venerdì 15 luglio 2011

Inceneritore di Como, nel blu dipinto di blu

Venerdì scorso i cittadini di Como hanno avuto una bella sorpresa dal loro inceneritore: un pomeriggio a tema per ricordare Modugno.
Così nel cielo che fa da sfondo al famoso ramo, ampi pennacchi di fumo azzurrognolo hanno cominciato a colorare la città Sud, con migliaia di persone che non conoscendone il motivo erano un tantino preoccupati per la loro salute.
Ma tanto, come direbbe il nostro responsabile Arpa, gli inquinanti si disperdono nell'aria.



Il forno Acsm si è improvvisato pittore paesaggista, con uno stile impressionista talmente acuto da impressionare proprio gli spettatori attoniti.
Una nube prima sottile, divenuta via via più densa e scura ma con un'inconfondibile tinta bluette.
Cosa stava cuocendo il fornetto?
Un quantitativo non meglio precisato di farmaci e medicinali scaduti, i materiali che anche il forno di Ugozzolo si appresta, salvo fermi cantiere, a bruciare con dovizia e abbondanza, per l'allegria dei residenti e operanti allo Spip e comuni del nord est di Parma.
A Como in molti sono stati i cittadini che hanno contattato sia Acsm, la locale multiutility, che i vigili del fuoco, per cercare qualche rassicurazione.
Il presidente dell'ex municipalizzata di acqua e gas Umberto D'Alessandro ha poi riferito: “La colorazione insolita è dovuta alla presenza di potassio e iodio in alcuni disinfettanti, ma i cittadini possono stare tranquilli. Abbiamo svolto gli accertamenti del caso e i parametri dei fumi sono risultati nella norma, oltre che sempre sotto controllo. La colorazione della nube è il frutto della combustione dei medicinali, per i quali siamo dotati di tutte le autorizzazioni del caso. Ecco perché non abbiamo neppure ritenuto di dover avvertire l'Arpa”.
L'Acsm è autorizzata a dare un ritocchino al fondo del cielo di Como, quasi la si deve ringraziare.
I vigili del fuoco, subissati di chiamate, hanno raggiunto con una squadra il forno inceneritore.
Il timore era che il fumo fosse la conseguenza di un incendio, ma entrando nella stanza dei bottoni i parametri delle emissioni risultavano regolari.
Così anche Parma si prepari alle celebrazioni modugnine e si metta il cuore in pace.
E' tutto sotto controllo.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 15 luglio 2011

+14 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma

+410 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Il Codice Da Viero

Ogni giorno che passa il romanzo dell'inceneritore di Iren si arricchisce di colpi di scena. Diventa appassionante più di un thriller, rapisce sempre più lettori, sempre più attenti e intenti a leggere le sue pagine così impregnate di mistero e ricche di suspance.
Il piatto è ricco, a volte surreale, mai noioso.



Episodi hard boiled come gare d'appalto europee, da decine di milioni, a cui si presenta una sola azienda, oppure episodi ricchi di fantasia, come un assessore all'ambiente che mette sullo stesso piano barbecue e inceneritori di rifiuti, o ancora iperboli inavvicinabili di un altro assessore che nega perfino le emissioni certificate di alcuni veleni come le diossine. Cose dell'altro mondo.
Come in Blade Runner possiamo a pieno diritto dichiarare: "Ho visto cose che voi umani neanche vi immaginate...".
Ieri in consiglio comunale ne è spuntata un'altra che ci era sfuggita e che ci lascia a bocca aperta.
Il consigliere Stefano Bianchi, che siede anche nel consiglio di ATO, l'ente sovracomunale che affida i servizi relativi a rifiuti e acqua, è anche un dipendente di Iren.
Un piccolo conflitto di interessi che era passato almeno a noi inosservato, difficile con tanta carne al fuoco non perdere qualche capitolo. Sarà in grado, Stefano Bianchi consigliere ATO, di decidere in modo equo ed imparziale quando Ato definisce le tariffe dei rifiuti che la sua azienda Iren applicherà anche per rientrare del mega-investimento del forno di Ugozzolo?
Sarà capace di tale concentrazione per sdoppiarsi nel suo ruolo e far finta che a lui non interessi l'interesse dell'azienda di cui è dipendente?
Come ormai è prassi in Italia, il controllato è anche il controllore, meglio andare sul sicuro.
Ed anche l'equità di questa situazione diventa un enigma.
Ma la soluzione c'è, impossessarsi del codice.
Solo chi detiene Il Codice lo sa, e il codice è il piano economico finanziario su cui solo pochi eletti hanno potuto volgere lo sguardo.
Ai pochi illuminati un accorato appello.
Leggetelo tutto “Il Codice Da Viero”, perché il mistero si svela solo alle ultime pagine.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 15 luglio 2011

+14 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma

+410 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

giovedì 14 luglio 2011

Uno Zero pieno di cose

Mercatini, laboratori, musica e tanto altro

Il 16 luglio la Festa Rifiuti Zero & Kilometri Zero
alla Casa Cantoniera di via Mantova

Sabato 16 luglio, per tutta la giornata e fino a tarda sera, le buone pratiche trovano casa in via Mantova, dove l'Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma organizza insieme alla Casa Cantoniera Autogestita la tradizionale Festa Rifiuti Zero, che quest'anno ha aggiunto anche i Km all'intento di azzerare gli sprechi.



Un'intensa giornata che prenderà avvio il mattino alle 9,30 con il Mercatiniera, il mercatino a km zero che porta a Parma gli agricoltori dei dintorni della città, nello spirito di ridurre al minimo i passaggi e gli sprechi e far circolare l'economia tra la campagna e la città.
Il primo laboratorio, dedicato alle api, sarà condotto alle 10 da Marco Moracca e Marco Marcelli.
Alle 11 il secondo laboratorio “Creiamo il Nostro Villaggio Sostenibile”, attività creativa per bambini di tutte le età preparato e presentato da Katia Lacrima e Enrica Pierobon dell'Associazione 30 febbraio.
Dopo il pranzo, servito con generi alimentari locali e stoviglie biodegradabili, verrà preparato in diretta il dolce, biscotti artigianali, prodotti con un forno solare dall'associazione Daquialà.
Seguirà alle 16 la ripetizione del laboratorio sulla città, mentre proseguirà l'attività del mercatino con diversi espositori come gli ortaggi di Santa Flora, Elena Siffredi con La Giustrela, Afro con il caffè di farro.
Alle 17 la lettura del libro per bambini a cura di Barbara Romito, libreria Libri & Formiche.
Alle 17,30 lo spettacolo di burattini “La Vecchia Fattoria”, a cura dell'associazione Bertesca.
Alle 18 la conferenza stampa per presentare il progetto campionamenti sulle matrici biologiche, proposto da Isde e Gcr, al cui progetto andrà il ricavato della giornata.
Seguiranno a stretto giro l'esibizione dal vivo dei Merca Bela.
Poi la cena con anche servizio di bar della Biosteria.
Alle 20 il concerto di Kabarè Voltaire, folk anticonvenzionale, mentre alle 21 Dj Dhap, Italian beatbox.
Durante la giornata hanno confermato la loro partecipazione la condotta di Parma di Slow Food, presente con un banchetto che presenterà la propria attività.
Verrà offerto anche il “Tortello del Pastore” con ingredienti biologici e locali, a sostegno del progetto dei campionamenti.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 14 luglio 2011

+13 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma

+409 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Cava le Predelle, l'amianto in Procura

Con un circostanziato esposto alla Procura della Corte dei Conti di Bologna, il comitato No Cava le Predelle di Roccamurata, Borgotaro, ha deciso di alzare il tono dello scontro sulle problematiche connesse all'escavazione della cava di ofiolite, non avendo avuto dagli enti locali le risposte a lungo attese.
Tutto ha inizio nel giugno del 2004 quando il comune di Borgotaro e la società Scavi e Strade siglano un accordo convenzione per la coltivazione della cava Le Predelle, situata tra Gorro e Roccamurata, a pochi chilometri dal capoluogo.



Dopo 5 anni di escavazione lo stesso comune concesse una proroga di un anno, per cui i lavori si sarebbero dovuti concludere nel giugno del 2010, con il ripristino e rinaturalizzazione dell'intera area.
Purtroppo passato oltre un anno l'enorme voragine è ancora lì e nessuna opera di risanamento e valorizzazione è stata messa in atto, anzi, i lavori sono proseguiti anche senza l'autorizzazione.
A nulla sono valse la molteplici raccomandate che i residenti hanno inoltrato al comune di Borgotaro, dove veniva denunciato il problema e si chiedevano gli atti relativi alla pratica di concessione.

Situazioni legate a scadenze non rispettate ma anche alle opere non portate a termine, Opere previste dalla convenzione sottoscritta dall'azienda che ha tratto lucro dall'attività estrattiva. Fatti anche preoccupanti, come ad esempio la sparizione di due strade comunali e la loro inaccessibilità, visto che sono diventate parte della cava stessa.
Gli stessi manufatti, comprendenti una pesa mobile, sono ancora presenti sul posto e la preoccupazione dei residenti è quella di un ipotetico riavvio delle opere di escavazione che visto l'enorme voragine, si ipotizza possano essere alla base degli imponenti fenomeni franosi che hanno lesionato molte abitazioni della zona.
La cava Le Predelle ha anche evidenziato un rischio sanitario, legato al particolare tipo di pietra prelevato, appunto ofiolite, che contiene fibre di amianto. Anzi la cava Le Predelle è considerata ad alto rischio proprio per il tipo particolare di ofiolite contenuta nelle pietre, la tremolite.
La situazione di Roccamurata è stata oggetto anche di una interrogazione regionale, che ha messo in evidenza lo smottamento e l'attività della cava ancora attiva nel dicembre del 2010 a cui fu fatta seguire la sanzione del comune di Borgotaro alla ditta escavatrice.
Tra gli abitanti rabbia e forte preoccupazione: per la loro salute ed anche per la tenuta statica delle loro case. Da paradiso la zona si è via via trasformata in un piccolo infermo, costellato di timore, paura, senso di abbandono.
Le abitazioni di Roccamurata presentano lesioni e forti fessurazioni, così come le strade vicine alla cava mostrano preoccupanti cedimenti, anche se naturalmente gli enti locali hanno subito negato correlazione tra l'enorme voragine della cava e i fenomeni franosi.
La situazione di Roccamurata è a dir poco esplosiva. Ora la Procura di Bologna è al corrente di tutte le situazioni, corredate di ampia documentazione e ci si aspettano a breve sviluppi importanti.
Ancora una volta sono i cittadini protagonisti dell'indignazione.
E' il comitato No Cava le Predelle che si è fatto carico di supportare la popolazione creando uno spazio virtuale sul web www.roccamurata.com , che è stato molto utile per fare informazione dove il silenzio e le bocche chiuse avevano sempre la meglio sulla protesta.

La mail del comitato: com_cava_2010@libero.it

La prima lettera del comitato del marzo scorso
http://www.youblisher.com/p/152739-Prime-Lettere-Comitato-al-Comune-Strada-e-Fabbricati/

La prima risposta del comune di Borgo Val di Taro
http://www.youblisher.com/p/152743-Prima-Risposta-Comune-a-Lettere-Comitato-Strade-Fabbricati/

La seconda lettera del comitato
http://www.youblisher.com/p/152746-Seconda-Lettera-in-Risposta-del-Comitato-al-Comune/

La seconda risposta del comune di Borgo Val di Taro
http://www.youblisher.com/p/152747-Seconda-Letteradi-risposta-del-Comune/

Parma, 14 luglio 2011

www.reteambienteparma.org
info@reteambienteparma.org
Rete Ambiente Parma
Aria Acqua Suolo Risorse Energie
Comitati Uniti per la Salvaguardia del Territorio Parmense
comitato pro valparma - circolo valbaganza - comitato ecologicamente - comitato rubbiano per la vita - comitato cave all’amianto no grazie - associazione gestione corretta rifiuti e risorse – no cava le predelle

mercoledì 13 luglio 2011

La Sassi e la svolta, guardare oltre il forno

Inaspettata, la svolta si è consumata con poche parole ieri sera al Cittadella, durante l'incontro con i residenti per affrontare le problematicità del nuovo sistema di raccolta domiciliare spinto.
Cristina Sassi ha detto che “raggiungere il 65% di raccolta differenziata è l'unico modo per evitare l'impianto di Ugozzolo che nessuno vuole”.
Poche parole, che ci echeggiano nella testa come un battito cardiaco eccessivo.



Una conversione, un traguardo tagliato di slancio.
Cristina Sassi è una delle conquiste migliori e più difficili, perché sulla sua apparente scetticismo ci eravamo interrogati a lungo. Sulle grigliate pericolose avevamo costruito un tam tam mediatico che metteva alla berlina affermazioni un tantino disattente.
Ma come abbiamo deciso fin da subito noi guardiamo all'obiettivo finale ed ogni spiraglio è salutato da Gcr come un importante passo avanti, una strada nuova da percorrere e da non lasciar cadere.
Così annoverare l'assessore all'ambiente del comune come nuova compagna di questo lungo viaggio non ci può far che piacere, convinti che alla fine il buon senso prevarrà su tutti gli attori di questa vicenda difficile e complessa.
La direzione intrapresa nel quartiere Cittadella è quella giusta. Certamente vanno compresi i disagi dei cittadini ed ascoltate le problematiche per permettere una loro soluzione condivisa.
Ma in tutta Italia i risultati migliori si ottengono con questa gestione.
La raccolta differenziata spinta porta a porta deve andare di pari passo con la tariffazione puntuale, che premia chi differenzia in modo corretto, abbassando la bolletta, ma ancora tante aree di Parma non sono servite con questa metodologia creando così cittadini di serie a e di serie b. Dobbiamo accelerare ed applicare in modo esteso il porta a porta.
Ora che il cantiere di Ugozzolo è sospeso, è anche il momento perfetto per guardare avanti ed affrontare il tema importante di un altro tipo di gestione dei rifiuti che passa da impianti molto meno impattanti del forno e di sicuro non ricorre alla combustione.
E' oggi il momento della svolta, in tanti lo cominciamo a capire.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 13 luglio 2011

+12 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma

+408 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Spegniamolo con il referendum

Presentiamo oggi il Comitato Promotore del REFERENDUM ABROGATIVO delle deliberazioni di Giunta e Consiglio del Comune di Parma, finalizzate alla realizzazione in Parma, del Polo Ambientale Integrato (P.A.I.) - sinteticamente denominato "COMITATO NO INCENERITORE".
Questo recita l’atto costitutivo del comitato che il 4 luglio ha depositato in Comune la richiesta per l’effettuazione del Referendum abrogativo.
Il 4 Luglio ci sembra una data simbolica molto importante.



E’ infatti l'anniversario della Festa di Liberazione per gli Stati Uniti d’America. Senza volerci accomunare a loro, speriamo che porti fortuna anche alla nostra azione. Della pericolosità degli inceneritori si è parlato innumerevoli volte; nel Convegno dello scorso settembre all’Auditorium Paganini, nell'audizione delle commissione ambiente e sanità tenutosi il 23 marzo al Comune di Parma, nelle migliaia di atti, studi, ricorsi, esposti che, in tutta la penisola e non solo, sono stati prodotti per dimostrare quanto queste industrie insalubri di 1° classe siano produttrici di morte.
Come se non bastasse, è stato anche dimostrato ampiamente che gli inceneritori (eufemisticamente denominati termovalorizzatori) sono industrie anti economiche, che stanno in piedi solo grazie ai sovvenzionamenti, prima chiamati Cip6 e ora certificati verdi. In molti convegni è risultato chiaro che qualsiasi alternativa all'incenerimento costa molto meno di un inceneritore, oltre a dare lavoro a migliaia di persone, in un rapporto di 1 a 15.
Purtroppo queste ragioni non sono state prese in considerazione dai nostri amministratori. Nonostante le evidenze, si è andati avanti in una strada suicida, che non tiene conto né della salute, né dell’economia del nostro territorio.
Per questo motivo i cittadini hanno deciso di fare da soli. Così come recentemente è avvenuto per l’acqua e per l’energia nucleare, abbiamo deciso di avvalerci dell’unico strumento che ci permette almeno di dire “no” a scelte che riteniamo dannose e contrarie alla logica del bene comune.
Questo è un altro segnale del risveglio della società civile, che nuovamente si rimbocca le maniche e decide di agire laddove i partiti e tutti coloro che dovrebbero aver cura degli interessi dei cittadini, girano invece la faccia dall’altra parte e seguono gli interessi delle S.p.A.
Parma ha risposto con generosità alla chiamata dei referendum nazionali. Noi speriamo che faccia lo stesso di fronte ad un tema che la riguarda ancora più da vicino. Come già detto, il Comitato è formato esclusivamente da cittadini, proprio perché si è voluto evitare qualsiasi connotazione politica e soprattutto partitica. Il Comune ha ora 30 giorni di tempo per istituire un’apposita commissione che legittimi la nostra proposta. Se questo avverrà, all'inizio di agosto inizieremo a raccogliere le 5000 firme necessarie ad indire la consultazione, coinvolgendo le associazioni, i comitati, i movimenti che ci vorranno aiutare.
Ci auguriamo che non ci siano dinieghi di alcun genere. Questa è una iniziativa che riporta al centro delle decisioni la cittadinanza, alla ricerca degli interessi veri della collettività, contro l’individualismo e i guadagni di pochi, contro il profitto a senso unico.
Speriamo che il 4 luglio 2011 venga ricordato come l’inizio della liberazione dal mostro, e che diventi una festa di condivisione e partecipazione di tutti i settori della società di Parma.

www.gestionecorrettarifiuti.it/referendum

lunedì 11 luglio 2011

Zizzanie & Merletti

Stiamo assistendo da qualche tempo al tentativo di buttare in politica la lotta contro l'inceneritore di Parma.
Fin dal 2006, nel silenzio totale, abbiamo affrontato gli anni difficili in cui il tema dell'inceneritore praticamente non esisteva nel panorama del dibattito di Parma.
Non ci siamo arresi mai. Troppo importanti erano gli scenari futuri per lasciare tutto alla deriva.
In questi ultimi mesi siamo finalmente giunti al cuore.



La settimana scorsa il comune di Parma ha messo i sigilli al cantiere.
Per quanto tempo reggeranno all'onda d'urto dei poteri è difficile prevederlo.
Nel sabato del villaggio abbiamo messo in scena la nostra festa particolare, con tutti i simboli che meritava questo momento storico per il nostro percorso.
Il sigillo di ceralacca ai cancelli, l'ulivo piantato nella rotonda davanti al cantiere, le bandiere no inceneritore che garrivano al vento.
Una data che rimarrà negli annali della nostra agenda.
Sulla giornata è poi passata qualche nuvola.
Un signore ha sollevato le sue perplessità sul nostro grazie al sindaco Pietro Vignali e sulla presenza del delegato alla salute Fabrizio Pallini, con conseguente schermaglia verbale, sollevando la questione dell'imparzialità, peraltro negata da lui stesso alzando il pugno al cielo davanti al cantiere.
Come altre volte sottolineato Gcr riceve colpi sia da destra che da sinistra, ci abbiamo fatto il callo.
Ovviamente ora i fatti eclatanti ci espongono, anche al nostro interno, ad un forte dibattito, a cui non ci vogliamo sottrarre, nel tentativo che non viene mai meno di chiarire tutte le posizioni e tutte le scelte.
Oggi il comune di Parma si è messo clamorosamente di traverso al progetto dell'inceneritore e per noi è una vittoria importante, seppur parziale. Per noi significa che in piazza Garibaldi disconoscono i presupposti che hanno portato il nostro territorio a questa scelta sciagurata.
Dovrebbe essere ovvio a tutti che questo traguardo è stato da sempre il nostro obiettivo strategico, portare qualcuno dei contendenti di peso dalla nostra parte.
Non avendo bandiere partitiche da difendere a noi non importa quale schieramento abbia scelto la strada del no inceneritore. Ne prendiamo atto. E andiamo oltre. Ora è il momento di studiare l'alternativa nei minimi particolari, visto che non si può limitare la battaglia a stendere l'avversario, ma bisogna trovare anche gli schemi della ricostruzione.
Nel momento attuale vogliamo e dobbiamo sostenere la posizione del comune, che grazie alla segnalazione nostra ma prima ancora all'ago, trovato nel pagliaio dagli avvocati Allegri e De Angelis, ha saputo cogliere l'occasione, per dire al mondo che l'inceneritore appartiene al passato, alla preistoria della clava brutale.
Così non ci sentiamo di affidare ai pugni chiusi la bandiera del traguardo.
Fate pure nomi e cognomi di chi si è battuto su questo tema in questa città dando anima e corpo fin dal 2006.
Ritroverete solo persone che sono nell'orbita del Gcr, attivisti col cuore, liberi nelle tessere, ispirati dallo sguardo al futuro e dalla conoscenza del presente.
Non c'erano politici, non c'erano partiti.
C'erano i medici dell'Isde con Manrico Guerra in testa.
C'era il movimento delle 5 stelle, che nel 2006 fece da miccia e attivatore.
Poi troviamo movimenti, come il WWF, Liberacittadinanza, Greenpeace di Parma, i comitati del quartiere Colombo, sicuramente dimenticheremo qualcuno.
Non c'era Legambiente, che dice sì all'impianto, chiedendolo però piccolino, come se fosse la quantità a determinare la pericolosità di un veleno e non la sua qualità intrinseca. Mai si è posta questa associazione che dovrebbe essere ambientalista “contro” questa strategia.
Negli anni a seguire il no al forno è stato dato anche da Rifondazione e dai comunisti in genere, dalla Lega, dai repubblicani europei, da associazioni come Slow Food, Coldiretti, Terre Nostre.
L'obiettivo di Gcr rimane come sempre unico e irrinunciabile.
Spegnere il camino di Ugozzolo prima che sbuffi.
Chiunque sposi questa nostra missione avrà il nostro plauso e la nostra collaborazione, per andare anche oltre uno stop, per progettare e realizzare la gestione dei materiali post utilizzo in modo intelligente e senza ricadute negative per ambiente e persone.
Non ci interessa lo schieramento di appartenenza e non ci possiamo occupare di altri temi, che spesso ci viene chiesto di trattare. Siamo sollecitati da molti a non applaudire la scelta del comune del sospendere il cantiere, perché avalleremmo la sua linea anche sugli altri settori.
Non è così.
Come detto noi premiamo il gesto, la scelta, il singolo atto, non ci interessa ne possiamo andare oltre. Abbiamo detto sì alla chiusura come abbiamo detto no quando l'assessore Sassi ha malauguratamente affermato che le grigliate sono creature infernali a confronto con gli inceneritori.
Come è evidente giudichiamo i fatti.
Abbiamo detto sì a Bernazzoli quando ha sostenuto che il nostro territorio non va gravato di ulteriore inquinamento (si riferiva al nucleare), ma si prende tutti i nostri strali, quando si atteggia a strenuo difensore del forno, senza farci capire i motivi che stanno sotto.
Sosteniamo Iren nella raccolta differenziata ma non possiamo fare sconti se intende bruciare quella stessa plastica raccolta dai cittadini nel grande ventre dell'inceneritore.
Teniamo da sempre ed in modo particolare al dialogo con tutti.
Le nostre riunioni sono aperte ai cittadini per poter dare modo di approfondire questi importanti temi ed attraverso il confronto prendere la posizione che si ritiene più rispondente al vero, secondo la propria coscienza.
Abbiamo incontrato tutti i partiti che hanno voluto confrontarsi con noi e ancora li incontreremo, come lo stesso si è fatto con movimenti, associazioni, cittadini.
Se una cosa non manca in Gcr è la propensione al confronto, certo mantenendo fermo il tema, che anche nelle nostre mailing list è univoco, ed ogni altro altro argomento viene rigettato (spesso suscitando il timore di censure), ma il rispetto verso chi si iscrive e di quel tema vuole trattare deve essere il primo pensiero.
Chi vorrebbe condurre la nostra battaglia anche su altri fronti purtroppo sente la delusione dell'impossibilità a farlo, decisione sulla quale, anche a costo di perdere persone, non possiamo ritornare.
Questo lungo pensiero serve anche a noi stessi, per risentire i confini del nostro ambito ma anche per far prendere coscienza dello straordinario risultato che è stato raggiunto grazie alla nostra caparbietà e sacrificio.
E grazie a tanti altri fattori, tutti importanti, tutti meritevoli, tutti orientati a guardare oltre il forno, senza interesse per il merletti, senza timore per la zizzania.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 11 luglio 2011

+10 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma

+406 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

domenica 10 luglio 2011

La sfida a CGIL. Incontriamo i lavoratori.

E' bello avere tanti nemici. A destra, al centro, a sinistra.
Così si sta in piedi perché i colpi, arrivando da ogni parte, ti mantengono eretto, ti impediscono di cadere.
La CGIL è succube del Partito Democratico, al punto da usare le stesse espressioni e la stessa tecnica, non rispondere mai nel merito e svicolare su altre questioni.
Avevamo fatto 10 domande a CGIL, era il 22 aprile.
http://gestionecorrettarifiuti.it/sito/modules/news/article.php?storyid=713
Allora abbiamo dimostrato di conoscere eccome l'associazione di categoria, ma di risposte nemmeno una. E il tempo magari c'è anche stato.


La lotta si fa dura. Chi ha paura?

Oggi invece Patrizia Maestri gioca di nuovo a nascondino.
Ci opponiamo con decisione alla scelta del sindacato di sostenere la riapertura del cantiere dell'inceneritore di Ugozzolo, in risposta abbiamo il piccato parlare d'altro.
Fa male il forno? Noi puntiamo a rifiuti zero!
Farà male ai lavoratori? Ora Rifiuti Zero non è possibile!
Ci aspetteremmo un rigo di spiegazione, ma dobbiamo farci noi un'idea.
Naturalmente a CGIL non piace che GCR dica sì al blocco del cantiere, elogiando la decisione del comune, e la butta subito in politica, approfittando del momento per fare intendere senza troppi sotterfugi che noi siamo dalla parte di una amministrazione che oggi in fatto di gradimento
lascia un po' a desiderare.
Abbiamo capito che l'ordine di scuderia non fa guardare in faccia niente e nessuno.
Di questi temi non si deve parlare e quando se ne parla, i testi sono già pronti.
Noi però, come ben spiegato nel nostro comunicato, non ci tiriamo certo indietro, e siamo pronti ad una assemblea con i lavoratori che operano allo Spip e la nostra accusatrice Patrizia Maestri.
Non avendo nessuno scheletro nell'armadio, siamo da sempre molto sereni nell'affrontare con tenacia le questioni che ci stanno a cuore.
E che dovrebbero stare a cuore anche a CGIL.
Come la salute dei lavoratori, come i posti di lavoro da incrementare, come il prelievo dalle tasche dei parmigiani da diminuire.
Una proposta che, come le famose 10 domande, verrà inavvertitamente messa nel cassetto.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 10 luglio 2011

+9 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma

+405 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Pi Di o Pi Che?

In Lazio il Pd si mette di traverso all'inceneritore.
Ecco il resoconto della vertenza da Il Faro http://www.ilfaroonline.it
Vicinanza ai cittadini che da stamattina stanno manifestando sull’Aurelia per dire no all’ipotesi discarica e inceneritore. Manifestazione alla quale il Pd ha partecipato con una propria delegazione. E una critica serrata ai sei punti di fine mandato inviati al sindaco da un Pdl che “ormai somiglia sempre più alla Lega Nord”. Così il gruppo consiliare del Partito democratico che attacca: “Ci siamo più volti espressi sulla possibile ipotesi di una discarica e un inceneritore. Il nostro no rimane fermo e categorico. Abbiamo più volte dichiarato al sindaco la necessità di avviare un serio piano di raccolta differenziata, anche grazie ai fondi messi a disposizione dalle giunte provinciali Gasbarra prima e Zingaretti poi. Purtroppo non siamo mai stati ascoltati”.


A Parma intanto di festeggia il fermo del cantiere

Sul patto di fine mandato che il Pdl ha lanciato al sindaco il gruppo del Pd è compatto: “Hanno tanto il sapore di una Pontida fiumicinese. Come andrà a finire però lo sanno tutti. Canapini non prenderà atto di nessuno dei sei comandamenti, lasciando lentamente ‘morire’ questa legislatura. Il Pdl si metta l’anima in pace, l’unica alternativa che ha è presentare una mozione di sfiducia, a cui l’opposizione non farà mancare le proprie firme. I cittadini non ne possono più di questa politica sgangherata, incapace di dare risposte concrete, di governare. Ci vuole un atto di coraggio, solo così potremo salvarci dai tanti nodi che se non affrontati di petto rischiano di far piombare la città nel caos”.
Anche Legambiente ha aderito alla protesta:
“Basta discariche - affermano i responsabili - serve piuttosto un concreto e attuabile piano di raccolta differenziata porta a porta, riduzione, riuso e riciclo di materie prime, ma soprattutto la convinzione per realizzarlo. Per chiudere la vecchia Malagrotta ed evitarne una nuova, al di fuori di qualsiasi sciagurato commissariamento, le istituzioni devono intraprendere una nuova politica in materia di rifiuti, ben diversa dal progetto Alemanno - Polverini, cassonetto- discarica-inceneritore”.
Ma a Parma Legambiente gradisce il fornetto.
Ci spostiamo all'inceneritore di Melfi, dove è di turno l'Idv.
“L'inceneritore della Fenice va chiuso immediatamente”. Lo ha detto il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario, che ha partecipato alla protesta promossa da Ola e dal comitato per la Salute. “Gli inceneritori fanno parte di un processo di smaltimento dei rifiuti obsoleto, che deve essere superato a vantaggio di progetti alternativi che non mettano a rischio la salute dei cittadini. La Fenice rappresenta uno stupro all'ambiente della zona con i suoi valori di nichel e di cloruri abbondantemente fuori norma. E' ora di cambiare completamente prospettiva e di bonificare l'intera zona . Regione ed altre autorità pubbliche non diventino complici dello sfascio ambientale”. Alla protesta l'Italia dei Valori ha partecipato con una delegazione composta, oltre che dal senatore Belisario, da Nicola Laguardia del direttivo regionale e dal componente del coordinamento provinciale Antonio Stante.
L'Idv a Parma è in maggioranza con Bernazzoli, quindi sostiene il forno a spada tratta.
Per il partito di Bersani sarebbe anche utile dire ai propri elettori cosa si pensa degli inceneritori.
In Toscana, dopo l'esperienza di Pietrasanta, il Pd di Lucca ha deciso di passare dalla parte dell'alternativa e sta sperimentando il modello a freddo, dove il verbo bruciare è stato cancellato definitivamente.
Chissà come la pensa Bersani su questo tema.
Avrà il partito una sua idea condivisa? O ognuno va come gli pare?
Gli inceneritori fanno male o bene.
Una parola è sufficiente.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 10 luglio 2011

+9 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma

+405 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?