venerdì 25 novembre 2011

Non ci sono rifiuti a sufficienza da bruciare

Ecoterritoristi? No, il candidato Pd a sindaco di Verona

E' Michele Bertucco il candidato del Pd alla poltrona di sindaco di Verona e sull'ambiente le sue opinioni sembrerebbero, a Parma, frutto di isteria e di provocazione.
Ma prendiamone atto: siamo costretti ad uscire dal nostro ambito locale per trovare un po' di buon senso, che non manca anche in questo partito.



“Non ci saranno abbastanza rifiuti per garantire la sostenibilità economica dell'inceneritore di Ca' del Bue, che quindi sarà costretto a bruciare rifiuti speciali”. Ci sembra la stessa storia che sta per concretizzarsi a Parma.
A sostenere la tesi della scarsità dei rifiuti è il partito democratico che, da qualche tempo, si è fatto parte attiva nella crociata contro il nuovo inceneritore progettato da Urbaser per Agsm.
“La propaganda su Ca' del Bue è finita. Il direttore di Agsm Giampietro Cigolini e il presidente Paolo Paternoster possono continuare a vendere tutta l'acqua calda che vogliono ma i dati parlano chiaro”, spiega il candidato sindaco in lizza per le primarie del centrosinistra Michele Bertucco, nonché uomo-chiave di Legambiente Verona per oltre un decennio.
“Già nel 2012 la raccolta di differenziata dovrà per forza salire al 65 per cento, lo stabilisce la legge, quindi la quantità di rifiuti urbani residui, il cosiddetto secco residuo, da conferire all'inceneritore sarà del tutto insufficiente per mantenerlo mentre basteranno i tre già attivi nella regione, vale a dire Schio, Padova e Venezia”.
Cambi regione, dal Veneto all'Emilia, ma il risultato non cambia.
Si fa la differenziata? Vengono a mancare i rifiuti da bruciare.
Il candidato insiste: “Per onorare il contratto che lo legherà ai gestori dell'inceneritore, il comune di Verona sarà costretto a pescare tra i rifiuti speciali come ad esempio quelli del più grande polo ospedaliero d'Europa, il che renderebbe l'impianto ancor più pericoloso per la salute dei veronesi”.
Stefano Vallani, coordinatore cittadino del Pd, aggiunge: “I numeri parlano chiaro e definiscono la costruzione dell'inceneritore una follia che va contro ogni logica di buon senso. Anche ammettendo una crescita della produzione di rifiuti, attualmente gli inceneritori veneti hanno una capacità di 971 tonnellate al giorno e ne bruciano 560, con Ca' del Bue si arriverebbe a oltre 1.400 e per questo per funzionare sarebbe costretto a bruciare rifiuti speciali. La Lega nord a Treviso ha fatto fronte comune con le altre forze politiche per bloccare la costruzione di inceneritori, non si capisce allora perché sia Verona a dover diventare la provincia che lo ospita. Se, come dice, Tosi vuole difendere i veronesi lo dimostri bloccando il progetto di Ca' del Bue”.
A Parma invece abbiamo il neo candidato alla poltrona di sindaco che ragiona al contrario e sfidando ogni regola del buon senso afferma: “Non ci sono alternative”.
Come se gli sguardi dei parmigiani fossero tarati a vedere non oltre il loro naso.
Le alternative ci sono e sono concrete, già oggi, appena fuori dal Ducato.
A Reggio Emilia, dove perfino Iren afferma che l'inceneritore non serve (lo dice proprio Viero, il soldato messo a guardia di Ugozzolo), nel 2012 spegneranno il vecchio impianto, per andare a gestire i rifiuti con il trattamento meccanico biologico.
Ma per Bernazzoli Reggio è una città sconosciuta.
A Lucca, sempre in salsa Pd, il nuovo piano provinciale è in divenire senza che si pronunci la parola incenerimento.
L'inceneritore, per il Pd, è ormai una tecnologia sorpassata e dannosa e si guarda avanti.
Bernazzoli invece pretende che la storia a Parma si blocchi, anzi, vada all'indietro, all'epoca delle clave, quando il fuoco era una gran novità.
Se questi sono i presupposti del grande rinnovamento del Pd, noi guardiamo altrove.
Tenuto conto anche delle recenti prese d'atto dell'AGCM (Antitrust), che fa intravedere la possibile distorsione della concorrenza in materia di trattamento rifiuti.
L'impianto necessario per gestire i rifiuti urbani di Parma era infatti esattamente grande la metà della taglia attuale, in quanto la disponibilità di rifiuti urbani è solamente di 65.000 tonnellate/anno, già oggi, a raccolta differenziata ancora incompleta e monca.
La Provincia di Parma, accettando il raddoppio dell'impianto, ha permesso a Iren di gestire anche una quota di rifiuti speciali, di cui l'ente pubblico non è competente, lasciando anche aperta la maglia normativa per accogliere, naturalmente in situazioni particolari, rifiuti speciali provenienti da fuori provincia, in barba a tutte le rassicurazioni ufficiali.
Non siamo quindi di fronte in questo caso a distorsioni concorrenziali nella competizione tra operatori nella fase di recupero e trattamento?
E' una questione che andrebbe approfondita da esperti in questioni legali, ma anche dall Corte dei Conti.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 25 novembre 2011

-12 giorni alla sentenza nel merito del Tar di Parma sul cantiere dell'inceneritore
+543 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Mancherebbero 163 giorni all'accensione del forno. Se ancora lo si farà.

Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.

giovedì 24 novembre 2011

Antitrust, a Parma necessaria gara d'appalto

Catricalà chiede che per i rifiuti ci sia concorrenza e gara,
per l'inceneritore è notte fonda.

Finalmente pubblicata sul bollettino ufficiale, diventa di dominio pubblico la risposta dell'Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza ad una nostra segnalazione del luglio 2010.



Il responso è molto chiaro e definitivo, per l'Authority siamo in presenza di una distorsione del mercato e l'invito che viene da Catricalà è che il nuovo contratto per la gestione dei rifiuti tra Ato e i gestori avvenga dopo una gara pubblica a cui tutte le aziende del settore possano partecipare.
La scadenza è a un passo, 19 dicembre 2011, meno di un mese, ed allora Ato dovrà riformulare il bando aprendolo a tutti gli operatori del mercato dei rifiuti.
Questo significa che Iren non è in grado di garantire di avere i rifiuti da bruciare nel costruendo inceneritore, che lo si faccia o meno, perché potrebbe essere un altro operatore a vincere il nuovo appalto ed a gestire gli scarti della nostra provincia come meglio gli aggrada.
Lo scenario che si apre ora è davvero ignoto.
La missiva dell'AGCM è stata inviata alla Regione Emilia Romagna, all'assessorato ambiente regionale e alla presidenza di Ato2 Parma, l'ente che si era occupato nel 2004 di concludere l'accordo con l'allora Amps per la gestione dei rifiuti del comprensorio.
Essendo diventata una azienda privata, Spa con altre utility di altre regioni, non è più possibile considerare la gestione di Iren come “in house”, privativa che era consentita in casi particolari in cui il comune di faceva carico direttamente con una propria azienda allo smaltimento dei rifiuti.
I primi passi da fare sono messi nero su bianco dal presidente dell'Authority: “La Convenzione del dicembre 2004 tra tale società e l’Autorità di ambito territoriale di Parma Ato 2 ha previsto, di fatto, che anche le fasi successive di trattamento e recupero/riciclaggio dei rifiuti vengano attribuite in esclusiva, senza gara pubblica, all’affidatario diretto delle fasi di raccolta, trasporto e smaltimento (articolo 3, comma 4, di detta Convenzione). Ciò si traduce, nel caso specifico della provincia di Parma, e almeno potenzialmente, nell’estensione della privativa comunale ceduta ad Amps S.p.A. dal solo smaltimento (quale conferimento in discarica) anche alle attività di trattamento finalizzate invece al recupero del rifiuto (ai fini ad esempio di un suo riutilizzo e/o riciclo), attività queste ultime distinte e riservate dal legislatore alla libera concorrenza. Con l’occasione, appare opportuno segnalare altresì il fatto che, raggiunta la naturale scadenza dell’affidamento alla società Iren Emilia S.p.A. (19 dicembre 2011), il nuovo affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti in provincia di Parma debba avvenire per il tramite di procedure competitive ad evidenza pubblica”.
La procedura a gara pubblica per i servizi di valore della gestione dei rifiuti è stata confermata anche dal decreto legislativo 138/11 dove si indica chiaramente il percorso da seguire.
La missiva romana è datata 15 settembre 2011 e dava 60 giorni di tempo per una risposta.
Abbiamo chiesto ad Ato di avere copia delle considerazioni che senz'altro sono state mandate ad AGCM in risposta, ma da Ato nessuna risposta.
Abbiamo ora fatto richiesta di accesso agli atti per capire cosa stia bollendo in pentola.

Il documento di AGMM: http://gestionecorrettarifiuti.it/pdf/BollettinoAGCM.pdf

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 24 novembre 2011

-13 giorni alla sentenza nel merito del Tar di Parma sul cantiere dell'inceneritore
+542 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Mancherebbero 164 giorni all'accensione del forno. Se ancora lo si farà.

Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.

mercoledì 23 novembre 2011

Messaggio speciale

Lettera aperta al Commissario Straordinario Mario Ciclosi

Da anni ci occupiamo con impegno e serietà di problemi ambientali del nostro territorio, in primis della questione dei rifiuti e del costruendo inceneritore di Ugozzolo, voluto da Iren e sostenuto dalla Provincia di Parma.
Non abbiamo ambizioni e tanto meno condizionamenti politici che ci indichino la strada da seguire.



Accolga quindi, commissario straordinario Mario Ciclosi il nostro appello: non si faccia coinvolgere prematuramente e senza approfondita valutazione, nelle grandi responsabilità di chi vorrebbe, a tutti i costi, mandare avanti il progetto del contestatissimo e sproporzionato inceneritore di Parma.
Sono in corso due procedimenti giudiziali: uno in sede amministrativa, per presunte gravi irregolarità urbanistiche; l’altro in sede penale, per presunte responsabilità relative a varie fasi della realizzazione dell’impianto.
Valuti quindi se non sia opportuno attendere la sentenza del giudice amministrativo nonché la conclusione delle inchieste in corso, prima di prendere iniziative, od almeno entri nel merito del problema.
Per il che siamo a Sua disposizione, supportati da anni di studio e approfondimento, senza nessun altra attesa, o speranza, che non sia il bene di tutti.
Buon lavoro a Lei e ai suoi collaboratori.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 23 novembre 2011

-14 giorni alla sentenza nel merito del Tar di Parma sul cantiere dell'inceneritore
+541 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Mancherebbero 165 giorni all'accensione del forno. Se ancora lo si farà.

Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.

Il milione

Quanto vale l'inceneritore di Parma?

Il dato ci è sfuggito via in un battibaleno e il pallottoliere ormai segna 1004574, quindi 4 mila e passa oltre il milione di accessi, ma indubbiamente questo numero di visite al sito www.gestionecorrettarifiuti.it stupisce anche noi, perché la progressione lascia in qualche modo di stucco.
L'inceneritore è l'ombelico del mondo di Parma, ogni giorno di più, in sempre più cervelli.



E la frequentazione del portale web dove la storia dell'inceneritore di Parma è raccontata nei più minuscoli dettagli non fa che rafforzare questa sensazione, e già prima della sua accensione, l'impianto sta già facendo il suo danno.
Vale la pena leggere un poco i dati. Nel 2006, anno di nascita di Gcr (con Alex Mallozzi, Cristian Palmas, Leo Rossi) le pagine sul progetto del Pai totalizzarono 34.799, che diventarono, nel 2007, 42.928.
E' il 2008, l'anno di approvazione del progetto, che vede i curiosi schizzare verso l'alto e toccare a fine dicembre le 277.678 bandierine di visita.
Il 2009 è invece l'anno della pausa di riflessione, momento in cui il Gcr si riorganizza, affilando nuove strategie e azioni: sul sito sono andati in 114.796, nel gruppo sono arrivati i gruppi di acquisto solidale, tanti cittadini che hanno cominciato a porsi domande.
Per il Gcr il 2010 è stato un fiorire di iniziative: manifestazioni, fiaccolate, presenze, ed anche il sito web ha guadagnato posizioni, raggiungendo al 31 dicembre i 198.771 accessi.
Ed eccoci allo scatto finale, l'ultimo miglio fatto di corsa, visto che quest'anno, e manca ancora un mese a mezzo alla fine dell'anno, gli accessi sono stati 334.503, salto che ha permesso di tagliare il traguardo del milione di accessi complessivi nei giorni scorsi.
Una media di quasi mille accessi al giorno, un risultato sorprendente, anche considerando il fatto che il sito è monotematico, senza alcun sponsor, gestito totalmente da volontari.
Inceneritore e ambiente, salute e futuro, Parma si appresta a vivere due momenti delicati, in cui si dovrà scegliere l'amministrazione del futuro scegliendo di fatto il futuro della gestione dei rifiuti.
Già il primo appuntamento, quello delle primarie del centro sinistra, si annuncia come il referendum, finora negato, sull'inceneritore di Ugozzolo.
Il tema dell'inceneritore, scomodo auto invitato al tavolo delle primarie del centro sinistra, lo sarà anche la prossima primavera, quando le urne si apriranno per tutti gli elettori del Comune di Parma.
Una sfida da un milione di clic.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 23 novembre 2011

-14 giorni alla sentenza nel merito del Tar di Parma sul cantiere dell'inceneritore
+541 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Mancherebbero 165 giorni all'accensione del forno. Se ancora lo si farà.

Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.

martedì 22 novembre 2011

Duemiladodici

Si avvicina minaccioso l'appuntamento con le urne. La prossima primavera saremo chiamati al rinnovo dell'amministrazione cittadina, dopo il periodo di commissariamento condotto prima da Anna Maria Cancellieri e poi, a quanto pare, da Mario Ciclosi.
Un appuntamento colmo di significati, anche per Gcr, visto che sarà un'occasione di confronto con i numeri che fin qui non abbiamo avuto modo di ottenere, considerato il referendum negato.



Si avvicina minaccioso l'appuntamento con le urne. La prossima primavera saremo chiamati al rinnovo dell'amministrazione cittadina, dopo il periodo di commissariamento condotto prima da Anna Maria Cancellieri e poi, a quanto pare, da Mario Ciclosi.
Un appuntamento colmo di significati, anche per Gcr, visto che sarà un'occasione di confronto con i numeri che fin qui non abbiamo avuto modo di ottenere, considerato il referendum negato.
Che l'inceneritore sia il tema caldo per eccellenza pensiamo sia ormai un dato di fatto, ed ogni giorno il camino assume su di sé sempre maggior peso.
Tutti i partiti dovranno esprimere giocoforza il loro pensiero sul tema, perché la scelta della modalità di gestione dei rifiuti tocca direttamente il valore più caro che abbiamo, quello della salute, per noi e per le generazioni a venire.
La nostra associazione è per statuto apolitica, o meglio apartitica, ma non ci sottrarremo a esprimere il nostro pensiero sulle convinzioni ambientaliste degli aspiranti sindaco.
Ci troviamo in una condizione tale per cui non ci possono essere mezze misure nell'affrontare questo tema.
Che l'inceneritore faccia male ormai è assodato.
Che l'inceneritore sia un non senso economico lo abbiamo capito confrontando i costi tra Parma e Olanda, scoprendo per esempio che nel nord Europa costa 40 euro quello che qui paghiamo 160.
Le conclusioni le potete tirare da soli.
Che ci sia una soluzione alternativa all'impianto lo abbiamo dimostrato carte alla mano: una multinazionale, con tanto di lettera sottoscritta, è pronta a condurre il nostro territorio verso il riciclo totale dei rifiuti, accollandosi anche i costi della dismissione del costruito.
Così proseguire oggi sulla strada dell'incenerimento significherebbe andare contro gli interessi del territorio, della stessa economia della food valley, dei grandi industriali, anche alimentari, che attorno ad Ugozzolo ogni giorno producono ricchezza per tutti.
Ci sono già chiari segnali di scelte insensate, contrarie al perseguimento del bene comune.
Provengono dal Pd, in realtà dal suo cieco e sordo apparato dirigenziale, più dalla sua base inquieta e sempre più informata, ma provengono anche, come abbiamo letto in questi giorni, da Altra Politica, che già oggi si prostra davanti al gestore dei rifiuti, facendoci capire che le logiche non sono cambiate, ubbidire ai poteri forti e confondere i cittadini con parole vuote.
Il panorama è abbastanza desolante da farci intendere che potrebbe essere ancora, la nostra, una battaglia contro tutti.
Se i democratici vogliono il forno, sull'altro versante il silenzio regna sovrano, non si capisce se il Pdl sia contrario o favorevole al progetto.
Ci sembra che davvero oggi i cittadini debbano fare da soli, abbandonando una volta per sempre la politica per come l'hanno conosciuta fin qui, tanto è lontana dai loro reali interessi. I tentativi ci sono, come il nascente laboratorio dei beni comuni, che muove i primi passi in questi giorni.
Abbiamo davanti anche alcuni punti fermi.
Il Movimento 5 Stelle, che da sempre persegue una politica di corretta gestione dei rifiuti e non solo, che in regione ha sempre portato avanti le nostre battaglie, potrà dire tante cose anche a Parma. Noi crediamo che in tanti non mancheranno di dar loro fiducia.
Anche alle primarie del centro sinistra però c'è la possibilità di una svolta.
Si è presentato l'ingegnere parmigiano Simone Rossi, che sposa appieno le tesi Gcr, costituendo una occasione per mandare a casa i brontosauri. Potrebbe diventare una specie di referendum sull'inceneritore, dopo quello negato dal Palazzo, un'occasione per esprimere le posizioni dei cittadini che guardano alla salute come bene primario ed irrinunciabile.
Rifondazione è anch'essa orientata al no all'inceneritore, ma non sarà alle primarie.
Crediamo che oggi, ogni cittadino di Parma che tiene davvero al futuro della città. debba riflettere attentamente prima di deporre nell'urna il proprio voto.
Sia alla primarie del centro sinistra, sia nel prossimo appuntamento di primavera: il suo piccolo gesto può cambiare le prospettive di questo territorio.
Tante schede alternative riunite insieme costituirebbero una valanga definitiva.
Il no all'inceneritore, che ha in sé un sì convinto alle alternative che stanno affermandosi intorno a noi, è una delle espressioni più genuine di questa voglia di cambiamento che si sente in città

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 22 novembre 2011

-15 giorni alla sentenza nel merito del Tar di Parma sul cantiere dell'inceneritore
+540 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Mancherebbero 166 giorni all'accensione del forno. Se ancora lo si farà.

Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.

domenica 20 novembre 2011

San Bartolomeo VIII

Spettabile
Nucleo Decoro Urbano Abusi Ambientali
Michele Pinzuti
Polizia Municipale
Comune di Parma
Via del Taglio – Parma

Denunciamo con la presente la situazione di piazzale San Bartolomeo / vicolo Sant’Alessandro dove, come già ripetutamente segnalato, continua la cattiva gestione dei rifiuti derivati dal mercato bisettimanale.
Gli scarti organici, gli scarti plastici, la carta, il cartone, il legno, l'alluminio, vengono abbandonati e mischiati assieme nei cassonetti dell'indifferenziato situati nel vicolo suddetto, da dove poi vengono asportati da Iren e gettati nel compattatore, quindi avviati alla discarica o all'inceneritore.



Le segnalazioni sono state ripetute il 31 ottobre 2010, il 18 novembre 2010, il 5 febbraio 2011, il 20 febbraio 2011, il 14 agosto 2011, il 12 novembre 2011, senza che ciò abbia portato non diciamo ad una soluzione del problema, ma nemmeno ad azioni sanzionatorie e/o messa in opera di attività volte all'affrontare questo grave e ripetuto modo di operare.
Rispetto all'ultima segnalazione a Iren, la multiutility ci ha risposto indicando nell'ente locale il referente che dovrebbe ottemperare alle sanzioni e alla verifica del rispetto delle normative vigenti in tema di gestione corretta dei rifiuti.
Non crediamo sarebbe di difficile attuazione un intervento che metta in condizioni gli operatori e il gestore di convogliare i materiali nella loro giusta filiera, evitando costi in più per l'ente locale, spreco di materiali che potrebbero essere facilmente recuperati, cattivo esempio di non applicazione delle normative europee e nazionali che sollecitano una azione costante nella direzione del riciclaggio.
Il 19 ottobre 2010 era stato sottoscritto un accordo, annunciato dall’ex-assessore all'ambiente del Comune di Parma Cristina Sassi, proprio sulla corretta applicazione della gestione di questi scarti, un accordo fino ad oggi totalmente disatteso.
Sarà cura della nostra associazione valutare questi episodi in ordine ad un esposto alla procura per danno erariale, visto che così appare il mancato recupero dei materiali e il costo di smaltimento inutile che ne deriva, a carico dei contribuenti.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 19 novembre 2011

-18 giorni alla sentenza nel merito del Tar di Parma sul cantiere dell'inceneritore
+537 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Mancherebbero 169 giorni all'accensione del forno. Se ancora lo si farà.

Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.