Un'industria insalubre di classe I, la più pericolosa, che per legge non si può costruire in zone caratterizzate per qualità e tipicità dei prodotti.
Cosa ci fa nel cuore della food valley, a fianco del più importante pastificio del mondo?
Se lo chiedono i Tg nazionali e i focus di approfondimento.
Ieri è stata la volta di Rai 3, con il servizio di Tindara Caccetta, la giornalista con la quale Gcr ha trascorso un pomeriggio per poter illustrare la grave situazione di Parma.
"Eccolo qui l'inceneritore della discordia in mezzo ai campi, alle fabbriche di prodotti alimentari, ai caseifici della Pianura Padana. Brucerà 130.000 tonnellate di rifiuti all'anno e i cittadini di Parma non lo vogliono” racconta l'inviata della Rai, che continua “Lo hanno detto chiaramente eleggendo il nuovo sindaco Pizzarotti, che ha basato la campagna elettorale sul no all'inceneritore. Iren ha investito finora milioni di euro e non è disposta a mollare tanto facilmente, ma la città si mobilita e cerca soluzioni alternative”.
Gcr sostiene l'ipotesi riconversione, in base all'offerta della Van Gansewinkel, quinto players europeo nel campo dei rifiuti. I pezzi già stati installati si possono collocare su altri mercati, consentendo a Iren di rientrare dall'investimento e di imboccare la strada virtuosa della gestione dei materiali post-utilizzo rispettosa di ambiente e salute.
Per trattare bene i rifiuti si parte dalla raccolta differenziata.
Purtroppo oggi a Parma mescoliamo ancora materiali come plastica, organico, vetro, metalli, tutti insieme senza alcun grano salis.
Queste sono risorse, proviamo a guardarle in faccia, riconoscendole per quelle che sono.
Nel quartiere Cittadella hanno avviato la raccolta rifiuti porta a porta abolendo i cassonetti stradali e sono arrivati in pochi giorni al 70% di differenziata.
Carla Carpi è una residente della zona, intervistata da Rai 3, e si è subito adeguata.
Alla fine si riesce a differenziare tutto. Con l'acqua in brocca e i prodotti alla spina si ha una riduzione dei rifiuti a monte. I cittadini di Parma ci credono. Meno rifiuti e raccolta differenziata spinta sono la strada da percorrere. A Reggio Emilia hanno spento l'inceneritore pochi giorni fa. Un risultato importante anche per la Federazione regionale dell'ordine dei medici, che nel settembre 2007 chiese la moratoria contro la costruzione di inceneritori. Richiesta rinnovata nel dicembre 2011 dopo la pubblicazione dei preoccupanti risultati dello studio epidemiologico Moniter.
Ora gli ingredienti ci sono tutti per avviare la rivoluzione di Parma. Anche nel campo dei rifiuti.
http://tinyurl.com/tg3-inceneritore
http://tinyurl.com/tg3-inceneritore-total
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 8 giugno 2012
Sono passati
739 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
33 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
18 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno
Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI