Arpa punta
il dito sul camino: inquina
Il Giornale di Brescia
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/l-arpa-sull-inceneritore-diossine-sopra-la-norma-1.1521150
La relazione finale
dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente sul
Termoutilizzatore cittadino è arrivata. Una relazione le cui
conclusioni sono divise sostanzialmente in tre capitoli portanti:
criticità, inottemperanze e ulteriori misure da mettere in campo per
evitare rischi.
Un centinaio di pagine,
datate novembre 2012, che sono state acquisite dalla Procura proprio
sulla scia dell'inchiesta avviata dopo il primo richiamo di Arpa ad
A2A: «L'azienda risulta inottemperante rispetto a quanto indicato
nell'atto autorizzativo» aveva segnalato in prima istanza l'Agenzia,
a pochi giorni dal black out dell'8 agosto. Ora, nella relazione
dettagliata, il merito di quel richiamo.
Primo capitolo: le
criticità. Che riguardano tutte la «violazione» di alcune delle
prescrizioni normative - e procedurali - che «governano» la
gestione dell'impianto. Dalle mancate comunicazioni del superamento
dei limiti delle emissioni alle mancate comunicazioni in casi di
anomalie del funzionamento dell'inceneritore. «L'utilizzo dei codici
Sme (Sistema per il monitoraggio delle emissioni - ndr) non
corrisponde alla normativa e ciò ostacola l'attività di controllo»
evidenzia Alessandra Ferrari, responsabile del procedimento. Che,
pure, prosegue: «Si rileva che la ditta non ha comunicato i superi
semiorari, così come previsto nel D. Lgs 133/05». Lungo l'elenco ai
riferimenti legislativi rispetto ai quali, secondo l'Arpa, «i metodi
utilizzati non sono conformi». Fino ad arrivare al capitolo
radioattività: «La procedura inviata dalla ditta il 23 agosto non
risulta né redatta né verificata da un tecnico abilitato».
Secondo capitolo:
inottemperanze. Alcune delle prescrizioni contenute
nell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) non sarebbero state,
di fatto, messe in atto o rispettate. A partire dal superamento dei
limiti di emissione in atmosfera «in anomalia di funzionamento e
mancata comunicazione degli stessi, come previsto dall'art. 16 del
D.Lgs 133/05».
Nella relazione emerge, ad
esempio, come «la linea 2 evidenzia un valore di diossine che è
superiore di tre ordini di grandezza rispetto all'andamento
registrato nelle altre due linee e rispetto all'andamento storico».
Se cioè il valore riscontrato sulla linea 1 è pari a 0,0005 e
quello sulla linea 3 è pari a 0,0007, il livello di diossine
sprigionato dalla linea 2 «si attesta sullo 0,2111». Tanto l'8
agosto quanto il 9, poi, il monossido di carbonio è risultato sopra
i limiti consentiti dalla legge. In tutte e tre le linee.
Ecco perché l'Arpa
sottolinea «l'inottemperanza» rispetto a quanto stabilito
all'interno dell'Autorizzazione integrata ambientale: perché quei
parametri «non possono essere superati».
Terzo capitolo: le
prescrizioni. Una, in particolare: occorre verificare - dice l'Arpa
dopo i controlli effettuati - che i filtri non vengano bypassati in
nessun caso. «Si chiede - scrive la Ferrari - un approfondimento del
layout dei canali di fumo, in tutte le possibili configurazioni
operative. Al fine di poter escludere la presenza di vie
preferenziali per l'evacuazione dei gas bypassando i filtri».
Nuri Fatolahzadeh
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
25 gennaio 2013