sabato 3 novembre 2012

Fornovo il tuo Paese, ambiente cruciale


Paletti: aprire al comitato di Rubbiano la conferenza dei servizi su Laterlite

La tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini è il principio cardine che dovrebbe guidare il nostro agire di amministratori ed eletti.
Vicende come quelle collegate all’ILVA di Taranto hanno riportato all’attenzione di noi tutti la centralità della partecipazione alle scelte che riguardano la tutela della nostra salute.
Partendo dall’assunto che sia doveroso governare con trasparenza assoluta, crediamo che le scelte e le problematiche che riguardino impianti come quello utilizzato per la combustione di “reflui industriali costituiti da oli esausti ed emulsioni oleose esauste” (AIA, 2007) da Laterlite S.p.A., debbano essere discusse con tutti i portatori di interesse, fra i quali - e non ultimi - i cittadini del nostro territorio.
Troppi sono oggi i dubbi legati alla gestione dell’impianto di coincenerimento di Rubbiano e, anche per questo, le istituzioni tutte hanno l’obbligo di avere un atteggiamento di apertura e condivisione.



L’Amministrazione attuale ha affermato di voler governare con trasparenza e attraverso la partecipazione più diffusa. Oggi, tutti insieme attraverso il nostro voto,  abbiamo la possibilità di trasformare queste parole in gesti concreti: pongo dunque in votazione la volontà di questo consesso di aderire alla richiesta del Comitato per la vita di Rubbiano di poter partecipare alla conferenza dei servizi che si sta tenendo in Provincia, che dovrà deliberare sulla nuova concessione alla ditta Laterlite.

In quell’occasione si dovrà stabilire se e in che modo Laterlite potrà continuare a svolgere l’attività di coincenerimento di rifiuti pericolosi.
Il tema è delicatissimo, gli interessi in gioco enormi.
Il rifiuto delle istituzioni coinvolte stride con la volontà di noi tutti di capire e diffondere le informazioni: la conoscenza è il primo passo per una vera democrazia.
Chiudere porte in faccia ai cittadini del Comitato, rifiutare il confronto al quale anche la maggioranza dice di voler aderire fattivamente, è un sintomo preoccupante di una concezione oligarchica del potere.
Votando questa mozione faremo un importante passo avanti per sostenere non solo il Comitato, ma i cittadini tutti. Affrontare un tema come quello dell’impatto ambientale dell’attività di Laterlite sul nostro territorio, è un fatto assolutamente cruciale per il benessere dei cittadini.
Chiedo quindi ai Consiglieri di appoggiare e sostenere questa giusta lotta con un voto favorevole alla mozione.

Ivan Paletti
“Fornovo il tuo Paese”

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 3 novembre 2012

Sono passati
31 giorni dalla scadenza del contratto di servizio con Iren

71 giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani dalla poltrona di vicepresidente di Iren, il rappresentante che non rappresenta più gli interessi del Comune di Parma in seno alla multiutility.
http://www.facebook.com/QuandoTeNeVai
Sono passati
887 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
181 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
166 giorni dal voto amministrativo-referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno (60%)

venerdì 2 novembre 2012

Endometriosi, inquinamento ambientale


Promosso dall'Associazione Progetto Endometriosi A.P.E. Onlus, con il patrocinio del Comune di Parma, si svolgerà il prossimo 16 novembre, dalle ore 21.00, presso l’Auditorium Toscanini in Via Cuneo 3 il convegno “Endometriosi e inquinamento ambientale”.
Finalmente si accenderanno i riflettori su questa malattia femminile, che colpisce circa 3 milioni di donne in età fertile, ma nonostante ciò rimane ancora nell'oblio.



Nel corso della serata, che ha principalmente scopo divulgativo, interverranno Carlo Alboni,  responsabile ambulatorio endometriosi Ospedale Civile di Sassuolo, che spiegherà nel dettaglio la patologia endometriosica e porterà una relazione dal titolo “inquinamento ed endometriosi, incidenza e numeri della provincia di Modena”.
Patrizia Gentilini, oncologa dell'ISDE Forlì, Associazione Medici per l'Ambiente, parlerà dei rischi per la salute causati dall’inquinamento.
Saranno inoltre presenti Gabriele Folli, assessore all'Ambiente, Mobilità e Trasporti del Comune di Parma e Marisa Di Mizio, presidente A.P.E. Onlus.

Dati e studi recenti dimostrano quanto l'ambiente che ci circonda incida sull'insorgenza di malattie croniche, tra le quali appunto l'endometriosi, che si stima colpisca 3 milioni di donne in età fertile in Italia, 14 milioni in Europa.
Il costo delle giornate di lavoro perso in Europa a causa dell’endometriosi è stimato intorno ai 30 miliardi di euro.
Purtroppo le percentuali sono in aumento ed al momento non sono disponibili ulteriori statistiche relative ai casi di endometriosi in Europa ed in Italia in quanto, nonostante gli appelli delle istituzioni, non esiste ancora un registro nazionale.
 Per una consapevolezza sempre maggiore, per comprendere cosa possiamo fare concretamente per evitare danni all'ambiente e quindi alla nostra salute, è importante la partecipazione della cittadinanza.
L'informazione è l'unica arma di prevenzione disponibile.
Non costa nulla, fa tanto bene.

http://www.apeonlus.com/

http://www.apeonlus.com/dettaglio-news-621-parma-16-novembre-endometriosi-ed-inquinamento-ambientale

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 2 novembre 2012

Sono passati
30 giorni dalla scadenza del contratto di servizio con Iren

70 giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani dalla poltrona di vicepresidente di Iren, il rappresentante che non rappresenta più gli interessi del Comune di Parma in seno alla multiutility.
http://www.facebook.com/QuandoTeNeVai
Sono passati
886 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
180 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
165 giorni dal voto amministrativo-referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno (60%)

mercoledì 31 ottobre 2012

Inceneritore, Iren inadempiente


di Beppe Facchini – Parma Sera
http://tinyurl.com/tlc-iren

“Non è che parte senza l’impianto termico, ma eventualmente parte senza essere collegato alla rete di teleriscaldamento. E formalmente non per colpa del gestore dell’inceneritore, semmai del realizzatore della rete”.



Così Marco Caldiroli, esponente dell’associazione Medicina Democratica più volte chiamato in causa come esperto per affrontare la questione del termovalorizzatore di Ugozzolo. È anche grazie alle sue battaglie che l’inceneritore di Desio non sarà più realizzato, e aver partecipato all’impresa ha spinto i no-termo parmigiani a chiederne da tempo un intervento anche nella food valley.
Secondo quanto dichiarato nel Sia (Studio di Impatto Ambientale), per Caldiroli  “la realizzazione dell’inceneritore avrebbe conseguito un potenziamento della rete di teleriscaldamento e dunque lo spegnimento di caldaie esistente, con una parziale compensazione delle emissioni”.  Ma questa rete, come già sottolineato, ancora non c’è e tale mancanza qualche conseguenza la potrebbe pur comportare.

Per il chimico lombardo ci sarebbe “un formale inadempimento alla delibera provinciale con cui è stato dato giudizio positivo di compatibilità ambientale. Atto che il sottoscritto ha contestato proprio perché prevedeva delle prescrizioni (come quella del teleriscaldamento, ma non solo) che non erano nelle ‘disponibilità’ dirette del proponente l’impianto di incenerimento”.
In pratica, specifica Caldiroli, “nessuna caldaietta aggiuntiva potrà spegnersi grazie all’inceneritore e dunque le sue emissioni saranno totalmente aggiuntive almeno fino a quando non verrà collegato. Lo saranno sempre e comunque per contaminanti come i metalli pesanti e le diossine che non vengono emessi nella combustione di metano, ma potevano essere parzialmente sostitutive concretamente per parametri come ossidi di azoto e monossido di carbonio. Ovvero, solo per alcuni parametri ma non per tutti, in quanto sarebbe stupido e improprio confrontare due entità totalmente diverse come una caldaia a gas metano casalinga e un inceneritore di rifiuti”.
Traduzione: l’inceneritore di Ugozzolo, anche se momentaneamente privo del collegamento di teleriscaldamento, potrebbe entrare in funzione. Tecnicamente, però, anche per Caldiroli non ci sono proprio tutte le carte in regola, ma saranno solo il tempo e le indagini top secret che l’assessore Gabriele Folli sta conducendo a far emergere la realtà. I bene informati, difatti, raccontano di un responsabile all’ambiente della Giunta Pizzarotti quasi quotidianamente alle prese con nuovi documenti e vertici per trovare il modo di mantenere la promessa elettorale sulla questione termovalorizzatore, l’impianto che per adesso di ‘termo’ ha ancora poco.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 31 ottobre 2012

Sono passati
28 giorni dalla scadenza del contratto di servizio con Iren

68 giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani dalla poltrona di vicepresidente di Iren, il rappresentante che non rappresenta più gli interessi del Comune di Parma in seno alla multiutility.
http://www.facebook.com/QuandoTeNeVai
Sono passati
884 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
178 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
163 giorni dal voto amministrativo-referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno (60%)

Forestale, blitz alla discarica Iren di Poiatica


di Giuseppe Galli
http://gazzettadireggio.gelocal.it/cronaca/2012/10/27/news/forestale-blitz-alla-discarica-di-poiatica-1.5935210

Il Corpo forestale dello Stato ha eseguito nei giorni scorsi un accurato controllo nella discarica di Poiatica, in comune di Carpineti, gestita da Iren Ambiente.
Sono intervenuti il personale del Laboratorio mobile, il Nucleo investigativo polizia ambientale e forestale (Nipaf) di Reggio e gli uomini della stazione di Carpineti.
Sono stati effettuati accertamenti visivi e documentali, oltre ad analisi di tipo spettrofometrico, che hanno interessato le acque e le matrici solide e liquide. A conclusione di un’intensa giornata di verifiche, che non ha bloccato l’attività della discarica stessa, ora si attendono gli esiti degli accertamenti per valutare eventuali irregolarità. «Al momento – spiega il dottor Ernesto Crescenzi, vice questore della Forestale di Reggio, che ha coordinato le operazioni – non sono state elevate sanzioni nè sono stati effettuati sequestri. Gli esiti degli accertamenti sono ancora da definire e non siamo usciti con documenti che restringono l’attività della discarica».



Il blitz della Forestale a Poiatica arriva a conclusione di una vicenda che, negli ultimi mesi, aveva fatto molto discutere. Il 6 aprile scorso, infatti, Iren aveva affidato l’appalto per «servizi di interramento sanitario dei rifiuti e opere di manutenzione presso la discarica di Poiatica», all’azienda Ramm Srl di Pianiga (Venezia). Si era poi scoperto che il titolare Sandro Rossato, nel 2006, era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di appartenere alla cosca calabrese di Domenico Libri. Alcune settimane fa, dopo il ricorso, il bando è stato sospeso e la gara dovrà essere ripetuta.

Difficile capire se i controlli di ieri siano in qualche modo collegati a quella vicenda o se, più semplicemente, si sia trattato di un’attività preventiva da parte della Forestale, in un settore comunque molto delicato come quello dei rifiuti, che suscita sempre polemiche e timori tra i cittadini.
E non c’è da stupirsi che la Forestale abbia utilizzato il Laboratorio mobile, cosa che comunque non accade spesso: si tratta di un furgone speciale, all’interno del quale è stato realizzato un laboratorio di analisi, dove chimici, biologi e tecnici della Forestale effettuano gli esami di base e il campionamento in tutti i settori di indagine ambientale: aria, acqua, suolo, rifiuti, incendi boschivi, specie animali e vegetali.
A Poiatica ha poi operato il personale del Nipaf, che effettua l’attività investigativa d’iniziativa o su delega dell’autorità giudiziaria, in particolare su fenomeni di rilievo di criminalità ambientale. Il Nipaf supporta i comandi stazione nelle indagini di particolare complessità o rilevanza; valuta e raccoglie informazioni in merito ai fenomeni criminosi, avvalendosi anche delle strutture del Corpo forestale presenti a livello provinciale.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 31 ottobre 2012

Sono passati
28 giorni dalla scadenza del contratto di servizio con Iren

68 giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani dalla poltrona di vicepresidente di Iren, il rappresentante che non rappresenta più gli interessi del Comune di Parma in seno alla multiutility.
http://www.facebook.com/QuandoTeNeVai
Sono passati
884 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
178 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
163 giorni dal voto amministrativo-referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno (60%)

martedì 30 ottobre 2012

Caro inceneritore di Trento, già ci manchi


Speriamo però di non rivederti più, né qui né mascherato da cementifici e simili

Abbandonare l'inceneritore, un’altra decisiva tappa verso miglioramento gestionale, su cui lo stesso vicepresidente della provincia di Trento, Alberto Pacher, insiste da parecchi mesi.
E' l’inevitabile cambio di passo che mancava.
Ventidue mesi dopo il primo bando di gara, andato deserto, il progetto era proprio quello di costruire un nuovo inceneritore a Trento, non bisogna condizionare l’intero sistema alla rigidità di una tecnologia complessa e molto rigida, anche se si è letto molte volte di “impianto flessibile-elastico” per gestire i rifiuti residui delle valli.



Un mezzo capitolo si sta chiudendo e ci si può concentrare alla riapertura di quello più meritevole e ambizioso, stavolta ritrovandoci tutti più liberi nel merito di come vogliamo continuare per evolvere e migliorare, senza il peggiore “ricatto” tecnologico.
Riaffermare che comunque una parte della frazione residua va bruciata qui o altrove, stride con le sbandierate prerogative da parte del sindaco Andreatta e del presidente Dellai sull’autosufficienza del Trentino. Al di là di cosa prevede il decreto Clini, e alla luce di cosa prevede lo strumento legislativo in vigore oggi.

Non si capisce, però, perché se fino a ieri ci si sarebbe dovuti “accontentare” di gestire lo smaltimento di almeno 24.500 tonnellate (di cui 4.500 tossiche) prodotte da un inceneritore da 103.000 tonnellate, per quale ragione non ci si dovrebbe porre l’obiettivo (su 5-10 anni) di produrre un quantitativo di analogo tonnellaggio, ma non immutabile, di rifiuto non pericoloso e men che meno tossico.
Se vogliamo andare verso il miglioramento della gestione dei rifiuti, come appare da tutte le recenti dichiarazioni pubbliche, nulla ci vieta di immaginare e ri-pianificare una gestione che investa sulla progressiva riduzione e riciclaggio della frazione residua; in particolare sulle sue sottofrazioni della carta, della plastica e dei pannolini, che sommano intorno al 60-70% della frazione secca.
Si può continuare a migliorare, insistendo su organizzazione e metodo, dotandosi di adeguati strumenti, nel nome della vera sostenibilità; ed è proprio in questa direzione che dovrà investire il Quarto aggiornamento provinciale del Piano rifiuti della provincia di Trento.
Prevenire, ridurre, riciclare.
Tre azioni sulle quali siamo convinti sia in sintonia anche Laura Puppato, candidata alle primarie del PD. Al Trentino del 25 ottobre ha dichiarto: “… A Trento… da una decina d’anni si discute di realizzare un inceneritore: scelta che Laura Puppato giudica assurda: «In Trentino avete tutte le caratteristiche sociali, culturali e demografiche per attuare una politica spinta di raccolta differenziata e di costruire un impianto di compostaggio come quello da anni in uso a Treviso. A Montebelluna abbiamo superato l’80% della differenziata. I vostri amministratori sono sordi da quest’orecchio. Senza offendere nessuno, spesso i cittadini sono più avanti dei loro governanti».”

Direttivo Nimby trentino Onlus

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 30 ottobre 2012

Sono passati
27 giorni dalla scadenza del contratto di servizio con Iren

67 giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani dalla poltrona di vicepresidente di Iren, il rappresentante che non rappresenta più gli interessi del Comune di Parma in seno alla multiutility.
http://www.facebook.com/QuandoTeNeVai
Sono passati
883 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
177 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
162 giorni dal voto amministrativo-referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno (60%)

lunedì 29 ottobre 2012

Democrazia inquinata


Il 31 ottobre al Toscanini

L’Ilva di Taranto, l’emergenza rifiuti di Napoli, la costruzione dell’inceneritore di Parma rimbalzano cupe sulle pagine dei quotidiani nazionali e locali, mettendo in luce l'insostenibilità di un modello di sviluppo basato sul saccheggio di diritti e risorse. Dietro questi tre simboli del declino di tale modello di sviluppo, c’è innanzitutto il dramma del lavoro e della salute.



Le perizie epidemiologiche, effettuate sul territorio tarantino, parlano chiaro: in sette anni 11.590 morti e 26.399 ricoveri. Persino l’aggiornamento del progetto "Sentieri", eseguito dall'Istituto Superiore di Sanità sui siti italiani inquinati, e presentato dal Ministro Balduzzi a Taranto, ci insegna che perdere il controllo sulla produzione di inquinanti porta a malattie, morti e, alla fine, al fallimento economico di interi territori.
Non si tratta di semplici dati statistici. E' una strage. Una fabbrica in cui si produce, regalando la morte, anche la paura dell’instabilità. Per sopravvivere devi lavorare, anche se lavorare ti toglie, a rate, la vita. La paura dell’instabilità e della precarietà è un prodotto necessario per assicurare continui profitti nell’economia finanziarizzata.

Parallelamente altri impianti mortiferi come inceneritori e discariche, proliferano sui nostri territori, dalla Campania all’Emilia, lesionando l'autonomia decisionale di intere popolazioni e sottoponendole ad un brutale ricatto in cui la posta in gioco è la stessa vita.
Reputiamo, perciò, necessario mettere al centro del dibattito politico queste tematiche, che ci parlano direttamente di giustizia ambientale e sociale, insieme a comitati e liberi cittadini che si battono per attaccare i nodi di un sistema produttivo insostenibile ed estremamente nocivo.
Da una parte la ricerca, spesso autofinanziata, l’accesso alle  informazioni e gli incontri di approfondimento rappresentano strumenti indispensabili per svelare la verità. Dall’altra è, però, necessario porsi direttamente il problema di come trasformare la coscienza delle persone in movimenti di massa in grado di incidere direttamente sulle scelte politiche ed economiche di un territorio e sulla possibilità di chiudere o riconvertire questi impianti inquinanti. Movimenti capaci di monitorare il territorio, ma soprattutto di creare mobilitazioni incisive e campagne comuni, coinvolgendo anche tutte quelle realtà impegnate da tempo nella costruzione di un’alternativa alla devastazione del territorio.
Per il diritto alla salute e alla democrazia!

Ne parliamo con:
Antonio Musella –Commons / Rete dei comitati per i beni comuni Napoli e Provincia
Alessandro Terra – Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti Taranto
Aldo Caffagnini – Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse Parma
Gianluca Ori – Comitato Rubbiano per la vita

Introduce:
Luigi Iasci – Casa Cantoniera Autogestita / Anomalia Parma

domenica 28 ottobre 2012

Parma Europa, torna il duello sull'inceneritore


Martedì sera il direttore di Teleducato, Pietro Adrasto Ferraguti, torna a parlare di inceneritore, all'interno della trasmissione Parma Europa, dedicata al tema del forno.



Lo farà con la presenza dell'assessore all'ambiente Gabriele Folli, schierato dalla parte del no con tutta l'amministrazione comunale della città, guidata da Federico Pizzarotti e dal Movimento 5 Stelle, che ha fatto della lotta contro l'inceneritore una delle bandiere del programma elettorale.
Torna quindi la sfida incendiaria tra pro e contro l'impianto in costruzione a Ugozzolo, un tema che ha caratterizzato gli ultimi anni del dibattito parmigiano, guadagnandosi anche la ribalta nazionale e oltre.
Tanti i contenuti nuovi che specie nelle ultime settimane hanno contribuito ad accrescere l'interesse verso questo contestato progetto, oggi in via di ultimazione alle porte della città.
Un impianto che non mancherà anche in futuro di marcare il territorio.
Ma chi scenderà in campo dall'altra parte, dando per scontato che il popolo Gcr sarà presente?
Chi si presenterà a sostenere ancora una volta un progetto ormai desueto e inviso ai cittadini, smentito anche dall'Europa che dal 2020 prevede il no all'incenerimento?
Certo continuare a scappare poco giova ai sostenitori del Paip.

Ultimamente è silenzio stampa in Provincia, l'ente che addirittura è sceso nelle aule dei tribunali per difendere Iren, quasi ci fosse una sorta di comunione e liberazione di intenti tra i due protagonisti.
Avrà il coraggio Bernazzoli di occupare uno scranno dell'arena di Forno Europa?
Manderà il suo secondo Castellani, quello che sosteneva che dalla combustione dei rifiuti non si forma diossina (a Brescia in agosto 400 volte oltre la norma)? Che sosteneva il grande risparmio per i cittadini con l'avvento del forno per poi essere sbugiardato pesantemente dalla stessa Iren e dai dati comunicati al comune (tariffe al top in Italia)?
E Iren cosa starà pensando di fare, perché immaginiamo che l'invito sia giunto anche in strada Santa Margherita.
Oltre che portare Gcr in tribunale quando fu proposto il boicottaggio, sarà in grado di presentarsi davanti ai riflettori e riproporre ai cittadini parole come quelle scritte a iosa sui giornali, quando si sragionava di miglioramento dell'aria di Ugozzolo, di cassette degli ortolani riciclate al 99% (tutte bruciate negli inceneritori, si scoprì poco dopo) oppure nella favole del boschetto mangiapolvere che proprio durante la trasmissione di Teleducato fu smontato semplicemente da un sorriso ironico di un docente universitario?
Verrà Villani, il villanil fuso con la poltrona di vicepresidente che non rappresenta più nessuno?
I tempi di nonno Allodi sono lontani. Vediamo di che cosa sono capaci gli eredi.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 28 ottobre 2012

Sono passati
25 giorni dalla scadenza del contratto di servizio con Iren

65 giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani dalla poltrona di vicepresidente di Iren, il rappresentante che non rappresenta più gli interessi del Comune di Parma in seno alla multiutility.
http://www.facebook.com/QuandoTeNeVai
Sono passati
881 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
175 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
160 giorni dal voto amministrativo-referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno (60%)


Viero & Villani, scherno a Parma


Santa Lucia porterà doni o carboni?

Chissà se si rendono conto che il loro atteggiamento di scherno gli si ritorce contro.
E che il loro comportamento porta ancora più acqua al mulino di chi accusa la politica e Iren di essere ormai lontani anni luce dagli interessi dei cittadini, e dalla città stessa.
Difficile negare fatti concreti.



Il consiglio comunale di Parma si riunisce in seduta monotematica sull'inceneritore, un'esigenza che attraversa maggioranza e minoranza del consesso cittadino.
Tra gli invitati ovviamente anche l'azienda che sta costruendo l'inceneritore e il rappresentante di Parma in Iren, nonché vicepresidente, nelle persone di Viero e Villani.
Il presidente del consiglio comunale Marco Vagnozzi invia ai due la proposta.
Il primo spulcia la sua fitta agenda e trova una data, ma solo per Santa Lucia.
E' una persona impegnata Viero, non sia mai che un semplice consiglio comunale, che rappresenta uno dei soci dell'azienda che gli paga ogni mese un profumato stipendio, gli infici gli appuntamenti dei prossimi  sessanta giorni.
Il secondo, Villani, non impegna nemmeno il tempo necessario a rispondere.
Che gli importa.

E' lui il rappresentante del consiglio comunale di Parma in Iren, ma solo quando si tratta di incassare i vari emolumenti che le cariche nella multiutility gli garantiscono.
Iperboli della politica italiana. Ti fanno accomodare su una soffice poltrona e poi tanti saluti a chi  l'ha data.
L'immagine che danno di sé stessi rimane.
Rappresentanti dei cittadini?
Delegati agli interessi di Parma?
Parole senza significato.
Per Vagnozzi un atteggiamento “inaccettabile e non rispettoso” al punto di decidere di scrivere a Fassino, Doria e Delrio, sindaci di Torino, Genova e Reggio Emilia, azionisti Iren, per far presente la situazione paradossale.
Ma chi abbiamo delegato nei nostri sconsiderati bussolotti elettorali?
Quale ritorno abbiamo potuto godere dall'aver messo certe persone in certe posizioni?
Raccogliamo quello che abbiamo seminato in questi anni.
E ora Santa Lucia ci porta il carbone (e la cenere).

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 28 ottobre 2012

Sono passati
25 giorni dalla scadenza del contratto di servizio con Iren

65 giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani dalla poltrona di vicepresidente di Iren, il rappresentante che non rappresenta più gli interessi del Comune di Parma in seno alla multiutility.
http://www.facebook.com/QuandoTeNeVai
Sono passati
881 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
175 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
160 giorni dal voto amministrativo-referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno (60%)

Citterio, il camino fa la differenza


Urge un comitato locale contro il progetto di bruciare olii di scarto

All'incontro con la cittadinanza doveva essere presente l'ingegnere della Termoindustriale, la ditta costruttrice del cogeneratore targato Citterio, invece c'era solo l'ingegner Petronio, della Citterio stessa, che avevamo già ascoltato il mercoledì precedente nell'assemblea pubblica a S. Ilario Baganza.



Petronio ha spiegato che gli scarti trattati per produrre olio animale derivano della disossatura e dalla lavorazione per l'imbustamento delle fette.
Lo scarto costituisce circa il 45% di ogni prosciutto. Di circa 2.000 prosciutti al giorno, ci sono 9 tonnellate di prodotto da smaltire, di cui solo il 40% diventa olio animale, cioè circa 3,5-4 tonnellate.
La ditta comincerà bruciando quella quantità, sottintendendo che, avuta l'autorizzazione, niente impedirà loro di fare arrivare altri scarti da fuori per massimizzare la combustione di olio e
soprattutto la produzione di energia elettrica da cui ricavare gli incentivi pubblici.
Cosa che faranno senz'altro, essendo il loro intento unicamente speculativo.
Poi la solita filastrocca sull'inquinamento, che se non nullo, sarà minimo.
Perché? Abbiamo chiesto.
Perché tutto l'azoto che sarà emesso dal cogeneratore sarà compensato dall'abbattimento del consumo di metano, in quanto in gran parte verrà sostituito dall'energia termica prodotta.
Questo è impossibile? La combustione del metano produce solo il 10% degli ossidi di azoto
prodotti dalla combustione del gasolio.  Come tutti sanno è molto meno inquinante.
L'olio di grasso animale, al contrario, che è molto più viscoso del gasolio, produce una quantità di ossidi di azoto  molto maggiore del gasolio stesso.
Insomma, i conti non tornano in alcun modo.

Gli ossidi di azoto emessi dalla combustione del grasso saranno in quantità molto maggiore di quelli non emessi dalla mancata combustione del metano.
Se Citterio pensa di abbattere gli ossidi di azoto (NO e NO2) solo con un artificio contabile, sbaglia di molto tale contabilità.
Un'altra domanda era sul filtro per abbattere le emissioni di azoto. E' previsto?
Petronio ha ammesso di non saperlo. Come non sa se ci sia un filtro per le emissioni dal postcombustore, verso cui sono convogliate per aspirazione le emissioni odorigene dell'impianto di
rendering, dove gli scarti vengono tritati e separati per bollitura.
Da quel che si è capito, pare proprio che tutto quel discorso dell'energia termica che fa risparmiare il 70% del consumo di metano, che a sua volta compensa le emissioni di azoto, sia tutto quel che hanno da proporre.
E per le emissioni di particolato?
Il particolato, cioè le emissioni di polveri, verranno abbattute dallo "scrubber".
Lo scrubber è una torre di lavaggio in cui l'acqua incontra i gas di scarico del cogeneratore per depurarli. Una pompa nebulizza l'acqua in finissime goccioline, le quali dovrebbero inglobare le
polveri. L'acqua con le polveri dovrebbe poi decantare e passare in un contenitore apposito.
Questo procedimento, dice la pubblicistica scientifica, serve ad eliminare solo in parte le polveri, cioè solo i PM10.
Non elimina invece i PM2,5 né, tantomeno, i PM1, né i PM 0,1.
In pratica non elimina affatto le polveri sottili.
Per eliminarle occorrerebbero filtri a carboni attivi,  filtri a ceramica con resistenze ossidanti, ma soprattutto occorrerebbe alternare la combustione di olio da grassi animali con la combustione di olio vegetale allungato con acqua, per abbassare temperatura e rendimento e quindi le emissioni.
Quindi le polveri sottili, come gli ossidi di azoto, stazioneranno sul Poggio e dintorni.
Prendendo atto di tali affermazioni, pensiamo sia assolutamente necessario costituire un comitato che si opponga a tale scempio che, tra l'altro, sarebbe il primo in Regione e per di più in una zona vocata all'agroalimentare di pregio.
Pensiamo altresì che l'amministrazione comunale debba fare un passo indietro e negare ogni autorizzazione al progetto.
Siamo di fronte ad una attività che comporta grande rischio per l'ambiente.
Ecco cosa scrive Citterio nel suo codice di condotta, nel capitolo dedicato ai valori etici fondamentali: “La Società promuove la conduzione delle proprie attività incentrata sul corretto utilizzo delle risorse e sul rispetto dell'ambiente”.
Ecco, Citterio applichi il suo codice anche a S.Ilario Baganza. Concretamente e senza paraventi.

Giuliano Serioli

Rete Ambiente Parma
28 ottobre 2012

www.reteambienteparma.org  -  info@reteambienteparma.org
comitato pro valparma - circolo valbaganza - comitato ecologicamente - comitato rubbiano per la vita -
comitato cave all’amianto no grazie - associazione gestione corretta rifiuti e risorse – no cava le predelle –
associazione per l'informazione ambientale a san secondo parmense