L'Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR - dal 2006 si è mossa per impedire la costruzione di un nuovo inceneritore a Parma, a 4 km da piazza Duomo, a fianco di Barilla e Chiesi, Ikea e ParmaRetail. Un mostro che brucerà 130 mila tonnellate di rifiuti all'anno e che inquinerà il nostro territorio per il futuro a venire.
sabato 26 maggio 2012
Dalla fiaccola alla fascia tricolore
Federico Pizzarotti ha indossato ieri la fascia tricolore di sindaco.
Dalle fiaccolate no termo a primo cittadino.
Che salto incredibile e che soddisfazione per Gcr avere finalmente un sindaco sintonizzato sulla nostra stessa lunghezza d'onda.
Un ragazzo giovane, attento ai temi dell'ambiente, della salute, del lavoro e della salvaguardia del territorio e delle risorse. Sembrano lontani anni luce i tempi bui in cui i politici invitavano i cittadini a mettersi il cuore in pace perché la grigliata di carne inquina più di un inceneritore.
Archeologia.
Oggi a guidare Parma c'è finalmente una persona sincera dal volto fresco e innocente, che ha fatto dell'inceneritore il cavallo di battaglia della campagna elettorale. Una persona responsabile e consapevole del fatto che non si può parlare di tutela della famiglia né di politiche dedicate alla famiglia se a fianco delle nostre abitazioni si costruisce un'industria insalubre di classe I, la più pericolosa, che provoca l'incremento di sarcomi, linfomi e parti pre-termine.
Finalmente un giovane consapevole che non si può uscire dalla crisi economica se si investe in una fabbrica capace di creare solo un posto di lavoro contro i mille creati con le filiere della raccolta, del recupero e del riciclo della materia.
Finalmente un ragazzo della società civile capace di ascoltare e declinare le speranze e i sogni della gente, la gente di Parma che ha mostrato in questi anni voglia di imboccare nuove strade.
Gcr è l'associazione che ha riempito teatri, auditorium e cinema, mobilitando migliaia di persone e coinvolgendo i migliori professionisti del mondo.
Abbiamo prodotto una mole di lavoro impressionante per qualità e quantità.
Finalmente un sindaco che darà continuità ai progetti avviati in tutti questi anni da Gcr.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 26 maggio 2012
Sono passati
726 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
20 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
5 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno
Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI
giovedì 24 maggio 2012
I cittadini hanno dato un segnale forte
Non deludiamoli ancora una volta
Sono passati solo 3 giorni dall'elezione trionfale di Federico Pizzarotti a sindaco di Parma.
Pizzarotti è il primo sindaco del 5 Stelle eletto in un comune capoluogo.
Ha sbaragliato il candidato di apparato, forte sostenitore del forno inceneritore di Ugozzolo.
Per noi di GCR, dal 2006 oppositori del forno, è stato un chiaro segnale della volontà dei cittadini di cambiamento nella gestione dei rifiuti, una sorta di referendum che ha visto prevalere il sì all'abrogazione del forno e un altro sì ad una gestione ambientalmente corretta dei rifiuti.
Non ci sono più dubbi su come i parmigiani desiderano il futuro del loro territorio.
Non sono passate che poche ore dal voto che tutti i media si sono scagliati sul neo-sindaco per chiedere conto immediato della soluzione di tutti i problemi, garbugli accumulati in anni di malgoverno.
E' normale che sia così, le persone hanno grandi aspettative dal Movimento 5 Stelle, troppi anni di delusioni ricevute da una classe politica arroccata nelle proprie posizioni ed insensibile alle istanze che provengono dal basso.
E' però paradossale che la stampa nazionale e quella locale si accaniscano sul nuovo sindaco facendogli un pressing asfissiante, quando ancora lo stesso non ha avuto modo nemmeno di entrare nella stanza dei bottoni (e dei cassetti da aprire).
Debito ed inceneritore ovviamente sono i punti di maggiore criticità e, per quanto riguarda ciò che ci compete, crediamo sia necessario un po' più tempo di una manciata di ore per mettere in pratica una riconversione di un sistema così complesso che ha al suo culmine il forno di Ugozzolo.
Nella serata del 16 maggio scorso, all'auditorium Paganini, abbiamo presentato un'alternativa virtuosa e credibile, densa di numeri e riscontri, che non è stata smentita nemmeno dal candidato sostenitore del forno, Bernazzoli.
Un progetto monitorato da Enzo Favoino della Scuola Agraria del Parco di Monza, che mostra, come risultato finale, un rifiuto residuo di 15mila tonnellate contro le 65mila previste dal vecchio PPGR e contro le 39mila tonnellate di ceneri in uscita dall'inceneritore ogni anno, che dovremmo in qualche modo smaltire da qualche parte.
E' ormai evidente a tutti che la soluzione forno non è più adeguata alle reali necessità del nostro territorio e questa considerazione, ormai condivisa, ci spinge a chiedere fin da oggi all'ex candidato Bernazzoli, nella sua veste di presidente della Provincia di Parma, una revisione del Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti, ormai obsoleto, ed una temporanea sospensione dei lavori di costruzione dell'inceneritore di Ugozzolo.
Ora che almeno in uno degli enti coinvolti c'è la volontà di ripensare il progetto bisogna mettersi seriamente attorno ad un tavolo per capire come uscirne.
Non solo Iren, Comune e Provincia, ma anche le forze attive della città devono dare una mano per riconvertire il nostro territorio ad una reale green economy.
I cittadini hanno dato un segnale forte.
Non facciamo che anche questa volta resti inascoltato.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 24 maggio 2012
Sono passati
724 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
18 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
3 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno
Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI
mercoledì 23 maggio 2012
Tre incidenti in due settimane
L'inceneritore di Padova sotto accusa
http://www.aduc.it/comunicato/tre+incidenti+due+settimane+all+inceneritore+padova_20354.php
Se all'inceneritore di AcegasAps di Trieste sono arrivati dalla Campania 11.830 tonnellate di rifiuti quanti ne sono giunti a quello della stessa azienda di Padova?
Secondo i giornali nelle ultime settimane sono 2mila le tonnellate campane entrate nei forni dell'impianto del quartiere Forcellini-Camin, il tutto all'insaputa della Regione, come afferma l'assessore regionale all'ambiente Maurizio Conte, e del presidente Zaia che ha sempre dichiarato che in Veneto i rifiuti campani non sarebbero mai arrivati.
In contemporanea, all'impianto di Padova si sono verificati tre incidenti di fila. Nel primo si è trattato di un incendio causato dall'esplosione di una bombola del gas all'interno della fossa dei rifiuti che ha fatto incendiare un materasso. Sono seguiti altri due incidenti, l'ultimo ha fatto fuoriuscire una nuvola di fumo nero del quale non sappiamo se ha contaminato l'area del quartiere attorno all'inceneritore poichè l'Arpav, agenzia regionale per la protezione ambientale, non ha fatto i rilevamenti.
Ricordiamo che l'impianto è in fase di autorizzazione integrata ambientale. Ad AcegasAps chiediamo chiarezza sulla provenienza dei rifiuti, quindi se arrivano da fuori provincia o da fuori regione, la loro qualità e quindi i processi di verifica e incenerimento, come viene trattato il carico radioattivo e se viene fatto sostare all'interno del parcheggio dell'azienda.
Al sindaco chiediamo garanzie di tutela della salute pubblica ed anche dei lavoratori all' interno dell'impianto, tutela della salute poiché il palese conflitto di interessi che interessa AcegasAps e Arpav genera legittimi dubbi di imparzialità in quanto il direttore dell'agenzia regionale per la tutela ambientale è un dirigente dell'azienda che gestisce l'inceneritore. Aggiungiamo che un altro episodio, seguito ai tre precedenti, con fuoriuscita di fumo nero dall'impianto è stato segnalato dagli abitanti del quartiere.
Alla Regione chiediamo chiarezza e trasparenza. Sulla gravità degli episodi recenti l'Aduc si riserverà di interpellare la Procura della Repubblica. Ricordiamo che l'area del quartiere attorno all'inceneritore, per la diossina presente al suolo depositata da cinquant'anni di attività, è definita dall'Istituto Mario Negri di Milano "a rischio cancro per bambini".
La crescita della raccolta differenziata e il progressivo ridursi dello smaltimento dei rifiuti avrebbe dovuto imporre al Comune e ad AcegasAps la rinuncia a raddoppiare i forni dell'inceneritore, invece la necessità di garantire il flusso di 600 tonnellate al giorno costringe l'azienda a ricorrere ai rifiuti di tutta Italia. Quelli del Lazio sono all'orizzonte.
Maria Grazia Lucchiari – delegata Aduc Veneto
ADUC Associazione per i diritti degli utenti consumatori
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 23 maggio 2012
Sono passati
723 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
17 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
2 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno
Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI
martedì 22 maggio 2012
Grazie Parma
Un sogno non condiviso rimane un miraggio inaccessibile.
Può essere bellissimo e perfetto, ma rimane nel cassetto dei vorrei, stropicciato dal tempo.
Ieri invece la città si è risvegliata da un torpore mortale che la vedeva accasciata e vinta, vuota di illusione e di speranza.
E' bastato un segno sulla scheda, ripetuto migliaia di volte, per condividere una strada nuova.
51235 mattoncini sottratti all'edificio in costruzione a Ugozzolo, tolti per sempre.
E' stato un plebiscito, ore e ore con la pelle d'oca, perché attorno percepivi nuova linfa, nuova voglia di fare, di contare, di esserci, di dare una mano insieme, alla città claudicante.
Si è consumato ieri il referendum negato: improvvisamente le undicimila firme raccolte nel 2006 hanno bussato di nuovo alla porta dei potenti, esigendo di uscire allo scoperto.
Coloro che sono scesi per le strade in questi anni, che hanno riempito sale, auditorium, sfidato aziende quotate, acceso fiaccole, sottoscritto appelli e, davanti a tutto, fatto passare piano piano la cultura sui rifiuti e sul modo corretto di gestirli, ecco, a loro si è data la possibilità di esprimersi liberamente sul futuro della città.
Mercoledì scorso al Paganini, la platea-teatro della città, ci sono voluti 40 minuti per sciorinare i numeri del piano alternativo. Non male per una alternativa che non esiste, secondo le parole degli sconfitti. Non male per dei cittadini normali fare gli esperti in un settore complesso.
Qualcuno non aveva capito cosa stava succedendo ed ancora oggi teine la vista coperta.
E' l'inizio di una pagina nuova, anzi, di un libro, per citare chi ci credeva ed è rimasto indietro.
I giochi non sono certo fatti, il cantiere dell'inceneritore non risente di un voto di maggio per interrompere la sua foga.
Ora viene il difficile.
Far comprendere anche alla parte avversa la bontà della proposta alternativa, i vantaggi che ne derivano per tutta la filiera, la possibilità concreta di trovare soluzioni condivise anche per ciò che è già stato costruito.
La missiva olandese, giunta lo scorso anno ed ovviamene ignorata, è stata confermata nelle sue finalità lo stesso giorno del confronto al Paganini. L'Olanda conferma che il nostro territorio non ha bisogno di un forno per gestire i suoi scarti. Anzi, con 9 inceneritori in funzione in regione abbiamo già oggi un eccesso di capacità di incenerimento che andrà presto ridimensionato.
Chiama l'Europa, al 2020 basta sprechi di risorse, basta bruciare ciò che si può recuperare, riciclare, compostare. E' finita la stagione degli incentivi che drogavano il mercato permettendo di trasformare gli inceneritori, solo in Italia, in slot machine per ingrassare i gestori.
La guerra contro i rifiuti si vince con tante battaglie parallele.
La si vince adottando il miglior sistema di raccolta differenziata porta a porta in tutto il territorio.
Per capire poi davvero cosa resta, in fondo al ciclo virtuoso.
Si vince la battaglia insieme alla città, quella che ieri si è ritrovata e ora è davanti ai riflettori di mezzo mondo.
Il laboratorio Parma ha preso avvio.
Grazie Parma. E' tutto merito tuo.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 22 maggio 2012
Sono passati
722 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
16 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
E' passato
1 giorno dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no
Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI
Mettete fiori nei vostri camini
Il referendum sull'inceneritore c'è stato.
Quel referendum negato lo scorso anno ai cittadini si è finalmente svolto oggi, consumato in una due giorni di sfida mortale tra vecchia e nuova politica.
Parma ha deciso per il no, in una percentuale schiacciante ed irrevocabile.
Parma ha scritto la parola fine su un tema sul quale il parere dei cittadini non era stato richiesto ed anzi rifiutato, perfino sostenendo di non aver ben capito la domanda.
Un trionfo per il candidato del Movimento 5 Stelle, Federico Pizzarotti, che a mani nude ha sbaragliato gli avversari dalle mille sigle e simboli, che occhieggiavano sulla scheda del voto.
I parmigiani hanno guardato altrove.
I parmigiani hanno emesso una sentenza definitiva.
Ha fatto bene Garbi a lasciare. Quando lo incontrammo sul tema dell'inceneritore, ci confessò che quel camino era davvero una grande scocciatura, ma loro avrebbero fatto una dichiarazione chiara di lì a poco. Il Pd infatti scrisse il suo sì sul progetto, ribadendo la bontà della scelta e il giusto cammino intrapreso.
Il Pd era convinto che il forno non avrebbe spostato voti. Dopo il risultato del primo turno Bernazzoli ammise di aver pagato la scelta ed iniziò un improvvida rincorsa sui temi dei “No termo”, intitolando addirittura una serata “Verso rifiuti zero”, ospitando l'assessore che a Reggio l'inceneritore lo ha spento e il sindaco di Forlì che si è costituito parte civile contro gli inceneritori di Hera.
Non ne hanno indovinata una in via Treves, confermandosi specialisti nello sbagliare il rigore a porta vuota, senza arbitro ne portiere.
Ma è già passato ed ora dobbiamo affrontare il presente.
Se osservassimo da vicino il camino di Ugozzolo, noteremmo in superficie alcune increspature.
Al terribile e sciagurato terremoto di sabato notte ne è seguito un altro più benevolo, che oggi incrina in modo preoccupante la tenuta del progetto.
Un progetto voluto e sostenuto da quel candidato che Parma ha rifiutato con numeri quasi imbarazzanti.
Un progetto che poteva portare ulteriore danno all'ecosistema di Parma già gravato da un inquinamento preoccupante e pericoloso.
Che senso aveva aggiungere altro inquinamento quando ci sono soluzioni alternative più efficaci?
Oggi, durante i minuti di incredulità davanti alle prime stime dei risultati, abbiamo visto passare il film di questi sei anni impiegati a recuperare la coscienza di cosa stavamo partorendo ad Ugozzolo.
Una lotta sfinente e lunghissima, che ha fatto crescere la coscienza dei cittadini avvicinandoli ad un tema ostico come quello dei rifiuti, facendo diventare i cittadini esperti di raccolta differenziata e di modelli di gestione, riempiendo auditorium, strade e piazze, portando esperti da tutto il mondo, facendo cultura, a favore di tutti, anche di chi ci scherniva e continuerà a farlo.
Non sappiamo quanto il tema inceneritore sia stato determinante sulla strada della vittoria di Federico Pizzarotti.
Abbiamo però visto i tanti volti felici e goduto degli abbracci veri di cittadini veri.
Una soddisfazione impagabile.
I nostri saluti al vecchio camino.
Un suo re impiego come vaso da fiori lo abbiamo individuato nel titolo di questo articolo, un invito anche al dialogo ed alla condivisione di un percorso che può portare Parma in cima al mondo, questa volta nella giusta direzione.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
21 maggio 2012
Sono
passati
721
giorni
dalla
richiesta
a
Iren
del
Piano
Economico
Finanziario
dell'inceneritore
di
Parma
Sono
passati
15
giorni
dal
previsto
avvio
dell'inceneritore:
avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
0 giorni dal referendum
sull'inceneritore
Dal
1°
maggio
2012
piatti
e
bicchieri
di
plastica
potranno
essere
conferiti
nella
raccolta
differenziata
della
plastica
(bidone
giallo)
grazie
a
nuovi
accordi
ANCI-CONAI
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