodotti agricoli pubblicizzati con il marchio di
qualità “Südtirol” sono esposti a questi inquinanti.
L’incenerimento dei
rifiuti è ingiusto perché ha il suo massimo impatto tossico sui
membri più vulnerabili della società, durante la gravidanza,
nell’infanzia, nella vecchiaia e su coloro che hanno una maggiore
sensibilità alle sostanze chimiche.
Contravviene alla
Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti Umani, alla Convenzione
europea sui Diritti Umani (Diritto alla Vita) ed alla Convenzione di
Stoccolma.
Impatto energetico.
Le valutazioni energetiche
nello studio d’impatto ambientale dell’inceneritore sono state
ampiamente sovrastimate: il potere calorifico inferiore dei rifiuti
da bruciare (la valutazione d’impatto ambientale considera
solamente la combustione di rifiuti urbani ed ingombrante)8 è stato
stimato nello studio d’impatto ambientale essere pari a 13.000
kJ/kg 9 10 mentre il valore reale misurato nel 2009 in occasione
dell’analisi merceologica ha rilevato scientificamente un valore di
9.100 kJ/kg11, valore conforme ca. alla media europea.
L’incenerimento dei
rifiuti a Bolzano avviene con efficienza energetica ampiamente al di
sotto del 0,60 (valore limite per impianti esistenti al 2008
necessario per classificare l’impianto stesso come a recupero di
energia) e quindi è da equiparare, come previsto dalla direttiva
europea, allo smaltimento in discarica e di conseguenza va applicata
la normativa conseguente.
Gli impianti di
incenerimento dei rifiuti solidi urbani sono compresi solo se la loro
efficienza
energetica è uguale o
superiore a:
—0,60 per gli impianti
funzionanti e autorizzati in conformità della normativa comunitaria
applicabile anteriormente al
1 o gennaio 2009,
—0,65 per gli impianti
autorizzati dopo il 31 dicembre 2008, calcolata con la seguente
formula:
Efficienza energetica =
(Ep–(Ef + Ei))/(0,97 × (Ew + Ef)) dove: Ep = energia annua
prodotta sotto forma di energia termica o elettrica.
Le quantità di rifiuti
nello studio d’impatto ambientale sono state sovrastimate.
I modelli BAU di previsione
non sono realistici in quanto si basano su una proiezione acritica
dei valori storici e non si è preso in considerazione il
potenziamento della raccolta differenziata ed i particolare quella
degli imballi di plastica.
Nel Piano provinciale dei
rifiuti si è arrivati a scrivere che “la raccolta della plastica è
da limitare ai contenitori per liquidi fino a 10 litri”13 con la
motivazione che serve come combustibile per l’inceneritore (vedi
anche punto 4 - sotto il titolo Impatto ambientale).
Gestione corretta dei
rifiuti.
La direttiva europea sui
rifiuti14 attualmente in vigore prevede tre punti cardine nella
gestione:
1) Il produttore del rifiuto
paga la gestione corretta dello stesso (“chi inquina paga”).
2) Le priorità: a)
riduzione del rifiuto, b) il riutilizzo c) il riciclo, d) il recupero
(tra cui il recupero termico solo se in impianti con efficienza
energetica superiore a 0,65), e) lo smaltimento.
3) Le responsabilità estesa
ai produttori dei beni.
Il piano provinciale dei
rifiuti non corrisponde alla direttiva europea del 2008 in quanto in
alcune parti non rispetta i principi cardine. In particolare la
gestione della raccolta differenziata è subordinata alla necessità
di combustibile per il funzionamento dell’inceneritore.
L’incenerimento dei
rifiuti nell’inceneritore di Bolzano richiede una quantità minima
di rifiuti di min. 13,6 ton/ora con un potere calorifico inferiore
minimo di min. 9.100 kJ/kg15 con un funzionamento di 300 giorni.
Costi.
La stima dell’energia che
l’inceneritore dovrebbe produrre è maggiore di ca. 75% rispetto al
dato attuale il che comporta un danno economico notevole ai
cittadini. Infatti le entrate previste dalla vendita dell’energia
elettrica e termica non potranno raggiungere gli importi previsti per
finanziare la costruzione, gli oneri finanziari e le spese di
gestione di un impianto il cui costo era previsto a €
71.137.231,20 ( delibera nr.
3397 del 29 settembre 2003) e lievitato ad € 117.915.948,17 (almeno
fino al 7 settembre 2009 data della delibera nr. 2245). Il costo
finale dell’impianto dovrebbe attestarsi su ca. 140.000.000 €,
oneri finanziari esclusi.
Il contributo (tariffa
onnicomprensiva) da parte del GSE17 per la produzione d’energia
elettrica dalla combustione della parte biodegradabile dei rifiuti
industriali e urbani, che viene “forfettariamente” assunta al
51%, è finanziato dai cittadini attraverso la componente A3 del
prezzo dell’energia elettrica. La componente A3, che paghiamo nella
fattura dell’energia elettrica, è stata
introdotta per finanziare le
energie rinnovabili. L’utilizzo di questa componente per il
sovvenzionamento dell’incenerimento dei rifiuti in un impianto
inefficiente come quello di Bolzano rappresenta un danno sia allo
sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili sia al buon utilizzo di
denaro pubblico.
Richieste
Il procedimento di
localizzazione e la progettazione dell’impianto sono stati
radicalmente viziati dall’aver ignorato tutti gli elementi appena
riportati che erano facilmente acquisibili con un approccio
metodologico assistito da un livello di informazione accettabile, da
correttezza e da buona fede. Di conseguenza riteniamo che tutto
l´iter amministrativo di autorizzazione alla costruzione e alla
messa in funzione dell’impianto si basino su valutazioni errate.
Richiediamo pertanto la
revoca immediata dell’autorizzazione all’esercizio
dell’inceneritore di Bolzano e l’attuazione dei principi cardine
della Direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del
19 novembre 2008.
*
Fin qui la diffida di
Bolzano, che trovate nel documento più completo a questo link:
Bolzano assomiglia molto a
Parma.
Dimensione
dell'inceneritore, situazione climatica (conca, inversione termica,
aria che non si ricambia ma persiste a livello del suolo),
associazioni e opinione pubblica avversa, preesistente inceneritore,
prodotti tipici da salvaguardare, immagine della città fondamentale
per lo sviluppo.
Siamo vicini agli amici di
Bolzano.
Condividiamo la stessa
lotta.
Come loro anche noi non ci
fermeremo nell'opera di informazione sui rischi reali di un
inceneritore.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
22 ottobre 2013
L'inceneritore
di
Parma
è stato acceso
55
giorni
fa