Un indice
di efficienza anche per il packaging
Il consumo di plastica ha
avuto nei decenni un trend in costante crescita in virtù delle
caratteristiche di versatilità e durabilità del materiale e dei
suoi costi contenuti. Secondo l'ultima edizione di “Plastics –
the Facts 2012", report statistico sull'industria europea delle
materie plastiche riferito al 2011, la produzione di materie
plastiche a livello mondiale è aumentata di quasi 10 milioni di
tonnellate (+3,7% ) rispetto al 2010 arrivando a toccare i 280
milioni di tonnellate.
L'Europa ha contribuito con
58 milioni di tonnellate (+2%), con un volume trasformato di 47
milioni di ton (+1,1%).
Secondo il Libro verde “Una
strategia europea per i rifiuti di plastica nell’ambiente” -
pubblicato dalla Commissione UE il 7 marzo 2013 - , troppa plastica
finisce in discarica con uno spreco enorme di risorse che dovrebbe
essere evitato potenziando il riciclaggio che ad oggi si attesta
mediamente al 24%.
A finire in discarica è
infatti il 48,7% della plastica raccolta nell'UE, soprattutto
imballaggi, mentre il 51,3% viene incenerito per produrre energia.
Sulla base dei dati diffusi da Plastic Europe riferiti al 2012 si
legge che su un totale di 25,1 milioni di tonnellate di rifiuti
plastici raccolte sono state circa 10,3 milioni di tonnellate a
finire in discarica e 14,9 milioni recuperate (con riciclo meccanico
o recupero energetico).
«Modalità più sostenibili
di produzione della plastica e una migliore gestione dei rifiuti, in
particolare, tassi di riciclo più alti – si legge nel capitolo 3
del Libro Verde - , offrono un potenziale significativo per il
miglioramento dell'efficienza delle risorse. Allo stesso tempo, esse
contribuirebbero a ridurre le importazioni di materie prime, nonché
le emissioni di gas serra».
«La necessità di
salvaguardare le risorse naturali e migliorare l'efficienza delle
risorse, - continua il Libro Verde - potrebbe essere uno stimolo per
incrementare la sostenibilità della produzione di materie plastiche.
Idealmente tutti i prodotti di plastica dovrebbero essere
completamente riciclabili. Il riciclaggio inizia già nella fase di
progettazione del prodotto.
Pertanto, la progettazione
del prodotto può diventare uno degli strumenti essenziali per
l'attuazione della Roadmap sull'efficienza delle risorse
recentemente adottata».
Purtroppo la situazione
europea attuale è sintetizzata in questo passo della pubblicazione:
«Bassi tassi di riciclaggio ed esportazione dei rifiuti di plastica
per il ritrattamento in altri Paesi rappresentano per l'Europa una
perdita importante di risorse non rinnovabili, nonché di posti di
lavoro. Il potenziale di riciclaggio della plastica viene ancora
sfruttato in minima parte”.
In Italia secondo i dati
forniti da Corepla vengono immesse annualmente al consumo poco più
di 2 milioni di tonnellate di imballaggi. Considerando quella parte
legata ai consumi domestici che finisce nella raccolta differenziata
- quantificabile in 1.400.000 tonnellate - si arriva a raccoglierne
non più della metà.
Nel 2012 sono state
riciclate 773.410 ton, pari al 37,3% dell'immesso al consumo. La
percentuale include il contributo proveniente dal circuito del
riciclo indipendente al Conai che ha gestito il 46% del totale
riciclato.
Restando nell'ambito dei
rifiuti urbani il nostro paese ha una percentuale media di rifiuti
avviati al recupero pari al 33%, che ci colloca a quasi dieci punti
al di sotto della media europea (la metà di Austria, Belgio e
Germania). E' pertanto evidente che abbiamo ancora parecchia strada
da fare per arrivare al traguardo del 50% di riciclo di materia al
2020.
Questo è infatti
l'obiettivo di riciclaggio che la direttiva UE 2008/98, già recepita
nel nostro ordinamento, pone ai paesi membri entro il 2020: "la
preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio di rifiuti quali,
come minimo, carta, metalli, plastica e vetro provenienti dai nuclei
domestici, e possibilmente di altra origine (...) sarà aumentata
complessivamente almeno al 50 % in termini di peso".
E' necessario riciclare
maggiori quantità di plastica
Il lancio di Recyclass è
avvenuto il 25 aprile scorso da parte dell'associazione Plastics
Recyclers Europe, l'associazione europea dei riciclatori di materie
plastiche.
La progettazione attuale del
packaging - denuncia l'associazione - minaccia il raggiungimento dei
target di riciclo europei. La chiave di volta per un effettivo
riciclo del packaging in plastica sta nel suo design.
La raccolta differenziata
non può garantire il riciclo del packaging quando il suo design
impedisce un completo svuotamento del contenuto o quando le
combinazioni tra polimeri o altri componenti impediscono o
compromettono processi di riciclo eco-efficienti.
Per deviare gli ingenti
quantitativi di materie plastiche dalle discariche o
termovalorizzatori verso gli impianti di riciclaggio, nel rispetto
della gerarchia di gestione dei rifiuti dell'UE, la riciclabilità
deve diventare uno dei criteri guida prioritari nel design del
packaging.
Recyclass è lo strumento
che Plastics Recyclers Europe ha sviluppato per guidare i progettisti
verso un design che non sia solamente orientato alla riciclabilità
ma alla scelta delle migliori opzioni possibili per un riciclo
eco-efficiente.
Si tratta di un sistema di
classificazione valido per tutta Europa che attribuisce una classe di
riciclabilità a un qualsiasi packaging in plastica tramite lettere
dalla A alla G, sulla falsariga delle sette classi di efficienza
energetica dell'UE per gli elettrodomestici.
"E' da parecchi mesi
che lavoriamo a questo progetto. Siamo in una fase preparatoria di
test del nostro modello che sta avvenendo in diversi paesi europei
con il coinvolgimento di diversi Partner Tecnici. Il nostro obiettivo
è arrivare a presentare Recyclass alla Fiera di settore Interpack
2014 di Duesseldorf ,a maggio, con un evento speciale dedicato",
dice Paolo Glerean coordinatore del progetto.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR