sabato 18 dicembre 2010

Udc contro gli inceneritori

Ma a Parma li sostiene, contorsionismi della politica

Udc che vai, risposta che trovi. Sulle parole di De Leonardis, esponente del partito Udc, non ci possono essere dubbi interpretative. Il suo è un no motivato, e condiviso, agli inceneritori, considerati macchine pericolose.
Anche quando sono targate Marcegaglia.
“Non si tratta di una chiusura preventiva figlia di pregiudizi: ma l’insediamento di un termovalorizzatore in una comunità va sempre valutato attentamente, per i possibili rischi per la salute dei cittadini in primo grado, ma anche per le inevitabili ripercussioni per l’ambiente, l’agricoltura, il turismo, l’economia complessiva dei territori circostanti.



E il progetto di impianto del gruppo Marcegaglia in Contrada Paglia, nel cerignolano, non può e non deve fare eccezione in merito a un esame scrupoloso in ogni dettaglio –compresa la situazione complessiva di un’area destinata ad essere attraversata da un numero tale di mezzi pesanti da compromettere ancor più la già precaria situazione stradale– e un doveroso confronti tra i costi e i benefici reali legati a una tale operazione, che vanno ben oltre l’immediato e meritano un esame di ampio respiro e prospettiva”.
La dichiarazione è firmata dal consigliere regionale Udc, Giannicola De Leonardis, anche presidente della settima Commissione Affari Istituzionali, che ha seguito con attenzione e partecipazione l’incontro organizzato nel Palazzo di Città di Cerignola che ha visto un animato confronto tra amministratori, sindaci, tecnici e cittadinanza attiva.
“E’ necessario un pieno coinvolgimento della giunta regionale, a partire dall’assessore all’Ambiente Lorenzo Nicastro, e mi attiverò – garantisce l’esponente Udc – per l’apertura di un tavolo tecnico e arrivare a una soluzione condivisa nell’esclusivo interesse della popolazione”.
Esclusivo interesse della popolazione, qui spazio per i business del gestore di turno pare non ce ne siano, a differenza di Parma, dove costruiscono un inceneritore ad uso e consumo di Iren, per rifocillare i bilanci del colosso ligure piemontese, a spese della salute dei parmigiani.
“Servono garanzie certe – conclude De Leopardis – perché non possiamo permetterci nessuna disattenzione e nessuna superficialità in una situazione così delicata. Evitando le contrapposizioni frontali e le barricate, i palleggi di responsabilità tra enti locali, la difesa degli interessi particolari rispetto a un quadro d’insieme di prospettiva, l’unico che conta veramente”.
Parole Sante Zia Lucia, canticchiava il grande Riccardo Cocciante.
Non proprio le stesse recitate a Parma da Libè: “Cito non a caso la vicenda del termovalorizzatore, opera nella quale credo al 100%. E’ necessario che i parmigiani conoscano l’argomento perché così si lascia poco spazio a coloro che danno notizie spesso infondate diffondendo paura”.
Noi lo conosciamo benissimo il progetto! Proprio bene, anche troppo.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 18 dicembre 2010
-505 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+201 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

venerdì 17 dicembre 2010

A scuola con Gestione Corretta Rifiuti

Sembrano lontani i tempi in cui l’assessore provinciale alle politiche scolastiche, con una telefonata al preside del Bodoni, vietava l’ingresso nell'istituto ai rappresentanti del GCR, accompagnatori del chimico ambientale Paul Connett, in un incontro formativo sulla gestione dei rifiuti.
Incontro da cui poi lo stesso preside prontamente si dissociava a mezzo stampa, quasi temendo un possibile contagio dalle pericolose teorie esposte da quello che è riconosciuto come il padre della strategia Rifiuti Zero, già candidato al Premio Nobel.



Sembrano tempi lontani, ma in realtà è passato un anno preciso.
Un anno in cui le sconvolgenti idee fatte proprie dal GCR stanno pericolosamente intaccando come un virus tutti gli strati della società civile parmigiana.
Ad un anno esatto da quel fatto oggi siamo stati invitati a tenere una lezione sulle corrette pratiche di gestione dei rifiuti e sulla nocività degli inceneritori in un istituto professionale di Parma. In cattedra il nostro Gabriele Folli.
Una ventina di ragazze tra 16 e i 17 anni hanno assistito curiose ad un tema che è diventato di estrema attualità nell’opinione pubblica parmigiana e su cui purtroppo poco si sa a livello di corrette pratiche per la riduzione e il riciclaggio degli scarti.
Molte le domande alla fine della presentazione, che ha toccato temi quotidiani ed importanti come la corretta separazione delle varie frazioni riciclabili e su cui Parma nelle sue componenti (quotidiani, televisioni, amministrazioni, associazioni) tanto ancora deve fare per preparare i cittadini ad un comportamento responsabile ed etico.
Il GCR sta facendo la sua parte ed è disponibile con i suoi volontari ad entrare nelle scuole, nelle parrocchie e nelle associazioni per spiegare che se saremo in grado e capaci di ridurre e separare correttamente i rifiuti, potremo rubare combustibile alla pericolosa macchina di Ugozzolo e non peggiorare un ambiente già notevolmente compromesso come quello del territorio in cui viviamo.
Altri incontri sono in preparazione e accordi sono stati già presi con altri istituti per il 2011.
Chi volesse organizzare lezioni o presentazioni nel proprio istituto scolastico, associazione, parrocchia può richiedere il nostro contributo al telefono 331-1168850 oppure via mail a gestionecorrettarifiuti@gmail.com

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 17 dicembre 2010
-506 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+200 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

giovedì 16 dicembre 2010

Il Tar del Lazio boccia l'inceneritore

vittoria dei comitati

Santa Lucia 2010 rimarrà una data da ricordare. Mentre a Parma il popolo della salute percorreva il centro per arrivare sotto casa del sindaco a chiedere lo stop dei lavori a Ugozzolo, in Lazio il Tar bocciava il progetto del mega inceneritore di Albano.
Sono stati accolti i ricorsi presentati dal Comitato No Inc contro la costruzione del contestato impianto di Albano dopo che l'Usl aveva espresso parere negativo.



Il Tar ha annullato la Via, la valutazione di impatto ambientale, che dava l'inizio alla costruzione dell'impianto con non poche controversie politiche per il rilascio dell'autorizzazione da parte della giunta regionale allora guidata da Piero Marrazzo.
Quindi anche ad autorizzazione protocollata la speranza che qualcuno ci metta il naso dentro per rilevare le magagne c'è sempre.
Sono stati accolti oltre al ricorso principale anche quelli secondari che mettevano in discussione il progetto dell'inceneritore progettato con raffreddamento ad aria e non ad acqua, visto il grave deficit idrico della zona.
Ricordiamo che insieme ai ricorsi dei comitati erano stati presentati ad adiuvandum i ricorsi delle amministrazione comunali coinvolte nell'impianto, primo fra tutti il comune di Albano che ha espresso tutta la sua soddisfazione per un vero lavoro di squadra. Anche il WWF tra i ricorrenti.
C'è quindi la conferma di come la amministrazioni locali possano insieme alla cittadinanza diventare attori fondamentali nel processo di contrasto a questi progetti che vanno contro la salute e l'ambiente dei territori coinvolti. I comuni hanno molto peso quando i giudici debbono valutare le decisioni perché dimostrano la correttezza e serietà dei movimenti di opposizione.
Subito in piazza i sostenitori del No in un tripudio di felicità e soddisfazione per il mancato pericolo.
Tra le motivazioni della sentenza l“omesso esame del rapporto tra costi e benefici, l'omessa verifica dell’opzione zero”, due sottolineature che ci fanno rammentare molto bene la nostra situazione locale, dove la soluzione inceneritore è stata a senso unico.

Il link alla sentenza
http://2.citynews-romatoday.stgy.it/files/pdf/20101216/sentenza-tar-inceneritore.pdf

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 16 dicembre 2010
-507 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+199 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Parma dice no

Che la parola sia data ai cittadini. Che siano loro a scrivere il destino dell'inceneritore. Una petizione popolare per dare la possibilità a chi lo vuol fare di dire no alla gestione dei rifiuti tramite incenerimento, in modo da fare i conti della serva su cosa ne pensa l'opinione pubblica di questo progetto.
Parte oggi e sarà attiva per tre mesi la raccolta di firme promossa dal GCR con la collaborazione dei tabaccai cittadini che vorranno ospitare i moduli da compilare e firmare. Sul sito dell'associazione www.gestionecorrettarifiuti.it sarà tenuta aggiornata una mappa della città dive verranno indicati tutti i punti aperti al pubblico per raccogliere le firme.



Negozi, associazioni, edicole, aziende, privati, parte la più fitta e certosina raccolta di firme che Parma ricordi, dalla quale ci si aspettano risultati clamorosi. Tutti gli interessati a raccogliere le firme possono scrivere a gestionecorrettarifiuti@gmail.com o telefonare al 331.116.8850.
L'associazione Gestione Corretta Rifiuti mette così in gioco la propria credibilità per capire quanto e in che misura il messaggio sia giunti ai parmigiani.
Da ormai quasi due anni l'associazione si è rimessa in moto con grande energia e dispendio di forze per recuperare il tempo perduto e la disinformazione totale su cosa significhi e comporti per un territorio l'accensione di un impianto di incenerimento.
Mesi di lavoro per incontrare partiti, associazioni, scuole, organizzare serate, convegni, proiezioni, approfondimenti, realizzare comunicati stampa e appelli.
Ora è giunto il momento di passare la stilografica ai concittadini, affinché siano loro in prima persona a giudicare quanto il GCR si sia spiegato sul tema e quali risultati e traguardi abbia raggiunto.
Vedremo alla fine di marzo quali saranno i numeri di questa ennesima iniziativa, per capire se davvero la città ha compreso fino in fondo la pericolosità di un forno che brucia per 330 giorni all'anno ventiquattr'ore al giorno rifiuti urbani ma anche rifiuti speciali, ospedalieri, forse tossico nocivi. Un forno che non ha avuto il parere dei cittadini, una scelta che non ha preso in considerazione altre opportunità e possibilità di gestione dei rifiuti, meno impattanti, meno pesanti economicamente, che salvaguardassero l'ambiente e la salute dei cittadini.
Noi l'alternativa l'abbiamo presentata ma il silenzio, anche su questo fronte, è compatto.
Lasciamo alla firma dei parmigiani il verdetto.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 16 dicembre 2010
-507 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+199 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

mercoledì 15 dicembre 2010

L'Usl di Albano, no all'inceneritore

sanità che vai, risposta che trovi

Federica Matteucci, di Nuova Agenzia Radicale, ci aggiorna sulle decisioni dell'Usl di Albano (Lazio) in merito all'eventuale costruzione di un inceneritore.
La Asl RmH (Castelli/Litorale) non ha avuto tentennamenti ed ha prontamente bocciato la proposta del termovalorizzatore, perché, ha spiegato, “incompatibile con il mantenimento di una situazione igienica adeguata per il territorio”.
Piazzare un inceneritore di rifiuti ad Albano, infatti, peggiorerebbe una situazione già di per sé instabile, contribuendo ad aumentare la concentrazione di arsenico, di manganese e fluoruro nella falde delle acque potabili.



Insomma che confusione! Fatelo come quello di Parma l'inceneritore, visto che migliorerà l'aria ed avrà un impatto zero sull'ambiente! Che diamine, è così semplice!
L'inceneritore di Albano era previsto in una zona in cui la presenza di sostanze nocive nel terreno è già al limite. Senza contare inoltre che l’introduzione di un inceneritore si tradurrebbe in un consumo eccessivo di acqua (circa 223.110 metri cubi al giorno) che i Castelli Romani non può proprio permettersi.
Invece noi padani di acqua ne abbiamo in abbondanza da donare all'impianto targato Iren e sponsorizzato dalle nostre amministrazioni locali.
In Lazio invece “le gravissime carenze idriche” – come si legge nella relazione della Asl Rm H che boccia l’inceneritore di Albano – sono alla base della nomina “di un commissario per l’emergenza idrica”. Peccato però che, come si apprende più avanti nel dossier dell’azienda sanitaria, un ufficio governativo destinato a risolvere l’emergenza acqua ai Castelli esista già e sia già attivo con tanto di responsabile.
Se un inceneritore è pericoloso in Lazio, alzando la latitudine l'impianto migliora da sé?

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 15 dicembre 2010
-508 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+198 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

martedì 14 dicembre 2010

Minuetti parmigiani

Il tennis tavolo è lo sport più in voga a Parma negli ultimi mesi. Le palette, in mano a maggioranza e minoranza, vorticano, mentre la malcapitata pallina sono i poveri cittadini di Parma, che sul campo vedono l'inceneritore salire rigoglioso giorno dopo giorno.
Impegnatissimi solo nel non tenere la palla nel proprio pezzetto di campo verde, gli amministratori, ma anche i politici, gli industriali e i sindacati, dormono sonni beati, non entrando mai veramente in partita.
Nel calcio si chiamerebbe melina, punita a volte severamente dall'arbitro, a volte no.



Ma oggi non si sa chi sia l'arbitro, tutti osservano con moderato interesse giocare sulla salute dei cittadini e sul futuro della nostra terra, senza entrare mai nel merito delle questioni, senza cogliere il valore della coppa messa in gioco.
Siamo molto delusi dalla sotto valutazione evidente data all'argomento. Nonostante ci sia da parte nostra un impegno a 360 gradi, 24 ore al giorno, a spiegare, rispiegare, allargare gli orizzonti, portare persone competenti di livello internazionale.
Tutto sommato anche ieri in consiglio comunale abbiamo vissuto un giorno di ordinaria mediocrità. La sinistra e Ubaldi fanno quadrato intorno a Vignali per “l'assedio” sotto casa, -davvero incredibile la solidarietà dei pidini- dopo che la questura ci aveva vietato la piazza, il luogo pubblico del sindaco, e noi avevamo ripiegato sul luogo privato, come simbolo ed estremo appello.
La sinistra dei cortei e delle piazze che ci insegna il savoir faire, davanti ad una prospettiva di grave rischio per la salute di tutti i cittadini. Sbalorditivo.
Poi il sindaco rimanda la palla, ribadendo le competenze della Provincia, che oggi ripeterà di aver fatto il suo dovere, rimettendo con un rovescio di nuovo la pallina aldilà della rete.
Se non ci fosse in gioco il futuro potrebbe anche essere un gioco divertente.
Non lo è per niente.
Siamo davvero disarmati nella constatazione dell'unanime codardia, nel timore di tutti di toccare interessi, spostare equilibri, suscitare scalpori, uscire per primo a spegnere il cerino.
Eppure siamo di fronte a un bivio secco.
La strada diritta finisce contro il guard-rail, il cartello è evidente, di qua o di là.
Scegliere.
Dimostrando la ragione della propria decisione.
I cittadini di Parma che hanno avuto modo di approfondire, anche poco, la tematica rifiuti, hanno capito una verità incontrovertibile.
La scelta di incenerire i rifiuti è dettata solo da una azienda privata che sull'impianto ha puntato gli occhi per rimpinguare i bilanci. Attraverso complessi ma evidenti meccanismi. Se l'effetto fosse solo un guadagno di una parte, potremmo dire “chissenefrega” e dedicarci a spendere il nostro tempo in attività più piacevoli.
Qui invece tutti tacciono un punto fermo.
In tutta Italia, dove funzionano queste macchine, le notizie sono a senso unico e sono riassumibili nella parola inquinamento.
Oppure nella parola malattia, o anche in quella più scorbutica di tumore.
Continuiamo pure con la manfrina.
Prima o poi il conto arriverà salato per tutti.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 14 dicembre 2010
-509 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+197 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Depositata la richiesta di consiglio comunale straordinario

ASSOCIAZIONE GESTIONE CORRETTA RIFIUTI E RISORSE PARMA
ISDE – ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE MEDICI PER L'AMBIENTE - PARMA
FARMACIA SS. ANNUNZIATA, S. FRANCESCO, RANIERI, BRANDONISIO - PARMA

