martedì 13 novembre 2012

Rifiuti, crolla lo smaltimento

Inceneritori a rischio in Lombardia Paola D'Amico Corriere della Sera Crolla la “produzione” di rifiuti urbani. E, assodato che i rifiuti oggi hanno un valore economico (non è un caso se c’è chi sottrae carta e cartone alla raccolta differenziata ufficiale) c’è chi teme per il futuro dei forni inceneritori.

 

 Cristina Stancari, assessore provinciale all’Ambiente, anticipa le osservazioni al nuovo piano rifiuti della Regione, che sarà consegnato entro fine gennaio, e spiega che “per la prima volta abbiamo fatto una revisione incontrando gli operatori del circuito della raccolta differenziata e del riciclo. Migliora la raccolta differenziata ma al tempo stesso i volumi sono in calo vertiginoso. Non dal 2011. Il trend è una costante dal 2009. Ed è uno dei marcatori più evidenti della crisi. Dal calo globale dei rifiuti, però, potrebbe derivare un problema di gestione degli impianti di incenerimento. Come Provincia vogliamo garantirne l’efficienza”. Il consumatore è più attento. Il dato sugli “ingombranti” (frigo, tv, mobilia) segna un meno 10 per cento. Meno tv abbandonate per strada, dopo la sbornia del decoder? Ma segno meno (-11% rispetto al 2010) è anche alla voce “spazzamento stradale”: meno carte e cartacce nelle strade. Il dato riguarda la metropoli e l’hinterland, per un totale di quasi quattro milioni di abitanti. “I principali elementi derivanti da una prima lettura dei dati di produzione rifiuti relativi al 2011 — aggiunge l’assessore Stancari—confermano un andamento decrescente generalizzato, fenomeno che si ripropone ormai costantemente, e dovuto alla grave crisi economica in atto, sia sui rifiuti totali (-2,8%) che su tutte le principali categorie analizzate: è al -0,8 per cento la raccolta differenziate (Rd), al -3,7% il sacco nero/trasparente (Rsu). Nonostante il calo in percentuale assoluta delle quantità raccolte in modo differenziato, la differenziata cresce del più 1,8%, portando il risultato dal 46,27% al 47,10%. E questo è dovuto, oltreché alla consolidata sensibilità dei nostri cittadini anche al decremento del rifiuto indifferenziato (sacco nero, Rsu)”. L’ultimo piano provinciale prevedeva un aumento importante dei rifiuti. Tanto che nel 2009, a quindici giorni dalle elezioni provinciali, prendeva corpo la società voluta dall’allora presidente uscente Penati per realizzare un nuovo termovalorizzatore in provincia. Si chiamava Anema, Azienda Nord Est Milano ambiente, una newco promossa dalla Provincia attraverso la sua holding Asam e da Core spa. Lo slogan di battaglia era il raggiungimento dell’autosufficienza nello smaltimento. Il nuovo termovalorizzatore, a cominciare dal sito dove realizzarlo (Nord, parco Sud…), per finire con le marce popolari “contro”, ha tenuto banco nei dibattiti a destra e a sinistra. Una mano nella direzione dell’autosufficienza l’ha data la crisi, un’altra la raccolta differenziata ben fatta. Il nuovo forno è svanito dai programmi e dagli slogan. La parola d’ordine ora è “tutelare la funzionalità dei forni e degli altri impianti esistenti in provincia”. Stancari è chiara: “Non sono regolamentate le tariffe. Non si può correre il rischio che in una corsa all’accaparramento dei rifiuti da bruciare i nostri impianti di Trezzo, Silla, Sesto vadano in crisi”.
Paola D’Amico

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 13 novembre 2012
Sono passati
41 Giorni dalla scadenza del contratto di servizio con Iren
81 Giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani
897 Giorni dalla richiesta del piano economico finanziario dell'inceneritore
191 Giorni dalla data prevista di accensione dell'inceneritore di Parma
176 Giorni dal voto amministrativo che ha fatto vincere il no all'inceneritore

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