lunedì 31 dicembre 2012

Qualità dell'aria, Parma maglia nera in regione


Un carico di smog come augurio per il nuovo anno

Con 114 sforamenti dei limiti per le Pm 10 Parma si conferma maglia nera in regione per la qualità della sua aria.
Un anno tragico il 2012, anche senza inceneritore, con il 32% delle giornate fuori limite, quindi 1 giorno su 3 l'aria è irrespirabile, infetta, pericolosa.
Non vogliamo pensare a quando si aggiungeranno oltre 3 tonnellate di polveri sottili che emetterà il forno di Ugozzolo.
L'aria di Parma sarà ancora più nera?


Siamo davanti ad una situazione sanitaria molto preoccupante.
I dati scientifici ormai danno per scontato che ad un peggioramento delle qualità ambientali segue un innalzamento di malattie e fenomeni acuti all'apparato respiratorio e cardiaco, ma anche a diverse altre malattie in forte crescita nel mondo occidentale, come l'alzheimer.
Parma svetta, l'argento va a Modena che fa “solo” 96 sforamenti, bronzo per Reggio Emilia con 92 dati in eccesso, Rimini quarta con 87 sforamenti, Piacenza al quinto posto con 70 misure fuori limite.
Il dato di Parma si riferisce alla stazione di via Montebello, uno dei gangli del traffico in entrata e uscita dalla città in direzione sud.
I dati ci sono, conosciamo anche i colpevoli, automobili e camini in particolare.
Urgono misure per la salute, provvedimenti drastici per curare l'aria della nostra città.
Bisogna ridurre le fonti emissive
Ridurre le auto in circolazione, sostituendole con i mezzi pubblici che viaggino con carburanti senza emissioni, bisogna migliorare rendimenti e emissioni dei camini della città, caldaie, fabbriche, condomini, uffici pubblici, ospedali.
I costi che la nostra comunità sta pagando sono inaccettabili.
Di fronte ad un forte rischio per la salute dovremmo tutti capire che davanti a tutto va messa prima di tutto la sua salvaguardia attuando tutte quella misure che possono migliorare la situazione.
Tanto lavoro da fare per il 2013, mentre davvero c'è poco da festeggiare.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 31 dicembre 2012

domenica 30 dicembre 2012

Collaudo? No, tu no!


L'inspiegabile chiusura della Provincia di Parma fa pensar male

Ancora un no della Provincia a far sedere nella commissione di collaudo dell'inceneritore un rappresentante del Comune. L'ultimo stop porta la data del 20 dicembre, la firma di Giancarlo Castellani, il sigillo del “gatta ci cova”.
Che senso ha infatti respingere una rappresentanza del Comune dove sorge l'impianto?
Certo non aveva alcun senso già nel 2008 escludere la presenza di Parma nella commissione di collaudo.
Ora però che il Comune capoluogo, socio di Iren, rappresentante di 190 mila cittadini, produttore della metà dei rifiuti dell'intera Provincia, chiede di entrare nella commissione per osservare le procedure, davvero non si comprendono le motivazioni che inducono la Provincia a tenere la porta chiusa.
Ci sono motivi che non conosciamo?


Ci sono passaggi che la Provincia preferisce tenere coperti da segreto?
Come mai la richiesta dei verbali della commissione necessita di mesi e addirittura di accesso agli atti quando tutta la procedura del Paip dovrebbe essere a disposizione di tutti, senza ombre?
Nel 2011 la Provincia di Parma ha costituito la commissione di collaudo indicandone i membri.
I due componenti nominati dalla Provincia sono Giulio Burchi ed Ettore Sassi, mentre il membro indicato da Iren è Stefano Consonni.
Crediamo che sia doveroso da parte della Provincia comunicare a tutti i curricula dei componenti della commissione, come segno di trasparenza e di tranquillità.
E visto che tale organismo si è riunito fino ad oggi solo 2 volte non si comprende la difficoltà ad inserire nel gruppo anche un componente del Comune di Parma.
In campagna elettorale il candidato Bernazzoli spendeva la proposta di trasformare il Comune in una casa di vetro, accessibile e leggibile da tutti.
Ora ha una occasione per dimostrare ai cittadini che non erano solo parole.
Pubblichi i curricula dei componenti della commissione di collaudo.
Inserisca un rappresentante del Comune.
Due semplici mosse che dimostrerebbero ai cittadini che non ci sono zone d'ombra.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 30 dicembre 2012

sabato 29 dicembre 2012

Stop all'inceneritore di Verona, firmato Pd e Udc


Questa volta tocca al centrosinistra veneto stoppare gli impianti

Il Consiglio regionale ha congelato l'inceneritore di Ca' del Bue che sembrava dover avviare la costruzione della nuova linea.
Ieri con l'aiuto dei consiglieri del Pdl la minoranza di centrosinistra ha incassato la vittoria.
La moratoria agli inceneritori era stata chiesta dai consiglieri del Pd Franco Bonfante, Roberto Fasoli, Laura Puppato e Stefano Fracasso.



I consiglieri “invitiamo il sindaco di Verona e Agsm a rivedere il progetto affinché Ca' del Bue diventi un centro per il recupero e il riciclaggio dei rifiuti”.
Insomma quello che il Pd a Parma sostiene irrealizzabile e ancora prematuro, in Veneto viene dallo stesso partito portato come arma di lotta all'interno del consiglio regionale.
Dal Pdl però, i veronesi Davide Bendinelli e Giancarlo Conta motivano il sostegno all'emendamento del Pd spiegando che la “moratoria ci darà il tempo per studiare e predisporre un piano di rilancio per l'impianto di Ca' del Bue. Le potenzialità per farne un punto di riferimento regionale ci sono tutte, ma serve un approfondimento”. E aggiungono: “Rispetto all'ultimo piano sui rifiuti risalente a 10 anni fa, il quadro è cambiato. Quello che andava bene allora, potrebbe non andare più bene adesso”.
E anche l'Udc locale la pensa esattamente all'opposto dell'Udc parmigiana. Stefano Valdegamberi: “Finalmente si blocca un investimento che da tempo ritengo inutile e costoso. Se fossi stato ascoltato forse avremmo potuto affrontare oggi con maggiore serenità l'argomento, senza rischiare richieste risarcitorie per eventuali danni”.
Infine Piazza Pulita, il movimento contro l'inceneritore, esulta Daniele Nottegar: “Finalmente si potranno riconsiderare le alternative all'incenerimento completamente ignorate da chi fino ad ora si è occupato di Ca' del bue”.

Tratto da L'Arena (articolo di Giorgia Cozzolino)

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 29 dicembre 2012

Tv Parma, libertà di stampa, censure di comodo


Mercoledì 19 dicembre GCR ha organizzato una conferenza stampa per rivolgere un appello al Vescovo di Parma affinché prendesse posizione contro l'inceneritore di Ugozzolo, industria insalubre che avvelena l'ambiente e minaccia la salute.
Come fa il Vescovo a salvaguardare Creato e creature se una fabbrica di veleni è puntata alle tempie dei concittadini?


Tra i media presenti alla conferenza stampa, anche le due emittenti televisive locali: Teleducato e Tv Parma.
Teleducato ha mandato in onda puntualmente l'intervista realizzata, senza tagliare nulla.
Anzi, bravissimi i giornalisti che hanno inserito subito la notizia nel primo telegiornale delle 12.30. cogliendo in pieno il messaggio che GCR voleva portare alla cittadinanza, nonché alla Diocesi di Parma.
Nulla è stato tagliato nonostante il tema delicato e scottante. Basta togliere una parola o sottolineare un tono particolare, a volte, per stravolgere il senso di un'azione.
Il Vescovo è una figura che appare quasi separata dalle altre autorità, e rivolgersi alla Chiesa può essere un'azione complicata.
I giornalisti di Teleducato hanno mostrato grande professionalità e ci sentiamo di fare loro un plauso.

Non possiamo dire altrettanto per l'altra emittente televisiva, Tv Parma, a cui è stata rilasciata la medesima intervista con le stesse identiche parole nello stesso identico tempo di un minuto e 20 secondi, preparati con precisione svizzera la sera prima, conoscendo i tempi striminziti concessi in questi anni.
Tv Parma, a meno che non abbiamo perso qualche servizio nel cuore della notte dedicato ai sonnambuli, ha fatto prima di Teleducato.
Ha tagliato tutto. Ha dimenticato di aver mandato una troupe.
Mamma, ho perso la troupe!
Perché scervellarsi e spendere energie mentali e professionali per inserire nel telegiornale un tema che scotta?  Se si taglia... si fa prima.
E' tornata subito in mente la posizione in cui l'Italia si trova a livello mondiale per quanto riguarda la libertà di informazione: sessantunesimo posto.
Una posizione meritata.

RETTIFICA
Ci è stato comunicato che la notizia è stata diffusa da Tv Parma il giorno 20 dicembre.
Abbiamo verificato ed effettivamente è stato passato un flash dopo i titoli principali (difficile trovarlo!).
Nessuna traccia invece dell'intervista registrata il giorno prima dalla troupe inviata dalla redazione.
Dispiace davvero perché spesso Tv Parma si è distinta per servizi completi ed esaustivi sul tema dell'inceneritore.
Anche la giornata della fiaccolata del 15 dicembre ha visto l'emittente impegnata in un servizio ampio e dettagliato, dimostrando impegno e capacità che probabilmente sul tema del vescovo ha subito una qualche forma di stop.
Ribadiamo la stima per gli operatori e i giornalisti della testata.
Gestione Corretta Rifiuti

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 28 dicembre 2012

mercoledì 26 dicembre 2012

L'augurio di Natale del vescovo: io che ne so?

Sul giornale degli industriali il vescovo di Parma Solmi risponde a Gcr ed al suo appello alla mobilitazione.
Il suo augurio di Natale è l'ennesima fuga dal merito, l'ennesimo silenzio su un tema scomodo. L'inceneritore è a favore o contro il creato?



Sostiene il prelato: noi ci impegniamo già a fondo nella diffusione della raccolta differenziata, sull'inceneritore non ne sappiamo nulla e lasciamo ai tecnici la decisione se fa bene o se fa male.
Nessuna presa di posizione sul fatto che gli inceneritori sostengono in modello di sviluppo basato sulla distruzione delle materie prime, sullo spreco dei doni che madre terra ci offre ormai sempre più in misura inferiore.
Per la Chiesa di Parma approfondire, analizzare, studiare il tema per capire dove stia la ragione non ha alcuna importanza.
Eppure è la stessa chiesa che entra eccome e nel merito su altre tematiche anche tecniche, approfondendo eccome le materie oggetto di disputa.

Ma a Parma la Chiesa ha preso a braccetto il Comune e Iren e con loro percorre certe strade, condivide una certa idea di Creato.
Il silenzio del vescovo sull'inceneritore è uno schiaffo a quei cristiani che si impegnano ogni giorno per fare vincere l'ambiente pulito, il rispetto della natura e delle persone, la difesa della salute dagli attacchi che una certa idea di profitto senza regole e confini.
Noi abbiamo scelto da quale parte schierarci.
Anche il vescovo Solmi.
Buona vigilia.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse
Parma, 24 dicembre 2012

Nei giorni scorsi i «no termo» le hanno fatto avere una lettera-appello chiedendo un suo intervento contro l’inceneritore. Cosa risponde?«La Chiesa di Parma si è espressa già lo scorso anno, in luglio, e oggi ribadisco quella posizione, che vorrei ricordare: «La Chiesa di Parma, in linea con il magistero pontificio e conformemente alla dottrina sociale cristiana, ha molto a cuore il Creato e la sua salvaguardia, e stimola continuamente a un’attenta e libera educazione alla conoscenza e tutela della natura e dell’ambiente. Attestano tale sensibilità le numerose iniziative in atto in parrocchie, gruppi, associazioni, come quelle che in questo tempo vedono impegnati sacerdoti e animatori in centri estivi e campeggi, a diretto contatto con la natura. Anche solo tale generosa opera, compiuta in modo silenzioso ma proficuo, indica una scelta esplicita e un interesse alto per l’ambiente e il Creato. Si ribadisce altresì che valutazioni di carattere scientifico circa la nocività dell’inceneritore, oggetto di confronto tra esperti, non sono di diretta competenza della autorità ecclesiastica alla quale invece sta a cuore richiamare i criteri e i valori a cui fare riferimento e più volte espressi, così pure la preoccupazione per la salute di tutti, in particolare dei più piccoli e delle generazioni future. Auspicando un dibattito serio e sereno si sottolinea ulteriormente che è responsabilità dei laici cristiani intervenire con scienza e coscienza sui temi in questione, assumendosi con acuto discernimento le proprie responsabilità e potendo contare sempre sull’ascolto e sul confronto con la Chiesa di Parma e il suo Vescovo. Cosa che è avvenuta in più occasioni». Ritengo, inoltre, che ci sia sempre la possibilità di intervenire in modo garbato, corretto e rispettoso, per questo dico anche più vero, per affrontare ogni questione, anche le più gravi. Le espressioni che toccano anche la mia persona non le commento e giudico, caso mai lascio ad altri, ai lettori, di farlo».

martedì 25 dicembre 2012

Australopithecus sapiens sapiens


L'associazione ambientalista Ada ha ricevuto un dono prezioso per il Natale, una poesia inedita di Alberto Manzoli. Un dono che Ada offre a tutti i soci che condividono la visione di un mondo diverso, più rispettoso della nostra Terra.
Ci sentiamo molto vicini ad Ada, Associazione Donne Ambientaliste, ci sentiamo molto vicini al sentire di questo poeta, che entra nel palpitare degli esseri e da lì ci parla a cuore aperto.
Buon Natale Alberto, buon Natale Ada, buon Natale ai puri nell'animo.


Australopithecus sapiens sapiens

Mi muovo qui, in assenza di tempo,
scostando i rami per cogliere i frutti,
e uova e nidi e poi di tanto in tanto
scimmie minori, quando ci riusciamo,
da spartire con le femmine a terra.
Non prendo mai più di quanto mi serve.
Ogni tanto, poi, mi fermo su un ramo,
e il mio sguardo sereno si distende
sopra l’immensa cupola smeraldo
fresca e pulita di recente pioggia,
e al richiamo gioioso degli uccelli,
a questo soffio gentile di dentro,
io mi domando se esiste davvero,
se ciò che alcuni chiamano la morte
non abbia regno che sull’apparenza,
e non sia solo un mutare di forme,
dal minerale al vegetale e oltre
poi, tutto daccapo, e tutto di nuovo,
col cuore in gola, affannato e felice,
questo scendere e salire dal ramo
che non si spezza e che non avvizzisce,
la mammella sempre verde di latte
che non distingue tra figli e figliastri.

Ignoro tutto, a parte la foresta.
Così mi pare di sapere tutto
quello che esiste da sapere al mondo,
soltanto gli alberi, i ruscelli, i sassi,
tutta la vita che ci nuota dentro,
che vola, striscia o canta nel mattino,
e che non chiede null’altro che vita.
Questo io so che è la cosa giusta.
Se esiste un altro mondo, è sbagliato.

Alberto Manzoli

domenica 23 dicembre 2012

Tra comitati serve solidarietà


A Felino no al biogas. E la Citterio?

Esulta sulla "Gazzetta" il comitato contro il biogas, dopo la decisione del consiglio comunale di Felino di bocciare il progetto di impianto a biogas a S. Michele Tiorre.
E noi di Reteambiente esultiamo con loro. E' stata anche la nostra battaglia.
Ma non ci è piaciuto il comunicato che recita: "E' stata la stessa Barbara Lori ad annunciarlo in consiglio che, da potenziale strega si è trasformata in fata turchina, liberando la nostra terra da una minaccia che ci ha tolto il sonno...".

Non un cenno all'altra minaccia che grava sullo stesso territorio di Felino e Sala, quello dell'inceneritore a grassi animali della Citterio.
Una minaccia ancora più grave per le eccellenze alimentari e soprattutto per la salute dei cittadini.
Non un cenno all'autorizzazione urbanistica che la stessa Lori ha dato immediatamente al progetto, presentandolo assieme alla stessa proprietà della Citterio il 4 ottobre.
Non un cenno alla Conferenza dei servizi in Provincia che ha autorizzato in novembre la cogenerazione, cioè l'incenerimento del grasso animale, dopo rimandi di responsabilità a Comune e Regione, in un balletto di competenze con cui ben due Conferenze dei servizi, in estate, si erano chiuse con un no al cogeneratore della Citterio.
Non crediamo che un'interpretazione formale controversa, un atto burocratico della Regione sia sufficiente a trasformare l'incenerimento del grasso in una cosa salubre per la food- valley ed i suoi abitanti.
Ci aspetteremmo che il comitato vittorioso contro il biogas prenda posizione contro questa nuova minaccia alle eccellenze del nostro territorio.
Prenda posizione a fianco del comitato del Poggio di S.Ilario contro la pretesa della Citterio di intascare incentivi pubblici inquinando l'ambiente.
Prenda posizione contro il sindaco Lori e la Provincia che, dando il benestare a questo scempio,
rischiano di dare il via all'incenerimento in tanti altri prosciuttifici della zona, con conseguenze inimmaginabili per la stessa food valley.
Ci aspettiamo solidarietà tra comitati che si battono per gli stessi obiettivi e per la loro terra.
Non indifferenza

GiulianoSerioli
Rete Ambiente Parma
23 dicembre 2012

www.reteambienteparma.org - info@reteambienteparma.org
comitato pro valparma - circolo valbaganza - comitato ecologicamente - comitato rubbiano per la vita -
comitato cave allamianto no grazie - associazione gestione corretta rifiuti e risorseno cava le predelle
associazione per l'informazione ambientale a san secondo parmense
comitato associazione giarola e vaestano per il territorio


Don Andrea Gallo, venuto per servire

Nel mondo per la gente, non per i potenti 

Don Andrea Gallo ha incontrato venerdì sera i cittadini di San Secondo Parmense all'Istituto Galilei per presentare il suo ultimo libro “Sono venuto per servire”. Androne di ingresso gremito fino all'orlo per ascoltare il prete partigiano conosciuto in tutta Italia. Una vita dedicata al Vangelo e alla Costituzione in difesa dei più deboli contro le ingiustizie.














Non usa mezzi termini Don Andrea quando accenna ai problemi ambientali: “Guardate come certe scelte hanno ridotto il pianeta tra inquinamento, dissesti idrogeologici, le grandi opere... tutto un mercimonio e una mercificazione”. Non usa mezzi termini perché “l' indifferenza è il peso morto della storia. E' la materia bruta che strozza l' intelligenza”. Sono parole durissime che rimbombano soprattutto a Parma dove la Diocesi è rimasta indifferente di fronte a scelte determinanti per la salvaguardia di Creato e creature. Mai una parola contro la costruzione di una industria insalubre che vive in Italia solamente grazie ai fiumi di soldi pubblici elargiti con l' inganno spacciando i rifiuti in risorse rinnovabili. Mai una parola in difesa dei medici che, secondo codice deontologico, chiesero la moratoria contro la costruzione di inceneritori. Pesi morti con l'intelligenza talmente strozzata da non accorgersi nemmeno di quanto stridano i vertici di Iren all'interno del Centro di etica ambientale. Il soggetto che dovrebbe salvaguardare ambiente, salute e sorella acqua a braccetto con il soggetto che fa business con sorella acqua e con le industrie insalubri. Intervistammo Don Andrea Gallo due anni fa. Se il Vescovo e la Diocesi avessero parlato con questa chiarezza invece di assistere con indifferenza come pesi morti della storia, non ci troveremmo con un inceneritore puntato alle tempie. “Esprimo la mia totale solidarietà a questo gruppo di Gestione Corretta Rifiuti. Direi che l'amore alla terra, alla madre terra, è veramente un segno di civiltà. Vorrei consigliare a tutti di leggersi il Cantico delle creature di Francesco d' Assisi, tornando indietro di centinaia di anni. Il Cantico è il manifesto dell'amore alla terra. Il problema dei politici, dei responsabili ecc. è che diventano complici dove c'è il lucro e il potere e lo sanno benissimo, anche perché a volte sono assieme a ricercatori al servizio dell' interesse privato. E allora non li chiamano più inceneritori, per non far sentire la cenere, li chiamano termovalorizzatori. E via che l'inquinamento continua. Purtroppo c'è un grande grido, la terra grida. Le risposte dei governi ai meeting come Copenaghen sono dei flop. Allora da dove può partire se non da ciascun cittadino? Ogni cittadino che abita questo pianeta, se ama la sua terra, può prendersi la responsabilità via via dal condominio al quartiere ecc. Per esempio uno degli obiettivi primari è la raccolta differenziata e quindi tutto parte dal cittadino. Adesso bisogna difendere l' acqua. Può partire davvero una riscoperta della difesa della Terra. Vogliamo pensare al futuro dei bambini e riscoprire l' agricoltura locale e il rispetto? Queste sono le vere battaglie. Questi inceneritori, queste cosiddette infrastrutture buttate lì con la cementificazione e il costante inquinamento. Praticamente il nostro pianeta è un bolide, un missile che va a grandissima velocità, però senza pilota. E dove può finire senza pilota? Contro un muro! Spetta a ciascuno di noi rispondere veramente a questa cittadinanza terrena”. Ecco il messaggio chiaro di una parte della Chiesa, quella che noi apprezziamo e rispettiamo. Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR Parma, 23 dicembre 2012

sabato 22 dicembre 2012

Gestione corretta... Ospedale Vecchio


Lo striscione sventolava in via D'Azeglio, al passaggio della fiaccolata di Santa Lucia.
Un omaggio, un appello, un gesto di sostegno e di reciproca intesa.
Non sono pochi i contatti e le relazioni che Gcr in questi anni di strenua lotta all'inceneritore ha intessuto sul territorio.
Sono stati anche anni di scontro, di divisione, di emersione delle incoerenze.
La corretta gestione dei beni comuni non lascia spazio a interpretazioni.
Non ci sono ideologismi che possano assolvere dagli scempi, dallo sperpero, dal profitto di pochi per la dannazione di tanti.
Così nel nostro territorio.
Abbiamo assistito ad una interminabile stagione di insensibilità, assenze, colpevolezze.



Associazioni rimaste al palo in tante occasioni, una fra tutte la questione del forno inceneritore.
Quanti silenzi, come quello della Chiesa, pronta a entrare a spallate su temi come il matrimonio o gli orientamenti sessuali, ma attenta a non infastidire il manovratore, anzi, a farselo amico come ad esempio per il Paip di Ugozzolo (questione da tecnici non da fedeli).
C'è di più, perché la Chiesa dice di non volersi occupare di certi temi per poi fare esattamente il contrario, vedi il caso del centro etica ambientale, che salvaguarda il creato con Iren.
Dicevamo tanti legami, forti e rispettosi, fermi e convinti.
Con i ragazzi della Casa Cantoniera, con Rete Ambiente, con il comitato Rubbiano per la vita, con Cave all'amianto non grazie, con i comitati per la difesa dalle ruspe in centro, con Ada, con Ape onlus, con Isde.
Con gli attivisti italiani che si muovono verso la prospettiva rifiuti zero e riciclo totale, che hanno promosso sabato scorso a Roma la riforma della legge nazionale sui rifiuti.
Con un punto fermo sempre ribadito.
La totale distanza dai partiti, dalle bandiere di parte, pronti ad appoggiare chi l'inceneritore lo rinnega e lo respinge.
I grigi meglio lasciarli da parte.
Che senso ha trattenere sul ring pugili che fingono di battersi, mentre sussurrano proposte agli avversari? Pugni di velluto, guanti di velluto, anime di gommapiuma, buone a prendere la forma richiesta ad ogni spirar di vento. 
Inadatti a battersi con fierezza.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 22 dicembre 2012

Sono passati
120
Giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani
936
Giorni dalla richiesta del piano economico finanziario dell'inceneritore
230
Giorni dalla data prevista di accensione dell'inceneritore di Parma
215
Giorni dal voto amministrativo che ha fatto vincere il no all'inceneritore

venerdì 21 dicembre 2012

L'autismo dei bambini provocato dall'inquinamento


L’inquinamento è stato associato ad un aumento del rischio di autismo nei bambini presenti nel grembo materno o di età non superiore ad un anno.
Secondo un recente studio, queste creature indifese, se esposte all’inquinamento atmosferico, hanno una probabilità di due o tre volte superiore di sviluppare l’autismo.
I ricercatori della Keck School of Medicine della USC hanno confrontato 279 bambini affetti da autismo con 245 bambini sani. Per stimare il loro grado di esposizione all’inquinamento, hanno verificato la qualità dell’aria della zona di residenza delle loro madri.


In particolare, hanno controllato i livelli di biossido di azoto (prodotto da autoveicoli, centrali elettriche e alcune attrezzature) e di particolato (acidi, prodotti chimici organici, metalli e particelle di suolo e di polvere). Secondo i ricercatori, un bambino statunitense su 88 ha sviluppato o svilupperà l’autismo e ciò dimostra che si è verificato un aumento del 23% rispetto al 2009 e del 78% rispetto al 2007.

Qualche anno fa, gli scienziati e le autorità federali avevano sostenuto che la maggior parte dei casi di autismo erano causati da fattori genetici e non ambientali. Questo nuovo studio, però, dimostra che, mentre alcuni bambini possono essere geneticamente più predisposti a sviluppare l’autismo rispetto ad altri, i fattori ambientali sono comunque tra le principali cause scatenanti di questa patologia.
I feti ed i neonati risultano molto più sensibili alle tossine ambientali e l’esposizione ad alcune sostanze può danneggiare il loro cervello in via di sviluppo. Secondo molti ricercatori, l’inquinamento, i pesticidi, i metalli pesanti ed i vaccini hanno contribuito notevolmente ad aumentare i casi di autismo nel corso degli ultimi 70 anni.

http://www.dietainformaebenessere.com/esiste-un-legame-tra-inquinamento-e-autismo/


Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 21 dicembre 2012

Sono passati
119
Giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani
935
Giorni dalla richiesta del piano economico finanziario dell'inceneritore
229
Giorni dalla data prevista di accensione dell'inceneritore di Parma
214
Giorni dal voto amministrativo che ha fatto vincere il no all'inceneritore

giovedì 20 dicembre 2012

Perché un digiuno contro l'inceneritore


Mentre a Parma, si banchetta...

Nel dicembre 2006 la catena del digiuno contro l'inceneritore di Trento raggiunse i mille giorni di adesione.
L'associazione Nymby trentino, impegnata nella battaglia con Adriano Rizzoli e Simonetta Gabrielli, inviava regolarmente alle istituzioni informazioni circa la lista degli aderenti, persone dalle categorie più disparate della comunità, dagli insegnanti, alle massaie, ai religiosi.
Partecipò alla catena anche padre Alex Zanotelli, molto vicino alla lotta in atto nella sua terra di origine.
Al convento dei frati cappuccini di Trento spiccava la figura di padre Fabrizio Forti, che così motivava la sua scelta: “Il digiuno, anzitutto, è una comprensione di errori che commettiamo, è far partecipare la nostra fisicità ai discorsi più profondi, una forma particolare di presenza all'interno della polis, una forma di politica. Questo diventa: toccare il cuore di chi detiene responsabilità, potere, di chi detiene la signoria del Creato e purtroppo anche delle persone. Tutti concordiamo con quel poveraccio di Assisi: Laudato sii o mi Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le tue creature dai sustentamento. Sostentamento dall'aria, dal vento, dalle nuvole. Pensiamo alla nostra aria, alle nostre nuvole di oggi. Mah!
Questo fa pensare, ma noi non ci pensiamo più”.
Se il vescovo e la diocesi di Parma si fossero espressi in questi anni sulla stessa lunghezza d'onda, con la stessa profondità d'animo, invece che prodigarsi nell'invitare i vertici di Iren all'interno del Centro etica ambientale, oggi probabilmente non ci troveremmo tra capo e collo una industria insalubre che reca danno alla salute, quella del creato e delle sue creature.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 20 dicembre 2012

mercoledì 19 dicembre 2012

La Chiesa di Parma e l'inceneritore


Dalla parte della gente o dalla parte del potere?

L'appello al vescovo di Parma è netto: prenda posizione contro l'inceneritore.
I medici che operano secondo codice deontologico, non con "animus politicus", mostrano e denunciano da tempo che accanto a questi impianti ci si ammala severamente e si muore.
Per questo i medici hanno chiesto la moratoria contro la costruzione di inceneritori.
Sono centinaia le sostanze che passano dalla madre al feto durante la gestazione.
Stiamo trovando nel latte materno delle donne che vivono accanto agli inceneritori tassi di diossina elevatissimi.

Moniter, lo studio epidemiologico finanziato dalla Regione Emilia Romagna, ha evidenziato molte criticità tra le quali “l'associazione coerente e statisticamente significativa tra livelli di esposizione ad emissione di inceneritore e nascite pre-termine".
Come possiamo salvaguardare il creato e le creature con una industria insalubre che avvelena terra, acqua e aria, che offende la salute della gente e le risorse delle future generazioni?
Il vescovo di Acerra si è rifiutato di benedire l'inceneritore locale quando è stato inaugurato in pompa magna dall'allora presidente del Consiglio.
Queste furono le sue parole riprese dai media: “Mi hanno chiesto di benedirlo questo inceneritore, ma non me la sento, la mia scelta è frutto di una decisione presa in accordo con l’intero consiglio episcopale, col quale mi sono confrontato. Non posso condividere qualcosa contro cui ho lottato anche io”.
Monsignor Rinaldi è stato sempre accanto alla popolazione che protestava contro la costruzione dell’inceneritore, in un territorio già pesantemente inquinato. Solidale con il vescovo anche l’intero consiglio pastorale della diocesi di Acerra, che diffuse in quei giorni un forte comunicato: “Netta azione di contrasto al Piano di smaltimento dei rifiuti voluto dalle amministrazioni regionali di tutte le tendenze politiche... impostazione sommaria e grossolana del problema rifiuti che comporta, non solo per Acerra, un grave rischio ambientale, uno snaturamento della vocazione agricola del territorio, oltre che una caduta di civiltà. Dal punto di vista del metodo il progetto dell’inceneritore è stato calato dall’alto, senza alcun confronto con la popolazione".
Mai una volta il vescovo di Parma Solmi si è espresso in questi termini.
Mai una volta il vescovo di Parma Solmi ha partecipato a una fiaccolata con le famiglie.
Mai una volta il vescovo Solmi è venuto al Paganini ad ascoltare medici e chimici che denunciano la gravità del problema.
Il vescovo di Acerra ha invitato nel suo Centro di etica ambientale i medici ISDE, proprio quei medici che Gcr ha portato in Consiglio comunale e al Paganini: la voce della scienza libera.
La diocesi di Parma ha fatto sedere con titoli d'onore nel Centro di etica ambientale i vertici di Iren.
Dalle carte dell'inchiesta della procura stanno emergendo reati gravi nella vicenda inceneritore.
Sarebbe ora che il vescovo si mettesse a fianco della gente di Parma.
La storia è colma di lezioni apprese in ritardo su pericoli conosciuti in anticipo.
Non possiamo accettare che tra venti, trent'anni anni un Papa venga a chiedere scusa per le omissioni degli uomini del nostro tempo.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 19 dicembre 2012

martedì 18 dicembre 2012

Inceneritore di Parma frutto della corruzione


La Procura ricorre in Cassazione, il Paip è nato fuorilegge

Il procuratore capo di Parma Gerardo Laguardia rilancia ancora una volta la sua richiesta di sequestro del cantiere del Paip, depositando il ricorso alla Corte di Cassazione.
L'inceneritore di Parma, dice, è frutto di una operazione corruttiva che ha caratterizzato il progetto fin dal suo nascere, toccando proprio i funzionari che dovevano prendere decisioni fondamentale per l'avvio del cantiere.
Il ragionamento della procura è semplice: se i giudici hanno riconosciuto che la corruzione è stata il leit motiv del processo autorizzativo, addirittura affermando che Iren ha utilizzato cospicue somme di denaro per raggiungere i suoi scopi (l'ok al forno), è tutto il procedimento del polo ambientale di Ugozzolo ad uscirne azzoppato e intriso di illeciti che ne mettono in dubbio la stessa liceità.

In altre parole, se ho utilizzato un sistema illecito per ottenere una autorizzazione, come posso dire che l'autorizzazione è valida a prescindere?
Ancora più semplicemente.
Se per ottenere la patente corrompo il commissario d'esame, come si fa a sostenere che comunque io so guidare? Non andrebbe rifatto l'esame? Non andrebbe bloccato il mio accesso alla vettura fino a quando non posso dimostrare di essere davvero capace di condurre un mezzo senza l'aiuto della bustarella?
Emuanuele Moruzzi è stato il dominus che più di altri ha vissuto tutti gli anni del procedimento in prima persona, fin dal primo approccio del 2006, quando Iren (Enia) bussò alla porta del comune.
Solo grazie a quel primo ok del consiglio comunale la procedura ha potuto prendere avvio e spostarsi sulle altre fasi successive.
Solo grazie al sì del consiglio comunale del marzo 2006 si è aperta la porta principale che ha condotto Iren ad aggiudicarsi il pezzo di carta nel 2008, con la procedura di Via.
Come è stata gestita quella fase?
Hanno scritto il vero i funzionari comunali che avevano redatto la delibera?
Come mai Iren è stata descritta come pubblica in una pagina, per poi diventare privata in quella successiva? Come è stato possibile affermare che Iren aveva il nulla osta di Ato, quando l'agenzia non aveva alcuna competenza autorizzativa per lo smaltimento?
Quali sonni profondi dormivano i consiglieri stessi per dare il loro quasi unanime assenso?
Il progetto di Iren è arrivato alla conferenza dei servizi già cotto e condito.
Indicazione della dimensione del forno, localizzazione della struttura.
A che cosa servirebbe allora la conferenza dei servizi se tutto è stato deciso.
Come mai Iren era presente ad ogni seduta della conferenza dei servizi, perfino in quella che ha deliberato le prescrizioni?
Com'è possibile che il dimensionamento del forno (130 mila tonnellate) sia stato deciso dal proponente (Iren) andando a cozzare contro lo strumento di pianificazione del PPGR (che prevedeva 65 mila) e che nessuno in conferenza abbia sollevato alcunchè?
Com'è possibile che la scelta localizzativa sia stata affidata direttamente al proponente senza che gli enti preposti abbiamo mosso alcune osservazione al riguardo. Era tutto già deciso?
A che servono le conferenze dei servizi se non a valutare e MODIFICARE i progetti dei proponenti?
Chissà che la Cassazione non aiuti Parma a scoprire la verità.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 18 dicembre 2012

lunedì 17 dicembre 2012

Shock Brescia, vietato vivere


Il foglietto ha il colore giallo dell'allarme, ma i loghi non sono di una associazione di esagitati ambientalisti, ma quelli del Comune di Brescia, dell'Asl, di Arpa.
Il contenuto un dramma nei termini.
E' come se si fosse firmata la resa di fronte all'avanzare dei veleni e si cerchi di evitare il peggio.
Brescia è malata.

E lo confessano le autorità, con un atto di accettazione, quasi di resa, lo dicono ufficialmente loro che sono stati sconfitti, sbattuti nella polvere, avvelenati.
“Il suolo è inquinato, come ci comportiamo?”
Si parte dal porsi questo quesito per elencare i divieti conseguenti, che vietano in pratica di vivere.
Pcb, furani, diossine sono le sostanze abbondantemente rilevate nei terreni.
Il Sindaco, informato dall'Asl, ha dovuto emanare una ordinanza specifica.
Una sfilata di divieti.
“Divieto di asportazione dei terreni”.
“Divieto di aratura, dissodamento, e di ogni altra operazione che comporti il contatto con il terreno e l'inalazione di polveri”.
“Divieto di falciatura dell'erba per la fienagione”.
“Divieto di coltivazione di cereali e vegetali in genere”.
“Divieto di pascolo di animali”.
“Divieto di allevamento all'aperto di animali (polli, conigli, …).
“Divieto di allevamento anche in stalla di animali se alimentati con vegetali prodotti della zona”.
“Divieto di utilizzo dell'acqua fluente o delle rogge”.
“Divieto di curagione dell'alveo dei fossati”.
“Divieto di pesca nelle rogge”.
Ci sembra surreale, quasi un film post nucleare, Seveso, Fukushima.
Cosa sta succedendo a Brescia?
Non è finita.

Ci sono anche indicazioni sui comportamenti da evitare.
In pratica nessuna attività all'aperto è consigliabile, nessun contatto con erba, terreno, polveri.
L'opuscolo invita a lavarsi regolarmente le mani, a lavare regolarmente i giocattoli, a togliere le scarpe prima di entrare in casa, pulire cani e gatti in continuazione, usare guanti anche per il giardinaggio, metter sfalci e potature nell'indifferenziato, pulire “a umido” la casa.
E' un bollettino di guerra.
Ha il sapore della tragedia.
Forse sarebbe il caso di evacuare.
A Brescia c'è il più grande inceneritore d'Europa...

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 17 dicembre 2012

domenica 16 dicembre 2012

Sorella acqua reggiana


La giornata nazionale dedicata all'acqua pubblica

La giornata nazionale dell’acqua pubblica si è svolta sabato a Reggio Emilia, con la partecipazione degli amministratori locali reggiani. Nel pomeriggio la manifestazione per ribadire il rispetto del voto referendario.
Lo stato dell’arte a Reggio e provincia sulla gestione del servizio idrico.
Il contratto per la gestione dell’acqua con Iren è scaduto nel 2011, in deroga però fino ad oggi. Entro il 2012 Reggio e provincia devono decidere a chi assegnare la gestione.

Le strade delineate sono la concessioni a gara, quindi esternalizzazione del servizio, oppure la gestione in-house, cioè “in casa” e affidamento diretto a società 100% pubblica.
Per quale soluzione si sia espresso il comitato è inutile dirlo e i giorni a venire saranno cruciali in tal senso e il prossimo il consiglio comunale discuterà una mozione popolare su questo argomento.
Dopo il voto si terrà la conferenza dei sindaci per la decisione definitiva.
La Provincia non sta a guardare.
In questa sede verrà presentato un atto di indirizzo dell’ente per la decisione che spetta ai sindaci. Con il pungolo del comitato, gli amministratori avevano già colto la sfida: sentito il parere di Lucarelli, che ha lavorato alla ripubblicizzazione dell’acqua a Napoli, hanno studiato i percorsi nei comuni di Gorizia, Verona e Torino per ripensare il modello e il concetto stesso di multiutility.
Molti i contributi giunti dall’universo del movimento per l’acqua.
Dopo l’introduzione del comitato di Reggio sono intervenuti sul palco don Emanuele con la posizione della Chiesa, la responsabile dall’associazione Consumatori di Reggio, l’ex direttore generale di AGAC, azienda consortile pubblica che gestiva l’acqua prima dell’avvento di IREN, il rappresentante confederale della Cgil reggiana, i Rurali Reggiani e GCR di Parma.
Poi i percorsi di altre realtà italiane: Roma, Napoli, Milano, e da ultimo uno sguardo all’Europa con l’intervento della società pubblica che gestisce l’acqua a Grenoble, che ha portato il sostegno nella lotta per la ripubblicizzazione dell’acqua dalla società pubblica di gestione dell’acqua di Parigi.
Dalle buone pratiche italiane ed europee a confronto è scaturita una road map chiara su come procedere: rispettare il voto espresso nel referendum e generare utili.
Servono aziende pubbliche fortemente radicate sul territorio disposte a reinvestire in esso, per il mantenimento e efficientamento della rete idrica.
A Grenoble l’azienda ripubblicizzata 10 anni fa genera utili.
I movimenti dell'acqua vanno inclusi nell’elaborazione del progetto per la ripubblicizzazione, inserendo anche movimentisti e cittadini, lavoratori delle stesse aziende, nei processi decisionali e nei consigli di amministrazione.
Vanno aboliti i gettoni di presenza nei consigli di amministrazione, in modo da disincentivare chi è lì solo per incassare e invece fare posto a chi ha a cuore i beni comuni
Sviluppare un azionariato diffuso comuni in modo da coinvolgere direttamente i cittadini anche dal punto di vista finanziario, evitare speculazioni, garantendo una tariffazione sociale e sottraendo così il servizio idrico alle logiche di mercato.
Per i cittadini di Parma e del parmense notare che il comitato Acqua Pubblica di Roma, di concerto con l’opposizione, ha fatto ricorso al Tar e ha impedito che la giunta Alemanno vendesse il 21% delle quote di Acea (di cui detiene il 51%) alienando il servizio idrico per fare cassa.
A gennaio il comitato Acqua Pubblica di Roma presenterà alla cittadinanza il piano per una gestione corretta dell’acqua pubblica.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 16 dicembre 2012

La passione civile dei No Termo


Fiaccole di democrazia

I pasionari no termo hanno ieri mandato un ulteriore messaggio.
Nessuna incertezza, nessun passo indietro, nessuna resa.
Il no al camino è anzi corroborato dalle indagini in corso, dalle ipotesi di corruzione che hanno gettato un'ombra pesante sul progetto del forno inceneritore.
Nonostante le grida di giubilo di Iren, la città è scesa ancora una volta per le strade con le sue bandiere che chiedono salute, un ambiente pulito, un futuro rassicurante.
Il serpentone di cittadini ha invaso via d'Azeglio e poi i portici del Grano, un migliaio di persone, tra famiglie, bambini, attivisti.
Foto di Annarita Melegari

L'assessore Folli ha accolto i manifestanti davanti al municipio, ribadendo la ferma intenzione dell'amministrazione di guardare oltre il forno, per gestire nel modo corretto i rifiuti.
Hanno sfilato anche il sindaco Pizzarotti, la vicesindaco Paci, tantissimi consiglieri comunali del Movimenti 5 Stelle, l'avvocato Allegri.
Presenti anche il comitato Rubbiano per la Vita, Slow Food, i Medici per l'Ambiente Isde, Ada, Ape onlus, Legambiente Valtermina, Parma Bene Comune, il comitato no termo di Cremona, Mantova, Reggio Emilia con il loro finto inceneritore fumante, il comitato Cave all'amianto No Grazie, Casa cantoniera autogestita, i gruppi di acquisto solidale La Spiga e Gaspare, Rete Ambiente Parma, i comitati No Triv, l'associazione Bomba di Riso, l'associazione Dolce Acqua di Contile, Acqua Bene Comune, il comitato Ospedale Vecchio, Terraserena.

Tante persone pulite che hanno compreso cosa c'è in gioco a Ugozzolo.
E' un sistema al tramonto, un sistema di interessi enormi, oltre 600 milioni il giro d'affari in Emilia Romagna nel comparto rifiuti, governato da due multiutilies come Iren e Hera, quest'ultima ieri messa sotto inchiesta dall'Antitrust per posizione dominante.
Foto di Annarita Melegari

Una manifestazione gioiosa perché conferma 6 anni di impegno pressante per far emergere i molti aspetti negativi di questo progetto in gestazione a fianco dell'autostrada.
Una dimostrazione di passione civile, di convinzione inattaccabile e ferrea, di democrazia.
Una manifestazione che dopo la conclusione sotto i portici ha vissuto un fuori programma in piazza Duomo, dove è stato recapitato un appello al vescovo di Parma Solmi: tante domande scomode verso la Curia Vescovile che si presenta insieme a Iren e l'ex Andrea Allodi nel Centro di Etica Ambientale, coerenza stridente, che scombussola l'equilibrio tra la salvaguardia del creato e una industria insalubre di classe prima, pericolosa per l'uomo e per il territorio.
Foto di Annarita Melegari

Un appello che forse rimarrà senza risposta, raggiungendo in ogni caso lo scopo di bussare alle porte di chi si trincera nella neutralità, ma poi sceglie con cura i compagni di viaggio.
Santa Lucia, portati via almeno l'ipocrisia.
L'inceneritore, comunque, non si deve fare.
E i fronti possibili sono solo due, a favore o contro il Paip.
Il voto di maggio sembra aver confermato la scelta di Parma di guardare oltre Ugozzolo.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 16 dicembre 2012