Da
una parte il profitto di una azienda, dall'altra il benessere dei
cittadini
I
sindaci da che parte stanno?
Salone
pieno al circolo Arci di Bannone, dove oltre un centinaio di persone
si sono riunite per discutere della centrale a combustione di pollina
che si vuole impiantare a S.Maria del Piano.
Il
progetto è del proprietario del locale allevamento industriale di
tacchini (75.000 capi), ed è finalizzato all'incasso dei 250.000
euro di incentivi disponibili.
La
dichiarazione è dello stesso titolare, una settimana fa
all'assemblea di Rivalta.
I
presenti sono quindi già informati che trattasi di un progetto
speculativo.
Il
sindaco Mari di Traversetolo e Cavatorta di Lesignano, che hanno
organizzato l'incontro, sono chiaramente imbarazzati.
I
cittadini sono tanti e il nervosismo è palpabile.
Si
rumoreggia ed è chiaro da che parte stiano i residenti.
Gli
amministratori esordiscono alla Ponzio Pilato, indicando nella
conferenza dei servizi l'organo che prende le decisioni nel merito,
con il coordinamento della Provincia.
Poi
arriva la solita dichiarazione di incompetenza tecnica nel fare le
giuste valutazioni.
Ma
l'affermazione suscita le risate dei presenti.
Il
sindaco è o non è la massima autorità sanitaria? E' il grido della
platea.
I
cittadini non hanno dubbi. E' un no fermo alla centrale.
Allora
i sindaci, Cavatorta in particolare, tirano fuori il PAES.
Nel
piano di attivazione delle energie rinnovabili, appena approvato, è
prevista la combustione di biomasse. E' cosa buona e sana sostituirla
ai combustibili fossili, altrimenti Kyoto va a farsi friggere. C'è
poi la previsione di leggi e normative europee e nazionali contro cui
non si può andare. Infatti il sindaco Bovis di Langhirano, che si
era opposto, è sotto scacco da parte delle autorità e del suo
stesso partito, il Pd.
Ma
le cose non stanno proprio così.
Il
comitato di Trecasali, ad esempio, ha ottenuto il pronunciamento dei
sindaci della bassa contro la centrale a biomassa (cippato di legna)
dell'Eridania, da 13 Mwe, su cui c'era già l'accordo di Provincia e
Regione. E il progetto andò a picco.
Non
devono essere i cittadini a dover decidere cosa mettere e cosa no nel
PAES?
Non
devono essere loro a decidere cosa fare del loro territorio?
Non
sono i cittadini a dover decidere in ultima istanza?
I
sindaci rispondono di sì, a decidere devono essere i cittadini.
Ne
prendiamo atto.
Quello
che si vorrebbe fare a Santa Maria del Piano non è un piccolo
impianto.
Per
far funzionare un cogeneratore ORC da 120Kw/h che produca
elettricità, è necessaria una caldaia da 1.200 Kw di potenza; sono
necessarie 3.000 tonnellate di pollina, che produrranno circa il 7%
di ceneri tossiche, cioè 200 tonnellate annue, da smaltire.
Ovviamente
le emissioni che andranno in aria sono proporzionate a tale volume di
ceneri, anche se la ditta che fornisce la caldaia dichiara che le
emissioni rientrano nei valori delle normative vigenti.
In
ogni caso polveri, ossidi di metalli pesanti, ossidi di azoto e
diossina finiranno nell'aria dei centri abitati della zona,
contravvenendo alla "Direttiva Aria" della UE che dice che
un nuovo impianto non solo non deve far aumentare gli inquinanti in
zona, ma dovrebbe abbassarli.
Giuliano
Serioli
Rete
Ambiente
Parma
17
ottobre 2013
comitato
pro
valparma
-
comitato
ecologicamente
-
comitato
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per
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comitato
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all’amianto
no
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comitato
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giarola
e
vaestano
per
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