Pochi giorni fa abbiamo letto la grande soddisfazione di tutti i partiti per il risultato ottenuto nella raccolta di firme contro il “Porcellum”. Ben 11.000 adesioni nella nostra provincia.
I promotori ne sono entusiasti, i rappresentanti politici pure.
Paola Zilli, Italia dei Valori: “Ci siamo messi in gioco con sedi e partito, questi numeri non sorprendono: sono i segni di un popolo che vuole prendersi in mano la politica”.
Giuseppe Bizzi, Partito Democratico: “E’ stata una grande operazione politica”.
Federica Barbacini, Sinistra Ecologia e Libertà: “Questa affluenza è da intendersi come il risveglio dei cittadini che vogliono partecipare alla vita politica”.
Gabriele Ferrari, ancora Pd: “La politica per esser buona deve essere partecipata e condivisa. Occorre ridare dignità e peso alle scelte dei cittadini”.
Tutte affermazioni condivisibili.
Bisogna ridare dignità e peso alle scelte dei cittadini.
Non possiamo però fare a meno di correre con la mente alle nostre, di firme.
Nessuna sede, nessun partito alle spalle, nessuna organizzazione. Tanti avversari.
Correva l’anno 2006, quando alcuni cittadini davano vita al Coordinamento Gestione Corretta rifiuti, nato per opporsi alla costruzione dell’inceneritore di Ugozzolo, e proporre gestioni alternative dei rifiuti.
Anche noi raccoglievamo firme, da soli, senza esposizione mediatica, ai nostri banchetti.
Cittadini che parlavano ai cittadini.
Banchetto dopo banchetto, firma dopo firma.
Anche noi siamo arrivati ad queste cifre.
E nel marzo del 2008 abbiamo consegnato alla Provincia di Parma 10.000 delle nostre preziose firme, presentando istanza di riesame della decisione, contenuta nel Piano Provinciale Gestione Rifiuti, di realizzare un inceneritore a nord di Parma in zona Spip e proponendo una soluzione alternativa.
I lavori non erano iniziati, penali non ce ne sarebbero state, doveva ancora essere rilasciata l’Autorizzazione di Impatto Ambientale.
Nulla era in movimento, tutto era discutibile, nessun masso in mezzo alla strada del dialogo possibile.
Ma le richieste di quei cittadini, i diecimila parmigiani che la pensavano in un certo modo, sono rimaste inascoltate. Proprio dalla Provincia, proprio dal suo presidente Bernazzoli.
La politica per essere buona deve essere partecipata e condivisa?
Occorre ridare dignità e peso alle scelte dei cittadini?
Noi siamo ancora convinti che la base del Pd creda davvero in queste affermazioni.
Cos’è che non funziona allora?
Esistono firme di serie A e firme di serie B?
Oppure è il nostro presidente della provincia che ha una visione tutta sua?
Coraggio, non è mai troppo tardi
I nostri 10.000 cittadini sarebbero ben felici di vedersi ridare dignità e peso.
La richiesta depositata nel 2008: http://gestionecorrettarifiuti.it/pdf/Petizione_Provincia.pdf
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 8 ottobre 2011
-60 giorni allo sentenza nel merito del Tar di Parma sul cantiere dell'inceneritore
+495 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
L'Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR - dal 2006 si è mossa per impedire la costruzione di un nuovo inceneritore a Parma, a 4 km da piazza Duomo, a fianco di Barilla e Chiesi, Ikea e ParmaRetail. Un mostro che brucerà 130 mila tonnellate di rifiuti all'anno e che inquinerà il nostro territorio per il futuro a venire.
sabato 8 ottobre 2011
I vizi del Pd
Il Pd punta a fondere Iren con Hera e A2A, per creare una megaholding dei profitti e dei grassi introiti. Business, senza guardare in faccia a nessuno e senza porsi alcuna domanda su quali ricadute possano avere certi concentrazioni sui territori, sull'ambiente, sulle persone.
Non si spiegherebbe altrimenti la recente notizia del pensiero che il partito democratico sta facendo attorno a questa mega fusione di tre già ora enormi multiutility del Nord.
A2A, Iren, Hera, un tris da giocare come carta finale nel controllo dei servizi di acqua, rifiuti ed energia di larga parte del nord del Paese.
Un gioco economico che non porta alcuna considerazione di merito sulle richieste dei cittadini di anteporre la salute e il benessere agli affari, di mettere davanti a tutto le persone e i territori, di far seguire alle decisioni popolari dei referendum una azione concreta sui territori e sulle Spa.
Così ancora una volta siamo alle prese con un vizio alquanto diffuso tra molti partiti, compreso il Pd: cercare o creare “strutture” (nell’accezione di modernariato abbastanza generica da non escludere nulla) che possano assumere, come dipendenti e come vertici strapagati, parenti, compagni, amici e soci in affari.
E’ anche per questo vizio che siamo tanto guardinghi nei confronti della politica e dei politici e tanto insistenti nel pretendere la rigorosa applicazione del nostro Statuto di piccola associazione apartitica che non si veste di alcuna bandiera, ma si batte strenuamente a difesa del territorio e del suo ambiente, oltre che delle persone che vi abitano.
Chi è mosso da forti interessi politici e personali (ancorché comprensibili e leciti) difficilmente è disposto a posporli all’interesse della città, del Paese, della tutela ambientale e culturale.
Al contrario, è facile e comprensibile che chi, come i politici, è alla perenne ricerca di voti, abbia interesse ad infiltrarsi nelle associazioni e nei comitati che incontrano il favore dei cittadini, proprio perché difendono disinteressatamente l’interesse di tutti.
Non solo.
Fa impressione il linguaggio con cui i “politici” parlano del grande progetto di fusione. Non esiste, con buona pace del sindaco di Genova Vincenzi, un momento della fusione e neppure un’ora od un anno. Esistono, se esistono, le ragioni della fusione e non quelle fumose e generiche che si trovano sempre (persino nelle delibere di fusione), ma quelle quantificabili, precise, concrete che non si dicono mai.
Si noti che non viene spesa neppure una parola, un annuncio, una buona intenzione in merito ai seri problemi che ci stanno a cuore .
Il mega progetto di questo Pd non ci riguarda, anzi ci allarma.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 7 ottobre 2011
-61 giorni dalla sentenza nel merito del Tari di Parma sul cantiere dell'inceneritore
+494 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
Non si spiegherebbe altrimenti la recente notizia del pensiero che il partito democratico sta facendo attorno a questa mega fusione di tre già ora enormi multiutility del Nord.
A2A, Iren, Hera, un tris da giocare come carta finale nel controllo dei servizi di acqua, rifiuti ed energia di larga parte del nord del Paese.
Un gioco economico che non porta alcuna considerazione di merito sulle richieste dei cittadini di anteporre la salute e il benessere agli affari, di mettere davanti a tutto le persone e i territori, di far seguire alle decisioni popolari dei referendum una azione concreta sui territori e sulle Spa.
Così ancora una volta siamo alle prese con un vizio alquanto diffuso tra molti partiti, compreso il Pd: cercare o creare “strutture” (nell’accezione di modernariato abbastanza generica da non escludere nulla) che possano assumere, come dipendenti e come vertici strapagati, parenti, compagni, amici e soci in affari.
E’ anche per questo vizio che siamo tanto guardinghi nei confronti della politica e dei politici e tanto insistenti nel pretendere la rigorosa applicazione del nostro Statuto di piccola associazione apartitica che non si veste di alcuna bandiera, ma si batte strenuamente a difesa del territorio e del suo ambiente, oltre che delle persone che vi abitano.
Chi è mosso da forti interessi politici e personali (ancorché comprensibili e leciti) difficilmente è disposto a posporli all’interesse della città, del Paese, della tutela ambientale e culturale.
Al contrario, è facile e comprensibile che chi, come i politici, è alla perenne ricerca di voti, abbia interesse ad infiltrarsi nelle associazioni e nei comitati che incontrano il favore dei cittadini, proprio perché difendono disinteressatamente l’interesse di tutti.
Non solo.
Fa impressione il linguaggio con cui i “politici” parlano del grande progetto di fusione. Non esiste, con buona pace del sindaco di Genova Vincenzi, un momento della fusione e neppure un’ora od un anno. Esistono, se esistono, le ragioni della fusione e non quelle fumose e generiche che si trovano sempre (persino nelle delibere di fusione), ma quelle quantificabili, precise, concrete che non si dicono mai.
Si noti che non viene spesa neppure una parola, un annuncio, una buona intenzione in merito ai seri problemi che ci stanno a cuore .
Il mega progetto di questo Pd non ci riguarda, anzi ci allarma.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 7 ottobre 2011
-61 giorni dalla sentenza nel merito del Tari di Parma sul cantiere dell'inceneritore
+494 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
Jack Macy nelle scuole di Parma
E il compostaggio che non c’è
Un virus letale per l’inceneritore di Ugozzolo si sta diffondendo in questi giorni per le scuole di Parma. I ragazzi, le forze fresche della città, quelle che ancora sperano in un mondo migliore, sentiranno, dalla viva voce di un’amministratore che di questi problemi ne ha tutti i giorni, come poter gestire i rifiuti in maniera sensata, efficiente, economica e senza produrre rischi per la salute dell’uomo.
Jack Macy, dopo la conferenza del 4 ottobre al Cinema Astra, dove ha assistito insieme ad Ezio Orzes e Raphael Rossi alla presentazione del film Zero Waste di Victor Ibanez, con Francesco Barbieri, è stato impegnato in città per un ciclo di conferenze che lo hanno portato mercoledì 5 all’Università, Facoltà di Economia, all’IPSIA giovedì 6 e stamattina al Bodoni ed al Marconi.
Molto fermento nelle aule dove fioccano le domande al responsabile della gestione dei rifiuti della metropoli californiana. Quant’è la vostra percentuale di raccolta differenziata? E’ stato difficile educare i cittadini a separare le varie frazioni di rifiuti? Cosa ne fate del rifiuto organico? Come avete affrontato il problema dei bar, negozi alimentari?
Un fiume in piena di curiosità generato dai ragazzi che si entusiasmavano alla semplicità con cui il pacato Jack forniva spiegazioni chiare ed esaustive.
Nel tempo che abbiamo passato insieme con Jack è capitato di chiacchierare di come vengono gestiti i rifiuti qui a Parma ed in particolare sono emerse le domande su come viene gestito il rifiuto organico da Iren.
Ci è stato difficile spiegargli che per un certo periodo qui a Parma abbiamo raccolto gli scarti del cibo in comuni sacchetti di plastica anziché in mater-bi e che il 20-25% dell’organico andava perduto per sempre a causa dell’infausta mescolanza.
E’ stata dura fargli capire che nel centro storico di Parma l’organico non viene raccolto e tutto va a finire mischiato nell’indifferenziato con destinazione inceneritore.
Abbiamo fatto fatica a spiegargli che nella Provincia di Parma non esiste un impianto per il trattamento della frazione organica dei nostri rifiuti (sfalci, potature e scarti di cibo) e che i camion che trasportano ogni anno 15.000 tonnellate di materia preziosa viaggiano oltre i confini del ducato alla ricerca di province più virtuose.
Siamo arrossiti quando ci è toccato spiegare che un impianto per il trattamento del compost ce l’avevamo, ci era costato 5 milioni di euro, e che non ha mai prodotto un solo chilogrammo di compost dal 2006, anno della sua inaugurazione in pompa magna.
Abbiamo poi dovuto spiegargli imbarazzati che l’impianto ora verrà riconvertito, spendendoci altri 4 milioni di euro, per essere funzionale all’inceneritore di Parma.
A San Francisco le aziende guadagnano con gli scarti dei cittadini e i contadini della Napa Valley concimano vitigni di eccellenza utilizzando un compost di eccezionale qualità.
Negli anni 60 si cantava Sognando California, ma il refrain è rimasto attuale.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 7 ottobre 2011
-61 giorni alla sentenza nel merito del Tar di Parma
+490 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
Un virus letale per l’inceneritore di Ugozzolo si sta diffondendo in questi giorni per le scuole di Parma. I ragazzi, le forze fresche della città, quelle che ancora sperano in un mondo migliore, sentiranno, dalla viva voce di un’amministratore che di questi problemi ne ha tutti i giorni, come poter gestire i rifiuti in maniera sensata, efficiente, economica e senza produrre rischi per la salute dell’uomo.
Jack Macy, dopo la conferenza del 4 ottobre al Cinema Astra, dove ha assistito insieme ad Ezio Orzes e Raphael Rossi alla presentazione del film Zero Waste di Victor Ibanez, con Francesco Barbieri, è stato impegnato in città per un ciclo di conferenze che lo hanno portato mercoledì 5 all’Università, Facoltà di Economia, all’IPSIA giovedì 6 e stamattina al Bodoni ed al Marconi.
Molto fermento nelle aule dove fioccano le domande al responsabile della gestione dei rifiuti della metropoli californiana. Quant’è la vostra percentuale di raccolta differenziata? E’ stato difficile educare i cittadini a separare le varie frazioni di rifiuti? Cosa ne fate del rifiuto organico? Come avete affrontato il problema dei bar, negozi alimentari?
Un fiume in piena di curiosità generato dai ragazzi che si entusiasmavano alla semplicità con cui il pacato Jack forniva spiegazioni chiare ed esaustive.
Nel tempo che abbiamo passato insieme con Jack è capitato di chiacchierare di come vengono gestiti i rifiuti qui a Parma ed in particolare sono emerse le domande su come viene gestito il rifiuto organico da Iren.
Ci è stato difficile spiegargli che per un certo periodo qui a Parma abbiamo raccolto gli scarti del cibo in comuni sacchetti di plastica anziché in mater-bi e che il 20-25% dell’organico andava perduto per sempre a causa dell’infausta mescolanza.
E’ stata dura fargli capire che nel centro storico di Parma l’organico non viene raccolto e tutto va a finire mischiato nell’indifferenziato con destinazione inceneritore.
Abbiamo fatto fatica a spiegargli che nella Provincia di Parma non esiste un impianto per il trattamento della frazione organica dei nostri rifiuti (sfalci, potature e scarti di cibo) e che i camion che trasportano ogni anno 15.000 tonnellate di materia preziosa viaggiano oltre i confini del ducato alla ricerca di province più virtuose.
Siamo arrossiti quando ci è toccato spiegare che un impianto per il trattamento del compost ce l’avevamo, ci era costato 5 milioni di euro, e che non ha mai prodotto un solo chilogrammo di compost dal 2006, anno della sua inaugurazione in pompa magna.
Abbiamo poi dovuto spiegargli imbarazzati che l’impianto ora verrà riconvertito, spendendoci altri 4 milioni di euro, per essere funzionale all’inceneritore di Parma.
A San Francisco le aziende guadagnano con gli scarti dei cittadini e i contadini della Napa Valley concimano vitigni di eccellenza utilizzando un compost di eccezionale qualità.
Negli anni 60 si cantava Sognando California, ma il refrain è rimasto attuale.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 7 ottobre 2011
-61 giorni alla sentenza nel merito del Tar di Parma
+490 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
giovedì 6 ottobre 2011
Inceneritore, l'affondo del Comune
comunicato stampa
Il provvedimento emesso dal Giudice amministrativo, che costituisce una ordinanza e non una sentenza, è un segno forte e autorevole dell’importanza del diritto e della sua corretta applicazione nella convivenza civile.
Un bel provvedimento frutto della sapiente saggezza giuridica che è capace di restituire a ciascuno il proprio legittimo ruolo e le proprie responsabilità.
Ne esce fortemente rafforzato il ruolo del Comune di Parma, che si è visto riconoscere il legittimo esercizio del proprio potere di ordinanza, a fronte di una complessa situazione giuridico- amministrativa tutt’altro che chiara e definita e su cui pesano come un macigno le questioni irrisolte del permesso di costruire, del progetto di impianto, dell’affidamento del servizio mediante gara pubblica.
E’ vero che i lavori potranno essere ripresi, ma a questo punto sotto la diretta responsabilità degli interessati i quali dovranno fare i conti con la circostanza che il TAR non ha affatto dato loro ragione, ma anzi ha esplicitamente affermato che resta “impregiudicata ogni decisione nel merito delle complesse questioni sollevate”.
Bene ha fatto dunque il Comune a intervenire con le proprie ordinanze, assicurando, come aveva richiesto lo stesso giudice amministrativo, sin dall’inizio, la non alterabilità della situazione esistente.
Restano dunque aperte tutte le questioni oggetto non solo dei provvedimenti comunali in termini cautelativi, ma anche quelle oggetto delle varie denunce e, soprattutto, la grave pendenza sulla questione della gara pubblica oggetto di contestazione a livello comunitario.
In tal senso, è chiarissima l’ordinanza del TAR di Parma n. 354 in data 06/10/2011, rinviando al 7 dicembre 2011 ogni sentenza sul merito di chi ha torto e di chi ha ragione.
D’ora in avanti la responsabilità è tutta di chi intende continuare a costruire l’impianto in presenza delle richiamate gravi e preoccupanti pendenze sia sul piano giuridico- amministrativo generale sia sotto il profilo dell’osservanza delle regole in materia edilizia.
Se le ragioni esposte nelle ordinanze del Comune fossero risultate prive di fondamento, le stesse ordinanze sarebbero state travolte dalla preponderanza degli interessi economici e degli aspetti finanziari connessi all’operazione.
In realtà è stato proprio merito delle suddette ordinanze e del qualificato patrocinio legale reso da Mario Chiti aver messo in evidenza tutte le pecche, le carenze, le contraddizioni dell’operazione sin qui condotta, con i risvolti di interesse pubblico coinvolti e riaffermare che anche i colossi come il termovalorizzatore sono tenuti all’osservanza delle regole giuridiche secondo i principi dello stato di diritto, evitando la fragilità delle proprie basi.
L'ufficio legale del Comune di Parma
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 6 ottobre 2011
-62 giorni alla sentenza nel merito del Tar di Parma
+489 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
Il provvedimento emesso dal Giudice amministrativo, che costituisce una ordinanza e non una sentenza, è un segno forte e autorevole dell’importanza del diritto e della sua corretta applicazione nella convivenza civile.
Un bel provvedimento frutto della sapiente saggezza giuridica che è capace di restituire a ciascuno il proprio legittimo ruolo e le proprie responsabilità.
Ne esce fortemente rafforzato il ruolo del Comune di Parma, che si è visto riconoscere il legittimo esercizio del proprio potere di ordinanza, a fronte di una complessa situazione giuridico- amministrativa tutt’altro che chiara e definita e su cui pesano come un macigno le questioni irrisolte del permesso di costruire, del progetto di impianto, dell’affidamento del servizio mediante gara pubblica.
E’ vero che i lavori potranno essere ripresi, ma a questo punto sotto la diretta responsabilità degli interessati i quali dovranno fare i conti con la circostanza che il TAR non ha affatto dato loro ragione, ma anzi ha esplicitamente affermato che resta “impregiudicata ogni decisione nel merito delle complesse questioni sollevate”.
Bene ha fatto dunque il Comune a intervenire con le proprie ordinanze, assicurando, come aveva richiesto lo stesso giudice amministrativo, sin dall’inizio, la non alterabilità della situazione esistente.
Restano dunque aperte tutte le questioni oggetto non solo dei provvedimenti comunali in termini cautelativi, ma anche quelle oggetto delle varie denunce e, soprattutto, la grave pendenza sulla questione della gara pubblica oggetto di contestazione a livello comunitario.
In tal senso, è chiarissima l’ordinanza del TAR di Parma n. 354 in data 06/10/2011, rinviando al 7 dicembre 2011 ogni sentenza sul merito di chi ha torto e di chi ha ragione.
D’ora in avanti la responsabilità è tutta di chi intende continuare a costruire l’impianto in presenza delle richiamate gravi e preoccupanti pendenze sia sul piano giuridico- amministrativo generale sia sotto il profilo dell’osservanza delle regole in materia edilizia.
Se le ragioni esposte nelle ordinanze del Comune fossero risultate prive di fondamento, le stesse ordinanze sarebbero state travolte dalla preponderanza degli interessi economici e degli aspetti finanziari connessi all’operazione.
