venerdì 4 gennaio 2013

9 gennaio, fuori la verità


Il Consiglio delle responsabilità

Il 9 gennaio si terrà il consiglio comunale straordinario dedicato al tema rovente dell'inceneritore. Sono stati invitati i vertici di Iren, Usl, Arpa, tecnici e medici, affinché venga fatta chiarezza su un tema così importante per la salute e l'economia della nostra città.
Il consiglio comunale è la sede istituzionale per eccellenza che richiede grande rigore.
Ognuno esporrà le proprie verità e se tali non saranno, emergeranno sotto gli occhi di tutti.
Questa volta, a differenza della seduta precedente che si svolse nel marzo 2011, sarà tutto registrato e reso pubblico, mentre allora vietarono le riprese della seduta, che durò la bellezza di cinque ore.
Il consiglio comunale è pubblico, dissero i capi-gruppo.


L'incontro è pubblico, però è meglio non riprendere con le telecamere in diretta.
I cittadini non devono sapere che i medici chiedono la moratoria contro la costruzione di inceneritori.
Non si deve sapere che Moniter ha evidenziato una associazione coerente e statisticamente significava tra livelli di esposizione delle emissioni di inceneritori e l' aumento di parti pre-termine. Non si deve sapere che la trasparenza negli inceneritori è una chimera ed esistono programmi per falsificare i dati delle emissioni.
Non si deve sapere che Parma parte da una situazione ambientale allarmante con il triste primato di tumori femminili.
Non si deve sapere che l'Istituto Superiore di Sanità è assolutamente d'accordo con il dottor Burgio, pediatra e referente internazionale ISDE, nel sostenere che l'epidemiologia attuale non può pronunciarsi sulla pericolosità o meno degli impianti di nuova generazione perché i dati si avranno tra 15/20 anni.
Il fatto che manchino i dati non significa che non siano pericolosi.
Non si deve sapere che i membri di Moniter evidenziano l'associazione coerente e statisticamente significativa, ammettendo addirittura le lacune dello studio Moniter che colpevolmente non ha monitorato le diossine nelle matrici biologiche e non ha approfondito l'argomento delle polveri secondarie che si formano copiosamente in ambiente, oltre i filtri.
Il 9 gennaio dovrebbe venire anche il vescovo, non possiamo accettare la risposta che ci ha dato sui giornali la vigilia di Natale. Non è più tempo di frasi fatte e banali. Come si fa a tutelare la salute dei più piccoli con una industria insalubre puntata alle tempie?
Non certo mettendo i vertici dell'azienda costruttrice dentro al Centro di etica ambientale.
Sono proprio le istituzioni, come il vescovo auspica, a dimostrare l'associazione coerente e statisticamente significativa tra livelli di emissioni di inceneritori e incremento dei parti pre-termine, quindi le risposte ci sono già ora.
Con Iren in diocesi si legittima l'operato scellerato e si indeboliscono i laici cristiani (come li chiama lui) in cerca di verità. Se si allontanasse Iren dal Centro etica ambientale si indebolirebbe l'operato del gestore (ad oggi tutto fuorché trasparente ) e rafforzerebbe i laici cristiani che si battono da anni per la verità e grazie ai quali stanno emergendo reati impensabili fino a poco tempo fa?

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 4 gennaio 2013

Collaudo del forno, il conto sale a 80 mila euro


Per conoscere la verità servirà un cartomante

Non passa giorno che il forno inceneritore non ci regali sempre nuove sorprese.
Anche oggi non manca la notizia, che rivede al rialzo la fattura della commissione di collaudo.
Ci eravamo fermati ieri a 55.500 euro, suddivisi tra i tre componenti della commissione stessa, due nominati dalla Provincia, Burchi e Sassi, e uno nominato da Iren, Consonni.
Ci eravamo dimenticati delle spese di contorno, probabilmente costi fissi di cui, vista la scarsa propensione alla parola della Provincia, non conosciamo alcun dettaglio.



Ma il conto finale cresce a si attesta a 82.400 euro, una bella sommetta che andrà suddivisa con equità tra i cittadini clienti di Iren, che si vedranno spalmare sulla bolletta anche questi costi.
La delibera relativa esce come decisione della Giunta provinciale del 4 maggio 2010, con protocollo 260 ed è intestata al Servizio Ambiente: Paip, come approvazione dello schema di convenzione per la costituzione della commissione di collaudo.
Che fatica però.
La Provincia non potrebbe tagliare la testa al toro e certe informazioni metterle a disposizione senza tante piroette?
Per esempio potrebbe rendere accessibile la convenzione stipulata con Enia relativa a questa delibera, così tanto come piccolo anello di fumo da calumet della pace.
Potrebbe creare una pagina web con tutta la documentazione relativa al Paip da mettere a disposizione dei cittadini. Ma figuriamoci se lo fa.
Il conto sale quindi, ma il cliente non si lamenterà.
Non emergeranno dai conti delle salate bollette le spese per i collaudi.
Tutti i milioni spesi per il forno inceneritore saranno in ogni caso recuperati dal gestore.
Viene da chiedersi.
Ma noi cittadini, che paghiamo la bolletta per i rifiuti urbani, perché ci dobbiamo sobbarcare i costi di un inceneritore costruito per il doppio della necessità del nostro territorio?
Cosa centrano i cittadini con i rifiuti speciali?
Cosa centrano i cittadini con i rifiuti pericolosi?
Chi ha autorizzato Iren a occuparsi anche della parte privata quando il pubblico non ne ha giurisdizione?
E perché non lasciare spazio anche ai privati, come vuole la legge, lasciando che sia la beneamata concorrenza a decidere il prescelto?
Perché Parma deve respirare i fumi emessi dai rifiuti industriali, chi ha deciso per i cittadini?
La solita bordata di domande che non vedranno mai una risposta.
Se non quando qualche fine cartomante interpreterà le spire del camino.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 4 gennaio 2013

giovedì 3 gennaio 2013

Cento milioni per collaudare il forno


Il collaudo re di denari e la Casa dai vetri fumé

18 mila più 18 mila più 19 mila 500 uguale 55 mila 500.
Che in lire sono cento milioni diviso tre, gli incaricati di collaudare il forno.
Stefano Consonni, Ettore Sassi, Giulio Burchi sono i destinatari dello stanziamento della Provincia di Parma.
Incarico professionale, ai sensi degli artt. 90,91 del comma 2bis dell'art. 120 del D.Lgs e s.m.i., per la partecipazione alla Commissione di collaudo in corso d'opera per il Polo Ambientale Integrato di Parma (PAIP).

I repertori sono il 14090, il 14091, il 14122.
Gli atti di affidamento sono delle determine dirigenziali del 15 giugno e del 9 luglio (n. 1190) con scadenza prevista il 31 marzo 2013.
In attesa inutile del gesto di trasparenza che non arriverà mai abbiamo fatto da soli.
I compensi per collaudare Ugozzolo sono ora nero su bianco, almeno le cifre.
Niente male per una commissione che si è riunita 3 volte 3 e, a detta di Castellani, assessore ambientale della provincia, non ha riscontrato particolari problematiche.
Il conto lo paga la Provincia, che poi chiede rimborso a Iren, che poi chiede rimborso a noi.
Come? Con le tariffe dei rifiuti, ovviamente.
Ma la chicca è anche la trasparenza della Provincia, il suo presidente Bernazzoli che in campagna elettorale, appena prima della stangata di maggio, indicava il Comune come prossima casa di vetro.
Fossimo in lui cominceremmo col dare l'esempio con la Provincia.
Sul cui sito non c'è traccia dei testi completi delle decisioni prese.
La Casa di vetro di Bernazzoli ha i vetri fumé.
I documenti integrali rimangono on line e scaricabili una manciata di giorni, poi cala il sipario e rimangono solo i titoli: se li riesci a trovare.
Ma perché rendere oscuri i documenti che sono atti pubblici?
Perché i cittadini non devono vedere tutto ciò che fa l'ente locale?

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 3 gennaio 2013

mercoledì 2 gennaio 2013

Collaudo prepagato


Si rendano pubblici i compensi della commissione

Non ci stancheremo di stupirci.
Il collaudo dell'inceneritore di Parma sarà pagato direttamente da Iren, che ha anche scelto uno dei 3 collaudatori.
Ancora una volta è il controllato che paga il controllore, io ti pago, tu mi giudichi...



Il minimo che ci si possa aspettare è che il lavoro di verifica sia svolto dolcemente e senza scossoni, un confronto aperto e rilassato con chi ha costruito e mi paga per valutare il suo operato.
Sarà ipotizzabile una bocciatura?
Abbiamo già richiesto di rendere pubblici i curricula dei collaudatori, oggi è la volta dei compensi e la domanda, questa volta, la si rivolge a Iren.
Renda pubblici i compensi dei 3 esperti che verificheranno la bontà dei lavori a Ugozzolo.
Cerchiamo di non aggiungere ancora ombre a questo cantiere monstre.
Tanto lo sappiamo bene che saranno i cittadini, le loro tasche, scucite dalle tariffe, che pagheranno il conto salato del forno.
Abbiamo scoperto perfino che i cittadini di Parma e provincia pagheranno le gite agli inceneritori organizzate da Iren per mostrare al volgo le meraviglie dei focolari altrui.
Una gita a Bolzano che non sappiamo quanto sia costata, ma che ora abbiamo scoperto a chi verrà presentata la fatturina, ai soliti noti contribuenti che nella loro bolletta dei rifiuti metteranno anche l'offerta obbligatoria per le gite fuori porta.
Iren controllata che paga i controllori era già emerso dalle pagine della sentenza del tribunale del riesame, che faceva notare la mostruosità di una società che per portare al traguardo un progetto mette a bilancio cifre imponenti per la fase di controllo dei lavori, pari e patta tra Comune di Parma e Provincia, 440 mila euro a testa, che dalle carte del tribunale non sembrano aver preso la corretta via, almeno in casa del comune, della provincia non sappiamo.
E' l'Italia che va, nonostante tutto, alla solita maniera.
Alla fine chi vince sono i forti.
A nessuno viene in mente che i cittadini non se lo dimenticheranno?

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 2 gennaio 2013

lunedì 31 dicembre 2012

Qualità dell'aria, Parma maglia nera in regione


Un carico di smog come augurio per il nuovo anno

Con 114 sforamenti dei limiti per le Pm 10 Parma si conferma maglia nera in regione per la qualità della sua aria.
Un anno tragico il 2012, anche senza inceneritore, con il 32% delle giornate fuori limite, quindi 1 giorno su 3 l'aria è irrespirabile, infetta, pericolosa.
Non vogliamo pensare a quando si aggiungeranno oltre 3 tonnellate di polveri sottili che emetterà il forno di Ugozzolo.
L'aria di Parma sarà ancora più nera?


Siamo davanti ad una situazione sanitaria molto preoccupante.
I dati scientifici ormai danno per scontato che ad un peggioramento delle qualità ambientali segue un innalzamento di malattie e fenomeni acuti all'apparato respiratorio e cardiaco, ma anche a diverse altre malattie in forte crescita nel mondo occidentale, come l'alzheimer.
Parma svetta, l'argento va a Modena che fa “solo” 96 sforamenti, bronzo per Reggio Emilia con 92 dati in eccesso, Rimini quarta con 87 sforamenti, Piacenza al quinto posto con 70 misure fuori limite.
Il dato di Parma si riferisce alla stazione di via Montebello, uno dei gangli del traffico in entrata e uscita dalla città in direzione sud.
I dati ci sono, conosciamo anche i colpevoli, automobili e camini in particolare.
Urgono misure per la salute, provvedimenti drastici per curare l'aria della nostra città.
Bisogna ridurre le fonti emissive
Ridurre le auto in circolazione, sostituendole con i mezzi pubblici che viaggino con carburanti senza emissioni, bisogna migliorare rendimenti e emissioni dei camini della città, caldaie, fabbriche, condomini, uffici pubblici, ospedali.
I costi che la nostra comunità sta pagando sono inaccettabili.
Di fronte ad un forte rischio per la salute dovremmo tutti capire che davanti a tutto va messa prima di tutto la sua salvaguardia attuando tutte quella misure che possono migliorare la situazione.
Tanto lavoro da fare per il 2013, mentre davvero c'è poco da festeggiare.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 31 dicembre 2012

domenica 30 dicembre 2012

Collaudo? No, tu no!


L'inspiegabile chiusura della Provincia di Parma fa pensar male

Ancora un no della Provincia a far sedere nella commissione di collaudo dell'inceneritore un rappresentante del Comune. L'ultimo stop porta la data del 20 dicembre, la firma di Giancarlo Castellani, il sigillo del “gatta ci cova”.
Che senso ha infatti respingere una rappresentanza del Comune dove sorge l'impianto?
Certo non aveva alcun senso già nel 2008 escludere la presenza di Parma nella commissione di collaudo.
Ora però che il Comune capoluogo, socio di Iren, rappresentante di 190 mila cittadini, produttore della metà dei rifiuti dell'intera Provincia, chiede di entrare nella commissione per osservare le procedure, davvero non si comprendono le motivazioni che inducono la Provincia a tenere la porta chiusa.
Ci sono motivi che non conosciamo?


Ci sono passaggi che la Provincia preferisce tenere coperti da segreto?
Come mai la richiesta dei verbali della commissione necessita di mesi e addirittura di accesso agli atti quando tutta la procedura del Paip dovrebbe essere a disposizione di tutti, senza ombre?
Nel 2011 la Provincia di Parma ha costituito la commissione di collaudo indicandone i membri.
I due componenti nominati dalla Provincia sono Giulio Burchi ed Ettore Sassi, mentre il membro indicato da Iren è Stefano Consonni.
Crediamo che sia doveroso da parte della Provincia comunicare a tutti i curricula dei componenti della commissione, come segno di trasparenza e di tranquillità.
E visto che tale organismo si è riunito fino ad oggi solo 2 volte non si comprende la difficoltà ad inserire nel gruppo anche un componente del Comune di Parma.
In campagna elettorale il candidato Bernazzoli spendeva la proposta di trasformare il Comune in una casa di vetro, accessibile e leggibile da tutti.
Ora ha una occasione per dimostrare ai cittadini che non erano solo parole.
Pubblichi i curricula dei componenti della commissione di collaudo.
Inserisca un rappresentante del Comune.
Due semplici mosse che dimostrerebbero ai cittadini che non ci sono zone d'ombra.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 30 dicembre 2012