lunedì 15 agosto 2011

San Bartolomeo V

Al peggio non c'è mai fine

Si avvicina san Bartolomeo (24 agosto) e probabilmente si voleva festeggiarlo nei migliori dei modi, riportando in auge il suo piazzale, appena rinnovato dall'amministrazione comunale.
Così ci siamo avvicinati al luogo simbolo delle nostre denunce con un po' di apprensione, vorrai mai che a furia di comunicati stampa e segnalazioni sia cambiata l'aria e finalmente si sia applicato il corretto utilizzo dei materiali?
Falsi illusi.




I nostri tre cassonetti dell'indifferenziato campeggiavano anche ieri sera stracolmi di preziosi materiali, riciclabili al 100%, ma che al 100% finiranno nel forno inceneritore, trasformandosi da soldi da intascare per i comuni a emissioni velenose per i nostri polmoni.
Carta, cartone, plastica, legno, organico in abbondanza, una bella macedonia, poi schiacciata dal mezzo compattatore di Iren ed inviata all'impianto di incenerimento di turno.
Qual'è il risultato di questo modo di agire?

E' presto detto.
Il gestore intasca dal comune il corrispettivo per aver smaltito questi materiali.
Il comune non prende un euro dal Conai perché non consegna questi materiale ai consorzi di filiera.
I cittadini sono doppiamente gabbati: non recuperano i soldi del riciclo, pagano gli stessi materiali che avrebbero dovuto portare guadagno.
Complimenti per il piano perfetto.
Non sappiamo se ci troviamo di fronte ad un caso di mala gestione che porta danno all'erario, e ci piacerebbe conoscere i dettagli del protocollo operativo, nel quale magari un magistrato potrebbe mettere il naso.
Oppure se semplicemente il comune dovrebbe stringere i cordoni della borsa, pagando solo se il servizio è reso come da accordi.
Fatto sta che nel mese di ottobre 2010 l'assessore Sassi promosse una nuova iniziativa di recupero delle cassette dei fruttivendoli che così recitava: “Il progetto, che si aprirà con una campagna informativa ad hoc, è rivolto ai negozi di frutta e verdura, minimarket e mercati rionali di Parma e vedrà il Comune impegnato nella raccolta porta a porta delle cassette in plastica (polipropilene) e legno, che, seppur riciclabili, una volta svuotate vengono spesso abbandonate nell’indifferenziato”.
Noi abbiamo fatto la nostra parte segnalando a più riprese lo scandalo: 8 agosto 2010, 31 ottobre 2010, 18 novembre 2010, 5 febbraio 2011, 20 febbraio 2011.
Eccoci all'ennesima puntata.
Raschiando raschiando si riesce sempre a scendere un po' di più nelle profondità del peggio.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 14 agosto 2011

+44 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+440 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?