Per Iren è l'inizio del Calvario
Nella tirata partita fatale che dal 2008 vede Parma al centro della querelle inceneritore, oggi annotiamo un passo importante e forse decisivo per giungere in breve tempo alla chiarezza fin qui mancata sul progetto.

L'ingegner Paolo Rabitti, consulente di tante procure italiane nei casi più scottanti dell'ambiente malato della penisola, si è messo a disposizione per spulciare le carte di Ugozzolo.
Si è messo a disposizione di Parma un tecnico di eccellenza, di indubbie capacità investigative e di analisi, di specchiata trasparenza e indipendenza di pensiero.
Sarà lui ora a prendere in mano le carte stropicciate del Paip di Parma, dal 2008 l'incubo per tutti gli amministratori locali che di volta in volta passano al tritacarne dell'opinione pubblica e spesso ci lasciano pure le poltrone (vedi il Bernazzoli Story).
Sarà una bella sfida, che porta già una data di conclusione, fissata al 31 dicembre.
Entro l'anno quindi Rabitti dovrà rendicontare all'amministrazione, e ai cittadini di Parma, su tutti gli aspetti tecnici e autorizzativi che riguardano il cantiere di Iren, sempre in fermente ansia di concludere il prima possibile i lavori, prima che qualcuno po qualcosa ponga uno stop sciagurato per la azioni della multiutility già oggi in grave difficoltà debitoria.
Con questa mossa l'assessore Gabriele Folli delinea e conferma le intenzioni dell'amministrazione di Federico Pizzarotti di condurre una battaglia di verità e di trasparenza sul cantiere dell'inceneritore, confermando l'indicazione di invertire la rotta per quanto riguarda la modalità di gestione dei rifiuti a Parma.
E' una rivoluzione che porterà Parma ad essere un polo di eccellenza nell'approccio ai materiali post utilizzo, una rivoluzione che speriamo sia seguita anche dai comuni che fanno parte del territorio provinciale, fin qui bravi a differenziare ma troppo supini agli indirizzi provenienti dalle stanze di piazzale della Pace, che rimane l'unico ente che ancora sostiene la bontà dell'inceneritore, anche di fronte alla realtà così cambiata come quella di oggi.
Paolo Rabitti avrà un lavoro ca compiere non piccolo ne semplice.
Siamo certi però che le sue qualità prevarranno su qualunque ostacolo e che alla fine uscirà finalmente tutta la storia del mostro di Ugozzolo, brutta o bella che sia.
Un sentito buon lavoro a Rabitti da parte di tutti i cittadini di Parma.
E da Gcr in modo particolare.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 21 luglio 2012
Sono passati
782 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
76 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
61 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno
Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI






Una sostenibilità indispensabile, se vogliamo consegnare alle future generazioni un pianeta desiderabile e vivente e ricco di risorse, e non moribondo come lo stiamo riducendo ora.
Dobbiamo andare oltre la scorza esterna come invita il Piccolo Principe.
Non è sufficiente il prefisso “bio” per trasformare automaticamente qualcosa in buono e utile per l'ambiente e gli esseri viventi che lo abitano. Sono decenni che cerchiamo di promuovere progetti dannosi con parole buone. L'eternit è solo uno degli esempi. Eternit, eterno... per poi scoprire che eterni sono solo i danni e le sofferenze create.
Troppe sono le lezioni apprese in ritardo da pericoli conosciuti in anticipo.
E' assurdo pensare che la normale manutenzione agricola e forestale, senza intaccare il patrimonio boschivo, sia sufficiente alla richiesta delle biomasse necessarie al funzionamento di tutte queste centrali termiche che stanno affiorando nel parmense ( Monchio, Palanzano, Borgotaro...).
I problemi legati al trattamento, recupero, utilizzo e smaltimento delle ceneri che gli impianti a biomasse inevitabilmente producono, è quasi sempre ignorato dai proponenti di questi impianti.
A questo proposito è da sottolineare la tossicità delle ceneri prodotte.
Le ceneri volanti derivanti dalla combustione di legname, ricche di metalli quali cadmio, cromo, rame, piombo e mercurio, devono essere smaltite in discariche per rifiuti tossici, con gravi conseguenze ambientali e con elevati costi di smaltimento.
Nonostante i sistemi di abbattimento degli inquinanti atmosferici utilizzati dalle centrali a biomasse, la combustione produce comunque inquinamento, ossidi di azoto, ossido di carbonio, polveri sottili e ultrasottili, micro inquinanti, aumentando le emissioni di gas serra che non possono essere trattenuti da nessun filtro.
Gli usi energetici delle biomasse sono meno ecologici di quanto si creda e si voglia far credere. Negli inventari europei delle immissioni di diossine e idrocarburi policiclici aromatici, il primato assoluto (stime al 2005) spetta alla combustione di biomasse. A questo si aggiunga che i progetti di questo tipo di centrali in genere non prevedono alcun monitoraggio delle emissioni di diossine.
Tutto questo è inaccettabile nel 2012, tanto più se inserito a fianco di una scuola.
Mercoledì scorso a Calestano, nella sala Avis stracolma di gente, il noto meteorologo Giuliacci ha usato parole che non ammettono repliche: “E' in atto un cambiamento climatico globale, inquinare meno è oggi un dovere morale”.
Auspichiamo una presa di posizione chiara e decisa da parte dell'amministrazione al fine di mettere in atto tutti gli strumenti possibili per ostacolare questa ulteriore minaccia ambientale e sanitaria.
Possiamo dominare la natura solamente obbedendole. Essa procede senza combustioni. Le tecnologie oggi consentono di ricavare energia termica senza trasformare la materia in inquinamento, particolato ultrafine e gas serra.
L'organico deve ritornare alla terra come compost, fertilizzando i nostri suoli che ormai stanno andando incontro a desertificazione. Questo è il più importante uso delle biomasse: la produzione di compost per l'agricoltura, cioè materiale organico opportunamente fatto maturare e mescolato alla terra per garantire il ripristino degli elementi nutritivi dei campi.
Al sindaco di Neviano Garbasi chiediamo un incontro pubblico in cui amministratori, cittadini e associazioni locali possano dibattere con intelligenza sulla convenienza o meno di questa centrale a biomasse a fianco della scuola.
E' un'opera che interessa tutta la comunità e tutti i cittadini devono avere la possibilità di comprendere se si tratta di un progetto veramente utile per l' economia, l' ambiente e la salute del territorio.
Rete Ambiente Parma è un coordinamento di comitati impegnati sul territorio parmense nella difesa di ambiente e salute, beni comuni sempre più feriti e insidiati da speculazioni economiche che di buono per la collettività hanno ben poco.
Noi siamo dalla parte dell'ambiente.
E voi, amministratori, da che parte state?
Francesco Barbieri
Rete Ambiente Parma
15 luglio 2012
www.reteambienteparma.org - info@reteambienteparma.org
comitato pro valparma - circolo valbaganza - comitato ecologicamente - comitato rubbiano per la vita -
comitato cave all’amianto no grazie - associazione gestione corretta rifiuti e risorse – no cava le predelle –
associazione per l'informazione ambientale a san secondo parmense