sabato 18 giugno 2011

Tranquillani

L'assessore all'inceneritore Giancarlo Castellani tranquillizza la platea.
E' tutto sotto controllo e i rifiuti bruciati a Parma saranno di Parma.
Salvo decisioni delle autorità competenti...
Che da un giorno all'altro potrebbero decidere altrimenti.
Spallucce, vi dovete fidare, l'autorizzazione va bene così com'è.
Ci sono i competenti a pensare per gli incompetenti, che saremmo noi cittadini.


Castellani e Bernazzoli o Bernazzoli e Castellani?

Ma non vogliamo cercare di tranquillizzare i cittadini?
Che ci vuole ad aggiungere due righe, o meglio a toglierne altre che lasciano il dubbio che a decidere sui rifiuti siano altri?
E' evidente che tale rassicurazione non ci sarà, perché a Parma si bruceranno i rifiuti che decideranno le autorità competenti, quando e come vorranno, basta una firma.
Ricordate l'inceneritore di Piacenza? E' autorizzato per rifiuti urbani, eppure sono riuscite, le autorità competenti, a far bruciare lì dentro i fanghi petroliferi del Lambro, con una firmetta del presidente della regione Vasco Errani.
In un inceneritore che non ha nemmeno i filtri per questo tipo di rifiuti.
Il tutto naturalmente senza comunicare alla popolazione alcunché.
Il giochino ormai lo conosciamo a menadito.
Si costruisce un grattacielo di documentazione, si ripete all'infinito un concetto all'opinione pubblica come quello dell'origine nostrana dei rifiuti (ci mancherebbe, ma pensate che noi vorremmo una cosa simile... e via discorrendo), poi si lascia la frasetta in mezzo al mucchio di carte “salvo autorizzazioni dell'autorità competente”.
E voilà. Il gioco di prestigio è riuscito.
Ancora una volta davanti all'interesse della popolazione si antepongono altri interessi e le richieste delle aziende trovano maggiore ascolto di quelle dei cittadini, preoccupati per la loro salute e per il futuro dei loro figli.
Neanche sulla salute si può pretendere rigore e assoluta trasparenza,
Un esempio ce lo abbiamo a pochi chilometri da Parma.
A Rubbiano bruciano oli esausti dal 2000, in un impianto nato per essere una fabbrica di palline di terra, che veniva alimentato a gas metano, e che si è trasformato in un inceneritore che ogni anno ingoia 58 mila tonnellate di rifiuti tossico nocivi, a fianco della Barilla. La gente se ne è accorta anni dopo. Ora i sindaci hanno chiesto di inserire nell'osservatorio ambientale un tecnico di levatura nazionale, un cecchino che ha spesso inchiodato le aziende che nel loro modus operandi non seguivano la legge, ma Castellani non lo vuole, perché non è gradito all'azienda.
Noi speriamo che i sindaci siano compatti nell'affermare un semplice concetto. Se tutto è lineare, se tutto è gestito nel rispetto delle normative, non si deve aver paura di nessuno e si devono aprire le porte a chiunque. Senza porre veti di nessun genere. La gente non capirebbe altri atteggiamenti.
I cittadini di Solignano, Fornovo, Medesano, Varano, non capirebbero.
E farebbero sentire la loro voce.
Non si scherza sulla salute.
Ne a Parma, ne a Rubbiano.
A Parma il Gcr ha chiesto chiarezza sull'origine dei rifiuti.
Lo ha chiesto Andrea Marsiletti del quotidiano on line Parma Daily.
Lo ha chiesto Parma Civica con un comunicato chiaro e condivisibile.
Speriamo lo chiedano anche gli altri partiti che scelgono di stare dalla parte dei cittadini e i consessi comunali interessati alla salute di tutti i loro amministrati.
E' evidente che questo sia uno di quei punti su cui non transigere.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 18 giugno 2011

-323 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.

+383 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

+61 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
Aderisci anche tu: boicotta Iren, digli che non finanzierai un euro dell'inceneritore di Parma

giovedì 16 giugno 2011

Il fumo muto della plastica

Bernazzoli e Castellani brindano ai risultati 2010 della raccolta e smaltimento dei rifiuti in Provincia di Parma. Ci fa piacere che siano contenti.
Riportano con orgoglio i dati che ci collocano in cima alla classifica regionale dei differenziatori. Ovviamente un conto è differenziare, cioè separare i materiali post utilizzo alla fonte, un altro è riportarli nel ciclo produttivo per riutilizzare lo stesso materiale per produrre altri beni.
La differenza la conosce bene anche Castellani, il cosiddetto indice di riciclo.


L'incendio alla Golden Plast: scuole e asili chiusi, la popolazione è invitata a rimanere a casa con le finestre chiuse. Sempre di plastica si tratta...

Infatti potrebbe accadere che io separi i materiali al 100%, ma che alla fine del ciclo butti tutto dentro un inceneritore. Che risultato otterremmo in questo caso?
Potremmo dire di avere una raccolta differenziata al 100%, ma nel contempo alimenteremmo un inceneritore con tutti i materiali che servono.
Una contraddizione nei termini.
Una provocazione.
Ma che a Parma sta parzialmente per accadere.
Leggiamo dal resoconto dei pi-diossini che la raccolta della plastica nel nostro territorio va al massimo, e di questo si vada fieri.
“La provincia di Parma è prima in Emilia-Romagna e seconda in Italia per il recupero delle plastiche (dati Corepla): 20 kg/abitante conferiti dalla provincia di Parma, quasi 4 in più di Rimini (seconda in regione) e quasi il doppio della media regionale (11,6 kg/abitante)”.
Iren non sembra avere lo stesso entusiasmo e dai dati ufficiali pare voler tarpare decisamente le ali a questa situazione, già a a partire dal 2012.
(tabella 2.3.15, p 74 del Quadro di riferimento progettuale – Volume B)
Come si evince dallo schema Iren dichiara di riciclare al 2012 il 17% della plastica e non il 59,7% previsto dal Ppgr, quindi non i 20 Kg che oggi la Provincia sbandiera davanti ai cittadini.
Questo significa intercettare al 2012 una quantità di imballaggi in materiali plastici pari a 4.800 t/a anziché 16.800 t/a (obiettivo PPGR) e più che raddoppiare la quantità di materiali plastici da smaltire (bruciare), da 11.400 t/a circa a 23.400 t/a.
Ecco il gioco che esce allo scoperto.
I materiali oggetto di intercettazione sono rappresentati prevalentemente dai rifiuti da imballaggio per liquidi (come dichiarato da Enìa stessa), il che conferma la scelta di separare e inviare a incenerimento tutte le plastiche di imballaggio non costituenti contenitori per liquidi, in contrasto con la normativa nazionale ed europea che richiedono la raccolta e il recupero di tutti gli imballaggi in materiale plastico e non solo quelli che oggi hanno un valore commerciale sufficiente.
L'assurdo è che si chieda ai cittadini di separare materiali che poi andranno al forno.
Anche il dott. Federico Valerio, responsabile del Servizio di Chimica Ambientale dell’Istituto Tumori di Genova, membro del Comitato tecnico-scientifico di Alta Sorveglianza del PAI, nella riunione del 12 marzo 2008 evidenziava il dato anomalo del calo della raccolta differenziata della plastica che secondo i piani di Enia andrà al 17%.
La cosa non era nemmeno sfuggita al sindaco di Parma, Pietro Vignali, che in una lettera inviata al presidente di Iren in data 18 febbraio 2011 affermava “in questa rimodulazione la percentuale di plastica avviata al riciclo diminuisce fino al 17% (da cui deriva un valore ipotizzato di raccolta pari a 15 Kg/abitante/anno) … Considerato che nel rapporto provinciale rifiuti 2009 … si evince per il Comune di Parma un dato di 23,62 Kg/abitante/anno di rifiuti in plastica intercettata, si chiede un approfondimento sulle stime effettuate, che paiono oggi riduttive…Ciò al fine di minimizzare la combustione di plastica, avviando a combustione solo tipologie non altrimenti recuperabili…”
Ora voi direte ma chi decide quanta plastica riciclare?
Noi pensavamo l'ente pubblico.
Qui a quanto decide decide l'azienda, in base alle proprie necessità impiantistiche, la quale riserva il tribunale a chi dissente dai suoi piani.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 16 giugno 2011

-325 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.

+381 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

+59 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
Aderisci anche tu: boicotta Iren, digli che non finanzierai un euro dell'inceneritore di Parma

Versilia, cresce l'incidenza dei morti per tumore

Marco Pomella
www.ognisette.it

I comitati cittadini sanno dove puntare il dito: sull'inceneritore di Falascaia, ma l'Asl corre ai ripari. La Versilia è al primo posto in Toscana per l'incidenza dei morti di tumore, secondo per i decessi da malattie del cuore, tra i primi per mortalità infantile.
Sono i dati, poco rassicuranti di uno studio del laboratorio Mes relativi alla Versilia.
Un territorio che resta in cima alle classifiche per le due principali cause di morte in Toscana: il cancro (189 morti ogni 100mila abitanti) e le patologie cardiovascolari.



Il comitato cittadino Co.As.Ver. è attivo da anni su queste tematiche. Un gruppo di cittadini, particolarmente sensibili ai temi della sanità e della salute pubblica, unito in associazione per tentare di ridurre le principali cause di inquinamento atmosferico della zona: l'inceneritore di rifiuti del Pollino, il traffico, le emissioni elettromagnetiche.
Ma è proprio sull'inceneritore (al confine tra Pietrasanta e Camaiore) che si punta il dito. “Siamo certi, perché ci sono diversi studi scientifici che lo dimostrano” dicono due rappresentanti del comitato, Andrea Cecchini e Stefania Brandinelli “che parte dei tumori in Versilia sia causato proprio dal termovalorizzatore. Gli inceneritori sono un pericolo di per sé, e lo dimostrano i dati dalla Isde, l'associazione internazionale dei medici per l'ambiente”.
“L'impianto di incenerimento di Pietrasanta non ha mai funzionato come doveva e negli ultimi anni ha sforato, per stessa ammissione di chi gestiva quell'impianto, i limiti massimi di emissione di diossina o CO2 nell'aria”.
Anche se, ammettono, le cause di un tale aumento di malattie (non solo oncologiche, ma anche cardiovascolari) è da attribuirsi sicuramente ad una serie di concause.
Proprio per fugare ogni dubbio i cittadini riuscirono ad ottenere dalla Regione Toscana la nascita di una task-force sanitaria sull'impianto di rifiuti, commissionata all'Asl 12 Versilia. Il comitato scientifico è sorto già un anno e mezzo fa. Ma ad oggi nessuna indagine è stata ancora avviata.
“Chiediamo con forza che i controlli e gli studi partano” dicono Cecchini e Brandinelli “e denunciamo il fatto che non è stato possibile inserire in questo comitato l'epidemologo Valerio Germano, che avevamo indicato come nostro rappresentante di fiducia. Lui avrebbe preso in considerazione anche i dati dei mesi passati, con un notevole risparmio economico, mentre pare che il comitato scientifico voglia ripartire da zero, come se negli ultimi tre anni non fosse successo niente. Allo stesso tempo avevamo chiesto di rivedere i criteri di valutazione, ma nonostante la rassicurazione di un'assemblea pubblica dell'Asl, ad oggi non abbiamo ricevuto risposte”.
Sembra di rivivere situazione che anche a Parma conosciamo da vicino. A Fornovo i proprietari dello stabilimento di Laterlite di Rubbiano si oppongono all'indicazione di Paolo Rabitti come consulente da inserire nel comitato di controllo dello stesso co inceneritore. Di lui non si fidano, anche se le procure di mezza Italia lo richiedono proprio per le sua capacità e rigore.
In Versilia di cerca anche il supporto scientifico.
Per avere una conferma dei preoccupanti dati che indicano aumenti delle patologie tumorali per i versiliesi, è stato contattato il dottor Domenico Amoroso, direttore di Oncologia dell'ospedale Versilia. “L'aumento dei tumori è un dato oggettivo. Ma non c'è alcuno studio ufficiale che relazioni gli aumenti di malati con l'inceneritore del Pollino. Di sicuro si tratta di un sistema di smaltimento dei rifiuti poco moderno, ed è indubbio che i risvolti di questo si paghino. In particolare si nota un aumento della mortalità di maschi dovuto a forme tumorali”.
Detto questo, non sarebbe corretto non notare che studi del Sant'Anna dimostrano anche come in Versilia, oltre alla presenza dell'inceneritore, c'è la più alta percentuale toscana di fumatori e la più alta percentuale di vita sedentaria (e, di conseguenza, anche di alimentazione scorretta). “Tutti fattori – dice il dottor Amoroso – che contribuiscono in negativo sulla salute generale”.
Che fare? Avviare subito l'indagine epidemiologica intorno all'area dell'inceneritore. Ma anche aumentare la sensibilizzazione verso gli screening. “Ancora oggi in Versilia il dato sulla prevenzione è molto basso. Eppure l'incidenza dei tumori sulla popolazione – dice Amoroso – e il dato della mortalità non sono la stessa cosa. Perché con adeguati controlli si possono scoprire malattie che possono ancora curate in tempo”.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 16 giugno 2011

