venerdì 3 maggio 2013

Parma, è ancora Firma Day


Parma, è ancora Firma Day
Una week end per l'ambiente



La raccolta firme per la legge di iniziativa popolare Rifiuti Zero è entrata nel vivo con i “Firma Day” organizzati in tutta Italia.
Le finalità generali del disegno di legge di iniziativa popolare Rifiuti Zero si fondano su alcunelinee direttrici:
1. far rientrare il ciclo produzione-consumo all’interno dei limiti delle risorse del pianeta
2. rispettare gli indirizzi della Carta di Ottawa, 1986
3. rafforzare la prevenzione primaria di malattie causate dall'inadeguata gestione dei rifiuti
4. assicurare l'informazione continua e trasparente alle comunità in materia di ambiente e rifiuti
5. riduzione della produzione dei rifiuti del 20% al 2020 e del 50% al 2050 rispetto al 2000
6. recepire ed applicare la Direttiva quadro 2008/98/CE
7. recepire ed applicare il referendum del 2011 sulla gestione dei servizi pubblici locali

Per perseguire queste finalità, il progetto di legge contiene una serie di misure finalizzate a:
1. promuovere e incentivare una corretta filiera di trattamento dei materiali post-utilizzo
2. spostare risorse dallo smaltimento e dall’incenerimento verso la riduzione, il riuso e il riciclo
3. contrastare il ricorso crescente alle pratiche di smaltimento dei rifiuti distruttive dei materiali
4. ridurre progressivamente il conferimento in discarica e l'incenerimento
5. sancire il principio “chi inquina paga” con responsabilità civile e penale per danno ambientale
6. dettare norme per l'accesso dei cittadini all'informazione e alla partecipazione in materia di rifiuti

Da nord a sud, su tutto il territorio nazionale, i comitati territoriali organizzano volantinaggi, banchetti, iniziative, per sensibilizzare sulla problematica dei rifiuti e per raccogliere le prime firme a favore della legge.
Il percorso legislativo è iniziato lo scorso 27 marzo con il deposito del testo in Corte di Cassazione. Le firme necessarie per la presentazione della legge sono 50mila ma si conta di raccoglierne molte di più.
La legge Rifiuti Zero è promossa da 150 associazioni, realtà sociali e comitati territoriali che mirano ad una riforma strutturale del sistema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti e che punta fortemente sull'educazione ambientale. Se approvata la Legge Zero Rifiuti rappresenta una vera e propria rivoluzione verde basata su sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione, lavoro.
L'obiettivo è di fondamentale importanza per la nostra vita e per quella dei nostri figli: si tratta di riscrivere il futuro.
Testo della legge, comitati territoriali, materiali e informazioni su:
http://www.leggerifiutizero.it/

A Parma i prossimi Firma Day saranno
sabato 4 maggio 10,30-12,30 / 16,30-18,30
domenica 5 maggio 10,30-12,30 / 16,30-18,30
in via Mazzini vicino al magazzino della Coin.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

giovedì 2 maggio 2013

La leucemia di mia figlia? Non è colpa del destino


Daniela Spaggiari ha caricato un video su You Tube e pubblicato un e-book
La presenza di un inceneritore e di una ceramica vicino a casa non è casuale”

di Chiara Cabassa


«In questo momento vorrei essere una mosca e vedere i vostri sguardi per capire se qualcosa di questo messaggio vi è entrato nel cuore... Buona vita a tutti».



Con queste parole si conclude un video di incredibile intensità, crudo e toccante, nel quale Daniela Spaggiari, madre di una ragazza malata di leucemia, lancia su You-Tube un messaggio che non può lasciare indifferenti. Un messaggio nel quale si parla di inceneritore, di sostanze inquinanti, di stili di vita sbagliati. E della necessità di dire basta, «perché il nostro benessere dipende dalle scelte che quotidianamente facciamo. E smettiamola di considerare la malattia un destino crudele, perché non è così».
«Ci si può ammalare - afferma nel video Erica Francia che tre anni fa ha scoperto di essere stata colpita dalla leucemia - quando si vive in un ambiente ostile perché contaminato da elementi inquinanti e cancerogeni». Erica dice queste parole con un tono di voce pacato. Ma non rassegnato. Cosiì come non rassegnata è la madre che, oltre a girare il video, ha pubblicato un e-book intitolato “Oltre la soglia” (sottotitolo “introspezione di una mamma bastone a sostegno della guarigione della figlia”).
Al centro una storia che potrebbe essere quella di ognuno di noi.
Erica abita con la madre e il padre a Cadelbosco Sopra. Una vita tranquilla. Una famiglia come tante. I genitori lavorano, lei studia. Ma è proprio tre anni fa, quando sta partendo per un viaggio studio con Erasmus, che tutto cambia. Nel luglio 2010 Erica inizia a stare male e, a settembre, arri- va la diagnosi: leucemia.
«Forse per il mio carattere che mi spinge ad andare in fondo alle cose - ci spiega Daniela Spaggiari - e probabilmente grazie alla fede che mi porta a non arrendermi, quando a mia figlia è stata diagnosticata la leucemia, non mi sono fermata ad aspettare gli eventi. Ho letto, mi sono informata, sui libri e su internet. E sono approdata al San Raffaele di Milano dove io e mia figlia siamo vissute per due anni e mezzo. Ero stata obbligata a lasciare il mio lavoro, avevo dei debiti da pagare, la situazione economica non era facile, ma non mi sono arresa».
Anni difficili, quelli trascorsi a Milano, ma nei quali madre e figlia si trovano a condividere una situazione terribile e insieme eccezionale. Perché l’obiettivo è sempre stato “capire”. «Mia figlia - prosegue Daniela - a Milano aveva iniziato a stare meglio. Certo, merito delle cure, ma non solo. E io volevo capire se la sua malattia poteva dipendere dalle condizioni ambientali in cui aveva vissuto. Mi sono rivolta a Stefano Montanari, ricercatore e studioso di nanopatologie, direttore scientifico dell'azienda modenese Nanodiagnostics. La biopsia del midollo di Erica ha portato alla presenza di polveri di diversi metalli pesanti ad altissima concentrazione».
E’ stato immediato, per Daniela, pensare a “dove” Erica e la sua famiglia erano stati fino a quel momento: «Per dieci anni mia figlia ha vissuto ridosso dell’inceneritore e a due chilometri da una ceramica che recente- mente è stata chiusa. Chiara- mente non ci sono prove che possano indicare con certezza delle responsabilità. Ma da quel momento, ho capito che era anche colpa mia. E di quanti sono indifferenti di fronte a scelte e situazioni considerate scontate. Certo, pensiamo al benessere, ma nell’accezione sbagliata: prima viene il denaro. Ed era così anche per me, prima che Erica si ammalasse: lavoravo per guadagnare, per aiutare mio marito a pagare il mutuo e fare studiare nostra figlia. E non mi rendevo conto che c’era qualcosa di più importante».
Ma nella quotidianità, come si è trasformata la vita di una donna che non ha paura di andare fino in fondo? «Sono le scelte quotidiane che cambiano - ci dice Daniela - per esempio sono diventata quasi vegetariana, compro biologico, sono attentissima alla raccolta differenziata mentre prima la consideravo solo una perdita di tempo. E mi faccio bastare quello che ho. Perché ho scelto di pubblicare un e-book? Ho risparmiato il 30%, non ci saranno camion che lo trasporteranno, e non sono stati tagliati alberi».
Lei le chiama piccole scelte. In realtà si tratta di stravolgere una vita... «Ciò che è accaduto - ammette Daniela - ha fatto sì che la mia fede, assopita dalla quotidianità, abbia avuto un sussulto e mi abbia fatto vedere le cose con una maggiore lucidità».
Forse è necessario che la vita ti cambi per riuscire a vedere un futuro diverso. Ed è quello che è capitato a Daniela. «Nel mio libro - spiega - per definire il mio ruolo mi definisco un bastone. Ma forse anche Erica è stata un bastone per me: se lei si fosse arresa forse l’avrei fatto anch’io. Perché vivere con un malato onco-ematologico è un’esperienza totale. Erica ha perso la sua vita e io ho perso la mia. O meglio le nostre vecchie vite... Erica non ha difese immunitarie quindi non può frequentare i luoghi pubblici, deve sempre indossare la maschera sterile, non può viaggiare su bus o treni, non può nemmeno cucinare perché potrebbe restare contaminata da ciò che tocca».
A questo punto chiedere come sta Erica non è un tabù, ma la tappa di un difficile percorso. «Erica ha già subito due trapianti, per il momento non è previsto un terzo tentativo. Si sta curando, sempre a Milano, con una terapia chemioterapica. La nostra battaglia continua».

Il video

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Danni alla salute per tre generazioni


Il regalo degli inceneritori di ultima generazione

E’ quello che afferma il dr. Ernesto Burgio, Coordinatore Nazionale del Comitato Tecnico scientifico di ISDE-Medici per l’ambiente Italia.



“Gli inceneritori di ultima generazione per ridurre le emissioni di diossina producono un notevole quantitativo di “nanopolveri” che sono circa cento volte più piccole delle famose PM10. Queste, essendo così piccole, sfuggono a tutti i filtraggi e penetrano in profondità nei tessuti fin dentro alle cellule trasferendo li il loro carico di metalli pesanti, idrocarburi, diossine ecc. ecc. Gli ultimi studi pubblicati su autorevoli riviste mediche dimostrano che queste sostanze, anche se in quantitativi non tossici, interagiscono con le proteine che regolano l’espressione del DNA. Gli studi fatti su piccoli mammiferi dimostrano poi che i danni subiti da queste cellule sono stati trasmessi ai figli ed ai nipoti che hanno manifestato malattie croniche causate dalle esposizioni alle nanopolveri da genitori e nonni”.
Questi nuovi studi arrivano dopo quelli fatti dall’oncoematologa Patrizia Gentilini che da tempo sostiene: “E' la prima volta nella storia umana che la generazione dei figli si trova in uno stato di salute peggiore di quella dei genitori” dimostrano ancora una volta la pericolosità dell’incenerimento dei rifiuti. Mi sorprende che ancora ci siano persone che sostengono che gli inceneritori di nuova generazione non fanno male. Ogni volta che sento qualcuno che lo dice mi chiedo se è stupido, disinformato o corrotto”.


Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

mercoledì 1 maggio 2013

Da verde a grigio


Lettera a tutti i prosciuttifici di Parma
Loro risponderanno?

Siamo certi che a quest’ora sarete ormai informati sull'iniziativa del salumificio Citterio che sta costruendo all'interno del proprio stabilimento al Poggio di S.Ilario Baganza (PR) un cogeneratore che brucerà i propri scarti di produzione (ossa e grassi animali).
Siamo purtroppo perfettamente consapevoli della grave crisi economica che sta attanagliando famiglie ed imprenditori nel nostro paese. Anche nella nostra regione che fino a poco tempo fa era ancora considerata un’isola felice.



Comprendiamo pertanto il punto di vista di un imprenditore che scorge, tra le mille difficoltà, l'opportunità di ottenere un significativo vantaggio economico destinando quei materiali alla produzione di energia anziché attraverso la vendita all'industria del pet-food.
Non vogliamo nemmeno risultare ipocriti nascondendo che questo nostro appello nasce dal timore che la diffusione di questi impianti possa rappresentare una minaccia per il nostro ambiente e quindi per la salute delle persone che vi risiedono.
Dato però che molte delle nostre famiglie hanno a loro volta attività imprenditoriali sul territorio, proviamo ad osservare la questione anche da un altro punto di vista che, crediamo, potrebbe essere anche da voi condiviso.
Quale potrebbe essere la reazione dei consumatori del nostro Prosciutto di Parma, qualora venissero informati (anche in modo strumentale dalle aziende concorrenti) che, a causa del dilagare di impianti che producono energia, quel magico vento "marino" che trasforma una semplice coscia di porco salata in uno dei più famosi salumi del mondo, è stato soppiantato da un tasso di inquinamento che ha reso l'area tra le peggiori d’Europa?
Sapete perché quest’ipotesi pessimistica non dovrebbe essere considerata irreale?
Perché purtroppo già da tempo la Pianura Padana è tenuta sotto sorveglianza speciale dall'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima - Consiglio Nazionale delle Ricerche, in quanto risulta avere già i livelli di particolato fra i più elevati d'Europa.
Siamo sicuri che sia opportuno svegliare il can che dorme?
Nella speranza che quest'informativa possa indurvi a riflettere con la necessaria lungimiranza, restiamo a disposizione di chiunque desiderasse ricevere specifiche informazioni sul tema.

Cordialmente
La rete dei Comitati No Cogeneratori

Recyclass, meno discarica più riciclo


Un indice di efficienza anche per il packaging

Il consumo di plastica ha avuto nei decenni un trend in costante crescita in virtù delle caratteristiche di versatilità e durabilità del materiale e dei suoi costi contenuti. Secondo l'ultima edizione di “Plastics – the Facts 2012", report statistico sull'industria europea delle materie plastiche riferito al 2011, la produzione di materie plastiche a livello mondiale è aumentata di quasi 10 milioni di tonnellate (+3,7% ) rispetto al 2010 arrivando a toccare i 280 milioni di tonnellate.
L'Europa ha contribuito con 58 milioni di tonnellate (+2%), con un volume trasformato di 47 milioni di ton (+1,1%).



Secondo il Libro verde “Una strategia europea per i rifiuti di plastica nell’ambiente” - pubblicato dalla Commissione UE il 7 marzo 2013 - , troppa plastica finisce in discarica con uno spreco enorme di risorse che dovrebbe essere evitato potenziando il riciclaggio che ad oggi si attesta mediamente al 24%.
A finire in discarica è infatti il 48,7% della plastica raccolta nell'UE, soprattutto imballaggi, mentre il 51,3% viene incenerito per produrre energia. Sulla base dei dati diffusi da Plastic Europe riferiti al 2012 si legge che su un totale di 25,1 milioni di tonnellate di rifiuti plastici raccolte sono state circa 10,3 milioni di tonnellate a finire in discarica e 14,9 milioni recuperate (con riciclo meccanico o recupero energetico).
«Modalità più sostenibili di produzione della plastica e una migliore gestione dei rifiuti, in particolare, tassi di riciclo più alti – si legge nel capitolo 3 del Libro Verde - , offrono un potenziale significativo per il miglioramento dell'efficienza delle risorse. Allo stesso tempo, esse contribuirebbero a ridurre le importazioni di materie prime, nonché le emissioni di gas serra».
«La necessità di salvaguardare le risorse naturali e migliorare l'efficienza delle risorse, - continua il Libro Verde - potrebbe essere uno stimolo per incrementare la sostenibilità della produzione di materie plastiche. Idealmente tutti i prodotti di plastica dovrebbero essere completamente riciclabili. Il riciclaggio inizia già nella fase di progettazione del prodotto.
Pertanto, la progettazione del prodotto può diventare uno degli strumenti essenziali per l'attuazione della Roadmap sull'efficienza delle risorse recentemente adottata».
Purtroppo la situazione europea attuale è sintetizzata in questo passo della pubblicazione: «Bassi tassi di riciclaggio ed esportazione dei rifiuti di plastica per il ritrattamento in altri Paesi rappresentano per l'Europa una perdita importante di risorse non rinnovabili, nonché di posti di lavoro. Il potenziale di riciclaggio della plastica viene ancora sfruttato in minima parte”.
In Italia secondo i dati forniti da Corepla vengono immesse annualmente al consumo poco più di 2 milioni di tonnellate di imballaggi. Considerando quella parte legata ai consumi domestici che finisce nella raccolta differenziata - quantificabile in 1.400.000 tonnellate - si arriva a raccoglierne non più della metà.
Nel 2012 sono state riciclate 773.410 ton, pari al 37,3% dell'immesso al consumo. La percentuale include il contributo proveniente dal circuito del riciclo indipendente al Conai che ha gestito il 46% del totale riciclato.
Restando nell'ambito dei rifiuti urbani il nostro paese ha una percentuale media di rifiuti avviati al recupero pari al 33%, che ci colloca a quasi dieci punti al di sotto della media europea (la metà di Austria, Belgio e Germania). E' pertanto evidente che abbiamo ancora parecchia strada da fare per arrivare al traguardo del 50% di riciclo di materia al 2020.
Questo è infatti l'obiettivo di riciclaggio che la direttiva UE 2008/98, già recepita nel nostro ordinamento, pone ai paesi membri entro il 2020: "la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio di rifiuti quali, come minimo, carta, metalli, plastica e vetro provenienti dai nuclei domestici, e possibilmente di altra origine (...) sarà aumentata complessivamente almeno al 50 % in termini di peso".
E' necessario riciclare maggiori quantità di plastica
Il lancio di Recyclass è avvenuto il 25 aprile scorso da parte dell'associazione Plastics Recyclers Europe, l'associazione europea dei riciclatori di materie plastiche.
La progettazione attuale del packaging - denuncia l'associazione - minaccia il raggiungimento dei target di riciclo europei. La chiave di volta per un effettivo riciclo del packaging in plastica sta nel suo design.
La raccolta differenziata non può garantire il riciclo del packaging quando il suo design impedisce un completo svuotamento del contenuto o quando le combinazioni tra polimeri o altri componenti impediscono o compromettono processi di riciclo eco-efficienti.
Per deviare gli ingenti quantitativi di materie plastiche dalle discariche o termovalorizzatori verso gli impianti di riciclaggio, nel rispetto della gerarchia di gestione dei rifiuti dell'UE, la riciclabilità deve diventare uno dei criteri guida prioritari nel design del packaging.
Recyclass è lo strumento che Plastics Recyclers Europe ha sviluppato per guidare i progettisti verso un design che non sia solamente orientato alla riciclabilità ma alla scelta delle migliori opzioni possibili per un riciclo eco-efficiente.
Si tratta di un sistema di classificazione valido per tutta Europa che attribuisce una classe di riciclabilità a un qualsiasi packaging in plastica tramite lettere dalla A alla G, sulla falsariga delle sette classi di efficienza energetica dell'UE per gli elettrodomestici.
"E' da parecchi mesi che lavoriamo a questo progetto. Siamo in una fase preparatoria di test del nostro modello che sta avvenendo in diversi paesi europei con il coinvolgimento di diversi Partner Tecnici. Il nostro obiettivo è arrivare a presentare Recyclass alla Fiera di settore Interpack 2014 di Duesseldorf ,a maggio, con un evento speciale dedicato", dice Paolo Glerean coordinatore del progetto.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Lori & Lodi


Sul Paes il sindaco di Felino si autoassolve

Le parole di Barbara Lori, in risposta ad una interrogazione, sono significative: “Si è fatto un uso strumentale delle valutazioni del dott. Setti... Vanno comprese all'interno di una più ampia valutazione delle pratiche energetiche territoriali”.
In pratica se Leonardo Setti, curatore del PAES, si stupisce dell'autorizzazione data dal Comune al cogeneratore Citterio non bisogna tenerne conto. La valutazione va inglobata all'interno delle valutazioni energetiche territoriali.



In altre parole, se la sua valutazione contraddice le pratiche energetiche territoriali, chi se ne importa di un professore dell'università, a contare sono le pratiche stesse, quelle già decise da sindaci e imprenditori.
E i cittadini? Beh, li si mette al corrente a cose fatte. Come ha fatto lei.
Se poi Setti avesse intenzione di inserire nel PAES di Sala Baganza una centrale a biogas al posto dei cogeneritori tipo Citterio, come ha dichiarato di voler fare all'assemblea pubblica di Sala Baganza, sarebbe proprio una vera disdetta. Una sconfessione bella e buona della Lori, del cogeneratore e del PAES appena approvato dalla giunta di Felino.
Poi c'è la variante al RUE della giunta di Langhirano, che blocca qualsiasi combustione di biomasse sul territorio comunale.
Cosa ne pensa il sindaco di Felino?
In merito alle scelte del comune di Langhirano... Risulta da verificare la possibilità di disporre limitazioni alla diffusione di impianti di produzione di energie rinnovabili, per motivazioni diverse da quelle urbanistiche. Non sono noti i pareri obbligatori dei competenti enti in materia, Ausl ed Arpa”.
La Lori critica così apertamente Stefano Bovis, sindaco di Langhirano. Il primo cittadino, secondo la Lori, può solo trincerarsi dietro un parere urbanistico, come ha fatto lei con la centrale a biogas di S.Michele Tiorre, anche a costo di litigare col comitato di Calicella. Sennò dare parere urbanistico favorevole, come lei con Citterio, perché “si tratta di un privato cittadino come gli altri e va tutelato”.
Chi se ne importa se gli altri cittadini ne derivano un grave danno.
L'attacco a Bovis è sferzante. Come si permette, sembra voler far intendere, di decidere cosa è valido e cosa no?
Deve solo applicare le norme, non può metterle in discussione, né tanto meno farlo davanti ai cittadini. Lei, almeno, queste cose non le fa proprio.
Alla fine, poi, chiamando in causa Arpa e Ausl, sembra proprio aizzarglieli contro, sembra mandargli a dire che ci penseranno loro a metterlo al suo posto, visto che sono loro a dare pareri autorevoli e nessun altro.
Sembra proprio che per lei un sindaco sia eletto senza un programma, senza un progetto per il futuro dei cittadini e dello sviluppo del loro lavoro, senza una visione della difesa dell'ambiente e della salute.
Un sindaco come un podestà. Messo là ad applicare le normative e i desiderata del governo.
E i cittadini che si costituiscono in comitati perché non sono d'accordo?
La smettano di opporsi alle innovazioni!
Lo ha detto anche Giancarlo Tanara, presidente del consorzio del prosciutto, “devono essere più
responsabili socialmente”, non pensare solo al loro particolare, al loro cortile.

Giuliano Serioli

Rete Ambiente Parma
1 maggio 2013

www.reteambienteparma.org - info@reteambienteparma.org
comitato pro valparma - circolo valbaganza - comitato ecologicamente - comitato rubbiano per la vita -
comitato cave allamianto no grazie - associazione gestione corretta rifiuti e risorseno cava le predelle
associazione per l'informazione ambientale a san secondo parmense
comitato associazione giarola e vaestano per il territorio - no cogeneratore a olio animale al poggio

martedì 30 aprile 2013

A maggio raccolta porta a porta al Lubiana e al San Lazzaro


Parte da maggio il nuovo sistema di raccolta porta a porta dei rifiuti nei quartieri San Lazzaro e Lubiana nell'area situata all'interno delle tangenziali.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte l’assessore all’ambiente e mobilità Gabriele Folli, il presidente di Iren Emilia Raphael Rossi e Luigi Zoni di Iren.



“L’avvio della raccolta porta a porta nei quartieri Lubiana e San Lazzaro – ha spiegato Folli – rientra nel piano di estensione a tutta la città della raccolta differenziata che si concluderà a maggio del prossimo anno con la copertura di tutti i quartieri. L’obiettivo è quello di migliorare la raccolta differenziata, riducendo al massimo il residuo. Un progetto avviato grazie alla collaborazione con il Conai”.

Il presidente di Iren Emilia, Raphael Rossi, ha parlato delle ricadute positive legate all’estensione del porta a porta. “La raccolta porta a porta – ha spiegato – permette di migliorare la qualità della raccolta stessa, la quantità, oltre che permettere una maggiore omogeneità”. Aspetto assai importante è quello legato all’equità che sarà applicato attraverso la predisposizione di una tariffazione puntuale.

Luigi Zoni di Iren ha spiegato che “la fase informativa per i cittadini residenti inizierà nei prossimi giorni. A partire dal 13 maggio verrà distribuito il kit familiare per la raccolta differenziata alle famiglie coinvolte. Incontri si sono già svolti con i rappresentanti dei commercianti, martedì 7 maggio sono in programma alla scuola Bottego due incontri pubblici alle 17.30 ed alle 21. Il servizio entrerà a pieno regime il 17 luglio”

Il nuovo sistema sarà un’innovazione per questi quartieri ma anche un fattore di omogeneità rispetto al resto della città.

Verrà attuata una serie di interventi volti a migliorare la qualità della raccolta degli imballaggi (separazione del vetro da plastica e barattolame) e ad accrescere l’intercettazione del rifiuto organico. Un passo avanti nell’estensione del sistema di raccolta porta a porta a tutta la città che ha già dimostrato la sua efficacia in Centro Storico dove, dopo poche settimane dall’avvio del nuovo sistema, è stata raggiunta la percentuale di raccolta differenziata del 70%, dato che supera gli obiettivi stabiliti dall’Unione Europea.

Per la raccolta dei rifiuti organici verranno posizionati appositi contenitori marroni all’interno dei condomini e ciascuna utenza sarà dotata di pattumiera sottolavello e sacchetti biodegradabili.

La vuotatura del contenitore condominiale verrà effettuata due volte a settimana nei giorni e negli orari indicati.

Per migliorare la qualità dei materiali differenziati, plastica, barattolame e contenitori per bevande e alimenti tipo Tetra Pak continueranno ad essere raccolti insieme con il nuovo sacco giallo, mentre il vetro dovrà essere conferito separatamente nelle oltre 250 campane verdi stradali appositamente dislocate nella zona.

Il sacco giallo verrà raccolto una volta a settimana secondo il calendario indicato. Per la raccolta del rifiuto residuo ogni famiglia avrà in dotazione un bidone grigio munito di microchip ed associato univocamente all’utenza.

Questo sistema è già una predisposizione per la futura applicazione della tariffazione puntuale destinata a premiare i cittadini che producono meno rifiuti. La vuotatura del bidone grigio, che dovrà essere esposto all’esterno della proprietà nei giorni ed orari indicati, verrà effettuata una volta a settimana.

Sono presenti sul territorio anche i tradizionali cassonetti per la raccolta dei rifiuti vegetali. Contemporaneamente all’avvio dell’attività di raccolta differenziata porta a porta del rifiuto residuo, si provvederà alla rimozione di tutti i cassonetti stradali dall’area interessata, con un evidente vantaggio per il decoro urbano.

L’informazione - le visite porta a porta - gli incontri pubblici e il punto informativo per fornire ai cittadini i materiali e le corrette informazioni sul nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, tutte le famiglie e le utenze non domestiche riceveranno nei prossimi giorni la visita da parte degli operatori incaricati da Iren Emilia (identificabili da una pettorina gialla e da un tesserino di riconoscimento) che illustreranno il nuovo servizio e consegneranno tutto il materiale informativo e quello da utilizzare per la raccolta dei rifiuti.

I contenitori consegnati andranno custoditi in area privata ed esposti su suolo pubblico per lo svuotamento, soltanto nei giorni e negli orari indicati nei calendari di raccolta.

Tutti i materiali consegnati sono gratuiti e nessuna somma di denaro deve essere corrisposta al personale addetto alla distribuzione.

Inoltre i cittadini dei quartieri Lubiana e San Lazzaro, residenti all’interno delle tangenziali, sono invitati ad intervenire ad una delle due assemblee pubbliche che si terranno nella giornata di martedì 7 maggio, presso il salone della scuola elementare “Vittorio Bottego” - strada San Bruno, rispettivamente alle ore 17,30 e alle ore 21.

Infine, a partire dal 13 maggio i cittadini potranno recarsi per informazioni presso il punto informativo realizzato in Via Terracini, presso il Centro Oradour (a fianco ingresso Teatro Europa) aperto lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10.00 alle 13.00, giovedì dalle 15.00 alle 18.00 e sabato dalle 9.00 alle 13.00.

Folli risponde all'interrogazione parlamentare


Inceneritore vecchio e costoso sistema
Il trattamento a freddo è il futuro, anche in Europa

L’assessore alla mobilità e ambiente Gabriele Folli ha risposto con una nota inviata al prefetto Luigi Viana ed al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare circa l’atto di “sindacato ispettivo” promosso con un’interrogazione a firma del senatore Maria Mussini e sottoscritta da oltre una trentina di senatori del Movimento 5 Stelle sull’impianto di incenerimento di Ugozzolo, di cui si chiede conto al ministro dell’effettiva utilità e sostenibilità finanziaria a fronte dell’incertezza manifesta dal Fondo Italiano per le Infrastrutture F2i e sugli investimenti dello stesso tramite l’acquisizione del 49% di Iren Ambiente, oggi messi in forse a seguito dell’avvio del procedimento penale in relazione a presunti illeciti connessi alla progettazione dell’impianto.



Una richiesta di chiarimenti, quindi, che ha come presupposto il fatto che esiste un ricorso in Corte di Cassazione che chiede il sequestro dell’impianto a fronte di diverse ipotesi di reato in corso di accertamento.

“Sui dubbi esplicitati dal fondo di investimento F2i in relazione al previsto investimento nella società Iren Ambiente che ha in gestione l’inceneritore di Parma – dice Folli - confermiamo che le notizie ricevute sul raffreddamento degli interessi della società ad investire, sono ulteriormente confermate da notizie apparse sulla stampa in seguito ad un incontro avuto il 15 aprile 2013 nel Comune di Parma tra il Sindaco Pizzarotti, Vito Gamberale ed i vertici di Iren”.
Folli conferma anche che le offerte ricevute tramite la manifestazione di interesse lanciata dal Comune di Parma per un sistema di trattamento a freddo del rifiuto urbano residuo hanno dato esito favorevole e “da una prima analisi emerge l’assoluta convenienza economica oltre che ambientale a prevedere impianti di questo tipo nel nostro territorio così come stanno facendo nella Provincia di Reggio Emilia con il progetto della “Fabbrica dei Materiali”.
I costi di investimento sono infatti notevolmente più bassi (tra i 6 e gli 11 milioni di Euro a fronte dei circa 200 milioni di Euro sostenuti per l’inceneritore di Ugozzolo) e pure la tariffa di conferimento del rifiuto urbano (tra i 60 e i 90 Euro a fronte dei 168 Euro/tonnellata previsti da Iren per il rientro dell’investimento in 20 anni).
Inoltre le previsioni di Iren non hanno tenuto conto della recente risoluzione del Parlamento Europeo che ha votato il bando al 2020 dell’incenerimento di tutti i rifiuti riciclabili e compostabili. Considerando che la capacità attuale di incenerimento dei 7 impianti attivi in Regione Emilia-Romagna è di 1.150.000 tonnellate che i rifiuti non riciclabili nella regione rappresentano solo l’8,41% del rifiuto rubano residuo ci si chiede quali saranno le tariffe applicate ai cittadini di Parma una volta rivisto il piano di ritorno dell’investimento dell’opera”. Il Comune sta incontrando i soggetti proponenti per far affinare e rendere uniformi tra loro le proposte del TMB (Trattamento Meccanico Biologico) nell’ottica di una massimizzazione del recupero di materia e di escludere dal bilancio di massa la produzione di CDR (Combustibile da rifiuto).
“Nell’arco di 2-3 settimane riceveremo le proposte definitive – precisa l’assessore - e le sottoporremo agli enti competenti (Atersir e Regione Emilia-Romagna) al fine di poterle includere nel nascente PRGR (Piano Regionale di Gestione Rifiuti) ed orientare così le politiche in materia verso lo spegnimento progressivo dei 7 impianti esistenti in regione”.
E conclude: “sulle attuali iniziative legali intraprese dalla Procura della Repubblica di Parma ci preme sottolineare che l’Amministrazione sta collaborando al fine di ottenere la massima chiarezza su eventuali fatti illeciti e che a tal fine abbiamo recentemente inoltrato una serie di relazioni prodotte da uffici competenti e consulenti e che includono anche analoghe segnalazioni alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, all’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici ed all’Autorità Garante per la Concorrenza e per il Mercato”.
Le relazioni possono essere scaricate a questo indirizzo: https://dl.dropboxusercontent.com/u/104167818/Relazioni%20Paip.zip

Isde, accensione dell'inceneritore


In merito all'accensione dell’impianto di incenerimento di Ugozzolo con l’uso di rifiuti, l’associazione scientifica Medici per l’Ambiente – ISDE Italia esprime profonda preoccupazione per un avvio affrettato stante la non completa esecuzione dei lavori nel cantiere e la mancata applicazione di alcune prescrizioni imposte per il corretto avvio dell’inceneritore.



Ci auguriamo che gli enti preposti al controllo e all’autorizzazione all’avvio dell’impianto eseguano la propria autorità nel controllo dell’esecuzione dei lavori e della correttezza dei passaggi procedurali. E’ indubbio che l’impianto con le sue emissioni andrà ad aggravare il già pesante dissesto ambientale della nostra area e pertanto sono imprescindibili i corretti passaggi che porteranno all’accensione del forno, passaggi che se affrettati e parziali possono creare un maggior danno. La salvaguardia della salute viene prima di tutte le altre necessità.

domenica 28 aprile 2013

Ghiretti si smarca, sì alla commissione sul forno



Roberto Ghiretti, candidato sindaco nel 2012 e oggi rappresentante di Parma Unta in consiglio comunale, si è sempre dichiarato contrario alla scelta dell'inceneritore anche se, realisticamente, pone il tema più sul controllo delle emissioni e sulle buone pratiche di riciclo, che sulla prospettiva della sua chiusura e dismissione.
Nella personale classifica di Gcr tra i candidati sindaco aveva registrato un 8, appena sotto Roberta Roberti e Federico Pizzarotti.
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Qualche giorno fa è tornato in consiglio comunale l'argomento forno inceneritore, con la proposta dei 5 stelle di istituire una commissione di indagine sull'iter del Paip, per dare modo di fare luce completa sulla vicenda e sui comportamenti tenuti dall'amministrazione comunale.
Un coro di no è salito dai banchi delle minoranze, pronti a festeggiare la commissione Public Money, ma restii a inaugurare la stagione della verità sul forno targato Iren.
Ghiretti era assente e la minoranza è risultata compatta come ai tempi del referendum popolare sull'inceneritore, bocciato all'unanimità dal consiglio comunale nel 2011 con la migliore delle risposte: “Non abbiamo capito la domanda”.
Quando si trattano certi argomenti scende in città una nebbia fitta e oscura, come se ci fossero temi da non considerare, tabù da mantenere tali per l'eternità.
Senza l'apporto delle minoranze la commissione d'indagine sul forno è morta in partenza.
Ma poche ore fa Roberto Ghiretti ha squarciato il velo compatto dei no, manifestando la sua disponibilità.
E' un'apertura importante.
Gcr la saluta con grande favore, riconoscendo finalmente l'onestà intellettuale del consigliere di Parma Unita, che tanto si era dichiarato disponibile verso la prospettiva rifiuti zero, al punto da sostenere la legge di iniziativa popolare dell'Emilia Romagna, condivisa dai comitati e associazioni regionali che mirano alla corretta gestione dei rifiuti.
Il gesto di Ghiretti può di fatto riaprire la partita della commissione.
Sta ora ai 5 stelle raccogliere l'invito e andare finalmente verso la trasparenza che finora è mancata.
Sui rifiuti e sull'ambiente non ci sono scelte di destra o di sinistra.
Sul tema fondamentale della salute correrebbe l'obbligo di marciare tutti uniti verso un traguardo comune, il benessere e la salute dei cittadini.
Finora a Parma le strategie di partito hanno impedito questa scelta.
Non è mai troppo tardi per riprendere la rotta corretta.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR