Una sala gremita, ma un solo rappresentante delle istituzioni, il delegato alla salute Fabrizio Pallini, ha seguito con attenzione il convegno del GCR dedicato alla proposta alternativa di gestione dei rifiuti di Parma, dal titolo “L'Alternativa: un'Europa a Rifiuti Zero”, inserito nella Festa dell'Europa 2011 e ospitato nella sala aurea della Camera di Commercio.
Due ospiti, Massimo Cerani e Frans Beckers, per altrettante relazioni di grande levatura e interesse.
Ancora un appuntamento mancato (volutamente?) dagli amministratori locali, che avevano l'opportunità di confrontarsi a viso aperto con la filosofia opposta a quella che oggi Parma si appresta ad adottare, per bruciare a Ugozzolo 130 mila tonnellate di rifiuti, con le note ricadute ambientali.
L'ingegner Massimo Cerani, esperto lombardo di raccolte differenziate, non ha avuto peli sulla lingua nel sostenere con convinzione che gli inceneritori sono solo un business per i gestori e che con una adeguata raccolta differenziata il rifiuto residuale non è sufficiente per tenere acceso un impianto di questo genere.
Ergo, se ci sono ancora i “numeri” per alimentare un impianto, è la raccolta stessa ad essere organizzata in modo pessimo, parziale, insufficiente, probabilmente finalizzata proprio a produrre un quantitativo sufficiente di rifiuti residui utili a mantenere in vita l'impianto.
L'ing. Cerani ha analizzato la situazione di Parma, presentando le linee di sviluppo di un piano di gestione dei rifiuti senza l'ausilio di incenerimento e se qualcuno aveva ancora qualche dubbio sulla realizzabilità di questo progetto, i numeri dell'ingegnere bresciano hanno spazzato via ogni residua perplessità.
La messa in opera della rivoluzione della raccolta domiciliare è praticabile in pochi mesi, con raggiungimento di percentuali di riciclo attorno al 70%, e una spesa complessiva di 20 milioni di euro (l'inceneritore ne costerà minimo 200 senza contare il teleriscaldamento), necessari per realizzare 2 centri riciclo con la tecnologia di Vedelago e un residuo indifferenziato addirittura al di sotto delle 10 mila tonnellate annue (teniamo conto che l'inceneritore produrrà 40 mila tonnellate di ceneri inquinate che non si dove verranno collocate).
Risultati possibili e certificati dalla Provincia di Treviso, che a Vedelago ha verificato come un mix di rifiuti indifferenziato e plastiche scartate dalla raccolta differenziata porti alla creazione di un granulo a matrice plastica, a norme Uni, che diventa materia di base per panchine, mattonelle, staccionate, tegole.
Questi risultati, di per sé sorprendenti per i nostri amministratori, si raggiungono con una applicazione corretta della raccolta domiciliare spinta affiancata dalla tariffazione puntuale, entrambe da applicare al 100% delle utenze, e una corretta adozione delle pratiche utili alla riduzione e prevenzione della produzione dei rifiuti, azioni che riducono notevolmente la produzione pro capite di rifiuti da parte dei cittadini.
Il piano del GCR è dunque fattibile ed anzi migliorabile, ma giace in un cassetto di Provincia e Comune dal giugno dello scorso anno. Fogli pericolosi, di cui è meglio no parlare.
Massimo Cerani ha anche sottolineato come Parma utilizzi un piano provinciale di gestione dei rifiuti vecchio e superato dalla tecnologia e dai nuovi traguardi raggiunti dalla raccolta differenziata, un piano anche andrebbe già da oggi rivisto e revisionato, adeguandolo alla situazione di oggi.
E neanche è stato clemente con il teleriscaldamento, giudicato un altro affare per il gestore ma una vera iattura per i cittadini, con alti costi, e ricadute ambientali negative e non positive, legate ad esempio al surriscaldamento estivo causato dalle condotte di acqua bollente che attraversano la città (l'inceneritore mica si spegne, d'estate...).
Se il primo relatore ha chiarito una volta per tutti la facilità di adozione di un piano alternativo,. Frans Beckers, responsabile C2C di van Gasewinkel, ha offerto la visione globale del problema rifiuti, dal punto di vista di una grande multiutility olandese, che opera in diversi Stati europei, fatturando 1,2 miliardi di Euro.
Un'azienda globale che nel 2007 ha fatto propria la filosofia Cradle to Cradle, dalla culla dalla culla, credendo in questa svolta come il necessario e impellente sviluppo economico del futuro.
C2C è stata presentata anche a Parma, lo scorso gennaio, direttamente al co fondatore Michael Braungart in un auditorium Paganini al completo.
La van Gasewinkel, come tutte le società per azioni, mira al profitto ed al guadagno, eppure dal 2007 sta diminuendo la propria capacità di smaltimento in inceneritori e sta aumentando il business del riciclo, addirittura spegnendo lo scorso anno l'inceneritore di Rotterdam, per mancanza di materiali. Frans Beckers ha specificato come nel vecchio continente sia in atto una vera e propria rivoluzione di approccio al tema dei materiali post consumo, che li ha fatti tornare al loro ruolo di materiali nobili, dopo averli per decenni semplicemente considerati combustibile ad incenerire.
Una rivoluzione che VGW ha adottato come strategia e visione, impostando tutte le politiche aziendali verso l'abbandono e la chiusura dei rimanenti 2 inceneritori in possesso della società. La VGW, colosso europeo del settore, con un settore ricerca e sviluppo che conta 60 persone di organico, conduce la propria azione su più fronti, interagendo con i clienti per favorire un miglioramento delle performance di recupero materia, dialogando con i produttori di packaging per giungere in breve tempo ad un design di materiali riciclabili facilmente ed al 100% sulla stregua della filosofia dalla culla alla culla che, imitando la natura, propone un ciclo chiuso dei materiali dove lo scarto di un settore diventa automaticamente nutrimento per l'altro.
Il messaggio lanciato da Beckers è molto chiaro. Costruire oggi un inceneritore a Parma non ha alcun motivo pratico o economico, visto che già oggi la capacità di incenerimento in Europa supera la disponibilità di materiali. La VGW è addirittura disponibile ad offrire i propri impianti per trattare i rifiuti di Parma in attesa di raggiungere le percentuali necessarie a chiudere il ciclo senza bisogno di impianti a caldo. Non avrebbe difficoltà a proporre una offerta per il ritiro dei materiali a costi concorrenziali con la attuali dinamiche economiche.
VCW ha proposto i suoi servizi dopo aver visitato, durante la giornata, la situazione di gestione dei rifiuti di Parma.
Il mattino è stato dedicato ad un confronto con Iren, nella sede di stradello Santa Margherita, uno scambio di vedute al quale GCR è stato impedito di partecipare (evviva la trasparenza!), e con un incontro seguente in comune con i dirigenti del settore ambiente Moruzzi e Angella.
Nel pomeriggio waste tour da Ghirardi (carta), Furlotti (vetro e plastiche), Carbognani (metalli).
Una intensa giornata che si è conclusa alla Camera di Commercio, dove Beckers ha potuto esprimere le sue considerazioni dopo una attenta visione della situazione locale.
L'inceneritore a Parma quindi non serve, non risolve un problema che non c'è, bloccherà lo sviluppo della raccolta differenziata, ci costerà molto salato, sia economicamente che in salute.
Tra il pubblico, alla fine del convegno, è venuto spontaneo domandarsi come mai allora, visti tutti gli aspetti positivi di una gestione corretta dei materiali, si insita in una direzione così sbagliata come l'incenerimento.
Come mai di fronte a tutte le ricadute positive in termini economici ed ambientali, si scelga ancora una strada, quella dell'incenerimento, che porta con sé inquinamento, malattie, costi economici e sociali di grossa portata?
Sono scelte suicide, contrastanti con il bene comune e l'economicità.
Manca qualche tassello, non conosciamo fino in fondo tutti i risvolti.
Ci vede essere un interesse che noi non conosciamo che giustifica l'insistenza così fuori da ogni logica di questo voler incenerire per 20, 30 anni, materiali che possono essere utilmente recuperati.
Qualcuno ci guadagnerà da tutto questo, ma non saranno certo i cittadini.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 7 maggio 2011
-365 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+341 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
+19 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
Aderisci anche tu: boicotta Iren, digli che non finanzierai un euro dell'inceneritore di Parma
L'Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR - dal 2006 si è mossa per impedire la costruzione di un nuovo inceneritore a Parma, a 4 km da piazza Duomo, a fianco di Barilla e Chiesi, Ikea e ParmaRetail. Un mostro che brucerà 130 mila tonnellate di rifiuti all'anno e che inquinerà il nostro territorio per il futuro a venire.
sabato 7 maggio 2011
giovedì 5 maggio 2011
Parma verso il riciclo totale dei rifiuti
Importante appuntamento domani sera alla Camera di Commercio di Parma, alle ore 21.
(venerdì 6 maggio ore 21, via Verdi, Sala Aurea Camera di Commercio)
L'associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse ha organizzato un convegno per discutere e spiegare alla cittadinanza il piano alternativo di gestione dei rifiuti senza inceneritore.
A relazionare l'ingegner Massimo Cerani, esperto progettista di raccolte differenziate, e Frans Beckers, referente di van Gansewinkel Groep, multi utility olandese che sta modificando il suo business in vista di applicare al 100% la strategia C2C (Cradle to Cradle) che consiste nell'applicare il riciclo totale dei materiali di scarto.
Si è tanto parlato dell'inceneritore a Parma.
Poco è stato approfondito invece l'aspetto del progetto alternativo senza l'utilizzo di un impianto di incenerimento, affinché oltre il no all'impianto Iren ci siano risposte concrete e certe alla gestione dei materiali di scarto prodotto sul nostro territorio.
Il piano alternativo è stato spesso additato di inconsistenza e bollato come impossibile da applicare, ma mai si è entrati nel concreto dei numeri per valutare se effettivamente sia possibile una gestione dei rifiuti senza l'ausilio di combustioni.
Nel giugno del 2010 il GCR ha presentato a Provincia e Comune di Parma una elaborazione di massima dove venivano analizzati i flussi dei materiali prodotti sul nostro territorio e come potevano essere trattati in modo alternativo e ambientalmente corretto. Una analisi di fattibilità preparata da ingegneri e chimici iscritti all'albo, quindi una proposta seria e circostanziata.
La Provincia di Parma, ai cui tecnici è stato presentato dettagliatamente, non ha mai risposto, nonostante che durante la presentazione i responsabili tecnici dell'ufficio avessero dato un giudizio positivo al piano, anche se avevano sottolineato come la proposta prevedesse un virtuosismo che al momento il territorio non dimostrava.
Il comune di Parma aveva giudicato interessante il piano ma poi non abbiamo avuto alcun ritorno.
Venerdì sera torniamo a spiegare, con l'ausilio di un esperto sul campo, la prospettiva di gestione di un territorio e dei suoi materiali di scarto senza ricorrere all'incenerimento, mantenendo e migliorando le performance economiche e ambientali.
La proposta di basa essenzialmente su una corretta applicazione della raccolta domiciliare a cui va aggiunto il trattamento a freddo dei residui e un impianto di bioessicazione/ossidazione, che a valle produce un materiale secco, privo di sostanza umida, che si può utilmente utilizzare in diverse applicazioni.
Un piano corretto di gestione dei rifiuti si occupa anche della riduzione/prevenzione dei rifiuti andando ad implementare tutte le pratiche che consentono una forte riduzione della produzione di rifiuti, oggi assolutamente sovradimensionata.
Il piano alternativo è un progetto di business come quello con inceneritore, solo che non produce ricadute ambientali negative come quello proposto da Iren per Parma, ed ha notevoli miglioramenti anche da punto di vista occupazionale.
Il progetto alternativo si fonda sulla direttiva europea 98/2008 che indica la strada corretta per la gestione dei materiali post consumo ed invita gli Stati membri a provvedere a tutte quelle applicazioni che portano a minimizzare gli impatti ambientali, economici, di spreco di materie, come invece capita con la gestione tramite incenerimento.
La relazione di Frans Beckers servirà a far capire che l'indirizzo delle grandi multiutility europee è ormai quello del riciclo dei materiali e della valorizzazione degli stessi, che da materiali di scarto si trasformano in preziosa fonte economica, certamente da non buttare.
Una occasione da non perdere per ascoltare e toccare con mano la proposta alternativa.
Che inspiegabilmente viene negata dai nostri amministratori.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 5 maggio 2011
-367 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+339 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
+17 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
Aderisci anche tu: boicotta Iren, digli che non finanzierai un euro dell'inceneritore di Parma
(venerdì 6 maggio ore 21, via Verdi, Sala Aurea Camera di Commercio)
L'associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse ha organizzato un convegno per discutere e spiegare alla cittadinanza il piano alternativo di gestione dei rifiuti senza inceneritore.
A relazionare l'ingegner Massimo Cerani, esperto progettista di raccolte differenziate, e Frans Beckers, referente di van Gansewinkel Groep, multi utility olandese che sta modificando il suo business in vista di applicare al 100% la strategia C2C (Cradle to Cradle) che consiste nell'applicare il riciclo totale dei materiali di scarto.
Si è tanto parlato dell'inceneritore a Parma.
Poco è stato approfondito invece l'aspetto del progetto alternativo senza l'utilizzo di un impianto di incenerimento, affinché oltre il no all'impianto Iren ci siano risposte concrete e certe alla gestione dei materiali di scarto prodotto sul nostro territorio.
Il piano alternativo è stato spesso additato di inconsistenza e bollato come impossibile da applicare, ma mai si è entrati nel concreto dei numeri per valutare se effettivamente sia possibile una gestione dei rifiuti senza l'ausilio di combustioni.
Nel giugno del 2010 il GCR ha presentato a Provincia e Comune di Parma una elaborazione di massima dove venivano analizzati i flussi dei materiali prodotti sul nostro territorio e come potevano essere trattati in modo alternativo e ambientalmente corretto. Una analisi di fattibilità preparata da ingegneri e chimici iscritti all'albo, quindi una proposta seria e circostanziata.
La Provincia di Parma, ai cui tecnici è stato presentato dettagliatamente, non ha mai risposto, nonostante che durante la presentazione i responsabili tecnici dell'ufficio avessero dato un giudizio positivo al piano, anche se avevano sottolineato come la proposta prevedesse un virtuosismo che al momento il territorio non dimostrava.
Il comune di Parma aveva giudicato interessante il piano ma poi non abbiamo avuto alcun ritorno.
Venerdì sera torniamo a spiegare, con l'ausilio di un esperto sul campo, la prospettiva di gestione di un territorio e dei suoi materiali di scarto senza ricorrere all'incenerimento, mantenendo e migliorando le performance economiche e ambientali.
La proposta di basa essenzialmente su una corretta applicazione della raccolta domiciliare a cui va aggiunto il trattamento a freddo dei residui e un impianto di bioessicazione/ossidazione, che a valle produce un materiale secco, privo di sostanza umida, che si può utilmente utilizzare in diverse applicazioni.
Un piano corretto di gestione dei rifiuti si occupa anche della riduzione/prevenzione dei rifiuti andando ad implementare tutte le pratiche che consentono una forte riduzione della produzione di rifiuti, oggi assolutamente sovradimensionata.
Il piano alternativo è un progetto di business come quello con inceneritore, solo che non produce ricadute ambientali negative come quello proposto da Iren per Parma, ed ha notevoli miglioramenti anche da punto di vista occupazionale.
Il progetto alternativo si fonda sulla direttiva europea 98/2008 che indica la strada corretta per la gestione dei materiali post consumo ed invita gli Stati membri a provvedere a tutte quelle applicazioni che portano a minimizzare gli impatti ambientali, economici, di spreco di materie, come invece capita con la gestione tramite incenerimento.
La relazione di Frans Beckers servirà a far capire che l'indirizzo delle grandi multiutility europee è ormai quello del riciclo dei materiali e della valorizzazione degli stessi, che da materiali di scarto si trasformano in preziosa fonte economica, certamente da non buttare.
Una occasione da non perdere per ascoltare e toccare con mano la proposta alternativa.
Che inspiegabilmente viene negata dai nostri amministratori.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 5 maggio 2011
-367 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+339 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
+17 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
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Il ritardo della tariffazione puntale
Sono anni che a Parma sentiamo parlare di porta a porta, tariffazione puntuale e modelli virtuosi di raccolta differenziata.
Anni in cui l’allora assessore all’Ambiente Pietro Vignali aveva commissionato al Consorzio Priula il progetto per la nostra città. Il Priula applica oggi un modello di gestione rifiuti all’avanguardia, che opera in un bacino di 245.000 abitanti e raggiunge il 72% di raccolta differenziata. Oggi, mica dopodomani.
E' passato molto tempo e purtroppo poco è stato messo in pratica a Parma di quei virtuosi consigli che il Consorzio aveva messo a disposizione della città.
Oggi a Parma raggiungiamo un misero 42% di raccolta differenziata, in centro storico non viene raccolto l’organico, il porta a porta è partito solo nelle frazioni e la qualità stessa della raccolta è scarsa e lo testimonia il fatto che nel 2009 abbiamo perso 600.000 Euro di incentivi CONAI per la cattiva qualità della differenziata.
Ogni giorno i cittadini possono osservare come vengono gestite le cassette di plastica e legno dei mercati, nonostante i progetti del comune mai messi in pratica dal gestore.
Oggi l’annuncio dell’assessore Sassi, che arriva però con grande ritardo rispetto ad altre realtà, che da anni hanno intrapreso una strada virtuosa che permette di considerare un impianto di incenerimento inutile e costoso.
Siamo indietro, e Parma non si dimostra certo all'avanguardia.
Solo a titolo di esempio pensate a cosa hanno fatto a Novara, città di 110.000 abitanti, dove hanno raggiunto il ragguardevole traguardo del 72%, ma pensiamo anche a Pordenone (76%), Verbania (71%), Asti (62%), fino ad arrivare alla vicina Reggio-Emilia (52%).
Con questo non vogliamo criticare il progetto che parte oggi per il quartiere Cittadella ed è chiaro che siamo a favore dell’estensione del porta a porta in tutti i quartieri cittadini.
Completare il ciclo per tutta la città è più facile di quanto si pensi ed il ritardo accumulato dovrebbe consigliare il nostro assessore ad accelerare i tempi.
Apprendiamo però dalle colonne dei giornali che, contrariamente a quanto ci era stato riferito dalla stessa Sassi, “ la tariffazione puntuale sarà concretamente applicata solo quando il sistema andrà a regime su tutta la città”.
Se questo fosse confermato lo considereremmo un grosso passo indietro, sia per la mancanza dell’elemento incentivante per i cittadini virtuosi che producono meno rifiuti, sia per l’assenza di tempi certi per l’estensione del porta a porta a tutta la città.
Con il porta a porta e la tariffazione puntuale si raggiungono in breve tempo obiettivi riguardevoli sia per la diminuzione in percentuale del rifiuto residuo che per la riduzione in termini assoluti della quantità di rifiuti prodotti.
E’ il momento dunque di procedere con decisione con questa politica di gestione rifiuti e di abbandonare questa titubanza nell’affrontare un modello che ormai è consolidato in tante altre realtà simili alla nostra.
Il GCR è disponibile a fare la sua parte. Chiediamo che Iren e Comune dimostrino con i fatti che la riduzione del rifiuto residuo sia il loro obiettivo primario come dichiarato più volte a parole e si smetta con l'eterna finzione, sostenendo la differenziata mentre in realtà si prepara tante buona pappa per le fauci dell'inceneritore.
Non ha senso che il gestore della raccolta differenziata sia lo stesso ente che gestisce l'inceneritore, non farà mai la mossa azzardata di favorire uno per l'altro.
Il sindaco Vignali ha affermato che Iren non brucerà la plastica di Parma né i suoi fanghi, ci sembra venuto il momento di passare ai fatti, mettendo in pratica le intenzioni.
Oggi Parma deve guardare avanti, superare la logica dell'incenerimento e passare alla gestione meccanica a freddo. Un progetto realizzabile, economicamente vantaggioso, amico dell'ambiente e dell'occupazione. La raccolta domiciliare porta 15 posti di lavoro in più rispetto allo smaltimento con inceneritore. Crediamo che i rappresentanti dei lavoratori dovrebbero riflettere su queste cifre, per capire quale gestione è davvero dalla perte dei lavoratori.
Parma ha bisogno di una svolta, prima di perdere il treno dell'innovazione.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 5 maggio 2011
-367 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
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Anni in cui l’allora assessore all’Ambiente Pietro Vignali aveva commissionato al Consorzio Priula il progetto per la nostra città. Il Priula applica oggi un modello di gestione rifiuti all’avanguardia, che opera in un bacino di 245.000 abitanti e raggiunge il 72% di raccolta differenziata. Oggi, mica dopodomani.
E' passato molto tempo e purtroppo poco è stato messo in pratica a Parma di quei virtuosi consigli che il Consorzio aveva messo a disposizione della città.
Oggi a Parma raggiungiamo un misero 42% di raccolta differenziata, in centro storico non viene raccolto l’organico, il porta a porta è partito solo nelle frazioni e la qualità stessa della raccolta è scarsa e lo testimonia il fatto che nel 2009 abbiamo perso 600.000 Euro di incentivi CONAI per la cattiva qualità della differenziata.
Ogni giorno i cittadini possono osservare come vengono gestite le cassette di plastica e legno dei mercati, nonostante i progetti del comune mai messi in pratica dal gestore.
Oggi l’annuncio dell’assessore Sassi, che arriva però con grande ritardo rispetto ad altre realtà, che da anni hanno intrapreso una strada virtuosa che permette di considerare un impianto di incenerimento inutile e costoso.
Siamo indietro, e Parma non si dimostra certo all'avanguardia.
Solo a titolo di esempio pensate a cosa hanno fatto a Novara, città di 110.000 abitanti, dove hanno raggiunto il ragguardevole traguardo del 72%, ma pensiamo anche a Pordenone (76%), Verbania (71%), Asti (62%), fino ad arrivare alla vicina Reggio-Emilia (52%).
Con questo non vogliamo criticare il progetto che parte oggi per il quartiere Cittadella ed è chiaro che siamo a favore dell’estensione del porta a porta in tutti i quartieri cittadini.
Completare il ciclo per tutta la città è più facile di quanto si pensi ed il ritardo accumulato dovrebbe consigliare il nostro assessore ad accelerare i tempi.
Apprendiamo però dalle colonne dei giornali che, contrariamente a quanto ci era stato riferito dalla stessa Sassi, “ la tariffazione puntuale sarà concretamente applicata solo quando il sistema andrà a regime su tutta la città”.
Se questo fosse confermato lo considereremmo un grosso passo indietro, sia per la mancanza dell’elemento incentivante per i cittadini virtuosi che producono meno rifiuti, sia per l’assenza di tempi certi per l’estensione del porta a porta a tutta la città.
Con il porta a porta e la tariffazione puntuale si raggiungono in breve tempo obiettivi riguardevoli sia per la diminuzione in percentuale del rifiuto residuo che per la riduzione in termini assoluti della quantità di rifiuti prodotti.
E’ il momento dunque di procedere con decisione con questa politica di gestione rifiuti e di abbandonare questa titubanza nell’affrontare un modello che ormai è consolidato in tante altre realtà simili alla nostra.
Il GCR è disponibile a fare la sua parte. Chiediamo che Iren e Comune dimostrino con i fatti che la riduzione del rifiuto residuo sia il loro obiettivo primario come dichiarato più volte a parole e si smetta con l'eterna finzione, sostenendo la differenziata mentre in realtà si prepara tante buona pappa per le fauci dell'inceneritore.
Non ha senso che il gestore della raccolta differenziata sia lo stesso ente che gestisce l'inceneritore, non farà mai la mossa azzardata di favorire uno per l'altro.
Il sindaco Vignali ha affermato che Iren non brucerà la plastica di Parma né i suoi fanghi, ci sembra venuto il momento di passare ai fatti, mettendo in pratica le intenzioni.
Oggi Parma deve guardare avanti, superare la logica dell'incenerimento e passare alla gestione meccanica a freddo. Un progetto realizzabile, economicamente vantaggioso, amico dell'ambiente e dell'occupazione. La raccolta domiciliare porta 15 posti di lavoro in più rispetto allo smaltimento con inceneritore. Crediamo che i rappresentanti dei lavoratori dovrebbero riflettere su queste cifre, per capire quale gestione è davvero dalla perte dei lavoratori.
Parma ha bisogno di una svolta, prima di perdere il treno dell'innovazione.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 5 maggio 2011
-367 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+339 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
+17 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
Aderisci anche tu: boicotta Iren, digli che non finanzierai un euro dell'inceneritore di Parma
mercoledì 4 maggio 2011
L'Alternativa: un'Europa a Rifiuti Zero
L’ambiente, la salute e lo sviluppo sostenibile sono alcune delle linee di intervento prioritarie dell’Unione Europea.
La crescita odierna non deve mettere in pericolo la crescita delle generazioni future.
Le tre componenti dello sviluppo sostenibile (economica, sociale e ambientale) devono essere affrontate in maniera equilibrata a livello politico.
E' l'Europa a dettare la linea.
Diminuire gli impatti ambientali generati dai rifiuti lungo il corso della loro esistenza, dalla produzione fino allo smaltimento, passando per il riciclaggio, è un obbligo più che una scelta.
I rifiuti non sono solo una fonte d'inquinamento da ridurre, ma anche una potenziale risorsa da sfruttare. E' questo il futuro prossimo, ma in molti territori è già il presente, da attuare oggi, subito, per segnare una svolta virtuosa nella gestione dei materiali post consumo.
La Commissione Europea ha ribadito il concetto del “ciclo di vita” nella politica in materia di rifiuti. La gerarchia di trattamento dei rifiuti antepone la prevenzione al riutilizzo, al riciclaggio e al recupero, relegando lo smaltimento in fondo alla scala.
L’adozione di opportune politiche in materia di rifiuti può avere benefici effetti sulla salute, l’ambiente e l’economia e tali obiettivi non possono essere raggiunti senza la partecipazione dell’intera società civile.
L'Associazione GCR opera con l'intento di salvaguardare l'ambiente, ponendosi come obiettivo primario la risoluzione di una problematica quanto mai attuale come la gestione corretta dei rifiuti urbani. L'associazione vede nel rifiuto una risorsa, una materia che può tornare a nuova vita, utilizzando pratiche virtuose oppure trattando il rifiuto con le più moderne tecnologie che nulla hanno a che vedere con la combustione.
L'incenerimento può produrre diossina e metalli pesanti e un impatto importante sui territori.
L'incenerimento inquina l'aria (emissioni di SO2, NO2, HCL, composti organici, diossine e metalli pesanti), l'acqua (depositi di sostanze pericolose sulla superficie dell'acqua), il suolo (interramento delle ceneri derivanti dall'incenerimento e residui di fumo, deposito degli inquinanti.
Partecipando alla Festa per l’Europa si intende sollecitare la riflessione sulle energie rinnovabili e tecnologie verdi, sull'innovazione e la ricerca, sulla tutela ambientale e la lotta ai cambiamenti climatici, sulla crescita economica e sull'occupazione.
Il convegno di venerdì sarà incentrato sull'approccio metodologico e sui “casi di successo”.
Verrà illustrata una modalità di raccolta differenziata domiciliare “spinta” con tre piattaforme di trattamento del residuo (una per raccogliere rifiuti, l’altra per lavorarli allo smaltimento e l’altra per il riuso di quelli non smaltibili).
Il processo assomiglia al riutilizzo delle risorse fatto dalla natura e, nell’industria, coinvolge la creazione di attrezzature differenti da quelle utilizzate nella normale produzione, capaci di rigenerare prodotti già utilizzati.
È un metodo che ha come presupposto necessario la combinazione di tre livelli di responsabilità: quella della classe politica, che fa le leggi, quella della comunità, nella fase finale del processo, e quella industriale che invece avviene all'inizio del processo.
È un metodo, soprattutto, che funziona.
E non solo nei piccoli centri e nei paesi.
La stretta collaborazione tra chi ricicla e chi progetta i beni di consumo “più attenti” all'ambiente, in Australia, Nuova Zelanda, California, ed in città come San Francisco - in Italia a Capannori - ha portato ad ottimi risultati che indicano chiaramente la strada da seguire.
L'ingegner Massimo Cerani è esperto di ecologia, rifiuti ed energie rinnovabili, libero professionista, consulente di numerosi comuni lombardi ed aziende per la gestione dei rifiuti ed il riciclaggio, illustrerà un piano alternativo di gestione dei rifiuti senza incenerimento, mostrando come sia possibile e realizzabile concretamente questo progetto.
Frans Beckers è responsabile di C2C di van Gansewinkel Group, azienda olandese che si occupa del ciclo dei rifiuti, presente non solo in Olanda ma anche in Belgio, Francia, Portogallo, Polonia.
E’ fra le prime 5 società europee per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.
L'azienda olandese ha abbracciato la strategia C2C (dalla culla alla culla) applicandola all’interno del proprio modello di business.
Pur avendo al proprio interno ancora due inceneritori, l'azienda ne ha già spento uno e si sta progressivamente convertendo al recupero totale dei materiali attraverso il riciclo, secondo le indicazioni dell'Europa.
Nel giro di pochi anni ci sarà una grave scarsità di materie prime nel mondo e l’unico modo per non trovarsi impreparati di fronte a questo problema è recuperare tutti i materiali.
La strategia VGW non si ferma qui. L'intento è quello di sviluppare una rete fra produttori per lo scambio dei materiali recuperati, servendo quindi come base d’appoggio e coordinamento per tutte le società che invece che acquistare materie prime alla fonte, preferiscono utilizzare quelle di recupero, risparmiando così sul prezzo e anche contribuendo ad un mondo meno inquinato.
Frans Beckers e la VGW sostengono che in Europa c’è già una sovracapacità di incenerimento, è inutile quindi costruire nuovi inceneritori, ma si dovrebbero utilizzare quelli già esistenti per lo smaltimento attuale e indirizzarsi verso nuovi impianti che sostituiscano l’incenerimento totalmente.
Il futuro, a partire da oggi, è nel riciclo totale della materia, per non sprecarne nemmeno un grammo.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 4 maggio 2011
-368 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+338 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
+16 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
Aderisci anche tu: boicotta Iren, digli che non finanzierai un euro dell'inceneritore di Parma
La crescita odierna non deve mettere in pericolo la crescita delle generazioni future.
Le tre componenti dello sviluppo sostenibile (economica, sociale e ambientale) devono essere affrontate in maniera equilibrata a livello politico.
E' l'Europa a dettare la linea.
Diminuire gli impatti ambientali generati dai rifiuti lungo il corso della loro esistenza, dalla produzione fino allo smaltimento, passando per il riciclaggio, è un obbligo più che una scelta.
I rifiuti non sono solo una fonte d'inquinamento da ridurre, ma anche una potenziale risorsa da sfruttare. E' questo il futuro prossimo, ma in molti territori è già il presente, da attuare oggi, subito, per segnare una svolta virtuosa nella gestione dei materiali post consumo.
La Commissione Europea ha ribadito il concetto del “ciclo di vita” nella politica in materia di rifiuti. La gerarchia di trattamento dei rifiuti antepone la prevenzione al riutilizzo, al riciclaggio e al recupero, relegando lo smaltimento in fondo alla scala.
L’adozione di opportune politiche in materia di rifiuti può avere benefici effetti sulla salute, l’ambiente e l’economia e tali obiettivi non possono essere raggiunti senza la partecipazione dell’intera società civile.
L'Associazione GCR opera con l'intento di salvaguardare l'ambiente, ponendosi come obiettivo primario la risoluzione di una problematica quanto mai attuale come la gestione corretta dei rifiuti urbani. L'associazione vede nel rifiuto una risorsa, una materia che può tornare a nuova vita, utilizzando pratiche virtuose oppure trattando il rifiuto con le più moderne tecnologie che nulla hanno a che vedere con la combustione.
L'incenerimento può produrre diossina e metalli pesanti e un impatto importante sui territori.
L'incenerimento inquina l'aria (emissioni di SO2, NO2, HCL, composti organici, diossine e metalli pesanti), l'acqua (depositi di sostanze pericolose sulla superficie dell'acqua), il suolo (interramento delle ceneri derivanti dall'incenerimento e residui di fumo, deposito degli inquinanti.
Partecipando alla Festa per l’Europa si intende sollecitare la riflessione sulle energie rinnovabili e tecnologie verdi, sull'innovazione e la ricerca, sulla tutela ambientale e la lotta ai cambiamenti climatici, sulla crescita economica e sull'occupazione.
Il convegno di venerdì sarà incentrato sull'approccio metodologico e sui “casi di successo”.
Verrà illustrata una modalità di raccolta differenziata domiciliare “spinta” con tre piattaforme di trattamento del residuo (una per raccogliere rifiuti, l’altra per lavorarli allo smaltimento e l’altra per il riuso di quelli non smaltibili).
Il processo assomiglia al riutilizzo delle risorse fatto dalla natura e, nell’industria, coinvolge la creazione di attrezzature differenti da quelle utilizzate nella normale produzione, capaci di rigenerare prodotti già utilizzati.
È un metodo che ha come presupposto necessario la combinazione di tre livelli di responsabilità: quella della classe politica, che fa le leggi, quella della comunità, nella fase finale del processo, e quella industriale che invece avviene all'inizio del processo.
È un metodo, soprattutto, che funziona.
E non solo nei piccoli centri e nei paesi.
La stretta collaborazione tra chi ricicla e chi progetta i beni di consumo “più attenti” all'ambiente, in Australia, Nuova Zelanda, California, ed in città come San Francisco - in Italia a Capannori - ha portato ad ottimi risultati che indicano chiaramente la strada da seguire.
L'ingegner Massimo Cerani è esperto di ecologia, rifiuti ed energie rinnovabili, libero professionista, consulente di numerosi comuni lombardi ed aziende per la gestione dei rifiuti ed il riciclaggio, illustrerà un piano alternativo di gestione dei rifiuti senza incenerimento, mostrando come sia possibile e realizzabile concretamente questo progetto.
Frans Beckers è responsabile di C2C di van Gansewinkel Group, azienda olandese che si occupa del ciclo dei rifiuti, presente non solo in Olanda ma anche in Belgio, Francia, Portogallo, Polonia.
E’ fra le prime 5 società europee per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.
L'azienda olandese ha abbracciato la strategia C2C (dalla culla alla culla) applicandola all’interno del proprio modello di business.
Pur avendo al proprio interno ancora due inceneritori, l'azienda ne ha già spento uno e si sta progressivamente convertendo al recupero totale dei materiali attraverso il riciclo, secondo le indicazioni dell'Europa.
Nel giro di pochi anni ci sarà una grave scarsità di materie prime nel mondo e l’unico modo per non trovarsi impreparati di fronte a questo problema è recuperare tutti i materiali.
La strategia VGW non si ferma qui. L'intento è quello di sviluppare una rete fra produttori per lo scambio dei materiali recuperati, servendo quindi come base d’appoggio e coordinamento per tutte le società che invece che acquistare materie prime alla fonte, preferiscono utilizzare quelle di recupero, risparmiando così sul prezzo e anche contribuendo ad un mondo meno inquinato.
Frans Beckers e la VGW sostengono che in Europa c’è già una sovracapacità di incenerimento, è inutile quindi costruire nuovi inceneritori, ma si dovrebbero utilizzare quelli già esistenti per lo smaltimento attuale e indirizzarsi verso nuovi impianti che sostituiscano l’incenerimento totalmente.
Il futuro, a partire da oggi, è nel riciclo totale della materia, per non sprecarne nemmeno un grammo.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 4 maggio 2011
-368 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+338 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
+16 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
Aderisci anche tu: boicotta Iren, digli che non finanzierai un euro dell'inceneritore di Parma
martedì 3 maggio 2011
Il sorpasso
Ogni giorno che passa un nuovo sorpasso. Da Nord, da Sud, dal Centro, il Pd prosegue nel suo cammino di innovazione, a patto che non si tratti del Pd di Parma, inossidabile nello stringere a sé il passato remoto.
L'ultimo scatto in avanti dei democratici è ancora in Toscana, questa volta a Pietrasanta, dove proprio questa sera si svolgerà un incontro dal titolo emblematico e irricevibile per i pi-diossini parmensi: “Verso il superamento dell'inceneritore di Falascaia”.
L'impianto versiliese ha funzionato sino al sequestro dello scorso anno in una zona agricola, stipata di orti e di coltivazioni, a un passo dalla spiaggia più glamour d'Italia, la Versilia.
Poi si sono accorti che l'impianto, gestito da Veolia, multinazionale francese, sversava in acqua diossine e metalli pesanti, al punto da rendere impraticabili due torrenti che per l'appunto sfociavano direttamente sulla spiaggia di Pietrasanta.
C'è voluto un anno per arrivare al decreto di sequestro dell'impianto firmato dalla procura di Lucca, un anno per vietare l'approvvigionamento dai due torrenti avvelenati.
Poi le indagini e gli approfondimenti, per scoprire che l'inceneritore era un impianto all'avanguardia, che seguiva pedissequamente le Bat (best available technologies) che a detto dei sostenitori dell'incenerimento “garantiscono” performance degne di un effluvio termale.
Come al solito la pratica poi smentisce la teoria e nonostante i certificati svedesi, l'inceneritore è stato posto sotto sequestro.
Da allora si è aperta in provincia di Lucca una seria riflessione sul dopo, sul futuro, su quali erano gli scenari per porre rimedio. E il Pd locale ha condotto questa fase osservando il panorama italiano e le tecnologie messe in atto nei diversi territori nella gestione avanzata, e rispondente alle normative europee, dei materiali di scarto, per evitare un possibile ritorno all'emergenza ambientale.
Questa sera si può dire che il percorso giunge al termine con l'elaborazione di un nuovo piano interprovinciale di gestione dei rifiuti che non prevede l'adozione della combustione come metodo di approccio al problema, ma facendo prevalere il trattamento meccanico a freddo degli scarti e l'adozione di tutte quelle pratiche che consentono una forte riduzione del materiale residuo, il quale viene sottoposto ad ulteriore stabilizzazione, attraverso la bio ossidazione e una ulteriore selezione dei materiali rimanente. La prospettiva è quella del riciclo totale della materia come giustamente indica la normativa europea 98/2008 che è stata recepita dall'Italia lo scorso dicembre.
Noi abbiamo pensato di invitare l'assessore all'inceneritore Castellani e il presidente della Provincia Bernazzoli ha fare un salto a Pietrasanta, questa sera. Non in un covo di reazionari talebani dei rifiuti, ma a fare quattro chiacchiere con gli amici pidini toscani, tanto la lingua crediamo sia la stessa, e più nobile della lingua toscana cosa c'è in Italia?
Saranno all'altezza dei nostri i loro? Stasera si ritrovano Alberto Corsetti, segretario territoriale delle federazione pd Versilia, Anna Rita Bremerini, assessore ambiente regionale, Maura Cavallaro, assessore ambiente provincia, Franco Mungai, sindaco di Massarosa, Domenico Lombardi, sindaco di Pietrasanta, Stefano Baccelli, presidente provincia di Lucca, candidato alle prossime amministrative.
Saranno sufficientemente rappresentativi per giustificare il valico della Cisa?
Sarebbe una buona idea, secondo noi.
Come se fosse un corso di aggiornamento.
Ce n'è molto bisogno.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 3 maggio 2011
-369 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+337 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
+15 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
Aderisci anche tu: boicotta Iren, digli che non finanzierai un euro dell'inceneritore di Parma
L'ultimo scatto in avanti dei democratici è ancora in Toscana, questa volta a Pietrasanta, dove proprio questa sera si svolgerà un incontro dal titolo emblematico e irricevibile per i pi-diossini parmensi: “Verso il superamento dell'inceneritore di Falascaia”.
L'impianto versiliese ha funzionato sino al sequestro dello scorso anno in una zona agricola, stipata di orti e di coltivazioni, a un passo dalla spiaggia più glamour d'Italia, la Versilia.
Poi si sono accorti che l'impianto, gestito da Veolia, multinazionale francese, sversava in acqua diossine e metalli pesanti, al punto da rendere impraticabili due torrenti che per l'appunto sfociavano direttamente sulla spiaggia di Pietrasanta.
C'è voluto un anno per arrivare al decreto di sequestro dell'impianto firmato dalla procura di Lucca, un anno per vietare l'approvvigionamento dai due torrenti avvelenati.
Poi le indagini e gli approfondimenti, per scoprire che l'inceneritore era un impianto all'avanguardia, che seguiva pedissequamente le Bat (best available technologies) che a detto dei sostenitori dell'incenerimento “garantiscono” performance degne di un effluvio termale.
Come al solito la pratica poi smentisce la teoria e nonostante i certificati svedesi, l'inceneritore è stato posto sotto sequestro.
Da allora si è aperta in provincia di Lucca una seria riflessione sul dopo, sul futuro, su quali erano gli scenari per porre rimedio. E il Pd locale ha condotto questa fase osservando il panorama italiano e le tecnologie messe in atto nei diversi territori nella gestione avanzata, e rispondente alle normative europee, dei materiali di scarto, per evitare un possibile ritorno all'emergenza ambientale.
Questa sera si può dire che il percorso giunge al termine con l'elaborazione di un nuovo piano interprovinciale di gestione dei rifiuti che non prevede l'adozione della combustione come metodo di approccio al problema, ma facendo prevalere il trattamento meccanico a freddo degli scarti e l'adozione di tutte quelle pratiche che consentono una forte riduzione del materiale residuo, il quale viene sottoposto ad ulteriore stabilizzazione, attraverso la bio ossidazione e una ulteriore selezione dei materiali rimanente. La prospettiva è quella del riciclo totale della materia come giustamente indica la normativa europea 98/2008 che è stata recepita dall'Italia lo scorso dicembre.
Noi abbiamo pensato di invitare l'assessore all'inceneritore Castellani e il presidente della Provincia Bernazzoli ha fare un salto a Pietrasanta, questa sera. Non in un covo di reazionari talebani dei rifiuti, ma a fare quattro chiacchiere con gli amici pidini toscani, tanto la lingua crediamo sia la stessa, e più nobile della lingua toscana cosa c'è in Italia?
Saranno all'altezza dei nostri i loro? Stasera si ritrovano Alberto Corsetti, segretario territoriale delle federazione pd Versilia, Anna Rita Bremerini, assessore ambiente regionale, Maura Cavallaro, assessore ambiente provincia, Franco Mungai, sindaco di Massarosa, Domenico Lombardi, sindaco di Pietrasanta, Stefano Baccelli, presidente provincia di Lucca, candidato alle prossime amministrative.
Saranno sufficientemente rappresentativi per giustificare il valico della Cisa?
Sarebbe una buona idea, secondo noi.
Come se fosse un corso di aggiornamento.
Ce n'è molto bisogno.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 3 maggio 2011
-369 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+337 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
+15 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
Aderisci anche tu: boicotta Iren, digli che non finanzierai un euro dell'inceneritore di Parma
lunedì 2 maggio 2011
Lo scempio
ovvero San Bartolomeo V
Ieri era il primo maggio, festa del lavoro. Siamo passati da piazzale San Bartolomeo, che consideriamo ormai una stazione del Golgota, dove verifichiamo con gli occhi la qualità del servizio di gestione dei rifiuti offerta dal gestore attuale, Iren appunto, in questi giorno colpita dal boicottaggio.
Passano i mesi, escono gli articoli, parlano gli assessori, ma lo scenario non cambia ed anzi se si può peggiora, forse in spregio ai richiami piccati che abbiamo più volte fatto nei confronti della multi utility e dell'assessore Sassi, competente per Parma in questo settore.
Anche questa volta sono le immagini a parlare, a rimandare al modello di gestione, a far affiorare la qualità e l'attenzione che viene riposta in questo ambito.
Ma San Bartolomeo è anche Waterloo, dimostrazione di incapacità, inefficienza, disinteresse, insensibilità ambientale, pressapochismo, sconfitta.
E' ormai la nostra telenovela per eccellenza, le puntate sempre uguali a sé stesse, le stesse impietose istantanee, settimana dopo settimana, mese dopo mese.
Noi ci siamo sinceramente stufati di questa modalità di raccontare fischi per fiaschi, prendere abbagli pensando che alla fine vinca la pubblicità, il cartellone, lo slogan.
Qui sono i fatti nudi e crudi che raccontano con ingombrante chiarezza.
Noi vediamo materiali nobili come plastica, legno, carta, cartone, organico.
Altri vedono ottimi combustibili, ricchi piatti per l'inceneritore, potere calorifico fin eccessivo per il gusto della bocca infernale dell'impianto in costruzione avanzata a Ugozzolo.
E' una questione di punti di vista e di condivisione di percorsi.
Ci sono due pensieri che non si toccano, mai confondono le loro parole, così distanti e opposte.
C'è chi smaltisce e chi ricicla.
Chi brucia e chi riutilizza.
Questo scempio è contro l'Europa, questo scempio noi lo denunceremo alla Commissione Europea perché va contro tutte le normative, per ultima la 98/2008 che non lascia spazio ad una gestione caotica e inconcludente dei materiali di scarto, che non consente questo spreco, questo gettare, questo insulto verso i cittadini che a casa loro separano, riciclano, sono attenti al loro modo di gestire i materiali post consumo mentre appena sotto casa loro si fa tutto il contrario, da mesi, da anni, senza che nessuno intervenga, sanzioni, interrompa questa assurdità.
San Bartolomeo è uno scempio, non ci stancheremo di ripeterlo.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 2 maggio 2011
-370 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+336 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
+14 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
Aderisci anche tu: boicotta Iren, digli che non finanzierai un euro dell'inceneritore di Parma
Ieri era il primo maggio, festa del lavoro. Siamo passati da piazzale San Bartolomeo, che consideriamo ormai una stazione del Golgota, dove verifichiamo con gli occhi la qualità del servizio di gestione dei rifiuti offerta dal gestore attuale, Iren appunto, in questi giorno colpita dal boicottaggio.
Passano i mesi, escono gli articoli, parlano gli assessori, ma lo scenario non cambia ed anzi se si può peggiora, forse in spregio ai richiami piccati che abbiamo più volte fatto nei confronti della multi utility e dell'assessore Sassi, competente per Parma in questo settore.
Anche questa volta sono le immagini a parlare, a rimandare al modello di gestione, a far affiorare la qualità e l'attenzione che viene riposta in questo ambito.
Ma San Bartolomeo è anche Waterloo, dimostrazione di incapacità, inefficienza, disinteresse, insensibilità ambientale, pressapochismo, sconfitta.
E' ormai la nostra telenovela per eccellenza, le puntate sempre uguali a sé stesse, le stesse impietose istantanee, settimana dopo settimana, mese dopo mese.
Noi ci siamo sinceramente stufati di questa modalità di raccontare fischi per fiaschi, prendere abbagli pensando che alla fine vinca la pubblicità, il cartellone, lo slogan.
Qui sono i fatti nudi e crudi che raccontano con ingombrante chiarezza.
Noi vediamo materiali nobili come plastica, legno, carta, cartone, organico.
Altri vedono ottimi combustibili, ricchi piatti per l'inceneritore, potere calorifico fin eccessivo per il gusto della bocca infernale dell'impianto in costruzione avanzata a Ugozzolo.
E' una questione di punti di vista e di condivisione di percorsi.
Ci sono due pensieri che non si toccano, mai confondono le loro parole, così distanti e opposte.
C'è chi smaltisce e chi ricicla.
Chi brucia e chi riutilizza.
Questo scempio è contro l'Europa, questo scempio noi lo denunceremo alla Commissione Europea perché va contro tutte le normative, per ultima la 98/2008 che non lascia spazio ad una gestione caotica e inconcludente dei materiali di scarto, che non consente questo spreco, questo gettare, questo insulto verso i cittadini che a casa loro separano, riciclano, sono attenti al loro modo di gestire i materiali post consumo mentre appena sotto casa loro si fa tutto il contrario, da mesi, da anni, senza che nessuno intervenga, sanzioni, interrompa questa assurdità.
San Bartolomeo è uno scempio, non ci stancheremo di ripeterlo.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 2 maggio 2011
-370 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+336 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
+14 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
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domenica 1 maggio 2011
Sturmtruppen
Gli amministratori reggiani: inceneritori inutili, costosi, superati.
Il Pd chiama, i pi-diossini rispondano: cieca, assoluta, inossidabile obbedienza.
Sì, ma per dire cosa?
Per esempio il popolo del Pd è a favore o è contro gli inceneritori?
Mistero, che come un'alta alchimia trasmuta il sì in no col semplice varco di un torrente.
Perché se Parma di fede pidina esce con un documento che plaude a scena aperta al futuro inceneritore, oltr'Enza lo scenario si capovolge e, oplà, gli inceneritori diventano “COSTOSI, INUTILI e SUPERATI”.
Anticipando le accuse verso il Gcr, reo per alcuni di attaccare più la sinistra che la destra, scopriamo subito le nostre carte e riveliamo all'opinione pubblica il latore di queste enormità, che contrastano evidentemente con quanto detto dal nostro assessore all'inceneritore Giancarlo Castellani, sostenuto dal suo presidente Bernazzoli, che ancora oggi sostiene l'esatto contrario.
Ci scusiamo così fin da ora di mettere alla berlina i firmatari di tali azzardate considerazioni.
Ad accusare i sani inceneritori di obsolescenza, inutilità, antieconomicità sono Mirko Tutino, assessore provinciale reggiano all'ambiente, Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia, Mirko Iotti, sindaco di Correggio, Oreste Zurlini, sindaco di San Martino in Rio.
Tutti, ovviamente, con la tessera del Pd in tasca.
Tutti, ovviamente, convinti delle loro affermazioni, visto che a Reggio l'inceneritore ancora in funzione sta per spegnersi per vecchiaia e non si ha alcuna intenzione di sostituirlo.
E i rifiuti? Dove li metteranno?
A Parma non potranno andare (forse...) quindi giocoforza che il piano provinciale di gestione dei rifiuti made in Enza consideri una programmazione tale per cui si vada verso la minimizzazione del rifiuto residuo, se non verso una prospettiva a rifiuti zero.
Ma non era una svolta troppo avanti nel tempo? Non era un sogno irrealizzabile, per ora, quello di rifiuti zero? Dov'è andato a finire il partito Pd “responsabile”, che “fa scelte”, “che non si nasconde”, che non si comporta “in modo ignobile come il comune di Parma”?
I cugini reggiani hanno fatto il salto di qualità, ma più che altro hanno fatto due conti e si sono accorti che effettivamente investire 200 milioni di euro per una macchina che dovrà bruciare rifiuti per vent'anni, 24 ore al giorno, sempre con le stesse quantità di materia da infornare, non ha il crisma della modernità. E nemmeno della prospettiva economica, se lo sguardo si volge ai cittadini e non ai guadagni delle multiutilities.
Così Reggio, socio Iren, che esprime il direttore generale Viero, si scopre servo infedele e non ha timore di sbattere in faccia al gestore la modalità di gestione corretta dei rifiuti, che è quella senza ausilio di inceneritori. Non ha timore Reggio a dire che gli stipendi Iren dei dirigenti sono over size e vergognosi per la situazione economica in cui versa il Paese.
Così le truppe del Pd ne escono disorientate. Quale tessera preferire, o meglio quale provincia scegliere come base di pensiero. I comandanten di Bonvi spingono per la cieca obbedienza, ma gli ordini sono spesso assurdi, contraddittori, contrastanti con il buon senso e il benessere minimo che le truppe d'assalto credono di poter pretendere.
Quando i soldati si ribelleranno ai loro comandanti, le guerre saranno solo un brutto ricordo.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 1 maggio 2011
-371 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+335 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
+13 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
Aderisci anche tu: boicotta Iren, digli che non finanzierai un euro dell'inceneritore di Parma
Il Pd chiama, i pi-diossini rispondano: cieca, assoluta, inossidabile obbedienza.
Sì, ma per dire cosa?
Per esempio il popolo del Pd è a favore o è contro gli inceneritori?
Mistero, che come un'alta alchimia trasmuta il sì in no col semplice varco di un torrente.
Perché se Parma di fede pidina esce con un documento che plaude a scena aperta al futuro inceneritore, oltr'Enza lo scenario si capovolge e, oplà, gli inceneritori diventano “COSTOSI, INUTILI e SUPERATI”.
Anticipando le accuse verso il Gcr, reo per alcuni di attaccare più la sinistra che la destra, scopriamo subito le nostre carte e riveliamo all'opinione pubblica il latore di queste enormità, che contrastano evidentemente con quanto detto dal nostro assessore all'inceneritore Giancarlo Castellani, sostenuto dal suo presidente Bernazzoli, che ancora oggi sostiene l'esatto contrario.
Ci scusiamo così fin da ora di mettere alla berlina i firmatari di tali azzardate considerazioni.
Ad accusare i sani inceneritori di obsolescenza, inutilità, antieconomicità sono Mirko Tutino, assessore provinciale reggiano all'ambiente, Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia, Mirko Iotti, sindaco di Correggio, Oreste Zurlini, sindaco di San Martino in Rio.
Tutti, ovviamente, con la tessera del Pd in tasca.
Tutti, ovviamente, convinti delle loro affermazioni, visto che a Reggio l'inceneritore ancora in funzione sta per spegnersi per vecchiaia e non si ha alcuna intenzione di sostituirlo.
E i rifiuti? Dove li metteranno?
A Parma non potranno andare (forse...) quindi giocoforza che il piano provinciale di gestione dei rifiuti made in Enza consideri una programmazione tale per cui si vada verso la minimizzazione del rifiuto residuo, se non verso una prospettiva a rifiuti zero.
Ma non era una svolta troppo avanti nel tempo? Non era un sogno irrealizzabile, per ora, quello di rifiuti zero? Dov'è andato a finire il partito Pd “responsabile”, che “fa scelte”, “che non si nasconde”, che non si comporta “in modo ignobile come il comune di Parma”?
I cugini reggiani hanno fatto il salto di qualità, ma più che altro hanno fatto due conti e si sono accorti che effettivamente investire 200 milioni di euro per una macchina che dovrà bruciare rifiuti per vent'anni, 24 ore al giorno, sempre con le stesse quantità di materia da infornare, non ha il crisma della modernità. E nemmeno della prospettiva economica, se lo sguardo si volge ai cittadini e non ai guadagni delle multiutilities.
Così Reggio, socio Iren, che esprime il direttore generale Viero, si scopre servo infedele e non ha timore di sbattere in faccia al gestore la modalità di gestione corretta dei rifiuti, che è quella senza ausilio di inceneritori. Non ha timore Reggio a dire che gli stipendi Iren dei dirigenti sono over size e vergognosi per la situazione economica in cui versa il Paese.
Così le truppe del Pd ne escono disorientate. Quale tessera preferire, o meglio quale provincia scegliere come base di pensiero. I comandanten di Bonvi spingono per la cieca obbedienza, ma gli ordini sono spesso assurdi, contraddittori, contrastanti con il buon senso e il benessere minimo che le truppe d'assalto credono di poter pretendere.
Quando i soldati si ribelleranno ai loro comandanti, le guerre saranno solo un brutto ricordo.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 1 maggio 2011
-371 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+335 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
+13 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
Aderisci anche tu: boicotta Iren, digli che non finanzierai un euro dell'inceneritore di Parma
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