-325 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.

+381 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

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mercoledì 15 giugno 2011

L'eclissi dell'inceneritore di Parma

Il processo è inesorabile, sta spingendo l'inceneritore di Parma sull'orlo del baratro, dove a breve cadrà nonostante fervano i lavori nel cantiere di Ugozzolo.
Lo dicono anche le stelle, o meglio la Luna, perché in concomitanza con la grande eclissi dei 100 anni, il nostro malaugurato progetto arriverà sulla scena della Rai, ospite della trasmissione Effetto Notte, da mezzanotte e venti in poi.



Su Radio 2 il tema verrà affrontato con una intervista ad un attivista di Gcr ormai conosciuto anche fuori dai confini provinciali, il quasi farmacista Francesco Barbieri.
Il mese scorso Parma era stata ben (si fa per dire) rappresentata al CinemAmbiente di Torino, il prestigioso festival sui documentari che si interessano dei temi ambientali.
Il cortometraggio Zero Waste, che racconta il viaggio planetario alla ricerca di soluzioni migliori per i rifiuti di Parma, ha avuto una calorosa accoglienza di pubblico e di critica e verrà presto proiettato anche a Parma in una serata speciale dedicata.
Questa notte saranno la parole ascoltate a far parlare dell'inverosimile progetto che nel 2012 ancora propone l'incenerimento come metodo di gestione dei nostri materiali post utilizzo.
Un metodo antiquato e superato, dannoso per l'ambiente e le persone, ormai in disuso anche in Europa, da 20 anni precluso a nuovi impianti negli Stati Uniti.
La storia della follia parmigiana sarà portata all'attenzione degli radio ascoltatori Rai, che potranno ripercorrere la trama di questa appassionante saga che ha i suoi prodromi nel lontano 2005, quando la Provincia di Parma approvò il piano provinciale di gestione dei rifiuti dove era scritto che il nostro territorio necessitava di un impianto di incenerimento.
La vicenda ha avuto una sua storia molto complessa ed intricata, sfociata anche in diversi esposti, depositati presso la Procura di Parma ma ancora non del tutto sviluppati.
Ma soprattutto è stata portata da Gcr in cima all'agenda dei temi cittadini, con una progressione incessante e instancabile.
Ai microfoni di Giancarlo Simoncelli, i protagonisti di Zero Waste, Victor Ibanez e Francesco Barbieri, interagiranno con gli ascoltatori, che potranno porre domande e dire la loro sul tema. L'occasione sarà propizia anche per mettere in luce la lettera che il sindaco di San Francisco scrisse a Pietro Vignali per invitarlo negli States a verificare di persona come vengono gestiti gli scarti senza utilizzare combustioni. Una lettera che non ha mai avuto risposta da Parma...
Una delle tante occasioni perse dalla nostra città per mettersi in relazione con le eccellenze del Pianeta.
Mentre svanirà la Luna, questa notte verrà meno anche l'inceneritore, che apparirà via via più evanescente, mostrando tutte le rughe fin qui appositamente nascoste dagli amministratori, di destra come di sinistra, a favore di interessi che noi non conosciamo, ma che di certo intuiamo.
Oggi che è stato vinto il referendum sull'acqua, è venuto il momento di pensare alla salute e di impegnarsi per cancellare anche gli inceneritori, tutti quanti, a cominciare da quello di Parma.
Parma si mostra bella al mondo, territorio sostenibile primo in Italia secondo Assolombarda.
Ma questo traguardo non sarà possibile mantenerlo se la città sceglierà di unire il suo futuro all'inceneritore dei rifiuti. Questa decisione fa a pugni con le dichiarazioni di virtù fornite a piene mani da Vignali e Bernazzoli, che oggi come oggi, se da un lato rilanciano l'immagine di una Parma pulita, dall'altra parte la sporcano proseguendo nella costruzione di un impianto insalubre di classe prima a un passo dal centro città.
Un'evidente contraddizione che non tarderà a emergere.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 15 giugno 2011

-326 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.

+380 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

+58 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
Aderisci anche tu: boicotta Iren, digli che non finanzierai un euro dell'inceneritore di Parma

martedì 14 giugno 2011

Parma e lo zampirone di Golia

Immaginate Davide e Golia. L’uno piccolino e l’altro gigantesco. O, come direbbe il mio Jacopo, gigantone.
Golia non dà peso a Davide, che è un po’ una spina, come quelle zanzare che non ti lasciano in pace, tu meni colpi per tutta notte, c’è pure lo zampirone acceso, ma quella niente, è sempre lì. Piccola e pestifera.
E’ una zanzara, che vuoi che sia.
Un giorno a Davide viene in mente di appiccicare dei manifesti con su scritto “Golia è grande e grosso, ma le zanzare sono tante e toste. Mai più paura di Golia!!!” perchè Golia sta costruendo l’ inceneritore proprio davanti a casa di Davide.
Golia smette lo zampirone e scalda il lanciafiamme.



Il Comitato Corretta Gestione Rifiuti di Parma (Davide) ha fatto una campagna di boicottaggio contro Iren (Golia), invitando i cittadini a cambiar gestore. Motivo? Il fumo fa male, c’è scritto anche sui pacchetti di sigarette.
Iren ha fatto causa ai tre ideatori della campagna.
Contrariamente alla giustizia bradicardica di questo paese, ecco che la causa corre spedita e nel giro di pochi giorni gli ideatori boicottiren sono alla sbarra.
Morale: Iren ha paura e il Comitato Corretta Gestione Rifiuti fa paura. Il Gigante vuole schiacciare la zanzara. Come andrà a finire? Dipende. La giustizia sarà capace di mantenere l’accelerazione che la causa di Iren le ha inferto o si adeguerà presto al bradipo giudiziario che tutti conosciamo?
Delle due la speranza è riposta nella seconda, perché se così fosse la causa del gigante Iren non farebbe più paura alla zanzara, che prima dello stadio terminale, pardòn… terzo grado di giudizio sarebbe già morta.
Intendiamoci, è solo una speranza e la speranza si sa: è l’ultima a morire. Di cancro.

Da Il Fatto Quotidiano
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/13/parma-e-lo-zampirone-di-golia/117753/