giovedì 20 settembre 2012

Noi ci saremo


Saremo in piazza sabato pomeriggio per dire ancora una volta il nostro no all'incenerimento.
Lo faremo anche per tutti i comitati italiani, per tutti i cittadini, e sono decine di migliaia, che da anni di battono sui loro territori per far vincere la salute, e far perdere il malaffare.
La vittoria di Federico Pizzarotti alle elezioni di maggio ha portato con sé anche il no convinto all'inceneritore di Parma da parte della nuova amministrazione, che aveva indicato nel programma la sua chiara intenzione di porsi di traverso al progetto.
Non abbiamo ancora in mano la vittoria finale, ma tanti passi avanti si sono compiuti.



Sul piano culturale finalmente è emersa la verità, gli inceneritori non sono la soluzione per i rifiuti, ma sono un sistema anti-economico e minaccioso per la salute dei cittadini e dell'ambiente, un sistema ormai superato dai tempi, che anche l'Europa chiede di fermare.
E' in atto un braccio di ferro tra Iren e il Comune di Parma.
Lo stesso rappresentante di Parma in seno alla holding non ha più la fiducia dei nuovi amministratori. Fa davvero una pessima figura davanti ai cittadini il suo rimanere attaccato alla poltrona nonostante sia cambiata la compagine di governo.

Anche se rientra negli stereotipi della politica becera come la conosciamo oggi.
Sul piano strettamente economico basta guardare ai dati emersi per capire.
Non serve aggiungere altro: l'inceneritore garantirà tariffe capestro per i cittadini, tariffe in aumento per i prossimi 20 anni. Questa è la verità.
Sul piano ambientale parlano gli episodi di altri inceneritori considerati fantastici come quello di Brescia. Lo scorso agosto una nube nera ha avvolto la città e i dati sugli inquinanti sono stati sequestrati dall'Arpa: impossibile mostrarli ai cittadini. Fanno troppo paura?
Pensare che sia lo stesso gestore a manipolare i dati di emissione per poi trasmetterli alle autorità sanitarie fa accapponare la pelle. Dove sono gli enti terzi che controllano? Dov'è la certezza del dato reale?
Sul piano occupazionale i dati sono inconfutabili. Con l'inceneritore i posti di lavoro sono ridotti al lumicino, con la raccolta differenziata porta a porta viene incrementata l'occupazione in modo esponenziale, a tutto vantaggio del territorio.
Noi saremo in piazza come tante altre volte per richiamare l'attenzione sulla necessaria corretta gestione dei rifiuti.
Da come trattiamo i nostri scarti si capisce il livello di sviluppo di un popolo, la visione verso il futuro che si da una comunità, quanto scommette e progetta il tempo che viene, l'eredità di valori che intende lasciare alle generazioni future.
Noi ci saremo.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 20 settembre 2012

Sono passati
27 giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani dalla poltrona di vicepresidente di Iren, il rappresentante che non rappresenta più gli interessi del Comune di Parma in seno alla multiutility.
http://www.facebook.com/QuandoTeNeVai
Sono passati
843 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
137 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
122 giorni dal voto amministrativo-referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno


mercoledì 19 settembre 2012

Sequestro no, abuso sì


Il Gip Sarli ha negato il sequestro dell'inceneritore di Parma, ma ha confermato le tesi della procura sull'abuso di ufficio e gli affidamenti illeciti della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in provincia di Parma dal 2004 in avanti.
Com'è il bicchiere? Mezzo vuoto o mezzo pieno?
Noi crediamo che il Gip abbia convalidato il fascicolo del pm Licci e le tesi in esso contenute.
Per Iren e per la Provincia non è una bella notizia.
Ci voleva forte un atto di maggior coraggio per chiudere qui e ora il cammino del forno, invce si è scelta la strada dell'approfondimento e dello scavo ulteriore, per dar modo di far emergere tutta la verità senza ulteriori blocchi preventivi.



La Provincia, come Iren, hanno sempre sostenuto di aver seguito norme e leggi, ma il via libera del gip alle indagini della procura non farà dormire sonni tranquilli in piazzale della Pace.
Il buio sulla vicenda del forno è cospicuo e il castello accusatorio pone un'ombra nera sul cantiere.
Se si dovesse confermare la tesi dell'abuso su progettazione e affidamento dei rifiuti a Iren, crollerebbe come un castello di carta tutto il progetto del Pai.
Verrebbero meno i presupposti che hanno dato la possibilità alla multiutility di presentare la richiesta di Via (la valutazione di impatto ambientale) per il suo progetto di incenerimento a Ugozzolo.
Il procedimento sarebbe nullo, come se non fosse mai esistito e svanirebbe come una bolla di sapone lasciando sguarnito di truppe il fortino oltre l'autostrada.
L'incenerimento dei rifiuti è una via maldestra che ha imboccato il viale del tramonto.
Troppi danni collaterali, troppi business nascosti, troppe mani in pasta, troppi segreti e dati nascosti ai cittadini.
La via alternativa alla gestione dei rifiuti esiste, è efficace, fa risparmiare i comuni e i contribuenti, salva l'ambiente, incrementa l'occupazione.
La ricetta è pronta, basta applicarla.
L'inceneritore appartiene al passato remoto.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 19 settembre 2012

Sono passati
26 giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani dalla poltrona di vicepresidente di Iren, il rappresentante che non rappresenta più gli interessi del Comune di Parma in seno alla multiutility.
http://www.facebook.com/QuandoTeNeVai
Sono passati
842 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati 
136 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
121 giorni dal voto amministrativo-referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno

martedì 18 settembre 2012

La fine del tunnel


Nel 2006 abbiamo iniziato lo scavo della montagna, a mani nude.
Da questa parte quattro anime testarde, dall'altra parte il resto del mondo, compatto.
Scavare un tunnel a mani nude è faticoso e richiede tempo, specie se dall'altra parte rimangono immobili e non accennano a impegnarsi nel traforo. Così il lavoro è doppio, e si duplica tutto, sforzi, tempo, costi, impegno.
Dal 2006 scaviamo il tunnel della verità e oggi che arrivando nei pressi dell'ultimo frammento che ci separa dalla luce, di colpo si sono accorti di noi.



Stiamo scavando per far emergere la verità sui rifiuti.
Compito ingrato, tema repellente a cominciare dalla puzza maleodorante che non sale solo dai cumuli di scarti ma viene da tutto il mondo d'affari che è stato costruito attorno, in tutto il Paese.
Siamo seduti su una montagna di rifiuti. Lo sanno bene a Roma, Malagrotta, a Napoli, in tutta la campagna maledetta dai fuochi e dalle malattie.
Questo è uno dei rari casi dove i soldi puzzano, eccome.
Di malaffare, di malattia, di morte, di carogna.

Non è stato facile far luce su questo buco nero, ancora oggi la lampadina è tremolante e indecisa.
Siamo consci di essere come Davide contro Golia, il risultato in genere è scontato.
Non ci ha preso sul serio nessuno, ancora oggi ci sentiamo accusare di comitatismo, estremismo, di essere talebani. Per noi è un vanto.
Considerando i personaggi che esprimono questi giudizi è un vanto.
Ci raccontano frottole da 10 e più anni e oggi pretenderebbero ancora di farla franca.
Noi siamo felici quando ci accusano di non essere come loro.
La misura è davvero colma.
I cittadini sono stremati dalla vuote parole dei loro amministratori e sgomenti di fronte agli scandali che ogni giorno vengono fuori. La tragedia è che nessuno chiede scusa, nessuno si vergogna, emerge soltanto un po' di rammarico, “ci hanno beccati”.
E sono tutti soldi nostri, rubati dal nostro sudore, dalla nostra fatica.
Nessuna vergogna.
E' un mondo di rapaci, chi sia la preda non ha alcuna importanza, è il bottino il traguardo.
Anche a Parma, anche a Ugozzolo.
Il tunnel voleva raccontare ai cittadini della ineluttabilità del forno, dell'unicità di questa (pseudo) soluzione, del timore ad andare verso terre sconosciute.
Per convincere la plebe si usavano i soldi delle bollette, 700 mila euro finché non capivano la lezioncina, l'inceneritore ci avvicina all'Europa.
Perché Iren è una galassia di poltrone, un agglomerato di posti a disposizione del partito di riferimento, per collocare chi mancava di trespolo.
Così il piano è avanzato, silente e con passo sicuro e svelto.
Poi qualcosa si è inceppato.
Ora il problema è un partito senza padroni, che non si sa come prendere, non si sa come ammaliare.
E i cittadini, che lo hanno scelto come ultima barricata, ultima chanche prima del disastro.
I rifiuti sono prima di tutto materiali, ricchi di valore.
Vanno trattati in modo corretto per mantenere la loro ricchezza intrinseca, che altrimenti si disperde.
Portarli ad incenerimento è una via errata, che fa perdere loro il valore energetico intrinseco ad un manufatto, è una scorciatoia per arricchire alcuni, impoverire altri.
Si impoverisce il pianeta, di materie prime, di aria pulita, di sbocchi economici.
Si arricchiscono i gestori questi impianti, attraverso gli incentivi statali, attraverso tariffe gonfiate, attraverso una finta differenziata che punta sempre a garantire quote importanti di carburante per i forni.
I rifiuti sono il paradigma di una società cieca al bene comune, ma spietata nell'arricchirsi per lobbies, correnti, gruppi di potere, corporazioni.
Un'Italia depredata dagli stessi governanti, coloro che abbiamo delegato, ingenui, al rincorrere il bene comune, a vegliare sulla casa di tutti.
Oggi che l'ultimo frammento del tunnel frana, sono gli italiani a dover ritirare le delega.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 18 settembre 2012

Sono passati
25 giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani dalla poltrona di vicepresidente di Iren, il rappresentante che non rappresenta più gli interessi del Comune di Parma in seno alla multiutility.
http://www.facebook.com/QuandoTeNeVai
Sono passati
841 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
135 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
120 giorni dal voto amministrativo-referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno