di
Umberto Mazzantini
Oggi, in occasione
dell’udienza del Consiglio di giustizia amministrativa (Cga), i
Comitati No Muos hanno indetto a Palermo un presidio con conferenza
stampa e dicono: «Se è deprecabile l’ostinazione con cui il
Ministero della difesa persegue, anche con carte false, la
realizzazione del Muos, è censurabile il comportamento della Regione
Siciliana che si è costituita nel procedimento con appena due
paginette occupate in gran parte dall’elenco delle parti in
giudizio, e con la mera richiesta immotivata di rigetto dell’appello,
senza la produzione di alcun documento.
Si tratta dell’atteggiamento
tipico delle avvocature pubbliche quando non hanno particolare
interesse all’esito del giudizio. Questo fatto conferma i sospetti
che abbiamo sempre avuto: c’è un preciso accordo fra la Regione e
il ministero della difesa per il quale il deposito del parere
incompleto ed addomesticato dell’Iss (Istituto superiore di sanità,
ndr) avrebbe costituito la chiusura del cerchio per autorizzare la
prosecuzione dei lavori, con buona pace dei cittadini niscemesi e del
popolo siciliano».
Il Mobile user objective
system, è un super-sistema di telecomunicazioni satellitare della
marina militare Usa, composto da 5 satelliti geostazionari e da 4
stazioni terrestri, una delle quali in corso di realizzazione a
Niscemi, con 3 parabole di 18,4 metri di diametro e 2 antenne alte
149 metri. Il Muos dovrebbe essere utilizzato per il coordinamento di
tutti i sistemi militari statunitensi del pianeta ed in particolare
nelle gestione dei droni, gli aerei killer e spia senza pilota, che
partiranno anche da Sigonella.
Ieri in tarda serata il
Movimento cinque stelle siciliano informava che «Con nota
indirizzata in data odierna al Ministero della difesa apprendiamo
della decisione del Presidente della Regione Crocetta di revocare i
provvedimenti (nota n.15513 e 15532 del 29.03.2013) con i quali la
Regione aveva revocato le autorizzazioni già rilasciate per la
costruzione del Muos. Tale scellerata decisione interviene
successivamente al rilascio del parere del Istituto superiore di
sanità e sull’erroneo assunto che non siano più sussistenti i
presupposti per l’applicazione del principio di precauzione.
Suddetta decisione si pone in netto contrasto con quanto statuito
recentemente dal Tar che, proprio in virtù del suddetto principio di
precauzione, aveva bocciato la richiesta di sospensiva avanzata dal
Ministero della Difesa, dei provvedimenti oggi revocati
unilateralmente dalla Regione siciliana. La scelta operata dal
governo della Regione senza nemmeno attendere l’udienza del
25.07.2013 innanzi al Cga adito dal Ministero della Difesa
rappresenta un grave violazione dei diritti dei siciliani ed è
assolutamente irrispettosa del pronunciamento dell’Autorità
giudiziaria amministrativa».
Secondo Francesco Cappello,
portavoce dl M5S in Regione, «Con questo atto è iniziata
ufficialmente la svendita della Sicilia in favore del Ministero della
difesa e degli americani! Da isola più bella del mondo a piattaforma
militare, è questo il nostro destino? Se Crocetta rappresenta ancora
i siciliani torni indietro sui suoi passi e venga immediatamente a
riferire in Aula, perché il Muos non è una questione privata tra
governo e Ministero della difesa, ma riguarda tutti i siciliani. In
caso contrario ne tragga le debite conseguenze».
In Sicilia l’opposizione
al Muos è fortissima perché si temono conseguenze sulla salute
umana, inoltre ambientalisti e comitati denunciano il forte impatto
ambientale sulla Sughereta di Niscemi e le conseguenza per la
produzione agricola di qualità, il diritto alla mobilità e allo
sviluppo del territorio, senza dimenticare il , diritto alla pace e
alla sicurezza del territorio e dei suoi abitanti.
I No Muos sono durissimi con
la giunta di centro-sinistra che governa la Sicilia e in una nota
ricordano: «Era il 24 novembre scorso. Avendo appreso che il
neo-eletto Presidente della Regione aveva intenzione di incaricare
l’Istituto superiore di sanità, al fine di redimere la questione
Muos, inviammo alla stampa una comunicazione in cui mettevamo in
guardia dagli aspetti subdoli e potenzialmente pericolosi di quella
che ci appariva, già allora, una manovra per imboccare una via
d’uscita che non danneggiasse l’immagine politica di Crocetta.
Sensazione rafforzata quando, dopo un incontro a Roma con alcuni
rappresentanti del Governo nazionale, la proposta dell’Iss prese
corpo con l’accordo di tutte le parti. Sapevamo che l’ambasciata
statunitense era in continuo contatto con l’Iss, che Crocetta era
ben pronto a derogare alle revoche da lui stesso emanate, che la
commissione Iss, di parte, non annoverava tra i suoi membri gli
studiosi scelti dalla Regione Siciliana, che certa stampa
accondiscendente manovrasse mediante fughe di notizie tendenziose, ma
stavolta davvero non ci aspettavamo che, in spregio alle conclusioni
dei propri stessi consiglieri scientifici, Crocetta annullasse le
revoche proprio il giorno prima del pronunciamento del Cga in merito
alla prosecuzione dei lavori della stazione Muos di Niscemi. Non
sappiamo con cosa abbia barattato la propria accondiscendenza, ma di
una cosa i siciliani possono essere certi: Crocetta è quel tipo di
personaggio ambiguo e pusillanime che il nostro Sciascia avrebbe
saputo come definire. Chiediamo pertanto le sue dimissioni per
manifesta indegnità e per aver tradito il popolo che dovrebbe
rappresentare».
Anche Sinistra ecologia e
libertà è partita all’attacco del governo regionale. Il il
deputato di Sel Erasmo Palazzotto ha detto che «La decisione del
governatore Crocetta di revocare lo stop alle autorizzazioni per
l’installazione del Muos all’interno della stazione di Niscemi è
incomprensibile e rappresenta un grave tradimento ai danni della
Sicilia e dei siciliani e un regalo a quanti vogliono trasformare la
nostra Isola in una portaerei protesa nel Mediterraneo. ‘La vicenda
del Muos non si può considerare solo sotto l’aspetto della salute
dei cittadini, pur con tutte le falsificazioni che su questo tema
sono state fatte ma ci deve interrogare sul ruolo della Sicilia nel
mediterraneo e sullo sviluppo della nostra economia in relazione ai
rapporti con i paesi dell’altra sponda. Crocetta ha in questi mesi
ribadito più volte la sua contrarietà al Muos e adesso si piega al
diktat del governo centrale senza battere ciglio così facendo sta
svendendo la Sicilia e dimostra come in campagna elettorale spesso si
fanno promesse che servono solo a raccattare qualche voto in più»’.
Critiche arrivano persino
dal Pdl, che in Regione è all’opposizione e che si scorda che il
governo Berlusconi/La Russa ha favorito in ogni modo l’installazione
del Muos: «Crocetta ha gettato giù la maschera – ha detto
indignato il vicepresidente del Pdl in Regione Marco Falcone – Mi
preoccupa e mi lascia basito il cambio di posizione del governatore
in merito alla installazione del Muos e lo dico io che sono stato il
primo deputato il quale, già nella scorsa legislatura, aveva
presentato e fatto approvare un ordine del giorno (30 luglio 2012) il
quale prevedeva sia la revoca ai permessi di installazione sia ogni
altro tipo di autorizzazione. Era essenziale bloccare
un’apparecchiatura che non è affatto di difesa ma una vera e
propria arma d’offesa e apporta esclusivamente nocumento al
territorio e alla popolazione».
Secondo i deputati M5S della
Commissione difesa della Camera, «Il documento di revoca delle
prescrizioni del dirigente generale del dipartimento Ambiente si basa
su una documentazione parziale dell’Istituto superiore di sanità
in merito alle problematiche ambientali del Muos, all’ impatto
elettromagnetico e alle condizioni complessive dello stato di salute
della popolazione residente a Niscemi. ‘E’ una versione mutilata
tanto che a conclusione dei lavori della commissione speciale,
composta da studiosi dell’Istituto e da esperti nominati dalla
Regione siciliana, lo scorso 11 luglio era stato concordato che della
relazione finale da trasmettere alle autorità di governo erano parte
integrante le note assai critiche sulla sostenibilità ambientale del
Muos dei tecnici della Regione».
Il fronte No Muos accusa
l’Iss e l’Avvocatura dello Stato di aver presentato carte false
e versioni mutilate e stralciate dei documenti scientifici e tecnici,
per documentare l’innocuità del Muos, tanto che Massimo
Zucchetti, docente del Politecnico di Torino, che ha partecipato alla
redazione dei documenti alternativi dice: «Qualunque trasmissione o
riferimento parziale al lavoro succitato, privo della nostra nota, è
incompleto e stravolge il senso del lavoro collegiale tenutosi presso
l’Iss, dove proprio sulla pericolosità del MUOS sono emersi pareri
differenti. Ciò che oggi accade al Consiglio di Giustizia
Amministrativa è ancora più grave della fuga di notizie dello
scorso 18 aprile, quando fu violato l’accordo fra gentiluomini che
prevedeva la non diffusione della relazione finale dell’Iss fino a
quando non vi fosse stato un comunicato ufficiale da parte dei
committenti. Una gola profonda ha fatto circolare una versione
incompleta dello studio, censurando ad arte le conclusioni del nostro
contro-rapporto di otto pagine allegato, in cui si smentiscono
pesantemente le versioni pro-Muos citate dai vari mezzi di stampa».
Nella relazione dell’Iss
presentata dal ministero mancano anche le conclusioni dello studio
pluridisciplinare del gruppo di lavoro composto da Zucchetti e da
altri 7 esperti che evidenziano come «I campi elettromagnetici
emessi fin dal 1991 dalle antenne della stazione di trasmissione
radio della US Navy di Niscemi hanno raggiunto valori di poco
inferiori, prossimi o superiori ai livelli di attenzione stabiliti
dalla legge italiana. Sia per queste antenne che per il Muos manca
tuttora un modello previsionale atto a determinare la distribuzione
spaziale dei campi elettromagnetici. Valutazioni teoriche
approssimate effettuate per il Muos, seguendo la normativa italiana,
indicano che il rischio dovuto agli effetti a breve e lungo termine
di questo sistema di telecomunicazioni satellitari è rilevante e ne
sconsigliano l’installazione a Niscemi: effetti a breve termine
dovuti ad incidenti, effetti a lungo termine dovuti ad esposizione
cronica, interferenza con apparati biomedicali elettrici, disturbo
della navigazione aerea».
L’Avvocatura dello Stato
ha presentato un nuovo studio dell’Enav che esclude interferenze
strumentali del Muos con le operazioni di volo nel vicino aeroporto
di Comiso. ma non i potenziali effetti delle emissioni del Muos sulla
salute delle popolazioni, sull’ambiente e sulle strutture degli
aerei. La cosa non convince per nulla Massimo Coraddu, un fisico
consulente dei Comitati No Muos e del Comune di Niscemi: «Le
conclusioni dello studio dell’ente nazionale contengono alcuni
grossolani errori e, al di là delle apparenze e dei termini tecnici,
mi sembrano tutt’altro che rassicuranti. I puntamenti previsti per
le antenne Muos intercettano buona parte delle rotte previste dagli
aeromobili in fase di partenze e atterraggio da Comiso. Così, l’Enav
ritiene opportuno, per evitare interferenze, la modifica di almeno
due delle procedure di volo strumentalmente assistito per evitare
potenziali problemi (SID OBAXU 5A ed ENEPA 5A). Nelle conclusioni si
dice inoltre che il settore angolare interessato dalle emissioni ha
un’ampiezza di soli 5 m. Sfugge a chi ha scritto questa relazione
che, se in partenza il fascio emesso ha un diametro di 18,4 m, questo
non si può certo ridurre in volo. Quindi sui cieli di Comiso il
fascio emesso continuerà ad avere un diametro attorno ai 20 m,
quattro volte maggiore rispetto a quanto ipotizzato. Il rapporto Enav
evidenzia alcune carenze. Non viene fatta nessuna valutazione di
quanto sia intensa l’emissione e quanta energia venga trasferita
all’aeromobile per effetto dell’attraversamento del fascio, cose
invece raccomandate dal prof. Marcello D’Amore dell’Università
“Sapienza” di Roma, nella relazione sul progetto Muos consegnata
al Tar di Palermo. Non si comprende inoltre perché si siano limitati
gli accertamenti alle sole procedure di partenza e atterraggio da
Comiso e non a tutte le rotte civili che attraversano la Sicilia
orientale, visto che per quote interessate, sono tutte potenzialmente
vulnerabili. Possiamo prendere quella dell’Enav come una relazione
preliminare, le cui conclusioni non sono per nulla tranquillizzanti.
Come avevamo ipotizzato, l’entrata in funzione del Muos richiede,
quantomeno, un’attenta riprogettazione delle procedure di partenze
e atterraggio dall’aeroporto di Comiso».
Se governo, Us Navy e
regione pensavano di tacitare i NO Muos con questi documenti
“tranquillizzanti”, hanno probabilmente sbagliato a fare i conti.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
26 luglio 2013
L'inceneritore
di
Parma
avrebbe
dovuto
accendersi
446
giorni
fa