Al Sindaco di Parma
Pietro Vignali
Via Repubblica 1

Parma, 13 dicembre 2010


Santa protesta

OGGETTO: RICHIESTA SEDUTA STRAORDINARIA MONOTEMATICA ALL' INTERNO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI PARMA CON RELATORI MEDICI PROF. GIUSEPPE MASERA, DR. ERNESTO BURGIO, DR. ROBERTO ROMINZI, DR. GIANCARLO PIZZA, DR. GIUSEPPE MISEROTTI SUI RISCHI SANITARI DERIVATI DALL'UTILIZZO DI UN INCENERITORE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI
VISTO
1 A ) L' APPELLO " I MEDICI CHIAMANO PARMA " SOTTOSCRITTO DA OLTRE 60 MEDICI, TRA I QUALI ESPERTI DI FAMA INTERNAZIONLE, CON CUI SI CHIEDE ALLE AMMINISTRAZIONI DI PARMA DI RINUNCIARE AL PROGETTO INCENERITORE RIFIUTI
1 B ) LA RICHIESTA DI MORATORIA CONTRO LA COSTRUZIONE E AMPLIAMENTO DI INCENERITORI RIFIUTI PRESENTATA DALLA FEDERAZIONE REGIONALE EMILIA ROMAGNA ORDINI MEDICI CHIRURGHI E ODONTOIATRI
2) IL DOSSIER PER AUTORITA' DELLO STATO, MAGISTRATI E GIORNALISTI ELABORATO DAI MEDICI ISDE ITALIA
3 A ) L' INVITO ALLE AUTORITA' E CITTADINANZA AD ABBANDONARE IL PROGETTO INCENERITORE DEL PRES. ORDINE MEDICI PIACENZA DR. MISEROTTI PUBBLICATO SU GAZZETTA DI PARMA IL GIORNO 21/07/2010
3 B ) LA QUERELLE TRA L' EX MINISTRO BERSANI E LA FRER ORDINI MEDICI
4) L' ESPOSTO DEI MEDICI DI FERRARA CONTRO L' INCENERITORE CITTADINO DAL QUALE EMERGE CHE LA COMBUSTIONE DI UNA TONNELLATA DI RIFIUTI DA' LUOGO AD UNA TONNELLATA DI FUMI, 300 KG DI CENERI SOLIDE ALTAMENTE TOSSICHE CHE ABBISOGNANO DI DISCARICHE SPECIALI, 30 KG DI CENERI VOLANTI PARIMENTI PERICOLOSE, 650 KG DI ACQUA DA DEPURARE, 25 KG DI GESSO, ED UNA TONNELLATA DI GAS CLIMALTERANTI. E' EVIDENTE COME SI RADDOPPI LA MASSA DEL RIFIUTO CHE ENTRA NEL FORNO IN QUANTO PER CONDURRE LA COMBUSTIONE COSI' ETEROGENEA OCCORRE AGGIUNGERE MATERIE PRIME QUALI BICARBONATI, AMMONIACA ECC.ECC. PER UNA PARTE DI RIFIUTO DOBBIAMO AGGIUNGERE CIRCA UNA PARTE DI MATERIE PRIME. UNA PARTE PIU' UNA PARTE UGUALE DUE PARTI.
5) LE OSSERVAZIONI DEI MEDICI DI FORLI'
6) LE OSSERVAZIONI DEI MEDICI DI RAVENNA
7) L' ESPOSTO DENUNCIA DEI MEDICI DI MODENA CONTRO L' INCENERITORE CITTADINO
8) L' APPELLO DEI PEDIATRI DI MESTRE E VENEZIA
9) LA POSIZIONE DELL' ORDINE DEI MEDICI DI LATINA
10 A) LA POSIZIONE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA MEDICI MEDICINA GENERALE
10 B ) LA DIATRIBA TRA I MEDICI ISDE E I PROFESSORI CHE HANNO ALTERATO STUDI SCIENTIFICI ONDE PROMUOVERE L' INCENERIMENTO COME PRATICA SOSTENIBILE
11) I DANNI ECONOMICI IN TERMINI DI SALUTE PREVENTIVATI PER LE POPOLAZIONI CHE VIVONO ACCANTO A INCENERITORI CALCOLATI DAL POLITECNICO DI TORINO
12) LO STUDIO CHE METTE IN RELAZIONE PATOLOGIE DI BAMBINI CHE FREQUENTANO SCUOLE NELLE VICINANZE DI INCENERITORI
16) LE PREOCCUPAZIONI PALESATE DAL DR. PIZZA, PRES. ORDINE MEDICI BOLOGNA NONCHE' PRESIDENTE FRER ORDINI MEDICI, IN MERITO AI RISULTATI DEL PRIMO STRALCIO DELLO STUDIO MONITER CHE EVIDENZIA UN INCREMENTO STATISTICAMENTE SIGNIFICATIVO DI RISCHIO DI PARTO PRETERMINE PER LE MADRI CHE VIVONO IN PROSSIMITA' DI INCENERITORI
17) LE OSSERVAZIONI DELLA DR.SSA GENTILINI, ONCOEMATOLOGA, CHE RICHIAMA LO STUDIO MONITER E LO STUDIO RECENTE DELL' UNIVERSITA' DEL MASSACHUSETTS ( 18 )
19) LA RELAZIONE " XENOBIOTICI NEL LATTE MATERNO " PRESENTATO AL CONVEGNO NAZIONALE DEI MEDICI AD AREZZO IL 17-19 SETTEMBRE 2010
13) PRESO ATTO CHE DALLO STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE ELABORATO DA ENIA ( ORA IREN ) A PAG. 15 EMERGE CHE L' INCENERITORE EMETTERA' IN ATMOSFERA ( NONOSTANTE LE CALDAIE SPENTE GRAZIE AL TELERISCALDAMENTO, ANCHE SE NON SI SA QUANTE CALDAIE VERRANNO SPENTE E QUINDI LA VALUTAZIONE E' ESTREMAMENTE SUPERFICIALE ! ) 3 TONNELLATE DI PM10 IN PIU' RISPETTO ALLA SITUAZIONE GIA' GRAVE DELLA PIANURA PADANA
14) CONSIDERATO CHE " FINE E' PEGGIO " COME DICHIARATO DA ARPA EMILIA ROMAGNA E DAL SERVIZIO EPIDEMIOLOGIA DELL' ULSS N.22 DELLA REGIONE VENETO ( 15 )
20) PRESO ATTO DELLE CENTINAIA DI MOLECOLE TOSSICHE, NOCIVE, CANCEROGENE EMESSE DALLA COMBUSTIONE DI RIFIUTI
21) CONSIDERATO CHE CI TROVIAMO AD AFFRONTARE UNA PANDEMIA SILENZIOSA
22) CONSIDERATO CHE GLI INCENERITORI SONO INDUSTRIE INSALUBRI DI CLASSE I ( LE PIU' PERICOLOSE ) CHE NON SI POSSONO COSTRUIRE IN TERRITORI VOCATI ALL' AGRICOLTURA
23) CONSIDERATO CHE I TUMORI INFANTILI STANNO AUMENTANDO ANCHE A CAUSA DEI FATTORI AMBIENTALI E CHE IL PADRE DELL' ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICA ITALIANA PROF. GIUSEPPE MASERA INVITA CALDAMENTE A RISPETTARE IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE
CHIEDONO AL SINDACO DI PARMA, MASSIMA AUTORITA' SANITARIA DELLA COMUNITA' DI PARMA, DI CONVOCARE UNA SEDUTA STRAORDINARIA MONOTEMATICA ALL' INTERNO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI PARMA CON RELATORI MEDICI PROF. GIUSEPPE MASERA, DR. ERNESTO BURGIO, DR. ROBERTO ROMINZI, DR. GIANCARLO PIZZA, DR. GIUSEPPE MISEROTTI SUL TEMA DELL'INCENERITORE E DEI RISCHI SANITARI LEGATI ALLA SUA GESTIONE
per
ASSOCIAZIONE GESTIONE CORRETTA RIFIUTI E RISORSE PARMA
ISDE PARMA
FARMACIA SS. ANNUNZIATA, S. FRANCESCO, RANIERI, BRANDONISIO PARMA


Veraldo Caffagnini
Presidente AGCR

Villani, da che parte sta?

E' di qualche giorno fa la video inchiesta apparsa su Repubblica online “L'inceneritore della discordia”.
Coloro che hanno realizzato il filmato hanno cercato più volte di contattare e intervistare i portatori di interesse sul tema inceneritore, rispettivamente di Provincia, Comune e Iren.


Protesta corale

Ma come abbiamo visto la Provincia si è dichiarata in silenzio stampa, l’assessore comunale all’Ambiente Cristina Sassi ha annullato un’intervista già fissata, inviando poi un sms col quale avvisava di non avere nulla da dire, mentre il vicepresidente Iren Luigi Giuseppe Villani -atteso dal giornalista all'uscita da una conferenza stampa- ha dichiarato di non voler rispondere. A margine di una successiva conferenza solo il sindaco Pietro Vignali ha affrontato il tema.
Il silenzio stampa della Provincia rispecchia un modus operandi particolarmente diffuso nel nostro Paese: quando una squadra è in difficoltà si chiude in un ostinato buco nero. Niente di nuovo.
L'assessore comunale Sassi prima fissa un'intervista, poi l'annulla, avvisando di non avere nulla da dire..., quantomeno bizzarro.
Ma neanche questo atteggiamento ambiguo ci stupisce, è un costume indossato innumerevoli volte.
Il vicepresidente Iren, Luigi Giuseppe Villani, dichiara di non voler rispondere, infarcendo il no di qualche improperio.
Ci sembra di aver dimostrato di non essere facili allo stupore, ma questa reazione ci è sembrata fuori luogo.

Iren, le mani sulla città

Passeggiando per le vie di Parma in questi giorni è impossibile non imbattersi nella pubblicità martellante di Iren, che con la sua divisione Iren Mercato ha coperto tutta la città di inviti ad utilizzare i propri servizi.
Iren Mercato… anche le parole hanno la loro importanza e cominciamo a capire dove si sta dirigendo il gestore dei rifiuti.
Anche il povero Garibaldi ne ha fatto le spese, la sua statua in piazza è completamente circondata da enormi tabelloni che, grazie ad una lampadina vecchio stile ed un fornello del gas, vogliono esprimere, in malo modo a dire il vero, la modernità della multi-utility nella gestione delle energie rinnovabili.


Garibaldi fu ferito

E' di ieri poi la pubblicazione del piano industriale 2011-2015 e finalmente tante cose vengono finalmente alla luce del sole.
Innanzitutto il titolo chiarisce quali sono gli interlocutori prediletti di Iren "13 dicembre 2010 – Il Gruppo Iren presenta oggi alla comunità finanziaria il nuovo Piano Industriale 2011-2015"
Comunità finanziaria dunque e non il territorio dove vivono, mangiano, lavorano e respirano i suoi preziosi clienti, gli unici che mettono sul piatto la pecunia.
Finalmente si capisce l'ostinazione del gestore dei servizi ambientali di Parma nel continuare a costruire un impianto inquinante così inviso alla comunità.
Riportiamo semplicemente quanto scritto nella parte legata ai rifiuti: "il Gruppo Iren punta ad una crescita della quota di mercato nella gestione dei rifiuti speciali non pericolosi (+30% sui territori di riferimento). Il 18% della crescita del Mol sara' sostenuta dal settore Ambiente attraverso un piano di investimenti che si attesta a circa 400 milioni di euro nel quinquennio."
Avete capito a cosa serve l'inceneritore di Ugozzolo?
Ancora no? Proviamo a spiegarvelo.
L'impianto porterà il suo fondamentale contributo all'aumento del Margine Operativo Lordo (MOL) di Iren. A far guadagnare i soci tanti bei quattrini. Punto.
Eccone svelato l'unico motivo.
Non serve a chiudere il ciclo dei rifiuti come le amministrazioni locali si ostinano a comunicare ai cittadini. E' solo una pura e semplice questione economica.
Poco importa se ad andarci di mezzo sarà la salute di 10.000 persone che lavorano nel raggio di 2km da Ugozzolo.
Non avete ancora capito?
Iren intende aumentare la propria quota di mercato del 30% sulla gestione dei rifiuti speciali, quando è noto che l’ente pubblico si deve fare carico esclusivamente di gestire i rifiuti urbani.
Ad Iren conviene bruciare rifiuti delle aziende che sarebbero perfettamente riciclabili (plastica, legno, carta, cartone). E lo farà aumentandone i quantitativi del 30%, e utilizzando un forno che doveva essere “dedicato” al pubblico e costruito a tale scopo.
Conviene perché così guadagnano col teleriscaldamento tramite incentivi esorbitanti.
Cosa bruceranno a Ugozzolo? Rifiuti speciali, che arriveranno chissà da dove.
Poco importa se a Pedrignano, a solo 1 km dal camino, stanno costruendo un asilo nido che, a partire dal 2012 (ironia della sorte) accoglierà bambini tra i 3 mesi e i 3 anni proprio nella fascia di età più sensibile alle emissioni nocive del camino (diossine, furani, metalli pesanti, 3,2 tonnellate di PM10 in più), proprio nel momento in cui il forno emetterà i suoi primi vagiti inquinanti.
Di fronte a questi evidenti dati di fatto non abbiamo più nessun dubbio sulle reali intenzioni di Iren, che ha uno solo scopo nella vita, guadagnare.
Vogliamo però capire se per i politici di Parma vale più l'interesse della comunità che li ha eletti o se invece devono chinarsi ad un direttore generale che fa la voce grossa quando qualcuno mette in dubbio il progetto dell'inceneritore di Ugozzolo e chiede chiarezza sui conti, peraltro non ricevendo nessuna risposta.
Vogliamo capire se Andrea Viero, per il quale la Procura della Corte dei Conti ad inizio anno ha chiesto il rinvio a giudizio per “danno erariale”, ha il potere di imporre il proprio piano industriale ad un territorio che potrebbe gestire i rifiuti in modo non impattante per la salute. Chi ha in mano le redini del territorio, chi decide del suo futuro?
Ci rivolgiamo dunque a Villani, Vignali e Bernazzoli per capire da che parte stanno.
Mercato o cittadini?
Dividendi o salute?
Politici di Parma, se ci siete, battete un colpo!

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 14 dicembre 2010
-509 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+197 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

lunedì 13 dicembre 2010

Santa Lucia nella valle dei veleni

Terre maltrattate e prese a pugni, sfruttate senza riguardi ne misura, terre da macello.
Esiste una programmazione territoriale che guardi alla nostra provincia come un organismo unitario da salvaguardare e sviluppare in tutte le sue parti? Uno sviluppo sostenibile, equo, paritario?
No, esiste solo una terra di conquista, occhi attenti per sfruttare ogni minima evidenza di risorse, ricchezza, giacimento, a favore dei furbi del momento.


Protesta

Del futuro, dei posteri, delle conseguenze di queste azioni, è tutto un fare spallucce, siamo concentrati su altro.
Oggi siamo arrivati a tirare le somme di un territorio massacrato, vilipeso, violato.
Con una sequela infinita di voragini, luoghi dove bruciare di tutto, seppellire di tutto, erigere nuovi progetti estrattivi, produttivi, sempre profumati di soldi, senza che i progetti siano valutati a 360 gradi, con benefici e svantaggi messi in bilancio, per capire, fatti i conti, se davvero l'investimento avrà un segno più, per tutti, ambiente compreso.
Miopia pandemica che colpisce ogni amministrazione ed ente, ogni comune e comunità, non uno che si accorga che le risorse sono finite, l'aria pulita è finita, l'acqua pulita è finita e le uniche azioni possibili sono quelle di risanamento, di rientro, di bonifica, di recupero.
Un getto di cemento che erutta giorno e notte nuove case, nuovi centri commerciali, nuove zone edificabili, nuovi condomini, nuove strade, rubando terra, erba, pascoli, grano e lasciando dietro di sé cubi vuoti, pieno solo di aria condizionata e merci, fiumi di auto in perenne movimento.
Cecità che qualcuno o qualcosa dovrà risanare, aiutando a rinsavire le menti dei nostri amministratori poco avveduti, molto cinici.
Non siamo stati capaci noi di fermarci, ora è la Natura a presentare il conto.


Protesta canina

Utilizzo del pianeta 4 volte sopra le possibilità, risorse annue finite in agosto, il resto dell'anno si saccheggiano le scorte, i progetti visti solo a senso unico, benefici monodirezionali, danni collaterali sparsi a caso un po' qua un po' là, con colpevole libertà di inquinare.
I cittadini sono oggi chiamati a difendere le loro terre direttamente, acquisendo consapevolezza, ritirando le deleghe, facendo rete.
La mappa della vergogna va cancellata strappandone via i pezzi uno ad uno, partendo dal basso, o se volete dall'alto delle cave ofiolitiche, ultimo scandalo e frontiera, nuovo fronte dei patrioti della food valley, luogo simbolo dove piantare il vessillo della natura per non tirarlo più via.
E' questo il regalo di Santa Lucia che sabato scorso è stato richiesto a piena voce.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 13 dicembre 2010
-510 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+196 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

domenica 12 dicembre 2010

Salute, vi sembra una richiesta così stramba?

Parma vuole l'inceneritore?
Nessuno di quelli che contano sembra far caso al fatto che la città abbia detto no.
Oggi siamo in tanti a difendere la nostra salute, per noi e per quelli che verranno
Non abbiamo bandiere, non siamo ne di destra ne di sinistra ne di centro
Forse è questo aspetto che più spaventa e allarma i sostenitori dell'inceneritore
Non siamo collocabili, e quindi difficili da attaccare
Il Pd oggi esce di nuovo sulla stampa per dire sì all'inceneritore
Sarà una data a caso?
La strada della raccolta differenziata non può tornare indietro, ma ci devono dimostrare che quello che i cittadini differenziano sia davvero recuperato.
Noi dobbiamo produrre sempre meno rifiuti, è l'unica strada, quella dei cittadini virtuosi che differenziano tutti i materiali, con una raccolta puntuale porta a porta.



Però se Iren lascia questi enormi cassoni di indifferenziato per la strada è ovvio che l'intenzione non è quella di ridurre al minimo gli scarti, ma c'è ansia di mantenere alimentati gli inceneritori.
Dobbiamo togliere materia agli inceneritori, ma se poi Iren porta la plastica che abbiamo differenziato di nuovo all'inceneritore ci sentiamo presi in giro.



E purtroppo è davvero così, scritto nero su bianco sul progetto dell'inceneritore, scritto da Iren, senza che nessuno abbia sollevato obiezioni, bruceremo la plastica differenziata. Qualcuno è forse inorridito?
Roberto Garbi, segretario provinciale del Pd, facente parte della commissione regionale sulla salute, per assurdo afferma che condivide il nostro programma
Capite come si gioca con le parole?
Dice che sono d'accordo con la riduzione, il riuso e il riciclo
Ma non c'è bisogno del Gcr, lo dice l'Europa!
Poi afferma che il suo partito è disponibile a parlarne, per verificare se fare un inceneritore più piccolo. Ma se non fa male che problema c'è?
Facciamolo gigantesco, che bruci i rifiuti di tutta la regione!
Ma se invece male invece fa, stiamo giocando sulla nostra pelle, per interessi di bottega, per interessi economici.
La salute ha un prezzo?
Cosa costerà curare le malattie dei prossimi vent'anni di inceneritore?
Ieri a Brescia hanno iniziato uno studio sui bambini perché si sono accorti che in un quartiere, San Polo, a 3 km dall'inceneritore più bello del mondo, c'è un tasso di malattie e di tumori fuori norma
Capite il nostro destino?
Non sarebbe meglio prevenire che curare?
Oggi siamo qui sotto le finestre del sindaco.
E' indifferente di quale schieramento sia, il sindaco è il sindaco e basta.
Chiunque esso sia rappresenta la massima autorità sanitaria.
Oggi siamo qui a chiedere di portare i medici in consiglio comunale, una seduta straordinaria del consiglio comunale di Parma dedicata al problema sanitario dell'inceneritore.
Con i medici che hanno parlato il 22 settembre all'auditorium Paganini davanti a mille parmigiani. Siano ascoltati anche dai nostri rappresentanti, che là non c'erano, di sinistra, di destra, di centro.
Per evitare di sentirci dire, tra qualche anno, che loro non sapevano.
Che dovevamo dirglielo.
Stiamo chiedendo l'impossibile?
Cosa c'è di eversivo nella richiesta di avere salute?
Se pretendere la salute è diventato estremista, noi siamo estremisti.
Se rivendicare la salute è diventato terrorismo, noi siamo terroristi
Luigi Giuseppe Villani è un medico, è anche il vicepresidente di Iren, non abbiamo notizie di lui dal suo insediamento in quella multiutility. Lui che è medico non può non sapere a quale destino sta condannando i cittadini di Ugozzolo, di Sorbolo, di Mezzani. E' anche lui in silenzio stampa?
Perché sapete che la Provincia è in silenzio stampa.
Sarebbe divertente se non fosse in gioco la nostra salute. Non parlano.
In questi giorni abbiamo chiesto di fare chiarezza sull'assunzione della figlia di Vincenzo Bernazzoli, presidente della provincia che ha autorizzato l'impianto di incenerimento, come dipendente di Iren, che dal presidente ha ottenuto il via libera.
Oggi noi siamo qui a pretendere la salute.
Dei nostri cittadini, di quelli di Parma e di quelli della Provincia.
Salute per il nostro ambiente, già oggi malato.
Salute per la nostra economia, che sulla salubrità dei suoi prodotti ha prodotto la sua ricchezza.
Salute per la politica, affinché sia il bene comune a guidare i cuori.
E non gli interessi di bottega, di partito, di portafoglio, di famiglia.
Lo abbiamo chiesto in mille modi diversi.
Noi vogliamo lasciare una Parma migliore, ai nostri figli e ai nostri nipoti.
Vi sembra una richiesta così stramba?

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 12 dicembre 2010
-511 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+195 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Parma che sa

In questi ultimi mesi il GCR ha lavorato per informare la città, fornendo il punto di vista di un'associazione di cittadini liberi da vincoli partitici, interessata solo al bene del territorio e delle persone e delle aziende che ci vivono.
Abbiamo raccolto informazioni, studiato il progetto, analizzato le possibili alternative e portato le nostre conoscenze a tutti i livelli della società parmense.
Abbiamo incontrato amministratori, politici, industriali, giornalisti, associazioni, in città ed in provincia.



Alcuni in seguito ai nostri incontri hanno preso coscienza del problema ed hanno espresso pubblicamente le loro preoccupazioni, altri hanno detto che avrebbero approfondito e ci avrebbero pensato un po' prima di esporre il loro pensiero, altri ancora sono rimasti zitti.
I cittadini di Parma nelle loro vesti di elettori, consumatori, lettori, iscritti, possono chiedere ai diretti interessati che cosa loro pensano dell'inceneritore.
Possono e devono pretendere la loro opinione, su un tema concreto legato all'ambiente del nostro territorio.
Sentiamo spesso parlare di rispetto dell'ambiente, sostenibilità e quasi tutti concordano che questi siano temi cruciali su cui tutti dobbiamo dare il nostro contributo.
Oggi a Parma abbiamo una domanda semplice a cui occorre dare una semplice risposta:
inceneritore SI o NO?
Quante vuote o piene sono le parole spese sull'impegno per l'ambiente?
Ai cittadini il compito di pretendere una risposta chiara da tutte queste persone, che non possono oggi dire di non sapere, di non conoscere.
L'elenco dei contatti che il GCR ha avuto in questi mesi parla da solo dell'impegno e del lavoro svolto per far si che nessuno posso dire: io non sapevo.

Ecco l'elenco
Parma che sa


Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 12 dicembre 2010
-511 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+195 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Sotto il cielo di Parma

Sono “volate via” 1200 fiaccole in un battibaleno e la maggior parte delle persone che hanno sfilato sono così rimaste senza fuoco sacro. Colpa della nostra esagerata apprensione. Così crediamo che sia semplice triplicare quel numero e superare abbondantemente le 3000 anime che ieri hanno pacificamente e gioiosamente invaso il centro storico della città di Parma, sotto un cielo terso.



Il popolo della salute è partito intorno alle 17 da piazzale Santa Croce, un tripudio di famiglie con bambini in coro contro l'inceneritore, associazioni, gruppi di acquisto solidali, studenti, reti di gruppi ambientalisti.
Un lungo serpentone che ha lasciato il segno del proprio passaggio in via D'Azeglio, via Mazzini, via Garibaldi, la città ferma e immobile al passaggio delle fiaccole della speranza, che prevalga la salute sugli interessi. Un corteo pacifico e allegro, nonostante il tema grave e serio.



Poi la sorpresa finale. Invece che andare al Duc, dopo il niet a piazza Garibaldi, il corteo è passato in via XX Settembre, proprio dove abita il sindaco Pietro Vignali e qui la fiaccolata ha messo radici. E' emerso un piccolo palco, due casse, un microfono e i discorso finali sono stati fatti davanti alle finestre del sindaco, in una strada stracolma di parmigiani.
Un bell'effetto. Qui gli attivisti del no all'inceneritore e del sì alle alternative hanno chiesto a gran voce due cose: una seduta straordinaria del consiglio comunale, da dedicare proprio al tema inceneritore e la messa in pista di un referendum, per dare finalmente la parola ai cittadini, su un tema così discusso.
Qui è stato letto il lungo elenco di chi il GCR ha incontrato in questi mesi di duro lavoro, tanti nomi di persone che sono state “informate” e che ora non possono nascondersi dietro la cortina del “non sapevo”.
Sul palco anche Rossano Ercolini, che ha testimoniato i progressi dei progetti Rifiuti Zero con la prossima adesione anche di Forte dei Marmi, dove la scorsa primavera era stato sequestrato il vicino inceneritore di Falascaia per avvelenamento delle acque.
Gli inceneritori in ritirata fanno ben sperare il popolo di Parma che ora conta su un appoggio raddoppiato dei cittadini, finalmente consci dei rischi che correranno se il progetto dell'inceneritore non verrà bloccato.
La prossima settimana intanto partirà una petizione popolare nelle tabaccherie di Parma per sottoscrivere il no all'impianto.
Il cielo di Parma ieri notte era terso e illuminato da una luna compiacente.
Un altro passo avanti nella strada che porta a rifiuti zero.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 12 dicembre 2010
-511 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+195 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?