Ombre
pesanti sulla gestione del Comitato di Controllo
Una corposa, grave lettera di
dimissioni è stata inviata lo scorso 14 febbraio dal componente
della Commissione Tecnico Amminitrativa del Paip, l'ingegner Michele
Trancossi, rappresentante il comune di Colorno, a tutti i
protagonisti del tavolo di controllo: Provincia, Comuni, gli altri
membri della Cta.
Una lettera di dimissioni motivata da
pesanti rilievi che affossano la bontà del lavoro della commissione
stessa, accusata da Trancossi di essere costretta a correre verso
l'accensione senza rispettare le prescrizioni.
Un vero e proprio terremoto che
andrebbe valutato anche dalle autorità preposte per capire se le
accuse portate dall'autorevole componente della commissione
comportino anche reati e fatti di cui interessare la locale procura.
Trancossi non gira attorno ai problemi
dalla commissione illustrando una
La scure dell'ingegnere cala
direttamente sull'assessorato all'ambiente della Provincia, ritenuto
inadeguato al compito ed addirittura restio al rispetto dell'impianto
prescrittivo del Paip.
Viene denunciata una violazione palese
delle prescrizioni che mette in dubbio che questo inceneritore stia
nascendo secondo la ricetta licenziata nel 2008 dalla delibera
provinciale 238.
E' evidente che a Parma Provincia e
Iren vadano a braccetto in solerte sinergia di intenti.
“L'elemento centrale” scrive
Trancossi “non è stato l'adempimento e il controllo delle
prescrizioni costante ma la fretta di Iren di far partire l'impianto.
Il risultato è che l'impianto è stato finito, Iren chiede di
accenderlo, ma molte prescrizioni risultano ad oggi inattese”.
La corposa lettera di dimissioni mette
poi in evidenza una serie di situazioni di inadempienza da parte
della commissione che non fatto rispettare le indicazioni della
delibera ma ha anche di fatto sorvolato sulle procedure non conformi.
Una fra tutte le gara per le Reti e le
Infrastrutture, messa a bando da Iren prima che la commissione si
insediasse e potesse valutarne i contenuti.
Di seguito la messa in evidenza del
mancato rispetto di una lunga serie di prescrizioni deliberate nel
2008 dall'Autorizzazione Integrata Ambientale.
Come ad esempio il mancato
rispetto della normativa regionale in materia di rendimento
energetico, la mancata installazione di pannelli fotovoltaici, il
mancato rispetto della normativa antisismica, il totale non rispetto
delle prescrizioni per il cosiddetto boschetto mangiapolveri, nessuna
predisposizione delle telecamere all'ingresso e uscita del Paip, non
completamento della viabilità, mancata verifica della cassa di
espansione, nessuna tariffa rifiuti agevolata è stata prevista per i
comuni limitrofi, nessun protocollo di analisi merceologica dei
rifiuti è stata presentata, nessuna documentazione sui contratti dei
rifiuti speciali è stata presentata da Iren.
Oggi ci domandiamo
seriamente cosa sia stato costruito a Ugozzolo.
E quali caratteristiche
abbia questo impianto, ci par di capire cresciuto motu proprio senza
che i controllori abbiano fatto fino in fondo il loro mestiere.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR