sabato 23 luglio 2011

Il sabato del villaggio

Sono passate tre settimane dallo stop al cantiere dell'inceneritore di Parma.
A 22 giorni dal blocco dei lavori, oggi il Tar di Parma ha risposto “niet” alla richiesta di Iren di far ripartire la macchina e far rombare di nuovo le ruspe.
Se ne riparlerà il prossimo 14 settembre in tribunale, quando le parti potranno confrontarsi e sostenere le proprie ragioni, portando le loro memorie e opinioni in merito.


A sinistra Donatella Signifredi

Oggi festeggiamo quindi le 3 settimane di pace e tranquillità per i residenti di Ugozzolo, gli “scarsamente abitanti” che vivono nei pressi del cantiere, 3 settimane da un evento che non ci sognavamo nemmeno, tanto era lontano dai nostri pensieri più ambiti.
Il provvedimento del comune è stato un atto di coraggio che oggi viene riconosciuto anche dal tribunale amministrativo regionale, con una sorta di benestare al blocco in vista della valutazione complessiva della vicenda. Un abuso edilizio non è un divieto di sosta.
L'ordinanza di chiusura porta la firma di una dirigente del comune a cui va il nostro grazie più convinto. Si tratta della dirigente dell'ufficio abusi edilizi Donatella Signifredi. Possiamo immaginare che prendere una decisione di questa importanza e di tali conseguenze possa far tremare i polsi. Sappiamo dagli atti che ha prevalso il rispetto per le leggi ed il sostegno ottenuto dal segretario comunale Michele Pinzuti.
La storia dell'inceneritore di Parma, che in questo avvio d'estate ha raggiunto l'apice della sua parabola di successo mediatico, ha avuto un testimone costante nella nostra associazione. Gcr ha seguito passo passo, possiamo proprio dire minuto per minuto, tutto il percorso movimentato del progetto del Pai fin dai suoi primi vagiti.
Eravamo in aprile, anno 2006.
Tre settimane fa abbiamo ringraziato il sindaco Vignali. E' poi seguito anche il grazie di Arrigo Allegri, l'avvocato segugio che fa vedere i sorci verdi ad Iren insieme al collega Pietro De Angelis.
Con chiunque sia stato in ascolto abbiamo lasciato aperti spiragli e non è colpa del Gcr se la tessitura più proficua è infine giunta dal comune, con il quale abbiamo dialogato a lungo, convinti del fatto che la ragione era nostra, mentre il forno rappresentava una scelta errata in partenza.
Ma le date importanti incombono.
Lunedì prossimo la commissione affari istituzionali pronuncerà il verdetto sull'ammissibilità del referendum sull'inceneritore, proposto dal comitato No Inceneritore.
Chissà se il Pd sarà lo stesso partito che il mese scorso osannava lo strumento referendario come brillante esempio di democrazia dal basso, o se basti un quesito scomodo a soffocare improvvisamente il plauso.
Noi vorremmo poterci fidare della parole ascoltate, dei messaggi importanti lanciati in occasione del referendum sull'acqua, sul legittimo impedimento, sul nucleare.
Vorremmo credere al Pd che al Barilla Center si è presentato con una grande volontà di ascolto verso l'associazionismo.
Mercoledì invece arriverà a Parma Pierluigi Bersani, piacentino. Fu lui, da Ministro dell'Industria a sollecitare la mannaia del rimprovero sull'Ordine dei Medici dell'Emilia Romagna, che nel 2007 chiesero alla regione la moratoria sugli inceneritori.
L'inceneritore di Parma ha tante firme: di chi lo sostiene e di chi lo contrasta.
Ognuno ha lasciato la sua impronta sullo scheletro impolverato di Ugozzolo, ognuno ha deposto il suo voto simbolico, a volte cambiandolo nel tempo, sentendo dentro di sé la convinzione venire meno di fronte all'avanzare della scienza.
Abbiamo davanti a noi un mese e mezzo per riflettere, prima che il Tar entri nel merito della questione.
Sette settimane e mezzo per agguantare la città e farla innamorare dell'alternativa al forno.
Cinquantatré giorni di attesa, da non buttare via, da rendere preziosi e ricchi di azione, affinché il sabato del villaggio ci prepari ad una radiosa giornata di festa.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 23 luglio 2011

+22 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma

+418 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Un'estate al mare

Estate in pace per i residenti ad Ugozzolo, il cantiere dell'inceneritore rimarrà sospeso fino a settembre. Ieri il Tar di Parma, prima sezione, magistrato Italo Caso, ha deciso di rigettare l'istanza di Iren che chiedeva il rigetto dell'ordinanza del comune di Parma, che di fronte alla mancanza del titolo edilizio, aveva deciso la sospensione dei lavori.
Per il Tar, visto la fissazione dell'udienza per il prossimo 14 settembre, è il caso di mantenere inalterato lo stato dei fatti e non si individuano irreparabili danni patrimoniali.



Iren aveva addirittura invocato l'interesse pubblico alla salute come motivo di prosieguo dei lavori!
Ma a nulla è servito.
Il comune di Parma aveva chiesto parere all'avvocato Mario Chiti che con il collega Andrea Mora ha difeso gli interessi di piazza Garibaldi.
Dall'altra parte Iren era difesa da Giancarlo Cantelli e Renato Fusco.
Ora si apre una stagione estiva importante per poter a bocce ferme riflettere sulla gestione dei rifiuti e sulle possibili alternative.
Dall'Olanda infatti è giunta una proposta importante da un colosso dei rifiuti come la van Gansewinkel, che propone a Parma di cambiare rotta e dedicarsi al recupero dei materiali invece che al loro incenerimento. Vedremo se gli attori sapranno cogliere questa opportunità.
Si apre anche la stagione della procura, visto che tanto materiale è stato depositato presso gli uffici di vicolo San Marcellino e non dubitiamo che aperte indagini approfondite, come di dice a Parma, ne verrà fuori una gamba.
I presupposti ci sono tutti, i rumors si ripetono in ogni ambito.
Il livello di tensione che si respira in queste ore in piazzale della Pace e nella sede di Iren è altissimo.
In gioco il futuro della multiutility e il futuro del governo della Provincia di Parma.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 23 luglio 2011

+22 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma

+418 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Referendum contro l’inceneritore, non imbrogliamo i cittadini!

Andrea Marsiletti: “Il quesito è tra quelli ammissibili dallo Statuto del Comune. Spero che lunedì i capigruppo non si inventino delle furbate per impedire l'espressione della volontà popolare”.

http://www.parmadaily.it/Notizie/Dettaglio.aspx?pda=MAS&pdi=46406

Lunedì i capigruppo del Consiglio Comunale saranno chiamati a pronunciarsi sull’ammissibilità o meno della richiesta del Comitato “No Inceneritore” di referendum abrogativo delle delibere assunte dal Comune di Parma (nello specifico si tratta di variazioni urbanistiche) inerenti il progetto del termovalorizzatore di Ugozzolo.


Il "sigillo" all'inceneritore posto da GCR il 2 luglio scorso

E dovranno esprimere il loro parere non in modo discrezionale “a sentimento” o “per interesse” ma ai sensi degli articoli 54-57 dello Statuto del Comune.
Penso pertanto possa essere di qualche utilità per i lettori approfondire gli aspetti statutari perché ci sia consapevolezza della normativa di riferimento e quindi capacità di valutazione dell’operato dei nostri politici.
Credo che il tema vero sia quello dell’ammissibilità o meno del quesito. Gli altri, ovvero la raccolta di 5.000 firme entro tre mesi e il raggiungimento del quorum, sono al momento secondari.
Innanzitutto, quali quesiti referendari possono essere ammessi?
L’art. 54 dello Statuto del Comune di Parma è chiaro: “I referendum possono essere richiesti su tutte le materie sulle quali Consiglio comunale ha competenza deliberativa, fatta eccezione per: a) Bilanci, finanze, tributi e relative tariffe; b) Attività vincolata di esecuzione di norme statali, regionali, o statutarie; c) Atti di elezione, nomina, designazione, revoca; d) Disciplina del personale del Comune e delle sue Aziende ed Istituzioni; e) gli atti inerenti la tutela dei diritti delle minoranze”.
Il referendum abrogativo avente per oggetto una variazione urbanistica è quindi senza dubbio ammissibile.
Qualche furbetto potrebbe provarci a fregare tutti puntando sul comma a) relativo alle “tariffe” sostenendo che “la richiesta di referendum è da rigettare perché le varianti urbanistiche sono state fatte per l’inceneritore che incide sulla tariffa rifiuti”. Questa sarebbe una falsità dal momento che l’inceneritore in costruzione è di proprietà privata esclusiva di Iren che lo sta costruendo senza una gara d’appalto e senza un project financing. Iren è pertanto priva di alcuna concessione sul servizio di smaltimento dei rifiuti ulteriore a quella già scaduta il 31.12.2010 ai sensi che ex art. 23-bis del D.L. n. 112/2008, c. 8, lettera e).
E se viene indetto il referendum, raccolte 5.000 firme e raggiunto il quorum del 50% +1 degli aventi diretto cosa succede? L’art. 57 dello Statuto lascia pochi dubbi: “Nel caso di referendum abrogativo gli effetti dell’atto deliberativo si intendono cessati a partire dal giorno successivo alla proclamazione del risultato positivo. L’Organo che ha adottato il provvedimento abrogato provvede, entro quindici giorni, a disciplinare e sanare rapporti e situazioni giuridiche o di fatto, eventualmente sospesi, nel rispetto della volontà popolare espressa”. Sì, prevale la volontà popolare. Del resto non potrebbe essere diversamente.
Io credo che consentire ai cittadini di esprimersi sia un atto dovuto, il viceversa un atto di prepotenza, di dispotismo, in questo caso anche di malafede.
Passino i silenzi pur clamorosi, vergognosi e complici sulla mancata gara d’appalto per la l’inceneritore, sull’aumento spaventoso dei costi di costruzione, sulla negazione del Piano Economico e Finanziario, sulle menzogne sulle tariffe, sulla condanna al direttore generale di Iren Viero da parte della Corte dei Conti, sulla provenienza dei rifiuti, sull’abuso edilizio… (e mi fermo qui per non togliere il lavoro alla Procura), ma confido che i rappresentanti dei partiti che non più tardi di un mese fa esaltavano la democrazia diretta e lo strumento del referendum per l’acqua pubblica, il nucleare e il legittimo impedimento non si inventino degli imbrogli per impedire il voto dei cittadini.
Fino a quel livello di spudoratezza e di vergogna non voglio pensare che arrivino, perché a tutto c’è un limite, anche allo schifo.

Andrea Marsiletti

venerdì 22 luglio 2011

Referendum, un lunedì per dire sì ai cittadini

Si riunirà lunedì prossimo la conferenza dei capigruppo del consiglio comunale di Parma.
All'ordine del giorno anche la richiesta di referendum proposta dal Comitato No Inceneritore, un gruppo di oltre 50 cittadini di Parma che ha fondato una apposita associazione finalizzata a riportare i cittadini al centro delle decisioni importanti, come quella sul forno di Ugozzolo.
La valutazione della richiesta referendaria, secondo il regolamento, sarebbe di competenza dell'apposita commissione affari istituzionali, ma non essendo tale commissione presente, quella dei capigruppo ne fa le veci.



Il Comitato No Inceneritore chiede l'indizione di un referendum abrogativo di tutte le delibere comunali inerenti il progetto dell'inceneritore di Parma.
Oggi davanti ai parmigiani si apre questa opportunità, di potersi esprimere su un tema che toccherà la qualità della loro salute per i prossimi vent'anni.
Ci aspettiamo dai capigruppo un approccio positivo alla richiesta di democrazia avanzata dai cittadini, alla loro voglia di esporre il proprio pensiero. Sarebbe la miglior prova di disponibilità all'ascolto che i capigruppo potrebbero dare alla città.

Una città che in questi anni ha cambiato atteggiamento, si è fatta più attenta alle tematiche ambientali, ha dato prova di maturità e capacità di approfondimento, si è a volte addirittura sostituita ai propri delegati per far emergere le storture di alcuni progetti.
Molte volte i partiti, anche quelli che siedono nel consiglio comunale di Parma, si presentano a parole aperti al confronto ed alla condivisione, in atteggiamento di ascolto e di sensibilità ai temi cari ai loro concittadini.
Ecco una valida occasione per passare dalle parole ai fatti, ecco una occasione per dimostrare che gli apparati hanno cambiato pelle e si sono rimessi in ascolto e dialogo con la città.
Una occasione che siamo certi sarà colta da tutto l'arco politico rappresentato in consiglio, dalla sinistra alla destra, passando per il centro e i civici.
La migliore risposta alle critiche di queste ultime settimane sarebbe proprio un sì unanime al referendum sull'inceneritore.
Noi ci contiamo.

Nicoletta Paci

Comitato No Inceneritore

giovedì 21 luglio 2011

Parma non ha bisogno di un inceneritore

Lo afferma van Gansewinkel, uno dei 5 players europei dei rifiuti

Frans Beckers, responsabile del settore Materiali, Ricerca e Infrastrutture di VGW, era stato ospite a Parma al convegno, organizzato da Gcr all'interno della Festa dell'Europa, dal titolo “L'Alternativa: un'Europa a rifiuti zero”, assieme all'altro relatore della serata, l'ingegner Massimo Cerani.



Era così stato possibile ascoltare direttamente dai protagonisti la strategia condotta da un grande gruppo europeo che ha deciso, già dal 2007, di investire sul recupero dei materiali invece che sul loro smaltimento e immissione in discarica o in fornace.
Nel corso del soggiorno parmigiano Frans Beckers aveva anche potuto incontrare tutti gli attori della gestione dei rifiuti di Parma: dal comune a Iren, ai riciclatori di carta, plastica, metalli.
Uno sguardo di insieme che ha visto il focus concentrato sulla possibilità e/o opportunità di far adottare anche a Parma il modello olandese e considerare sulla base di dati certi, se la soluzione di costruire un inceneritore sul nostro territorio sia davvero l'unica strada possibile.
La van Gansewinkel ha fatto i suoi conti ed in questi giorni è giunto il verdetto: con le quantità di scarti prodotte dal nostro territorio, non c'è bisogno di costruire nulla, ma semplicemente ottimizzare quello che c'è.
In questa ottica per Parma rivoluzionaria Frans Beckers ha invitato in questi giorni ufficialmente il sindaco Vignali e Iren ad una visita di studio e di confronto in Olanda, presso la sede della sua azienda.
Tema della trasferta il discutere con la multiutility italiana e con il comune che produce la metà degli scarti del nostro territorio, in merito alla soluzione alternativa al forno di Ugozzolo, incluso il percorso di dismissione e collocamento dei macchinari già montati nel costruendo inceneritore.
VGW ha elaborato uno scenario che prevede il suo porsi come figura di consulente ed accompagnatore di una nuova strada nella gestione dei rifiuti da parte di Parma, come loro stessi hanno intrapreso con successo oltre 4 anni fa.
Il masterplan include la riflessione sullo stato attuale dei lavori e sulle vie d'uscita che ci possono essere in questo momento per non mettere in difficoltà i territori ne con una gestione emergenziale ne con problemi di tipo economico.
Ma l'importante affermazione è che per VGW non c'è la necessità di costruire alcun inceneritore a Parma, visto che in Europa vi è una sovra capacità di incenerimento rispetto ai materiali disponibili.
E questa conclusione la trae una azienda che si colloca i vertici europei del trattamento dei materiali di scarto ed è tuttora azienda leader nei Paesi Bassi.
Il giudizio insomma di un esperto ai massimi livelli, difficile da indicare come sognatore, fenomeno di nicchia, anticipatori di tempi non odierni, spacciatore di bufale.
Questa presa d'atto di un osservatore esterno alla realtà di Parma dovrebbe far riflettere i nostri amministratori in modo serio ed approfondito.
Siamo certi che l'invito a verificare con serietà una ipotesi alternativa di gestione dei rifiuti verrà presa da Iren e dal comune di Parma in massima considerazione e che la Provincia non potrà a questo punto rifugiarsi nelle solite giustificazioni per bollare l'ennesimo spiraglio.
Difficile dare del dilettante a van Gansewinkel.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 21 luglio 2011

+20 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma

+416 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

mercoledì 20 luglio 2011

Il Gcr in Procura, fiducia nella giustizia

Ieri il Gcr ha incontrato il procuratore Gerardo Laguardia sul tema ovviamente dell'inceneritore di Parma e sul burrascoso iter che ha portato allo stop del cantiere intimato dal comune di Parma per sospetto abuso edilizio.
Un incontro non di lunga durata ma importante per poter depositare altra documentazione che segnala ulteriori zone buie, come la modifica del progetto senza l'autorizzazione della Conferenza dei Servizi, in particolare per quanto riguarda il sistema della filtrazione degli inquinanti e la gestione dei fanghi da depurazione.



Il procuratore ha confermato l'apertura del fascicolo e le indagini in corso, senza ovviamente poter entrare nel merito degli approfondimenti in divenire.
Siamo fiduciosi che l'attenzione posta nell'analisi dei fatti gravi accaduti tra dirigenti del Comune di Parma e Iren sia la stessa che verrà posta nello sbrogliare la matassa dell'inceneritore.
Volendo pensar male la partita del forno ha molti più zeri di quanto si possano enumerare per la vicenda della mala gestione del verde pubblico.
Inceneritore significa anche appalti milionari, che abbiamo avuto modo di segnalare ancora una volta, come quello per le opere edili che, nonostante fosse stata indetta una gara europea, ha avuto un solo partecipante, e pensare che l'importo delle opere superava i 42 milioni di euro.
Con tutti questi soldi ci sembra davvero un fatto più unico che raro assistere ad una gara a senso unico, alla quale una sola azienda, oltretutto magari di una certa area nota, partecipi e ovviamente vinca, senza doversi confrontare con nessun altro concorrente.
Un gran bel colpo di fortuna per la vincitrice.
Ma tutto l'iter autorizzativo dell'inceneritore ha riservato, e continua a farlo, un sacco di colpi di teatro e curiose situazioni.
Come il fatto che la Conferenza dei Servizi sia riuscita, in una week end, a sfogliare faldoni interi pieni di dati e tabelle, comprenderne tutti gli aspetti e dettagli tecnici e potere 3 giorni dopo esprimere un giudizio convinto, ovviamente positivo.
Da oltre un anno siamo in attesa del piano economico finanziario del Pai di Parma, che Iren nega anche al primo cittadino della città, nonostante la delibera del consiglio comunale avesse in premessa imposto la garanzia di trasparenza a Iren, giudicandola un requisito sine qua non per la validità dell'accordo.
Noi del Gcr, ma i cittadini di Parma in generale, sentono il bisogno di chiarimenti e di piena luce, hanno fiducia nella giustizia ed in particolare nella Procura di Parma, che siamo certi metterà il piede sull'acceleratore per approfondire l'analisi della querelle inceneritore.
Tante carte giacciono sul tavolo del procuratore e nonostante la complessità della vicenda ci sono in procura fior di magistrati che possono fare la differenza.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 20 luglio 2011

+19 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma

+405 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

domenica 17 luglio 2011

Monitoraggi biologici e le impronte dell'inceneritore

L'impatto sanitario di un inceneritore sui territori dove opera è uno degli aspetti salienti dell'analisi sui pro e contro l'adozione di questa metodologia per la gestione dei materiali post utilizzo.
La regione Emilia Romagna ha avviato da diversi anni la campagna di controllo sulle emissioni degli impianti operanti in regione, 8 in tutto, denominata Moniter, che si interessa anche di analisi epidemiologica sugli effetti sanitari sulla popolazione.



Attraverso Moniter l'Arpa intende verificare la qualità ambientale nei pressi di questi impianti, considerati per legge industrie insalubri di prima classe oltre che impianti non edificabili in zone di alta valenza agricola.
Gli studi, che hanno comportato fino ad oggi un investimento di oltre 3 milioni di euro, si sono concentrati sui particolati in atmosfera, in base alle mappe di ricaduta dei singoli inceneritori.
Nella recente audizione di Parma, lo scorso marzo, i responsabili di Moniter hanno relazionato sulle ultime conclusioni degli studi, ancora in corso, evidenziando il dato preoccupante dei parti pre termine, nelle popolazioni che vivono nelle immediate vicinanze degli impianti.
Non è un gran biglietto da visita per il futuro di Ugozzolo e per i comuni limitrofi, ma colpisce la totale mancanza di Moniter nell'affrontare verifiche puntuali sulle matrici biologiche.
E' infatti indiscutibile che alcuni inquinanti molto pericolosi e cancerogeni, oltre che geno tossici per il Dna umano, come le diossine, tendono a bio accumularsi nei terreni e nei tessuti, rimanendo poco tempo in aria.
Le diossine sono inquinanti organici persistenti, sono poco volatili per il loro elevato peso molecolare ed hanno la caratteristica di essere liposolubili. Il loro accumulo quindi si concentra nei grassi animali e umani ed è lì che dobbiamo andare a ricercarne l'eventuale concentrazione.
E' per questo motivo che l'associazione Gcr e Isde, l'associazione internazionale Medici per l'Ambiente, lancia oggi una campagna di monitoraggio puntuale sulle matrici biologiche più sensibili alla diossina, come latte materno, animali di bassa corte e uova, al fine di avere una verifica attualizzata dello stato di salute del nostro territorio, per poterla confrontare con futuri analoghi campionamenti, in caso di accensione del forno di Ugozzolo.
Lo studio verrà affidato ad un laboratorio considerato leader a livello nazionale, che si è anche occupato dell'inquinamento ambientale dell'impianto di Marghera.
E' stata anche effettuato un primo test campione su latte materno di una mamma primipara di Parma che purtroppo ha dato un riscontro molto negativo.
Dalla analisi risulta infatti una concentrazione di picogrammi che supera il limite della commerciabilità fissato per il latte vaccino.
Significa che questo latte, forse l'alimento più sacro che possiede l'uomo, è stato inquinato al punto che la concentrazione di diossina lo rende tossico per l'uomo.
E' da sottolineare e ricordare l'unità di misura del picogrammo, perché spesso i sostenitori degli inceneritori tagliano corto dicendo che le emissioni di diossina sono molto basse a nei limiti di legge.
Il latte vaccino è commercializzabile se non supera i 6 picogrammi per kg.
Un picogrammo rappresenta il peso corrispondente ad un miliardesino di milligrammo.
Il progetto ufficiale di Iren per quanto riguarda le emissioni dell'inceneritore di Parma riporta una emissione che si attesterà a 50 picogrammi per metro cubo di aria emessa.
L'inceneritore emette in un'ora 144 mila metri cubi di aria.
In tutto sono 172 milioni 800 mila picogrammi di diossina.
L'inceneritore Iren sarà operativo, speriamo di no, per 8 mila ore all'anno.
Tenendo conto dei livelli massimi accettabili di diossina definiti dall'Oms, il forno di Ugozzolo, pur mantenendosi nei termini di legge, emetterà diossina giornaliera per una popolazione di 1 milione e 230 mila adulti, oppure per 2 milioni e 460 mila ragazzi di 35 kg.
E' a questa diossina che si da la caccia con il nuovo progetto di monitoraggio.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 16 luglio 2011

+15 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma

+911 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Rifiuti Zero alla Casa Cantoniera

E' in pieno svolgimento alla casa cantoniera di via Mantova la Festa Rifiuti e Chilometri Zero,
organizzata dall'Associazione Gestione Corretta Rifiuti con la Casa Cantoniera Autogestita.
Alla manifestazione ha aderito anche l'associazione Slow Food, condotta di Parma, con un proprio banchetto informativo.
Quest'anno la tradizionale Festa Rifiuti Zero proposta da Gcr si arricchisce dell'attenzione all'economia locale, promuovendo tutto ciò che riduce consumi e impatto sull'ambiente.


La lettura del libro per bambini a cura di Libri e Formiche

Per tutto il giorno sarà attiva la Mercatiniera, mercatino degli agricoltori locali che propongono prodotti locali delle nostre terre.
Il programma pomeridiano prevede:
Alle 15 cottura dei biscotti artigianali con forno solare proposto dall'associazione Daquialà
Alle 16 il laboratorio per bambini “creiamo il nostro villaggio” a cura dell'associazione 30 febbraio
Alle 17 la lettura del libro per bambini gestita dalla libreria Libri e Formiche
Alle 17,30 lo spettacolo di burattini proposto dall'associazione Bertesca
Alle 18 la conferenza stampa per presentare la campagna di monitoraggio delle diossine, la nuova iniziativa di Gcr e Isde volta a verificare lo stato di salute del nostro territorio.

Spazio alla musica live dal secondo pomeriggio in avanti
Alle 19 i Merca Bela
Alle 20 i Kabarè Voltaire
Alle 21 Dj Dhap, Italian betatbox
Pranzo e cena e bar a chilometro zero proposti dalla Biosteria, con prodotti biologici e locali, tra i quali il tortello del pastore, con ricotta e formaggi del nostro territorio appenninico.



Sarà posta ovviamente grande attenzione agli scarti, utilizzando piatti bicchieri e posate biodegradabili, differenziando tutti i materiali, raccogliendo l'organico, in modo da raggiungere l'obiettivo rifiuti zero.
Per tutto il giorno l'associazione Gcr terrà un banchetto informativo sulle tematiche ambientali.



Il ricavato della giornata servirà a sostenere il programma di monitoraggi ambientali proposti insieme all'associazione Medici per l'Ambiente Isde Italia

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 16 luglio 2011

+15 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma

+411 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?