martedì 31 dicembre 2013

L'anno che fumerà

Che il 14 almeno non peggiori il 13

Un augurio pulito alla città che si appresta ad affrontare il nuovo anno.
Non è stato un 2013 da ricordare.
Ad agosto l'inceneritore ha cominciato a bruciare rifiuti, 125 giorni fa.
A dicembre è esploso l'inquinamento, non solo in città.
Per 26 giorni Parma è rimasta incarcerata nella galera dello smog, costretta a respirare pece, prima nella classifica regionale delle città più inquinate.


A gennaio l'inceneritore dovrebbe entrare nella sua fase di esercizio, dopo 6 mesi di provvisorietà.
Sei mesi difficili, con il camino che funziona al 30%, con una linea sempre fuori esercizio, con l'evidente scarsità di rifiuti da bruciare.
A dicembre abbiamo anche assistito al blocco di due carichi di rifiuti registrati come radioattivi.
Ci sono voluti venti giorni perché l'episodio emergesse agli onori della cronaca.
Il Comune non è stato avvertito, sul sito Arpa Monitorem a tutt'oggi nessuna registrazione di eventi fuori dalla normalità.
La trasparenza e la prontezza certo non abitano a Ugozzolo, dove il camino emette il suo pennacchio irrorando la campagna circostante di polveri sottili classificate cancerogene dallo Iarc di Lione.
Un biglietto da visita pestilenziale per la food valley dei sapori e della qualità.
Non sappiamo che 2014 ci attende.
L'ambiente è l'ultimo dei pensieri, complice la crisi in atto.
Ma l'ambiente potrebbe essere anche un efficace grimaldello per superare l'impasse.
Il bacino padano è un enorme calderone ribollente di smog e di aria impura, una delle aree più inquinate al mondo, la sua nuvola nera visibile perfino dal satellite.
Il castello dell'inquinamento va smontato pezzo per pezzo.
Ridurre il traffico privato, cambiare le caldaie inquinanti, spegnere gli impianti inutili come gli inceneritori, quando la raccolta differenziata risulta più efficace e vantaggiosa.
La crisi ambientale va presa di petto.
Condivisa con tutti gli enti locali, con il governo romano, con le forze produttive che a Parma subiranno un danno da un eventuale peggioramento delle condizioni di salute del territorio, e su questo tema davvero esse sono risultate assenti del tutto, praticamente autolesioniste.
Non vogliamo nemmeno pensare a quando l'inceneritore brucerà a pieno regime.
Nel caso ricordiamo che ogni ora emetterà in atmosfera 144 mila metri cubi di aria sporca, non balsamo per la gola di allodiana memoria.
Il pennacchio che oggi si osserva oltre la Tav diventerà ben più corposo e presente.
Non vogliamo pensare a quello che succederà.
Ma sarebbe il caso di prevenire.
Con una raccolta differenziata all'80% il camino smette di avere una sua funzione.
Lo dovrebbero capire anche i cittadini che abbandonano rifiuti in strada, tutto cibo per l'inceneritore.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 31 dicembre 2013

L'inceneritore di Parma è stato acceso
125

giorni fa

lunedì 30 dicembre 2013

Pm10, la tregua merita azione

Mettere al bando le caldaie a gasolio

Dopo 26 giorni di smog fuori-legge ad oltranza San Meteo ci ha fatto il regalo di Natale.
Sotto l'albero la tregua, dopo quasi un mese di aria irrespirabile.
Da 6 giorni Parma (e l'Emilia Romagna) hanno un'aria degna di questo nome.
Ma già il 29, ieri, i livelli di polveri sottili hanno sfiorato il limite, fermandosi, alla solita centralina di via Montebello, a 46 microgrammi per metro cubo di aria, solo quattro lineette sotto il limite.
Il vento di Natale e le piogge dei giorni scorsi hanno dato una grossa mano alla Pianura Padana, come se improvvisamente si fosse aperta la finestra e sollevato il tetto, dando libero sfogo a vortici e scrosci, che hanno provveduto a lavare l'aria nera.

"Sopra" si respira, sotto...

Lo smog se n'è andato, attraverso il suolo spinto dall'acqua scendente e disperso altrove con i venti.
Ma basta un giorno di stasi per far rialzare la testa all'inquinamento.
Abbiamo osservato in questi giorni code kilometriche di automobili che sciamavano avanti e indietro dai centri commerciali, dal centro storico monumentale, assiepate sulle circonvallazioni.
Il traffico rimane un dei maggiori colpevoli della situazione ambientale disastrosa.
Ma non solo quello.
Ci sono anche le centrali termiche.
A questo proposito anche gli enti locali potrebbero fare di più.
Ad esempio verificando quante sono ancora le caldaie a gasolio presenti negli edifici scolastici o nelle sedi istituzionali.
Abbiamo a disposizione una mappatura aggiornata?
Da tempo ormai il gasolio è indicato come uno dei peggiori carburanti in quanto a emissioni cancerogene e polveri.
Ci sono ancora caldaie a gasolio che scaldano scuole e uffici?
Noi speriamo davvero di no.
Ma se così non fosse crediamo anche questa una manovra di urgente attualità.
Procedere senza indugio ad ammodernare le centrali termiche pubbliche.
Dismettere in fretta a furia le eventuali caldaie a gasolio e introdurne altre a gas metano o, ancora meglio, sostituendole con scambiatori collegati al tele riscaldamento, decentrando così le emissioni e rendendo agevole ma manutenzione.
Va da sé che una modernizzazione delle centrali termiche gioca anche a favore del risparmio di bollette e conti di manutenzione.
Quanto stiamo spendendo come collettività in questi settori?
Perché alla fine sono sempre le nostre tasche a coprire questi costi attraverso la tassazione più o meno centralizzata.
Pagando noi stessi, possiamo certo pretendere efficienza, risparmio, ecologia.
Sperando così di dare una mano a tenere basso il livello di Pm10.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 30 dicembre 2013

L'inceneritore di Parma è stato acceso
124

giorni fa

martedì 24 dicembre 2013

Parma, infinitamente Pm10

Sotto l'albero solo smog, 26 giorni di sforamenti consecutivi

Ieri, con le polveri sottili a 63 microgrammi, Parma ha tagliato il traguardo dei 26 giorni consecutivi di aria fuori legge.
Dal 28 novembre la città è circondata da una nube formata da una miscela cancerogena, come ha deciso l'Oms lo scorso ottobre.


E' il Natale del carbone, tutti appassionatamente uniti nell'aria infetta, tutti dentro le auto a scorrazzare per la città, in perenne coda, tutti con i camini a mille, nonostante la temperatura mite che aiuta a non far schizzare ancora di più i livelli di inquinamento.
Su 35 superamenti consentiti dalla legislazione, Parma è arrivata con ieri a 80, il 128% in più di quanto consenta la normativa, che ricordiamolo è ancora blanda e non ha recepito l'indicazione dell'Oms di portare a 25 giorni il numero massimo di eccezioni (e a 20 microgrammi il limite da non superare).
Il problema ovviamente non è solo di Parma ma di tutta la regione Emilia Romagna, che ancora tace e non accenna a prendere provvedimenti drastici e immediati per salvaguardare la salute dei cittadini.
Il problema ovviamente va oltre anche l'ambito regionale e coinvolge tutto il bacino padano, un vero e proprio catino dei veleni, un'area considerata fra le più inquinate al mondo, un concentrato di polveri che uccidono, silenziosamente, le persone più deboli e a rischio come anziani e bambini.
Pronto Soccorso con incrementi di accessi, medici di base con paziente perennemente affetti da problemi respiratori, la gravità della situazione è conclamata, ma nulla si muove.
Ci aspettiamo misure straordinarie allineate con la straordinarietà della situazione.
Ma tutto sommato vince la paura di andare contro gli interessi delle grandi lobbies che vivono del grande circo del mezzo privato, che assiepa i centri storici, pullula i centri commerciali, visita le pompe di benzina, festeggia con allegria il proprio suicidio globale.
Smettiamola di far finta di niente.
Guardiamo con coraggio la realtà e agiamo.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 24 dicembre 2013

L'inceneritore di Parma è stato acceso
118

giorni fa

lunedì 23 dicembre 2013

Pm10, dicembre nero

A Parma da un mese l'inquinamento è alle stelle
Misure eccezionali subito

Dal 28 novembre scorso l'aria di Parma è irrespirabile.
Per tutto il mese di dicembre le polveri sottili hanno superato i limiti di legge.
Una media di 70 microgrammi per metro cubo di aria contro il massimo di 50 µg/m3 consentiti dalla normativa.


La nube nera ci accompagna da 25 giorni, un evento mai accaduto prima in città.
E' l'anno dell'inceneritore di Ugozzolo, che dal 28 agosto emette le sue polveri. L'impianto sta funzionando a mezzo servizio, ma il suo apporto all'inquinamento complessivo è già evidente.
Basta indugi.
Non ci sono più scuse.
Bisogna prendere decisioni eccezionali vista l'eccezionalità della situazione.
Chiudere la città a livello delle tangenziali, ridurre la velocità massima in tangenziale e in città, ridurre la velocità anche in autostrada, introdurre le targhe alterne, spegnere i camini inutili come l'inceneritore di Ugozzolo, proporre bus a biglietto unico giornaliero con frequenze assidue dai parcheggi scambiatori.
Sono decisioni che devono coinvolgere non solo Parma.
Tutta la regione è sotto assedio dallo smog.
Tutte le province sono da settimane nella morsa dell'inquinamento.
I Pronto Soccorso registrano picchi di accessi, i medici di base hanno la fila di pazienti che lamentano problemi respiratori.
La regione non può stare a guardare.
Si prendano decisioni di bacino, si fermi il traffico regionale, si spengano tutti i camini inquinanti che ci stanno avvelenando, si dichiari lo stato di calamità ambientale e si richieda al governo un intervento a livello di bacino padano, prima che sia troppo tardi.
Stiamo pagando un conto assurdo in termini di malattie e morti.
L'Oms ha dichiarato le polveri sottili cancerogeni certi.
Non possiamo più fingere di non conoscere quali conseguenze porti respirare questa melma.
Il nero fumo dei nostri davanzali riporta lo stesso colore che potrebbero assumere i nostri polmoni.
E' emergenza sanitaria oltre che ambientale.
Che si intervenga oggi.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 23 dicembre 2013

L'inceneritore di Parma è stato acceso
117

giorni fa

domenica 22 dicembre 2013

Profumo di Smog

A Parma solo rifiuti di Parma, altrimenti è una presa in giro

Riceviamo con forte perplessità e disappunto le dichiarazioni del presidente IREN Francesco Profumo inerenti gli sviluppi in città della raccolta differenziata.
Dichiarazioni che suonano come presa in giro delle associazioni, come la nostra, che si occupano da anni della questione rifiuti e di una loro gestione rispettosa della salute dell’uomo e dell’ambiente.
Parma a breve potrebbe raggiungere l’80% di raccolta differenziata, lo stesso nostro obiettivo di quando, pochi anni fa, venivamo indicati come visionari.


Nonostante questo traguardo si afferma che l’inceneritore farà comunque la sua parte nel bellissimo ciclo dei rifiuti.
Parma sarà una delle prime città italiane veramente virtuose.
Con quale premio per cittadini così collaborativi?
Questo: un grande inceneritore a pochi metri dall’autostrada e dalle principali attività agro industriali della nostra provincia.
Un inceneritore che la nostra amministrazione ha promesso di affamare, dichiarazioni condivise dalla stragrande maggioranza di chi in questi anni ha avversato il progetto del PAI di Ugozzolo. Leggendo le dichiarazioni di Profumo invece tutti sembrano pronti ad aprire le porte di Ugozzolo a rifiuti provenienti da fuori provincia.
Dove sono finite le promesse fatte dall'amministrazione provinciale, presidente Bernazzoli e assessore Castellani, da quella comunale precedente, che avevano scritto entrambe nero su bianco nelle prescrizioni all’autorizzazione dell’impianto, che mai si sarebbero accettati rifiuti da fuori provincia?
In questo Bel Paese un giorno si afferma una cosa e il giorno dopo il contrario.
Dobbiamo desumere che dopo che i parmigiani si saranno rimboccati le maniche per fare una raccolta differenziata di qualità, dopo che l’amministrazione avrà raggiunto l’obiettivo di portare la raccolta all’80%, ci dovremo tenere un inceneritore alla massima potenza che invece volevamo affamare?
GCR pretende che questo non avvenga, che siano rispettate le prescrizioni, che si divida la gestione della raccolta differenziata dallo smaltimento.
Si smetta di prendere in giro la buona fede della gente.
Che potrebbe anche decidere di smettere di essere virtuosa, se il loro gesto non servisse a ridurre l'inquinamento del camino di Ugozzolo.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 22 dicembre 2013

L'inceneritore di Parma è stato acceso
116

giorni fa

venerdì 20 dicembre 2013

Smog Parma, altro giorno nero

Il record tocca i 22 giorni di veleni

Ieri la nube tossica è tornata intensa in città, 84 microgrammi contro i 50, soglia massima consentita, 76 sforamenti dall'inizio dell'anno contro i 35 consentiti.
L'inquinamento, in attesa di pioggia o neve, si mantiene su livelli altissimi e pericolosi.
Ieri tutta la regione è andata oltre i limiti.
Dopo 22 giorni di smog ieri il carico di inquinamenti ha raggiunto il suo massimo livello: 84 microgrammi di media regionale fra tutte le province.
Denunciamo ancora una volta una situazione drammatica.
Ma ventidue giorni consecutivi di smog fuori legge hanno lasciato il segno?
Sinceramente crediamo di no.


Di fronte alla miriade di problemi che azzoppano lo Stivale, l'inquinamento è l'ultima delle preoccupazioni. Davanti ad uno sfratto la purezza dell'aria viene dopo, in coda, dopo aver dato un tetto a una famiglia che soffre.
Eppure l'ambiente e il clima sono elementi indispensabili anche per lo sviluppo e la ricchezza di un territorio. E senza questi ingredienti anche l'economia è destinata al disastro.
Specie quando un luogo è universalmente noto come “food valley”.
Colpisce l'enorme ritardo dell'imprenditoria locale nell'affrontare un tema così indissolubilmente legato al successo delle loro imprese.
Le categorie si presentano puntuali solo quando è ormai tardi, a contrastare decisioni di limitazione del traffico obbligate e imposte da un minimo di buon senso, oltre che dalle leggi.
Se ci si ritrova solo quando il semaforo è diventato rosso qualcosa è mancato lungo la strada.
Senza territorio (sano) non c'è marchio o prodotto di eccellenza che tenga.
Se i mulini sono neri la farina è sporca.
Eppure siamo ancora alla fase del bianchetto, del nascondere errori anche marchiani, e non son ciliegie.
La nostra insistenza va nella direzione di affrontare il problema, invece che dimenticarselo in tempi di grassa e farci tornare il mal di testa (non solo in senso figurato) in tempi di magra.
E' evidente che torneremo e cadremo sugli stessi temi a cadenza regolare.
In stasi di vento, inversione termica, alta pressione, Parma e il bacino padano respirano ciò che hanno liberato in aria, anche per intere settimane. Se è Pm10 d'inverno (gli impianti termici incrementano il loro negativo contributo) sarà ozono nei mesi estivi, con cerchi di influenza che si allargano a dismisura coinvolgendo, specie d'estate, anche le colline e le media altitudini.
Ma cosa intendiamo per azione?
L'inquinamento uccide più degli incidenti stradali.
Ha un costo sociale enorme.
Prevenire è anche economicamente conveniente.
Oggi chiediamo un segnale di area vasta, un'azione condivisa da tutta la Pianura Padana, un blocco dello smog antropomorfo sincronizzato, finalizzato a registrarne gli effetti.
Vorremmo assistere ad una grande scena madre, un territorio che si ferma davanti all'evidente emergenza sanitaria in atto, spaventato dalle azioni delle proprie mani.
Ma questa è solo una manifestazione di richiamo, di sollecitazione e presa di coscienza, a favore di tutti i cittadini coinvolti, in qualunque posizione sociale si trovino.
Il nocciolo è l'azione che segue.
Se è vero che le polveri sono cancerogene chi le immette in atmosfera ne diviene diretto responsabile.
Facile continuare a fingere, tanto tutto si mischia e nessuno riesce a indicare il colpevole.
Se ci sono enti deputati ai controlli vanno fatti emergere tutti gli eccessi e i punti di emissione da monitorare e da ridurre.
Non deve più essere accettato un silenzioso inquinare senza che nessuno ne senta la responsabilità e affronti un cambiamento.
Se il sistema attuale dei controlli e dei limiti emissivi ha fallito il dovere di una comunità responsabile è quello di modificare queste leggi per raggiungere lo scopo per cui sono nate, proteggere le persone e l'ambiente.
Non per umanità o illuminismo ma per pura visione economica.
Il mio mulino vince quando rimane bianco senza bianchetto.
A forza di cancellare sappiamo la fine che fa anche il più robusto d

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 20 dicembre 2013

L'inceneritore di Parma è stato acceso
114

giorni fa

giovedì 19 dicembre 2013

Pm10, Parma fuori legge da 21 giorni

La nube tossica avvelena la Pianura Padana da 3 settimane

Per il ventunesimo giorno l'inquinamento ha superato il limite imposto dalla legge (50 microgrammi di polveri sottili per metro cubo di aria) arrivando a traguardare un nuovo record di inquinamento.
Non respiriamo da 3 settimane.
Il meteo finalmente sta volgendo al cambiamento, il salvatore sarà lui, il clima, che verrà incontro all'incapacità dell'uomo di risolvere problemi da lui stesso prodotti.
Intanto l'aria rimane tossica.
Polveri sottili cancerogene, come classificate dallo Iarc di Lione, organismo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.


L'Italia, tra le tante procedure di infrazione, ha ovviamente anche quella sull'aria.
Il nostro Paese incapace di garantire un ambiente salubre ai suoi cittadini.
E paga questa mancata attenzione anche con costi sanitari enormi, perché lo Stato deve poi “riparare” il danno attraverso la cura delle persone che subiscono le conseguenze del respirare veleno, contraendo malattie più o meno gravi.
I morti per l'ambiente superano i morti per incidenti stradali.
Il Commissario responsabile per l’Ambiente della Ue, Janez Potočnik, sostiene che l’inquinamento atmosferico continua a essere un “killer invisibile” che impedisce a molte persone di vivere appieno una vita attiva.
L'aria avvelenata è lo specchio di un Paese avvelenato fino dentro i suoi gangli più reconditi.
La Penisola è costellata di aree di grandi emergenze ambientali, ormai classificate e catalogate come tali ma bel lontane da una prospettiva di bonifica.
L'emblema negativo di Taranto è davanti agli occhi del mondo.
Il ricatto posti lavoro scambiati con la salute ha portato una intera città al disastro, a drammi inenarrabili e, nonostante tutto, ancora sembra non bastare per dare segnali inequivocabili di ferma presa di distanza da queste pratiche industriali così dannose e pericolose per la vita.
Oggi andrebbe fermato l'intero bacino padano, dichiarare una giornata di stop totale per auto, fabbriche, arterie stradali, industrie inquinanti.
L'uomo incapace di osservare allo specchio i danni che da solo si procura dovrebbe per lo meno essere costretto a confrontarsi con sé stesso, almeno per giungere a separare l'idea che progresso e modernità siano obbligatoriamente portatrici di veleni e inquinamento.
Stiamo firmando noi stessi la nostra condanna a morte, con il vezzo macabro di volerci occupare anche di tirare il grilletto.

Smog 2013 : http://goo.gl/wU6LDT

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 19 dicembre 2013

L'inceneritore di Parma è stato acceso
113

giorni fa

mercoledì 18 dicembre 2013

Venti sporchi venti

Da 20 giorni lo smog assedia Parma

Il 28 novembre scorso iniziò la via crucis parmigiana dello smog.
Non è ancora finita.
Con 61 microgrammi per metro cubo, anche ieri, ventesimo giorno consecutivo, l'aria della città era irrespirabile, colma di quelle polveri sottili che lo Iarc ha classificato cancerogeno certo per l'uomo.
Parma, come tutta la pianura padana, giace in questo catino immenso e scuro, fatto di nebbia corposa e nera, un'aria che ogni giorno noi ripuliamo con i nostri polmoni.
Il nero fumo che ingoiamo è lo stesso strato nero dei nostri davanzali, un nero pece, un buco nero per la salute.


Ieri summit in comune con tutti gli stakeholders locali e regionali.
Il dato di fatto è l'emergenza ambientale in atto,
Da parte del Comune la messa in campo di progetti che a lungo termine produrranno sicuramente incidenze positive sul clima.
Ma ora l'allarme è oggi.
Per questo abbiamo chiesto che si valutino tutte le possibilità, e fra queste lo stop temporaneo dell'inceneritore di Ugozzolo.
Uno stop complessivo che coinvolga poi tutto il bacino padano, per spegnere il traffico veicolare, l'apporto dell'industria, delle autostrade.
Una sorta di giorno della salute, nel quale tutto si fermi per verificare concretamente l'effetto di una riflessione condivisa e corale.
Lo abbiamo fatto durante la crisi petrolifera degli anni '70.
Lo possiamo fare ora se a tutti coloro che inquinano, piccoli o grandi che siano, consegniamo la propria fetta di responsabilità, chiedendo di risponderne verso la collettività.
L'inceneritore che oggi viaggia quasi vuoto, una linea sempre spenta, l'altra a un terzo della potenzialità, ci preoccupa per gli effetti che avrà quando inizierà sul serio a bruciare.
Già ora abbiamo visto dall'estate scorsa (il camino si è acceso a singhiozzo da fine agosto), il peggioramento della situazione delle Pm10, giungendo oggi al record assoluto di 29 giorni di smog, venti giorni di strangolamento per tutti i cittadini di Parma.
Oggi chiediamo maggiore rispetto per la salute, un diritto costituzionale oggi calpestato da altri interessi.
Rispetto per le persone che stanno male, che si vedono obbligate a recarsi al pronto soccorso o dal medico di base accusando gravi problemi respiratori e cardiocircolatori.
Non possiamo accontentarci di attendere la pioggia o la chiusura delle scuole per veder calare l'inquinamento.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 18 dicembre 2013

L'inceneritore di Parma è stato acceso
112

giorni fa

martedì 17 dicembre 2013

La paura fa 19

Da quasi venti giorni a Parma la salute è off-limit

Respiriamo pece da 19 giorni. Ieri ennesimo record di polveri sottili con 61 microgrammi per metro cubo di aria.
La media degli ultimi 19 giorni è di 70 μg, il 40% superiore al limite di legge, con picchi di 95 microgrammi (il 90% in più del lecito) lo scorso 10 dicembre.
Ieri solo Bologna, in Emilia Romagna, risultava con un'aria appena accettabile, tutti gli altri capoluoghi di provincia erano fuori legge.
E' una regione intera in sofferenza.
Forlì, Cesena, Rimini, Modena da 13 giorni superano i livelli di inquinamento ammessi, oltre ai nostri 19 giorni da record.

(Il fiato dell'inceneritore di Parma)

19 giorni sono un tempo infinito, impossibile trattenere il fiato così a lungo.
Oggi alle 12 summit in Comune con l'assessore Folli per affrontare insieme il problema.
Saranno presenti Ausl, Arpa, associazioni ambientaliste, sindacati di categoria dei commercianti, nel tentativo di dare una svolta che vada nella direzione giusta.
Targhe alterne in tutta la regione?
Summit del bacino padano?
Stato di calamità innaturale per la Pianura Padana?
In ogni caso, da qualunque verso la si guarda, la situazione è drammaticamente pericolosa.
Le polveri fini sono cancerogeni certi e ci sono fasce della popolazione particolarmente indifese come piccoli e anziani di cui tutti noi ci dobbiamo far carico e riconoscere responsabilità vicendevole.
Siamo di fronte ad un bivio irrimandabile che ci chiede di fare una scelta netta.
Salute o Malattia?
Se siamo tutti convinti che la prima non abbia prezzo e rappresenti un diritto fondamentale, scritto nella nostra Costituzione, che tutti siamo obbligati a rispettare e garantire, vengono meno tutti i contrasti e le visioni opposte.
Andiamo tutti insieme a riconquistarci un'aria degna di questo nome.


Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 17 dicembre 2013

L'inceneritore di Parma è stato acceso
111

giorni fa

lunedì 16 dicembre 2013

Pm10, diciotto giorni di inferno

Polveri sottili, record dei record a Parma
La straordinaria punta di iceberg del Ducato. Ieri 93 microgrammi.

Il regalo di Natale per la città di Verdi è un amaro acuto negativo: diciotto giorni di aria infetta.
Anche la fine settimana ha confermato il trend ambientale negativo, surclassando ogni record di durata del mal d'aria. Ieri, giornata di fermo parziale del traffico, picco a 93 microgrammi.
Da 18 giorni respiriamo una miscela cancerogena, come è stata classificata dallo Iarc, l'istituto tumori di Lione branca dell'Oms.



Le poveri sottili come veleni silenziosi che minano la salute dei cittadini.
I Pronto Soccorso che registrano incrementi significativi di accessi con sintomi legati all'apparto respiratorio e cardio circolatorio e la stessa situazione viene registrata dagli ambulatori dei medici di base.
E' una guerra tra inquinamento e salute e dobbiamo scegliere una volta per tutte da che parte stare.
Domani summit straordinario dall'assessore all'ambiente del Comune di Parma Gabriele Folli per enti e associazioni. Saranno presenti anche i sindacati dei commercianti, gli enti sanitari e di controllo, i rappresentanti dei cittadini che si occupano di ambiente.
La situazione è davvero tragica.
Perché le soluzioni non sono a portata di mano.
E' urgente un cambiamento profondo del nostro vivere.
Rimettere al primo posto la salute come carta necessaria di ogni tipo di sviluppo e di crescita.
Senza salute, senza ambiente pulito, il resto è sudore sprecato e inutile.
Serve che Parma si appelli ad un summit del bacino padano per varare misure di sistema, chiedendo al Governo misure straordinarie come in caso di calamità naturale, perché questa, pur non essendo naturale, è calamità pura, semplice e spietata.
Interrompere le fonti di emissione.
Studiare tutti i punti sul territorio dove ci sono imponenti inquinamenti e procedere alla loro bonifica, riduzione, chiusura se necessario.
Inquinare deve diventare un reato come tanti altri.
Da denunciare e reprimere per legge, in modo efficace e immediato.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 16 dicembre 2013

L'inceneritore di Parma è stato acceso
110

giorni fa

sabato 14 dicembre 2013

Sindaco, la tua voce forte e chiara

Lo scorso ottobre lo Iarc, l'istituto tumori di Lione, ha inserito le polveri sottili tra le sostanze cancerogene certe.
A noi volevano far credere che l'inceneritore, che ogni anno emetterà 3,2 tonnellate di Pm10, fosse a impatto zero!


Eppure ancora oggi, quando si chiude il centro alle auto, leggiamo solo il coro delle proteste, mentre la voce degli ambientalisti, di chi vuole difendere il diritto alla salute dei cittadini, è spesso muta.
Ogni fonte di inquinamento va ridotta e il blocco del traffico, anche se certamente non risolve il problema, dà comunque un segnale importante, richiama l'attenzione su un problema sottovalutato, ed è un primo passo verso la tutela della salute
Ma bisogna fare di più.
Se anche tu sei sensibile a questi temi, se credi che davanti a ogni interesse debba prima venire la salute, fai sentire anche la tua voce, forte e chiara!
Scrivi al sindaco di Parma
sindaco@comune.parma.it
Invitiamolo a prendere provvedimenti forti per tutelare la nostra salute.
Invitiamolo a spegnere, nei casi di emergenza ambientale come quello attuale, le fonti di inquinamento, come ad esempio l'inceneritore di Parma, e a farsi promotore di iniziative a livello di bacino padano per contrastare efficacemente la morsa dello smog.
Ne va del nostro futuro.

E del tuo.

venerdì 13 dicembre 2013

Quindici sfumature di nero

Pm10: Parma e l'Emilia Romagna nella morsa dello smog
Pioggia delle mie brame, quando cadrai sul mio reame?

Il “bel tempo” è una parvenza di sole che squarcia per qualche ora il manto nero dello smog.
Da quindici giorni Parma supera tutti i giorni i limiti di polveri sottili ammessi per legge, 50 microgrammi per metro cubo di aria. Ieri l'asticella si è fermata a quota 71.


Quindici giorni di sforamenti è un record crediamo assoluto di permanenza di condizioni ambientali estreme. Il 2013 vedrà complessivamente diminuire le giornate di sforamento, dopo il record del 2012 con 115 giorni fuori legge.
Ma è anche vero che da 360 ore l'aria della città risulta non adatta alla salute di chi la respira.
Gli ambulatori dei medici di base registrano un crescendo di accessi concentrati su problemi respiratori, mal di gola, tracheiti, affanno respiratorio.
Tutta la regione Emilia Romagna è al collasso ambientale.
A questo punto se i numeri valgono qualcosa sarebbe arrivato il momento di dichiarare lo stato di calamità ambientale e richiedere interventi straordinari.
Il bacino padano dovrebbe farsi carico di un summit urgente dei capoluoghi di provincia per prendere decisioni drastiche che vadano in difesa della salute, primo impegno di ogni primo cittadino responsabile.
Dichiarare una giornata (la domenica?) 24 “smog free” chiudendo al traffico tutte la aree urbane, facendo spegnere tutte le fornaci salvo quelle indispensabili per garantire i servizi essenziali.
Una giornata simbolo in cui non circoli alcun mezzo a motore termico, in cui le fabbriche osservino il digiuno da inquinamento ed emissioni, in cui i cittadini si fermino a riflettere tutti insieme, senza alcun negozio aperto, esercizi pubblici nel numero minimo possibile.
Una giornata di lutto ambientale per far tornare la ragione negli amministratori e negli amministrati.
Perché lo sviluppo ha i suoi adepti che non vogliono sentir ragione.
Qui invece c'è da inventarsi un futuro se lo desideriamo davvero.
Altrimenti il futuro lo passeremo nei reparti degli ospedali.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 13 dicembre 2013

L'inceneritore di Parma è stato acceso
107

giorni fa

giovedì 12 dicembre 2013

Parma, 14 giorni di camera a gas

Anche ieri sforamenti in tutta la regione, a Parma picco di 65 microgrammi

Sotto la cappa la gente muore.
Siamo sigillati in un contesto ambientale dei peggiori al mondo.
Le polveri sottili, cancerogeni certi da ottobre scorso, compongono la venefica miscela che respiriamo da due settimana.
Dal 4 dicembre la media regionale è sopra i limiti di legge, ieri media a 72 µg, lunedì 81, domenica 77, mentre il limite da non superare è 50.
E' una debacle di bacino, tutta l'Emilia Romagna boccheggia, tutta la pianura padana è un enorme calderone di inquinamento dove ci sentiamo come cavie a cui viene somministrato il veleno per studiarne le reazioni.

Ma il momento della cura non arriva mai.
Andrebbe fermata una intera macro regione, quella del Nord, con le sue autostrade, i suoi inceneritori, le sue fabbriche, le sue centrali, i suoi riscaldamenti, ed è evidente come sia irrealizzabile.
E' certo però che una azione efficace non si realizzi a livello locale.
Anche se Parma si spegnesse completamente, di certo l'aria pulita del nostro territorio verrebbe in un attimo “sporcata” dai miasmi dei comuni limitrofi, della aree poco distanzi, perché l'aria ovviamente non la si sceglie né la si limita.
E' emergenza, ma non leggiamo nulla al riguardo.
Sentiamo il levarsi di scudi dei commercianti del centro, che lamentano il favore che si fa ai centri commerciali della periferia, il cui traffico certo non inquina meno.
Ma la salute rimane in secondo piano.
L'ente ordinatore, la Regione Emilia Romagna, tace.
Anzi, esautora l'assessore regionale all'ambiente, quando alza la voce e indica timidamente la direzione da intraprendere per invertire la tendenza verso il disastro.
Anzi, si fa bella del sistema di inceneritori che presto garantirà rifiuti da tutta Italia sulle nostre teste e nei nostri polmoni.
Eppure non si può fingere all'infinito.
Abbiamo un sistema industriale energivoro e altamente inquinante, automobili vecchie e in numero eccessivo, riscaldamenti inefficienti, edifici colabrodo.
In attesa che il progresso, e le disponibilità economiche, abbiamo il sopravvento, è urgente che il tema salga al primo posto in agenda.
Serve che le regioni interessate, Lombardia, Emilia, Veneto, Piemonte, si incontrino e portino all'attenzione del governo l'emergenza ambientale e sanitarie dei loro territori.
Non possiamo ancora attendere, a meno non ci si accontenti di conteggiare i malati d'aria che stiamo coscientemente creando.


Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 12 dicembre 2013

L'inceneritore di Parma è stato acceso
106

giorni fa

mercoledì 11 dicembre 2013

Smog, Parma ha fatto tredici

L'aria è una melma oscura

Le news da Parma sono bad news.
Il livello delle polveri sottili è salito ancora, le Pm10 si sono assestate a 95 microgrammi per metro cubo di aria, doppiando il massimo livello consentito dalla legge (50 microgrammi).
Si tratta del 67° sforamento del 2013 e, come detto, del tredicesimo di fila.
Tutta la regione è fuori norma, picco a Rimini con 106 μg, Parma seconda pari merito con Forlì.
Le previsioni meteo danno tempo stabile, alta pressione, nebbia, e anche le prossime ore non porteranno alcun beneficio, anzi.


L'aria è ferma e si riempie sempre di più di pericolosi inquinanti.
Le polveri sottili sono cancerogene, la sentenza è dello Iarc, dell'ottobre scorso.
Respiriamo quindi un'aria pericolosa per la nostra salute.
Provate a immaginarvi la scena.
Da 13 giorni viviamo in una stanza sigillata senza aver mai aperto la finestra. Ci viviamo in tanti ed ogni giorno accendiamo anche i fornelli per preparaci da mangiare.
Sono ovvie a tutti le conseguenze di questa situazione.
Un soffocamento lento ma costante, il fiato sempre più corto, i polmoni sempre più sporchi.
Domenica traffico fermo in centro storico, ma le tangenziali rigurgiteranno di auto per le spese natalizie, i parcheggi dei centri commerciali soffocheranno per eccesso di richiesta, il grande manto nero si tingerà ancora di più di tinte fosche.
E' la stupidità degli uomini, la cecità dei camini, gli errori di impianti inutili come l'inceneritore, che ora c'è e ci dobbiamo sentir dire che vada usato, sennò chi paga?
Dipendiamo inermi dal meteo, dal vento che non arriva, dalla pioggia che non scende.
Già oggi sappiamo che i prossimi giorni forse saranno peggiori dei precedenti, fino a Natale convivremo con un'aria colma di polveri sottili.
E i Pronto Soccorso accrescono i loro accessi per sintomatologie legate all'apparato respiratorio, al cardio circolatorio me anche a versante più pericolosi e definitivi.
L'Emilia Romagna è una enorme tinozza piena di acqua mai cambiata.
La nuvola della Pianura Padana la si osserva dal satellite, una delle 5 più nere del mondo.
E' lo sviluppo cieco e sordo, uno sviluppo suicida, terminators di sé stessi.
E' un collasso generalizzato che attende risposte generalizzate.
Senza azioni poderose, di area vasta, non ci sono soluzioni, né inversioni di tendenza possibili.
E' urgente che l'Italia intera prenda decisioni drastiche, applichi norme rigorose, si erga a difesa innanzitutto della salute dei suoi cittadini, prima di tutti gli altri interessi.
Siamo veramente in fondo al tunnel, e il foro è cieco.
Un requiem della modernità.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 11 dicembre 2013

L'inceneritore di Parma è stato acceso
105

giorni fa