sabato 24 settembre 2011

Centro Estivo? A Rifiuti Zero!

L'esperienza di Ambiental-MENTE, scenari di futuro, oggi.

Si è concluso da pochi giorni il centro estivo Ambiental-mente con grande soddisfazione di tutti quelli che hanno partecipato, collaborato e contribuito in un modo o nell’altro alla buona riuscita del progetto.
A coordinare il progetto è stata l'associazione Daquialà onlus, impegnata da diversi anni nel sostegno di progetti di cooperazione con il Sud del mondo, che quest'anno ha deciso di consolidare il suo impegno locale con i bambini del quartiere Montanara per lavorare insieme ad un futuro più sostenibile.



Per due settimane 50 bambini hanno svolto laboratori, gite e giochi eco-sostenibili: grazie agli acquisti mirati di mater-bi e borracce per i pranzi e all’utilizzo di materiale riciclato o riutilizzato durante le attività ricreative, la fedeltà alla filosofia del cradle to cradle, dalla culla alla culla, quindi in una prospettiva di zero scarti prodotti, è stata quasi totale.



Ad ogni giornata conclusa si verificava che il rifiuto residuo era praticamente inesistente: quel poco che si è accumulato nei quattordici giorni è stato destinato al centro di riciclo di Vedelago, in modo da portare la percentuale di riciclo al 100%.
I ragazzi più grandi, della fascia d’età dai dieci ai dodici anni, si sono impegnati a realizzare un documentario sul quartiere Montanara, effettuando interviste e sondaggi tra commercianti e passanti, per avere un responso in diretta sull'efficienza della raccolta differenziata e la conoscenza di argomenti quali il consumo energetico o la biodiversità.



L’entusiasmo dei bambini nell’affrontare il tema del rispetto dell’ambiente è stato un’ulteriore conferma della validità del progetto e ha fornito molteplici spunti di riflessione.
Se è davvero tanto facile moderare il nostro impatto sull’ambiente e se davvero le nuove generazioni sono così pronte a darsi da fare, non varrebbe forse la pena di impegnarsi, adulti per primi, molto più seriamente?
Questa esperienza lascia una traccia importante nell'estate 2011 di Parma, dimostrando come sia possibile una applicazione coerente di zero rifiuti anche nello svago e nel tempo libero.
Una occasione di crescita e di approfondimento sul campo che oggi raccoglie il plauso convinto di Gcr, che saluta i pionieri del cradle to cradle di Parma, augurandosi che l'esperienza sia ripetuta e sviluppata ulteriormente il prossimo anno.
Che dire, perché non coinvolgere “tutti” i centri estivi per portare questi temi a sempre più persone?
Cosa ne dite, amici di Daquialà?

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 24 settembre 2011

+85 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+481 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.

Cenm

I fantasmi del cantiere

Finalmente una prova sull'esistenza dei fantasmi.
Che hanno scelto Ugozzolo come casa, vista la tranquillità degli ultimi mesi.
Il solo problema è che loro a star fermi fanno fatica, e come al solito, giocano brutti scherzi.
Si divertono insomma, come da tradizione.
Mettendo però in imbarazzo gli involontari ospiti.



Noi non l'avevamo ancora capito ma ieri li abbiamo immortalati mentre si divertivano un mondo a far girare le gru.
Sono diventati talmente esperti che riescono perfino a sollevare cose e portarle a spasso.
Non è stato facile però coglierli sul fatto.
Noi avevamo segnalato innumerevoli volte a chi di dovere, ma finora tutti buchi nell'acqua.
Avete presente 1,2,3 stella?
Ecco, i nostri fantasmi si sono appassionati, non c'è verso di farli tornare seri.
Si muovono quatti quatti, spostano, smontano, caricano, ma poi... zaf!
Appena si presenta qualcuno, loro hanno le antenne sensibili, e improvvisamente congelano la scena, e non si muove nemmeno un tondino.
Sono bravi, non c'è che dire.
Anche un po' aiutati da un cantiere con il cancello perennemente spalancato, con un andirivieni incessante di uomini e mezzi.
Insomma Iren pare proprio che della sospensiva abbia una interpretazione tutta sua.
Pare molto più concentrata a chiedere il conto al Comune di Parma, proprio in queste ore si è accorta del debito!
Oppure Iren guarda al Cornocchio e a tutti quei metri quadrati che si potrebbero trasformare in appartamenti ed uffici, magari prima bonificando la zona, diciamo noi, facendo chiarezza sullo stato di salute del comparto e dei dipendenti che hanno lavorato all'inceneritore negli anni '90.
Magari togliendo quel mucchietto di 100 mila tonnellate di ceneri ancora nascoste sotto i teli.
Iren si mostra però disattenta alle richieste altrui.
Da 480 giorni il piano economico finanziario giace in qualche cassetto chiuso a chiave e non c'è modo per nessuno, neanche se ti chiami sindaco, di darci una sbirciata.
Non ci resta che chiedere ai fantasmi del cantiere, che nel frattempo a noi si sono finalmente mostrati. Il video non ha bisogno di spiegazioni, tutto sarebbe normale se non ci trovassimo all'interno di un cantiere sequestrato.
Cosa dire. Noi le richieste le abbiamo già inoltrate.
Una telecamera fissa all'entrata del cantiere.
Una telecamera fissa dentro l'area di lavoro.
La verifica di tutti i registri del cantiere, dove la eventuali lavorazioni, con rispettive date, persone presenti e orari, dovrebbero essere riportati fedelmente.

I VIDEO DEI FANTASMI
22 settembre 2011
http://www.youtube.com/watch?v=WvhqKnYEvxo
http://www.youtube.com/watch?v=oyCQBicKi7o
http://www.youtube.com/watch?v=aPSzBo0DqcU

LE FOTO DEI FANTASMI
2 giugno 2011
http://www.flickr.com/photos/noinceneritoreparma/sets/72157626871031962/
Agosto 2011
http://www.flickr.com/photos/noinceneritoreparma/sets/72157627734182264/
5 settembre 2011 - mezzi
http://www.flickr.com/photos/noinceneritoreparma/sets/72157627734043336/
7 settembre 2011
http://www.flickr.com/photos/noinceneritoreparma/sets/72157627610149203/
8 settembre 2011
http://www.flickr.com/photos/noinceneritoreparma/sets/72157627498180167/
14-16 settembre 2011
http://www.flickr.com/photos/noinceneritoreparma/sets/72157627587532965/
2 luglio 2011 - chiusura cantiere
http://www.flickr.com/photos/noinceneritoreparma/sets/72157627097401280/

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 23 settembre 2011

+84 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+480 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.

venerdì 23 settembre 2011

Referendum & Dintorni

Il menù è ricco, quasi eccessivo, ovunque ti giri si parla di inceneritore: finalmente la salute al centro dell'attenzione della città.
Sempre di più, sempre più spesso.
Al Comitato No Inceneritore il secco no del Palazzo, all'unanimità.
Un coro monocorde preoccupante, un evento eccezionale in questo periodo di magra collaborazione tra maggioranza e minoranza. Siamo più abituati ai coltelli, che ai flauti magici.
Un coro di no, gettato addosso ai cittadini.



Della nostra opinione, sull'inceneritore, a loro non importa.
E' un messaggio evidente, che se ne esce fuori dalle pieghe del burocratese, emergendo senza difficoltà, tutti i cittadini lo hanno capito con chiarezza. Lampante.
Un messaggio chiaro che ci piace evidenziare e mettere sotto la lente di ingrandimento, per sottolineare quello che ci ha colpito maggiormente di questa bulgarizzazione del consenso su un tema invece controverso e di stringente attualità e incertezza.
Il Palazzo ha detto no, non ha capito il quesito, troppo complesso.
Dovevamo argomentare così “Volete abrogare l'inceneritore?”, così lo avrebbero inteso meglio.
Invece scrivere “Volete abrogare tutte le norme approvate a favore dell'inceneritore?” per loro non è comprensibile, è linguaggio astruso.
Poi, argomentano, i lavori sono in corso, che si può fare mai?
Quando facemmo ricorso al Tar per i rischi sanitari connessi all'impianto, ci risposero che non c'era nulla di costruito e quindi il rischio non sussisteva.
Ora torniamo alla carica e la risposta è agli antipodi: troppo tardi.
Poi affermare che i lavori sono in corso sarebbe una motivazione “tecnica” che boccia la richiesta?
Ci sembra “evidentemente” un giudizio di merito, che nulla ha a che fare con il diritto.
Gcr dal 2006 fa domande scomode, e porta i cittadini nelle strade.
Ma il Palazzo non ha visto nulla, non se n'è accorto.
Ci ha stupito davvero questa concordia.
Ci ha stupido Marco Ablondi, da sempre contrario a questo impianto, che ora sceglie di allinearsi, mentre bastava una semplice astensione, se era roso dai dubbi. Poi per fortuna abbiamo letto la smentita del partito, la netta presa di distanza, che ci ha fatto sussultare piacevolmente. Rifondazione Comunista è contro l'ecomostro, e farà di tutto per fermarlo, ci contiamo.
Il centrosinistra si solleva un pochino con una voce discordante, quella di Simone Rossi, candidato alle primarie, che si è dichiarato assolutamente favorevole al referendum. Se sarà lui sindaco, la musica davvero cambierebbe.
Ci hanno stupito Paolo Buzzi e Gianfranco Zannoni. Queste decisioni dei singoli vanno contro le decisioni del sindaco e della maggioranza in Comune. A meno che non ci siano cose che non conosciamo, retroscena che non vorremmo nemmeno ipotizzare. Dov'è la verità?
Il sindaco Pietro Vignali che si era messo di traverso al cantiere suscitando l’ira di Provincia ed Iren come commenta l’opposta posizione dei suoi uomini in conferenza capigruppo? Ci piacerebbe avere una spiegazione.
E infine strano che Iren improvvisamente chieda decreto ingiuntivo al Comune di Parma proprio oggi, quando a Torino hanno 300 milioni di euro di debito e nessuno si è mai fatto avanti.
Non sarà per caso una scelta legata direttamente al cantiere silente?
Dov'è il Piano Economico Finanziario che manca da 480 giorni? Mai consegnato.
Il referendum abrogativo poteva dire tante cose, dare un segnale alla città, riavvicinare piani ora lontanissimi, sponde che non si toccano più.
Ma per noi, la questione Referendum non è per niente chiusa.
Percorreremo tutte le strade per consentire ai cittadini di Parma di esprimere la loro opinione su un tema che coinvolge la loro salute e l’ambiente del nostro futuro.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 23 settembre 2011

+84 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+480 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.

martedì 20 settembre 2011

Indicazioni di voto

Non è nostro costume né potremmo da statuto esprimerci pubblicamente come Gcr dando indicazioni di voto ai cittadini di Parma, ma in questo questo caso, davvero eccezionale, faremo la classica eccezione.
Si è appena consumata in consiglio comunale una vicenda che ha dell'incredibile a Parma in questo periodo.
Maggioranza e opposizione che su qualsiasi argomento dello scibile ducale si scannano sui banchi del consiglio, hanno ritrovato finalmente e magicamente armonia e coesione, proprio nel negare ai cittadini di Parma una libera espressione di voto su un argomento tanto sentito dai cittadini, che per ben 5 volte in meno di 2 anni si sono riversati per le vie della città per dire SI alla Salute e NO all'incenerimento dei rifiuti alle porte della Food Valley.
I consiglieri capigruppo non sono entrati nel merito, troppo complesso per loro esprimere un pensiero su un argomento così spinoso.



Hanno detto semplicemente un NO alla possibilità di esprimersi in maniera democratica, attraverso un referendum, adducendo motivazioni davvero curiose.
La domanda non era chiara: bastava chiedere di riformularla
Il cantiere è avviato: e noi che colpa ne abbiamo se eravate tutti d'accordo?

A noi, con l'unica arma che ci rimane, invitiamo i cittadini di Parma che si recheranno alle urne nella prossima primavera per eleggere il sindaco di Parma, a NON VOTARE i seguenti signori e i loro partiti di riferimento.
MASSIMO IOTTI (PD - PARTITO DEMOCRATICO)
PAOLO BUZZI (PDL - POPOLO DELLA LIBERTA')
GIANFRANCO ZANNONI (IMPEGNO PER PARMA)
GIORGIO PAGLIARI (PARTITO DEMOCRATICO)
MARIA TERESA GUARNIERI (ALTRA POLITICA – ALTRI VALORI)
MATTEO AGOLETTI (UDC – UNIONE DI CENTRO)
MARCO ABLONDI (RIFONDAZIONE COMUNISTA)
CARMELO LA MANTIA (GRUPPO MISTO)
Vi invitiamo a NON VOTARLI perché hanno dato dimostrazione che quando c'è da prendere decisioni, probabilmente scomode per qualcuno più potente di noi poveri mortali, sono incapaci di difendere il diritto al bene primario della salute dei loro stessi cittadini che li hanno eletti.
Una serata triste per la politica di Parma.
Una serata che ha aperto un varco incommensurabile tra cittadini e Palazzo.
Davvero un'occasione persa per dimostrare vicinanza e attenzione ai veri problemi di Parma.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 20 settembre 2011

+63 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+459 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.

I segreti del Cornocchio. La verità, 15 anni dopo.

Un plico anonimo nella casella di posta del GCR, ormai è un'abitudine.
In quest'occasione però crediamo ci sia materiale per far saltare sulle sedie giornalisti, magistratura, ARPA e AUSL.
Nell'aprire la busta infatti ci troviamo davanti le copie di una ricerca denominata “Analisi della fragilità genetica indotta da contaminanti ambientali”, studio condotto dentro il sito dell'inceneritore AMNU del Cornocchio nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 1996, a firma del Prof. Nelson Marmiroli e della Dott.ssa C. Conte.


Il depliant dell'inaugurazione dell'inceneritore del Cornocchio

I risultati e le conclusioni sono a nostro parere sconcertanti e non capiamo come mai non se ne trovi traccia nella stampa del periodo. Si parla di “presenza allarmante di metalli pesanti, in particolare piombo, rispetto a campioni di controllo cresciuti in aree non contaminate”.
I ricercatori evidenziano i rischi di esposizione al piombo che “ad elevate concentrazioni determina danni a carico del cervello e di altri organi, anemia e a dosi molto elevate, anche la morte per avvelenamento sistemico”.
Gli effetti potrebbero essere aumentati da concause quali “l'età (anziani e bambini i più esposti), il sesso, il peso, il grasso corporeo, lo stress psicologico e le condizioni climatiche”.
Dalla lettura delle carte si capisce che la ricerca è stata commissionata da AMNU probabilmente all'Università di Parma, in quanto il Prof. Nelson Marmiroli risulta essere, oggi, professore ordinario di Biologia applicata presso la facoltà di Scienze Ambientali.
Mettiamo questi documenti a disposizione dell'opinione pubblica e degli enti competenti, invitando ad una seria riflessione nel merito.
Vorremmo ora conoscere, più che una richiesta ci sembrerebbe un obbligo, la situazione sanitaria dei dipendenti Amnu che hanno operato al Cornocchio nel periodo di attività del forno.
Non pensiamo sia difficile tirar fuori questi dati.
Tipo di malattie, incidenza di alcune di esse, mortalità. Ora vogliamo sapere.
Ci interessa anche un altro argomento.
Come vengono proposti gli impianti di incenerimento alla popolazione?
Nei nostri archivi abbiamo un depliant pubblicato proprio in occasione dell'inaugurazione dell'inceneritore del Cornocchio il 2 luglio del 1975.
L'impianto, con una strana assonanza che ci ricorda le parole di Andrea Allodi (ex presidente Enia), quando magnificava pochi mesi fa le doti dell'impianto di oggi, viene presentato come quanto di meglio la tecnologia possa offrire, “uno strumento di primaria importanza per la tutela dell'igiene ambientale, a salvaguardia della salute dei cittadini”.
Parole che risuonano grottesche alla luce dei risultati dello studio del Prof. Marmiroli.
Grottesche o tragiche, a seconda dei risultati delle indagini sanitarie che chiediamo.
Ci poniamo tante domande.
E' stata avvisata la popolazione del Cornocchio degli esiti di questa ricerca?
I dipendenti AMNU sono stati messi al corrente?
E' stato avvisata la massima autorità sanitaria della città?
Perché l'impianto ha continuato a funzionare fino al 2002?
Domande che pesano e a cui vorremmo poter dare una riposta.


Le ceneri del vecchio impianto. 100.000 tonnellate ancora stoccate vicino al camino.

Il dubbio che ci assale è tremendo e non vorremmo che come già accaduto spesso in casi simili, si sia passato sotto silenzio una scomoda verità, per non compromettere il funzionamento di una macchina già molto ben oliata.
Oggi serve assoluta verità, vengano rese pubbliche i dati scientifiche su cause di malattie e mortalità per i cittadini che hanno abitato nella zona circostante negli anni tra il 1975 e il 2002, e che lo stesso venga fatto per i dipendenti AMNU del Cornocchio.
Lo pretendiamo perché con la salute dei cittadini non ci devono essere segreti.
E non ci si deve scherzare sopra inneggiando a grigliate ed aerosol.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 19 settembre 2011

+80 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+476 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.

domenica 18 settembre 2011

Chiarezza sui numeri

Informarsi per poter decidere

Una domanda on line sul sito di Repubblica Parma ci fornisce l'occasione per spiegare meglio alcuni temi che ai cittadini possono sembrare un po' astrusi, ma che è bene posseggano almeno nei termini riepilogativi delle questioni a cui fanno riferimento.



Il lettore invita a consegnare a Gcr il controllo del forno, e se da un lato apprezziamo la considerazione, pur ribadendo che non siamo tecnici ma semplici cittadini, non mancherebbero certo le persone davvero capaci tra le conoscenze acquisite in questi anni di lavoro sul tema.
Vorremmo però fare un po' di chiarezza sul punto spesso dibattuto del residuo e dei "numeri".
La parte cioè finale di rifiuti non altrimenti differenziabili.
Partiamo dai dati 2010, i più recenti disponibili.
La Provincia di Parma ha prodotto 267.600 tons di rifiuti urbani (dentro ci sono anche quote di rifiuti speciali delle aziende assimilati agli urbani, quindi il dato è già così non veritiero e sovradimensionato).
Questi rifiuti indifferenziati sono stati trattati nei preselettori di Parma e Borgotaro, per separare l'umido, i metalli e gli ingombranti.
Il risultato è questo: Umido (Fos) 42.400 tons (che va a ricoprire discariche); Ingombranti 3.500 tons; Secco (Cdr) 65.300 tons.
Quindi primo punto chiarito. La necessità di smaltimento è oggi di 65.300 tons.
Il forno è da 130.000 tons.
Come giustamente dice il lettore l'inceneritore dovrebbe bruciare solo rifiuti urbani (65.300 tonnellate).
Noi siamo dell'opinione che un impianto da 65.000 tons non stia in piedi economicamente.
Infatti lo hanno voluto grande il doppio, per bruciare anche gli speciali.
In realtà oggi c'è il problema opposto rispetto alla capacità di incenerimento: al crescere della differenziata mancherà carburante per il forno, ergo Parma importerà rifiuti per forza, a meno che non si cerchi di azzoppare la differenziata.
Questo scenario è successo a Brescia 10 anni fa, sta succedendo a Modena oggi, a Parma, se il forno arriverà a tetto, capiterà uguale.
Reggio Emilia spegne nel 2012 il forno e non ne costruisce un altro. Il motivo è semplice: con il livello di differenziata raggiunto non ci sono i numeri economici.
Ora affrontiamo nel dettaglio il problema del residuo.
Dobbiamo fare un parallelo tra: RESIDUO derivante dalla raccolta dei rifiuti porta a porta spinta e
RESIDUO derivante dal forno inceneritore
Iren dichiara un flusso di ceneri e scorie di circa 40.000 tonnellate annue.
Nessuno considera queste tonnellate come rifiuti, si fa finta che non esistano.
Nessuno dice (neanche un cenno nei progetti) dove andranno a finire.
Eppure esistono e sono rifiuti ricchi di metalli, furani, diossine (una parte è rifiuto pericoloso che necessita di discariche speciali)
Il residuo da una raccolta differenziata corretta si attesta sulle 20.000 tonnellate di rifiuti.
Si tratta della metà di quello in uscita dal forno, è un rifiuto secco, stabilizzato, senza alcuna emissione in atmosfera, non è rifiuto pericoloso, non contiene metalli ne diossine ne furani.
Può essere stoccato ovunque.
Noi pensiamo che i confronti sulla gestione dei rifiuti vadano impostati mettendo sul tavolo tutte le carte e non nascondendone alcune.
I cittadini possono esprimersi solo se hanno a disposizione tutti i dati e si possono fare un'idea compiuta del problema.
Altrimenti siamo alle solite favole di Napoli e dintorni, dove, nonostante un inceneritore acceso, non riuscivano a fare fronte allo smaltimento dei rifiuti, proprio perché non c'era la raccolta differenziata.
Il GCR chiede (crediamo un giorno sì e l'altro pure) un confronto pacato, serio, approfondito con chi è a favore del forno, davanti all'opinione pubblica.
Ci risulta che i media, pur interessati, non trovino interlocutori disponibili: ne in Iren ne in Provincia, che rimane l'ente che ancora oggi sostiene il progetto.
Noi siamo qui, a disposizione.
E' troppo importante il problema per il futuro di Parma da ridurlo a battute e schermaglie inutili e improduttive.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 18 settembre 2011

+79 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+475 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.