sabato 11 dicembre 2010

Garbi, lontani dalla gente come non mai

sulle dichiarazioni di Roberto Garbi a favore dell'inceneritore

Caro Signor Garbi, segretario del Pd, lei è o un disonesto o un incapace.
Disonesto perché sa benissimo che il GCR non ha MAI detto che i rifiuti nostri li debba smaltire qualcun altro, quindi anche questo continuo sottolineare suo, di Bernazzoli, di Castellani di questa cosa, è inutile e fuorviante.



Noi parliamo di come produrre merci, riutilizzarle, riciclarle, non di portarle "a qualcuno" come lei lascia intendere.
Se invece l'ha detto in buona fede allora non è capace di leggere le alternative da noi e dai nostri tecnici proposte e spiegate decine di volte in ogni ambito.
Che l'inceneritore serva lo dice lei anche se poi ammette che magari "ne basterebbe uno più piccolo".
Questo non le fa sorgere il dubbio che se si costruisce una macchina sovradimensionata (noi diciamo inutile e dannosa) possa esserci sotto un interesse particolare?
Se lei è a conoscenza di questo dovrebbe dirlo e svelare l'intrigo, se non lo è dica su quali basi ritiene che l'attuale progetto sia sovradimensionato.
E comunque sta dicendo che l'inceneritore così come progettato non va bene.
E' la stessa posizione di Legambiente: inceneritore sì ma più piccolo.
Bene, allora lavoriamo insieme per fermare un progetto dissennato, intanto.
Lei dice di sposare alcune delle proposte del GCR, bene, è un primo passo.
Faccia uno sforzo in più.
Se a Parma e provincia si mettessero in atto alla lettera le buone pratiche di riutilizzo, riciclaggio, raccolta differenziata ecc. ecc., capirebbe il non senso di un progetto di incenerimento rifiuti di 130000 tonnellate/anno.
Un'ultima domanda al politico: perché in ogni vostra azione o comunicato deve essere messa in evidenza la contrapposizione con lo schieramento opposto? Noi facciamo questo mentre gli altri quest'altro. La Provincia fa bene a fare così il Comune fa male a fare colà.
Pensate al vostro di lavoro che sarebbe più sufficiente, dal momento che non mi sembra lo stiate facendo egregiamente.
Vi hanno lasciato perfino gli studenti, arroccati come siete e senza sapere il perché ad un progetto che ci porterà un danno ambientale e sanitario enorme. Pensate che la gente non se ne sia accorta?
Lontani dalla gente come non mai.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 11 dicembre 2010
-512 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+194 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Santa Lucia, l'inceneritore portalo via

Oggi pomeriggio a Parma fiaccolata
contro l'impianto targato Iren

Partirà questo pomeriggio alle 16,30 da piazzale Santa Croce la fiaccolata di Santa Lucia contro l'inceneritore di Parma.
Previste migliaia di persone, soprattutto famiglie e bambini, per ripetere in crescendo il corteo del 12 dicembre dello scorso anno.



Il percorso si snoderà per le vie del centro cittadino ma non arriverà a piazza Garibaldi, preclusa dal Questore per motivi di ordine pubblico.
Dopo aver attraversato via D'Azeglio e il Ponte di Mezzo, in via Mazzini il corteo devierà su via Garibaldi. Oltrepassato piazzale della Pace, entrerà in via XX Settembre per dirigersi al Duc di viale Mentana.
Durante la fiaccolata sono previste soste di riflessione e di testimonianza.
Oltre le decine di adesioni giunte da associazioni di Parma, tra cui i gruppi d'acquisto solidale e Rete Ambiente Parma, da Capannori sarà presente Rossano Ercolini, presidente dell'associazione Rifiuti Zero Italia.
La fiaccolata di Santa Lucia intende portare migliaia di cittadini di Parma a manifestare contro il progetto dell'inceneritore targato Iren, in costruzione a Ugozzolo.
Un impianto sovradimensionato rispetto ai rifiuti urbani da trattare e pericoloso per la salute. Gli inceneritore sono fonte certa di inquinamento ambientale e la maggiore fonte emissiva di diossina in Italia.
L'associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma ha depositato lo scorso giugno alla Provincia e al Comune un progetto alternativo di gestione dei rifiuti senza
l'utilizzo dell'incenerimento. Un mix di buone pratiche che si basano sulla normativa europea di settore e puntano alla riduzione, riciclo, riuso dei materiali.
Anche sotto l'aspetto economico il progetto alternativo è di gran lunga meno oneroso per gli investimenti necessari: 20 milioni contro i 200 dell'inceneritore.
Sul progetto inceneritore pendono anche diversi esposti giacenti alla procura di Parma che hanno messo in evidenza l'illegittimità presunta delle procedure autorizzative.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 11 dicembre 2010
-512 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+194 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

I t(u)imori di Brescia

Francesco Vassallo scrive su Brescia Oggi. Il suo articolo è del 4 dicembre scorso e racconta dell'emergenza sanitaria che sta vivendo la popolazione di un quartiere di Brescia, San Polo, dove ci si ammala e si muore di più per malattie respiratorie e per alcuni tumori.
La notizia era arrivata la scorsa estate e per i bresciani era stata una doccia fredda.
Dopo i dibattiti e le polemiche, le accuse incrociate alle realtà produttive, alle discariche, al traffico di autostrada e tangenziale che penalizzano San Polo, è tempo di cominciare ad indagare sul perché di numeri e dati tanto discordanti dal resto della città.
E noi oggi guardiamo con attenzione alla piantina della città scoprendo che il quartiere di San Polo dista dal forno inceneritore “più bello del mondo” solo 3 km, come si vede dall'immagine allegata.



A Brescia oggi inizia l'indagine sulle malattie respiratorie nella popolazione infantile, promossa dall'Asl di Brescia con la collaborazione delle scuole primarie e secondarie di primo grado pubbliche e paritarie della città: nei primi sette istituti che hanno aderito all'iniziativa sono stati distribuiti 600 questionari rivolti ai genitori dei bambini dai 6 ai 14 anni, la fascia di età che si intende analizzare.
Studiare i bambini, perché stanno male.
Il questionario, composto da 60 domande a risposta multipla, viene consegnato a scuola agli alunni e richiede la compilazione da parte dei genitori, per comprendere lo stato di salute dei ragazzi e l'eventuale presenza di disturbi respiratori, altre patologie o allergie, le abitudini quotidiane, il luogo in cui vivono e le caratteristiche dell'abitazione.
L'Asl ha invitato a partecipare tutte le 80 scuole primarie e secondarie di primo grado della città, e da gennaio l'indagine partirà in un altro gruppo di istituti. L'obiettivo è raccogliere 2 mila questionari nelle scuole di San Polo, da confrontare con altri 2 mila questionari provenienti dagli istituti di altri quartieri della città, per approfondire se e come l'andamento di disturbi e malattie respiratorie dei bambini di San Polo differisca dai coetanei che abitano in zone diverse, e quindi se esistono peculiari fattori di rischio a San Polo rispetto al resto della città.
Abitare in un luogo oppure in un altro, stessa città, stesse abitudini. E' l'impronta ambientale, il sigillo delle polveri sottili. Sarà anche Parma così? Abitare a Ugozzolo porterà vantaggio, come sosteneva nonno Allodi, o sarà meglio emigrare?
Lo studio, interamente finanziato dall'Asl, costerà 90 mila euro e richiederà alcuni mesi per essere completato con l'elaborazione dei dati. L'analisi sulla popolazione infantile rappresenta il proseguimento dei due studi realizzati dall'Asl sui dati relativi agli anni 2004-2008, da cui era emerso a San Polo un tasso superiore di mortalità e ricoveri rispetto alla media urbana per alcune patologie come le malattie respiratorie non oncologiche (bronchiti acute, faringiti, laringiti, polmoniti, Bpco, asma, causa del 20-30 per cento in più di ricoveri nelle diverse fasce di età) e i tumori alla vescica e al fegato.
Oggi Brescia, domani Parma. Ci stiamo costruendo da soli il nostro destino.
Lo possiamo cambiare se ci fermiamo, subito.
Possibile che i nostri amministratori siano tutti ciechi e sordi?
Forse ci sono altri interessi sotto questo business dell'inceneritore, interessi che non si possono raccontare, silenzi da sostenere fino alla fine, che stanno alla base di questa insolita cocciutaggine.
Domani Parma parlerà, rifiutando la fuga dalla realtà e richiedendo a gran voce che per il bene di tutta la comunità l'inceneritore sia fermato. Ora.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 10 dicembre 2010
-524 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+182 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

A un giorno dalla fiamma di Lucia

venerdì 10 dicembre 2010

Questa terra non è vostra

nel giorno della vigilia

Volete costruire una macchina che la sporcherà per sempre, minando il futuro di chi questa terra la riceverà in eredità. Ne siete pienamente consapevoli?
Con quale diritto vi impossessate di una terra che non è vostra?
La terra è della comunità, appartiene alla gente che verrà dopo di noi e va loro lasciata intonsa, pulita, fertile.


Chi verrà dopo di noi non ha colpa per il nostro presente.
State distorcendo leggi e codici, per piegarli al vostro volere di interesse e di vantaggio.
Economico, per pochi intimi.
Fingete di porre cura alla soluzione dei nostri problemi.
Invece li fate diventare complicati, per nascondere il business, il vero motivo inconfessabile di questo progetto insensato, che pagheremo noi, con le tasche e con la malattia.
Complicate una cosa semplice. Per gestire i nostri scarti basta separarli.
Solo in questo modo tornano ad essere materie riutilizzabili.
Voi invece li volete bruciare, per farci soldi, ma incenerendoli create nuovi pericolosi problemi.
Disseminate l'ambiente di nuove molecole, cancerogene, addirittura epigenetetiche.
Significa che queste sostanze possono modificare il nostro Dna, il codice delle nostre vite. Per sempre.
Danni per le generazioni future.
Non lo diciamo noi, semplici cittadini che difendono i loro diritti.
Lo dicono i medici, che gli inceneritori vanno fermati e noi li abbiamo sentiti con le nostre orecchie, il 22 settembre all'auditorium. Dalla bocca di personaggi come Dominique Belpomme, un luminare dello studio delle malattie tumorali.
Le sue parole risuonano ancora, cristalline, terribili: “Costruire un inceneritore vicino a un centro abitato è un crimine contro l'umanità”.
A noi non interessa conoscere i dati economici, se stiamo parlando della nostra salute.
La salute è il bene primario di tutti noi, voi non ce la potete togliere la salute.
Voi non ce la toglierete.
Il popolo della salute che camminerà domani verso un futuro migliore afferma questo: non ci saranno sindaci ne presidenti ne direttori generali in grado di convincerci che esista qualcosa di importanza superiore alla salute.
E se la nostra salute non è in cima alla loro agenda, si facciano da parte. Ora.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 10 dicembre 2010
-513 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+193 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Nel giorno della vigilia della fiaccolata di Santa Lucia

giovedì 9 dicembre 2010

La salute S-bandierata

Naomi Klein, giornalista canadese, aveva fatto il giro del mondo con il suo saggio “No Logo”. Era l'anno 2000, momento di grande speranza e di tante illusioni.
Compriamo un prodotto o un marchio?
Davanti ad uno scaffale chi o cosa ci guida?
L'altezza del prodotto sullo scaffale? Il ricordo di uno spot?
E sulla salute come ci comportiamo?
Viene trattata come un altro dei tanti argomenti o le riserviamo il rispetto e l'importanza che merita?



Noi crediamo fermamente che la salute non abbia bandiera.
E' per questo che dall'anno scorso ripetiamo, rischiando la monotonia, che le bandiere politiche e di partito debbono rimanere escluse da una manifestazione legata alla salute.
Il cuore che vi portiamo non deve avere colore.
Se crediamo nel percorso dei rifiuti senza incenerimento e ci siamo resi conto dei rischi cui andiamo incontro realizzando l'impianto di Ugozzolo, un attimo prima di entrare nel corteo ci svestiamo degli abiti dell'appartenenza a questo o quel partito per dire no come cittadini, che hanno diritto alla salute, indipendentemente da dove ci porta l'agone della politica.
Siamo lì come cittadini e la bandiera di un partito stonerebbe, assomigliando ad un tentativo di mettere il cappello su un tema che ci accomuna senza distinzioni e che non ha ne può avere alcun padrone.
E' altresì molto importante che i politici ci siano sabato nel corteo, presenti con la loro faccia, a prova del loro fermo disaccordo con il forno.
Ma il tema della salute accomuna, riunisce, fa sedere davanti a un tavolo tutta la comunità, senza che ci siano ne camerieri ne prime portate, a favore di pochi. Il pranzo è al sacco, ognuno ci mette qualcosa di buono e i commenti li facciamo sulle prelibatezze che tutti noi abbiamo portato da casa nostra.
Ci capita spesso di trascorrere saggi pomeriggi con i nostri gruppi di acquisto solidali e il momento del ritrovarsi per la cena è sempre un attimo magico, quando ci meravigliamo a vicenda di come si possano cucinare con gli stessi prodotti della nostra terra tanti piatti diversi, che hanno il sapore della frugalità e della sincerità. Una sinfonia.
Sabato il richiamo alla scelta definitiva sarà fortissimo, perché il tempo è ormai scaduto, i lavori a Ugozzolo sono campane a morte sempre più distinguibili.
L'indifferenza fin qui dimostrata da alcuni decisori deve venire meno, e non crediamo possibile che i nostri amministratori siano insensibili al futuro di tutti noi.
Sbandieriamola la salute, farà bene a tutti.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 9 dicembre 2010
-514 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+192 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

A due giorni dalla fiaccolata di Santa Lucia

Grande disordine sotto il cielo di Parma

Grande è il disordine sotto il cielo di Parma, la situazione è quindi eccellente per fermare l’insano progetto di costruire l’inceneritore a Ugozzolo.
Come voi sapete abbiamo messo in cantiere una nuova-vecchia iniziativa. Come già l’anno scorso per S. Lucia, sabato alle ore 16,30 partirà una fiaccolata da piazzale Santa Croce, per dare un ulteriore contributo alla lotta contro il progetto di costruire l’inceneritore di Ugozzolo.
L’inceneritore è nudo.
L’inceneritore è nudo perché è caduta la tesi della necessità di fare a Parma un grande inceneritore, i numeri che abbiamo snocciolato col nostro progetto alternativo, senza che nessuno sia stato in grado di contestarli, dimostrano che il nostro progetto produce alla fine del ciclo 29.000 ton di materiale inerte, il quale può essere lasciato in un piazzale all’aperto senza alcuna conseguenza.



Mentre con l’inceneritore si produrranno 40.000 ton all’anno di ceneri e fitri tossici, ancora oggi non ci hanno detto dove vogliono portarle. Forse le andranno a mettere sopra le ceneri tossiche del vecchio inceneritore del Cornocchio, che sono ancora li, coperte da un telone, perché nessuno le vuole. Inoltre si produrranno miliardi di metri cubi di fumi, tra i quali 3,2 milioni di tonnellate di PM10 e un imprecisato numero di tonnellate di nano polveri, le quali andranno ad incrementare la già disastrosa qualità dell’aria delle nostre zone. Inquinerà anche milioni di metri cubi di acqua.
L’inceneritore è nudo, perché è caduta la tesi dell’innocuità per la salute degli umani e degli animali. Dal convegno che abbiamo organizzato a Parma il 22 settembre, dove le migliori menti della scienza medica e biologica italiana ed europea, quali Dominque Belpomme, Gianni Tamino, Patrizia Gentilini, Giuseppe Masera, hanno spiegato in modo chiaro ed inequivocabile i danni che producono gli inceneritori di rifiuti, non c’è stato alcun medico o scienziato che sia stato in grado di confutare quei dati.
L’inceneritore è nudo, perché è caduta la tesi economica, con l’inceneritore le bollette, se va bene, resteranno le più alte dell’Emilia Romagna. Senza ingenti quantità di denaro pubblico e il monopolio del teleriscaldamento, il cosiddetto termovalorizzatore è antieconomico. Anzi è molto economico per Iren, ma molto poco per tutti i cittadini. Vogliono spendere 300 milioni di euro per trattare i rifiuti di Parma, quando abbiamo dimostrato che con 20 milioni si possono trattare senza emissioni in atmosfera, riducendo la bolletta a carico dei cittadini.
L’inceneritore è nudo perché è illegittimo. L’inceneritore è illegittimo perché hanno truccato le carte degli studi fatti sui danni alla salute dell’uomo. E’ illegittimo perché Enia, quindi Iren, non ha la competenza sullo smaltimento finale dei rifiuti. E’ illegittimo perché non c’è stata nessuna gara pubblica per l’assegnazione di un impianto di interesse pubblico così oneroso. Iren chiede oggi 80 milioni di euro d’indennizzo, nel caso i lavori venissero fermati, ma noi crediamo che nulla sia dovuto perché l’inceneritore è illegittimo.
Se qualcuno dovrà pagare questo è solo Iren.
Se i politici tacciono o tentennano sia la magistratura a muoversi, a fronte dei numerosi esposti e ricorsi presentati dalle associazioni e dai cittadini.
Ecco che in questa situazione in movimento una presenza popolare alla fiaccolata di sabato può essere determinante per indirizzare i decisori del nostro territorio verso soluzioni più sagge nella gestione dei rifiuti. Chiediamo ai cittadini di partecipare a questo appuntamento, chiediamo ai cittadini onesti e consapevoli di portare la loro faccia e la loro candela, senza simboli di partito o politici. Saranno accettate solamente le bandiere ambientaliste e dei cittadini organizzati come i Gas, (Gruppi d’Acquisto Solidali) ma, come ormai tradizione nei nostri appuntamenti, niente simboli politici. Questa è una manifestazione di cittadini liberi, onesti e consapevoli, per la difesa della nostra salute e dei nostri figli, per la difesa del territorio in cui viviamo, per il diritto all’aria pulita.
La salute non ha bandiere ne appartenenza, è di tutti.
Noi comunque, più testardi dei muli sardi, non spegneremo le nostre candele, fino a quando loro non fermeranno il loro camino!

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 9 dicembre 2010
-514 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+192 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

mercoledì 8 dicembre 2010

Digiuno a oltranza contro gli inceneritori

Simonetta Gabrielli, di Nimby Trentino, ha fatto il passo: digiuno ad oltranza contro il progettato inceneritore, che dovrebbe essere costruito a Ischia Podetti.
Conosciamo e collaboriamo con gli amici trentini da un po' di tempo ed abbiamo partecipato come GCR all'organizzazione del convegno di Mezzocorona di novembre.
Nimby Trentino lo sorso 1° dicembre ha presentato “L'inceneritore è nudo”, un approfondito e poderoso documento che svela tutti gli intrecci legati alla gestione dei rifiuti nella regione autonoma.
Non a caso l'approfondimento sul tema è stato presentato on occasione della giornata mondiale contro l'incenerimento e rappresenta quello che mancava per osservare a 360 gradi la tematica dello smaltimento degli scarti, senza dimenticare nessun pezzo.



“L'inceneritore è nudo” si occupa delle valutazioni economiche e finanziarie sugli svariati costi che si vorrebbero accollare ai cittadini dell’intero Trentino se l'impianto in progetto venisse realizzato, mettendo in luce gli interessi che covano sotto l'apparente risposta ai bisogni dei cittadini.
Come Parma, anche il Trentino merita altri comportamenti, scelte e risposte più ponderate, una visione che abbandoni definitivamente il mero interesse corporativo e si occupi finalmente di servire le persone, i cittadini.
Sui rifiuti è necessaria una svolta di approccio, che abbracci l'intera Nazione, per resettare tutte le pratiche fin qui portate avanti che hanno dimostrato tutte i loro limiti, evidenti ad esempio nei sequestri di impianti su è giù per l'Italia.
Simonetta, che abbiamo incontrato a Parma pochi mesi fa, ha deciso di portare alle estreme conseguenze la richiesta che sale dal suo profondo, adottando un digiuno ad oltranza, dopo che il 21 febbraio scorso era ripartita a Trento la catena del digiuno a staffetta, per richiamare l'attenzione di tutti sul tema dei rifiuti e dell'ecologia.
E sabato 11 dicembre, proprio in concomitanza con la fiaccolata di Parma, durante la quale saluteremo il Trentino, sentendolo molto vicino a noi, ci sarà a Trento la conferenza stampa dove i battaglieri difensori dell'ambiente proporranno le loro richieste alle istituzioni.

Il documento dei trentini: http://www.ecceterra.org/images/articoli/nt/iniz.ve/ince.nudo.web_08dic10.pdf

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 8 dicembre 2010
-515 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+190 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

L'arrotino contro l'impero del male

Parma è sotto attacco. Un attacco informativo, gioioso, esuberante.
Promosso da cittadini che amano il proprio territorio e che lo vogliono difendere, coi denti, dalle speculazioni, da società avide di denaro e parche di trasparenza.
Un attacco a bassa intensità, che si sta infiltrando nelle case dei parmigiani attraverso le cassette delle lettere, oltre 15.000 i volantini stampati e distribuiti porta a porta nei quartieri dai volenterosi del GCR, per parlare della fiaccolata di sabato.



Volontari che passano il loro sabato pomeriggio in un infreddolito banchetto in via Mazzini, a spiegare che Parma merita per la gestione dei propri scarti un sistema più avanzato e meno inquinante di un inceneritore, costruito solo per il beneficio di pochi azionisti.
Volontari che vanno davanti al Teatro Regio, all'Università, davanti ai supermercati, per chiamare la città ad una discesa in piazza per svegliare i nostri amministratori e fargli capire che è ora di dire stop al cantiere, stop ai prossimi veleni.
Migliaia di messaggi e-mail viaggiano per l'etere, per raggiungere gli oltre 10 mila iscritti alle mailing list del GCR.
Auto parlanti viaggiano per i mercati rionali e diffondono nell'aria un messaggio di speranza "Ce la possiamo fare! Facciamo capire ai nostri amministratori che l'aria che respiriamo non è né di destra né di sinistra".
E la gente si volta, ascolta, fa sentire il proprio calore, che scalda meglio di un cappuccino bollente.
E' un viaggio itinerante, che toccherà tutti i quartieri di Parma: piazzale Maestri, piazzale Salsi e viale Osacca, via Pertini, via Traversetolo, via Torrente Bardea, piazzale Matteotti, via D’Azeglio, piazza Lubiana, San Pancrazio, con il megafono che instancabile chiama Parma al corteo di sabato.
Un corteo silenzioso, ma fermo e deciso nel chiedere lo stop al progetto dell’inceneritore di Ugozzolo.

La testimonianza video: http://www.youtube.com/watch?v=yd9hDuEc7G8

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 8 dicembre 2010
-515 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+190 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

martedì 7 dicembre 2010

Il giudizio di Viero

Andrea Viero oggi dovrebbe recarsi in Provincia per una audizione sui costi dell'inceneritore.
Chissà se ci andrà nel suo ruolo di direttore generale di Iren o come rinviato a giudizio dalla Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia, per supposto danno erariale.
Forse nemmeno lo sanno in Provincia, vista la coltre di silenzio che si è alzata anche su questa notizia, diramata ieri solo dalla testata on line Parma Daily.
La Procura non ha dubbi: si devono risarcire 6 milioni di euro allo Stato.
Nessuno se ne preoccupa però.
Allora chissà se a Viero faranno le domande giuste, o solo quelle comode.
Si ricorderanno ad esempio i Provinciali di far spiegare il curioso bando di gara per le opere edili del costruendo inceneritore?
Una gara europea da 43 milioni di euro a cui ha partecipato un numero di imprese dispari inferiore a tre, una vera e propria bagarre.
Certamente non avrà vinto l'offerta migliore, visto che era una sola.
Una gara d'appalto scandalosa, che non pare abbia suscitato particolari clamori, né a destra né a sinistra.

Fossimo nei panni degli amministratori pubblici di Parma chiederemmo a Iren di avere un interlocutore libero da processi e rischi di condanna.
Come si fa a dialogare con una persona che potrebbe essere dichiarata colpevole di aver provocato danni all'Erario?
Fossimo in Andrea Viero libereremmo da subito la poltrona, per concentrarci sulla difesa dalle accuse dalla Procura friulana. Un gesto di responsabilità anche verso gli azionisti della stessa società, che non possono non essere preoccupati da questa svolta giudiziaria.
Così sul progetto dell'inceneritore di Parma si addensano ogni giorno nuove nubi.
Temporali in vista, nonostante il cantiere sia in piena attività.
Con tutti i lati oscuri che ci sono un gesto di responsabilità da parte degli amministratori sarebbe salutato con grande favore dai cittadini di Parma e della Provincia.
Sabato lo proveranno a dire con la fiaccolata di Santa Lucia, che da piazzale Santa Croce si snoderà in via d'Azeglio ed in via Mazzini per poi portarsi in piazzale della Pace, dove era terminata la manifestazione nazionale dello scorso aprile.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 7 dicembre 2010
-516 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+190 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

lunedì 6 dicembre 2010

Schiavi di un padrone disonesto

Assomiglia a un epico racconto dei tempi grami dell'emigrazione italiana oltre frontiera, oggi appannaggio di altri sfortunati del pianeta.
Oggi collaboriamo passivamente ad un gioco che non è più nostro, contribuendo alla creazione di denari che non saranno equamente distribuiti ma, anzi, usati addirittura a nostro danno.
Da un lato c'è il cosiddetto “green washing”, un modo di apparire attenti all'ecologia che rimane però solo apparenza e niente sostanza. Un “far finta” di essere amici dell'ambiente per poi colpirlo alle spalle con brutalità.



Dall'altro la vera, concreta, nuda e cruda realtà, fare soldi e spallucce a qualunque protesta, tanto siamo solo schiavi, per di più, volenti o nolenti, diretti elettori del nostro padrone.
Il trucco è riuscito molto bene, tanto che ancora in molti si sentono liberi e felici di collaborare con l'aguzzino, certi di fare il proprio dovere nei confronti dell'ambiente e dunque certi di trovare la stessa serietà dall'altra parte.
L'amara realtà è però difficile da trattenere a lungo, le fitte trame di inchiostro si allargano senza indietreggiare mai, la parte immacolata dell'incoscienza si riduce giorno dopo giorno.
Sale rabbia dal nostro quotidiano gesto interessato a migliorare, se stessi e il nostro mondo attorno, gesti inutili e coperti dalle risa di chi li rende innocui e impercettibili, perché li cancella.
Perché tutto è stato delegato e le briglie sono ormai lentissime.
Il gestore decide e programma ed ora è ancor più lontano dal territorio e le orecchie si fanno insensibili ad ogni richiamo, pulci sulla spalla di Golia.
Richiami, solleciti, che diventano ormai consigli, bisbigli, richieste?, suppliche?
Avevamo in mano un volante, che guidava il mezzo dove noi volevamo.
Lo abbiamo via via trasformato, mettendolo a guidare tre auto contemporaneamente.
Poi è arrivato il pilota automatico.
Oggi non c'è nemmeno la cabina di pilotaggio, trasportata altrove e resa inaccessibile.
C'è veramente poco o niente di cui essere fieri.
Cosa abbiamo portato ai nostri territori con questa fine strategia?
Quali sono i vantaggi che così a fatica noi non riusciamo proprio ad individuare?
Ci ritroviamo in sempre più persone a guardare preoccupati in direzione nord, là dove presto l'orizzonte sarà oscurato, non tanto dai fumi, perché apparentemente nulla sarà evidente, ma da quello che di invisibile ed impalpabile ma venefico verrà sparso a profusione su di noi, sulla nostra terra, sul nostro futuro.
Ce lo siamo fatti in casa con un bel tortello di San Giovanni, ingrediente per ingrediente, condimento per condimento, con una tale attenzione ai passaggi da rendere ora il pasto indigesto e da buttare... nei rifiuti pericolosi.
Pericolosi perché verrà costruito un impianto doppio rispetto alla produzione dei cittadini, e quindi dentro ci andrà di tutto. E fuori torneranno tutte le sostanze che erano arrivate, trasformate in briciole infinitesime ed impalpabili e di nuova sconosciuta formazione, e proprio per questo molto dannose.
Pericolosi perché manco sappiamo cosa costerà il giochino, e neanche un'intimazione di un primo cittadino ha convinto a rendere pubblici questi dati.
Pericolosi perché la stessa altissima tariffa applicata è sostenuta da una scusa, l'esportazione nel materiale, che lo stesso gestore alimenta ed incrementa tutti i giorni, con tutti i mezzi a disposizione, gettando a iosa materiali recuperabili, buttando a più non posso risorse nobili, tanto a pagare, siamo sempre noi.
Ma soprattutto, togliendo dal mucchio del nostro puntuale separare, la maggior parte del materiale raccolto, davvero una provocazione oltre ogni misura.
Quando il privato si impossessa del pubblico ed ottiene quel telecomando di cui sopra, facendo scemare i controlli fino a farseli in autonomia, sono tristi giorni per tutti.
In giro per l'Italia la litania dei piccoli grandi drammi è una infinita quaresima di dolenti stazioni del Golgota.
Alle quali manca Parma.
Sabato prossima la città potrebbe gridare voce la sua contrarietà a tutto questo partecipando in massa alla fiaccolata.
Intanto la questione inceneritore è sbarcata sui media nazionali. Di oggi una video inchiesta di Repubblica.
Ieri abbiamo denunciato la censura sull'affaire Bernazzoli, oggi ci fa piacere segnalare la pubblicazione dell'articolo su Parma Today, http://www.parmatoday.it/cronaca/figlia-bernazzoli-dirigente-iren-gcr.html e su Repubblica Parma, http://parma.repubblica.it/cronaca/2010/12/05/news/bernazzoli_l_illustre_dipendente_di_iren-9862085/

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 6 dicembre 2010
-517 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+189 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

domenica 5 dicembre 2010

Censura

Non è piacevole abusare di un temine che ricorda altri periodi, periodi neri non certo paragonabili alle liti da pollaio di oggi.
Ma tant'è ieri abbiamo diramato un comunicato stampa con alcuni interrogativi, scritto in una forma talmente dubitativa da risultare quasi insipido.


La pagina della notizia è diventata vuota...

Avevamo chiesto sommessamente se si potesse fare chiarezza sulle chiacchiere che circolano circa il rapporto di lavoro esistente tra la figlia del presidente della Provincia di Parma Vincenzo Bernazzoli e Iren, autorizzata dalla stessa provincia a costruire il forno inceneritore che brucerà i rifiuti di Parma (e di chissà chi altri) per i prossimi vent'anni.
Non avremmo voluto utilizzare il termine censura perché neanche ci riteniamo all'altezza di forgiarci di un tale importante sostantivo, riconoscendoci semplici manovali della parola, senza lauree o titoli da appuntarci sul petto.



Ma il quasi silenzio seguito al nostro intervento ci obbliga a qualche semplice considerazione.
Oggi scorrendo i giornali abbiamo trovato un'unica (coraggiosa, a questo punto) testata che ha pubblicato il pezzo. Si tratta di Polis Quotidiano, che in splendida solitudine riporta in prima pagina e poi nell'articolo in quarta l'intervento del GCR.
L'ormai scomoda domanda posta a Bernazzoli.
Per il resto, a parte qualche cenno sul sito di Repubblica Parma, non si registrano altri echi.
La notizia crediamo ci sia tutta e quindi non regge la scusa dell'eccesso di comunicazione in uscita dal GCR.
Testate silenziose, come Parma Daily, di solito pronta a dare eco alle notizie eclatanti, Parma Oggi, acuto censore dei pubblici amministratori, l'Informazione di Parma, Parma Today, Parma Ok. L'elenco è lungo.
Include la Gazzetta di Parma, testata degli industriali, di certo non iscritta allo stesso partito in maggioranza in piazzale della Pace.
Da dove giungano gli ordini del silenzio ovviamente non lo possiamo sapere.
Conosciamo però la regola del “bavaglio urlante”, per cui una notizia non data fa più rumore della stessa resa pubblica.
I lettori e i cittadini di Parma non hanno bisogno del silenziatore per decidere se le notizie sono bufale o hanno la parvenza del vero.
Per ricacciare nell'angolo un'uscita sbagliata basta replicare spiegando come stanno le cose in realtà. Non faremmo fatica a scusarci con i dovuti interessati se una spiegazione plausibile esistesse.
Ma il silenzio stampa perdura, anzi. Viene imposto di non parlare delle notizie scomode.
Per non dare nulla per scontato abbiamo anche telefonato in Gazzetta per scongiurare eventuali mail cadute nello spam, ma l'imbarazzato giornalista ci ha dato solo conferme al nostro sospetto.
Che di conseguenza non può che far pensare di avere fatto bingo.
O il silenzio da oggi equivale a dissenso?
A dire il vero, ieri sul sito on line della Gazzetta di Parma la notizia è stata pubblicata, per poi sparire in un precipitoso dietrofront dopo pochi minuti.
La notizia non è cambiata nello spazio di un mattino, se era valida alla sua pubblicazione, cosa è successo nel frattempo?
L'immagine laconica di una notizia negata la alleghiamo alla presente.
Si nota nell'indirizzo il titolo della notizia, “Gestione Corretta Rifiuti attacca Bernazzoli” ma poi lo spazio della notizia rimane irrimediabilmente vuoto.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 5 dicembre 2010
-518 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+188 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

L'Ordine dei medici di Latina: inceneritori pericolosi per la salute

Un contributo importante di chi della salute ha fatto una missione

Gli impianti di incenerimento dei rifiuti rientrano fra le industrie insalubri in base all'art.216 del testo unico delle leggi sanitarie, e qualunque sia la tipologia adottata (a griglia, a letto fluido, a tamburo rotante) e qualunque sia il materiale destinato alla combustione ( rifiuti urbani, tossici, ospedalieri, industriali) danno origine a diverse migliaia di sostanze inquinanti.
L'incenerimento riduce solo il volume dei rifiuti in entrata, trasforma i materiali in ingresso in rifiuti altamente tossici e pericolosi, sotto forma di emissioni gassose, ceneri volatili e ceneri pesanti.
Fra gli inquinanti emessi dagli inceneritori vi sono varie categorie: particolato, metalli pesanti, diossine, composti organici volatili, ossidi di azoto.
Per quanto riguarda il particolato le conseguenze che esso esercita sulla salute umana sono
universalmente riconosciute: si pensi che l'U.E. valuta che siano ben 370.000 le morti causate ogni anno in Europa dal particolato fine.
Una ricerca del 2007, condotta a Parigi, ha evidenziato che gli inceneritori sono una delle
maggiori fonti di produzione di particolato unitamente a traffico veicolare e a riscaldamento, con conseguente aumento di produzione di gas serra.



Tra i metalli pesanti emessi da inceneritori troviamo arsenico, berillio, cadmio, cromo, nickel, che sono stati riconosciuti, dalla agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, cancerogeni certi per l'uomo. Per quanto riguarda le diossine, gli inceneritori sono la prima fonte di emissione in Italia. La tossicità di queste molecole è elevatissima; esse sono assunte per il 95% tramite la catena alimentare (carne, pesce, latte, latticini) compreso il latte materno che rappresenta il veicolo in cui esse maggiormente si concentrano; la capostipite di queste sostanze e la più tristemente nota è la “diossina di Seveso”, riconosciuta nel 1997 come cancerogeno certo per l'uomo.
Ad essa sono correlati in particolare linfomi, sarcomi, neoplasie infantili, tumori dell'apparato digerente, del fegato e delle vie biliari, del polmone, della tiroide, della mammella e della prostata. Inoltre la diossina provoca danni all'apparato ormonale (diabete, disfunzioni tiroidee), a quello riproduttivo(infertilità, disordini della pubertà), al sistema immunitario, nonché alterazioni dello sviluppo neuropsichico e del sistema cardiocircolatorio.
Inoltre sono stati segnalati danni indotti da queste molecole che possono manifestarsi nelle generazioni successive, in assenza di una loro diretta esposizione, ma attraverso modificazioni trasmesse dalle cellule germinali.
Gli inquinanti emessi dagli inceneritori esplicano i loro effetti nocivi sulla salute o perché vengono inalati, o per contatto cutaneo, o perché, ricadendo, inquinano i prodotti dell'agricoltura, contaminando la catena alimentare; non a caso il decreto legislativo 228 del 18/5/2000 stabilisce che non sono idonee ad ospitare inceneritori le zone agricole.
La letteratura medica segnala circa un centinaio di lavori scientifici, fra cui diverse decine
sono gli studi epidemiologici condotti per indagare lo stato di salute delle popolazioni residenti intorno a impianti di incenerimento e dei lavoratori addetti e sono stati segnalati numerosi effetti avversi sulla salute neoplastici e non.
In definitiva questi rischi sono assolutamente ingiustificati, in quanto esistono tecniche di gestione dei rifiuti alternative alla combustione già ampiamente sperimentate e prive di effetti nocivi.
Attualmente gli inceneritori di Rifiuti Solidi Urbani (RSU) nel nostro Paese sono impianti pericolosi.
Sono in corso in Italia progetti per la costruzione e l'ampliamento di numerosi impianti di incenerimento, ma senza una revisione della normativa non sarà possibile quantificare il potenziale grave rischio sanitario per la salute pubblica.
La classe medica e l'art. 5 del codice deontologico: la posizione dell’Ordine.
La classe medica ha il dovere di prevenire l'insorgenza di malattie e di contrastare i fattori di rischio per la popolazione proponendosi come supporto agli organi di governo nazionali, regionali e locali per la protezione dell'ambiente e della salute (“Carta di Padova” del 9/5/9).
Come ordine dei medici di Latina concordiamo con il comitato scientifico internazionale
dell'ISDE (International Society of Doctors Enviroment) che si dichiara contrario alla
costruzione di nuovi impianti di incenerimento di RSU, in quanto la letteratura scientifica
non sgrava gli inceneritori, anche quelli di recente generazione, dal dubbio che tali impianti possono avere effetti anche gravi sulla salute delle popolazioni che vivono intorno ad essi.
Del resto la produzione e lo smaltimento dei rifiuti richiedono una strategia globale che
inizia dallo stile di vita delle famiglie, dalla riduzione della loro produzione dei rifiuti, dal
riuso, fino alla incentivazione della raccolta differenziata, finalizzata al recupero di materia.
E all'interno di questa strategia globale l'incenerimento diventa uno strumento superfluo.
Per quanto riguarda le centrali “turbogas”o centrali termoelettriche a gas naturale vale lo
stesso discorso d'inquinamento, in quanto la combustione del gas naturale, di cui il più
importante quantitativamente è il metano, comporta la produzione di particolato (detto
anche aerosol o “polveri”), fine ed ultrafine.
I principali componenti del particolato sono nitrati, solfati e cloruro di ammonio e sodio,
carbonio organico, polveri minerali ed acqua.
Studi epidemiologici tra cui quelli del centro nazionale ricerche di Bologna, hanno dimostrato che la componente più tossica si trova nella frazione di particolato inferiore a 1 um di diametro, ma anche di altri inquinanti quali ossidi di azoto, monossido di carbonio, sostanze organiche volatili ed ossidi di zolfo.
Le principali correlazioni riguardano effetti a carico del sistema respiratorio e cardiaco
specie in anziani e bambini. Le vie di esposizione per l'uomo sono l'inalazione, l'ingestione
e il contatto con la pelle e gli effetti sulla salute possono essere anche cancerogeni.
Visto che in Italia in questo periodo dovrebbero entrare in funzione decine di nuove
centrali turbogas, che bruceranno miliardi di metri cubi di gas naturale, con un cospicuo aumento dell'inquinamento atmosferico e delle zone vicine ad esse, e visto che in Italia per le “turbogas ” non sono obbligatorie le misure di compensazione ambientale, come sono invece previste in California, sarebbe auspicabile che i nostri governi nazionale, regionali e
locali analizzassero questo problema con maggior rigore.
E' possibile costruire centrali turbogas limitando l'impatto ambientale in misura molto
maggiore di quanto previsto oggi in Italia oppure costruire centrali “a biomasse” che
sfruttano scarti del sottobosco, delle segherie, delle silvicolture o dei residui agricoli, oppure non costruirle, e tentare di produrre energia con fonti rinnovabili quali ad esempio quelle solari , eoliche, idroelettriche.
In definitiva “tutti gli uomini sono responsabili dell'ambiente. I medici lo sono due volte”.
Per questo l'ordine dei medici di Latina vuol far sentire la sua voce unicamente per essere
di supporto e di stimolo per le istituzioni e per le autorità di governo della nostra provincia.

Pasquale Milo
(Segretario Ordine Medici Latina)

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 5 dicembre 2010
-518 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+188 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Bernazzoli, l'illustre dipendente di Iren

Chissà che confusione in Iren, doversi sempre domandare: “Bernazzoli? Quale?”
Un cognome che si ripete: quando vengono compilate le buste paga o quando si deve chiedere udienza per costruire un inceneritore.
Un sacco di confusione, incertezze, scambi di persone.
Per fortuna l'età aiuta, uno è padre, l'altra è figlia.



Uno è presidente, l'altra è dirigente. Ma la rima è la stessa.
E a noi la cosa parrebbe davvero clamorosa, una specie di autogol, come quasi offrire il fianco scoperto alle solite malelingue.
Ma se non fosse che vige il silenzio stampa in piazzale della Pace, ci suggeriscono che sarebbe opportuno porre qualche domanda, solo quelle che bastano per fugare ogni dubbio, per mettere il cuore in pace e dormire sonni tranquilli, tutti quanti.
E riteniamo senz'altro che tutto sia nei termini della correttezza.
A livello nazionale impazza il “toto nepotismo” e il “chi ha l'harem più rifornito”, si ricerca la meritocrazia e non le baronie e i “familismi”, così il vizio di curiosare si sta allargando a tutta la Nazione, centro nord incluso.
Così anche Parma non è indenne alla ricerca di verità e le voci, che noi riteniamo non veritiere, circolano senza tregua.
A tante porte bussano, un giorno è risuonata anche la nostra e, visto che i postini da noi suonano sempre due volte, nella posta, infiocchettato a dovere, abbiamo trovato il piano economico finanziario di Iren (315, forse 350 milioni da spendere per il ludico e “benefico” inceneritore), ma anche, ambasciatore non porta pena, una pulce fastidiosa.
Una pulce senza senso, ovviamente, e che quindi basta poco a far vacillare, ma quando anche il poco stenta ad arrivare, ci si preoccupa, anche se per nulla.
La morbosa curiosità si spinge a un divertissement: le date di assunzione dei dirigenti sono dati pubblici? I ruoli ricoperti pure? E la durata dei contratti?
Cattiverie.
Ma i personaggi pubblici possono forse sottrarsi alla limpidezza, negare l'assoluta trasparenza?
Siamo convinti che, se si potesse parlare, tutto si risolverebbe in una bolla di sapone.
Non ci sarebbe nulla di male a dare spiegazioni.
Infatti un presidente che ha evidenti legami con un'azienda, non può che immaginare che, se la figlia ne diventa dipendente, a qualche anima in pena potrebbe scattare il tarlo del dubbio e domandarsi se tale nuovo rapporto di collaborazione nasca dal profondo del cuore o dal profondo della competenza o sia in qualche modo sgorgato da fatti contingenti.
Di certo non è così, la competenza e il curriculum avranno guidato le scelte dell'azienda Iren.
Ma tant'è siamo in silenzio stampa ed è difficile in queste occasioni ottenere anche solo dei no incomprensibili.
La speranza-certezza che tutto sia alla luce del sole rimane, la fiducia nelle istituzioni idem, così come l'opportunità che si faccia la dovuta chiarezza sul tema.
Di questo siamo certi.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 4 dicembre 2010

-519 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+187 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?