In realtà è stato proprio merito delle suddette ordinanze e del qualificato patrocinio legale reso da Mario Chiti aver messo in evidenza tutte le pecche, le carenze, le contraddizioni dell’operazione sin qui condotta, con i risvolti di interesse pubblico coinvolti e riaffermare che anche i colossi come il termovalorizzatore sono tenuti all’osservanza delle regole giuridiche secondo i principi dello stato di diritto, evitando la fragilità delle proprie basi.
L'ufficio legale del Comune di Parma
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 6 ottobre 2011
-62 giorni alla sentenza nel merito del Tar di Parma
+489 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
Il Tar sblocca il cantiere dell'inceneritore
Ma per Iren il bicchiere è mezzo vuoto
Oggi il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva di Iren contro l'ordinanza del comune di Parma del 22 agosto scorso.
Non abbiamo ancora letto il dispositivo e quindi una analisi approfondita la riserviamo alle prossime ore.
Ma un primo cenno di approfondimento occorre.
Non sappiamo se Iren si appresti a brindare al verdetto, ma di certo non è una formula piena di assoluzione quella che ha scritto oggi il Tar di Parma.
Il fatto che i giudici abbiamo accolto la richiesta della multiutility, rimandando tutto al 7 dicembre, e quindi non entrando nel merito della questione, apre un sostanziale limbo di 2 mesi in cui Iren potrà senz'altro rifar partire i lavori, ma con la spada di Damocle dicembrina, quando tutto potrebbe accadere.
Avremmo sperato che gi¢ oggi i giudici si fossero immersi nei dettagli della querelle, ma questo atto di procrastinazione, che sa tanto di alunno rimandato agli esami di riparazione, dopo un anno di studi poco brillante, fa capire che i temi posti dall'ordinanza del sindaco non siano acqua fresca o invenzione dell'ultimo momento, ma carte pesanti ed impegnative, che necessitano di ulteriore riflessione.
Oggi non possiamo gioire per i cancelli che probabilmente si riapriranno, in molti tra l'altro sostengono che non si fossero mai chiusi, ma nell'attesa di tuffarci nel testo del Tar, commentiamo con un punto di domanda su che cosa succeder¢ al Paip il prossimo dicembre.
Del resto, mancano solo 61 giorni.
In fondo la serata all'Astra ha confermato un semplice costrutto.
Degli inceneritori si pu fare a meno, guadagnandoci.
La nostra strategia non cambia di una virgola.
Anche a cancelli aperti la scelta dell'inceneritore │ un ossimoro.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 6 ottobre 2011
-62 giorni alla sentenza nel merito del Tar di Parma
+489 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perch← l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) pu essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
Oggi il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva di Iren contro l'ordinanza del comune di Parma del 22 agosto scorso.
Non abbiamo ancora letto il dispositivo e quindi una analisi approfondita la riserviamo alle prossime ore.
Ma un primo cenno di approfondimento occorre.
Non sappiamo se Iren si appresti a brindare al verdetto, ma di certo non è una formula piena di assoluzione quella che ha scritto oggi il Tar di Parma.
Il fatto che i giudici abbiamo accolto la richiesta della multiutility, rimandando tutto al 7 dicembre, e quindi non entrando nel merito della questione, apre un sostanziale limbo di 2 mesi in cui Iren potrà senz'altro rifar partire i lavori, ma con la spada di Damocle dicembrina, quando tutto potrebbe accadere.
Avremmo sperato che gi¢ oggi i giudici si fossero immersi nei dettagli della querelle, ma questo atto di procrastinazione, che sa tanto di alunno rimandato agli esami di riparazione, dopo un anno di studi poco brillante, fa capire che i temi posti dall'ordinanza del sindaco non siano acqua fresca o invenzione dell'ultimo momento, ma carte pesanti ed impegnative, che necessitano di ulteriore riflessione.
Oggi non possiamo gioire per i cancelli che probabilmente si riapriranno, in molti tra l'altro sostengono che non si fossero mai chiusi, ma nell'attesa di tuffarci nel testo del Tar, commentiamo con un punto di domanda su che cosa succeder¢ al Paip il prossimo dicembre.
Del resto, mancano solo 61 giorni.
In fondo la serata all'Astra ha confermato un semplice costrutto.
Degli inceneritori si pu fare a meno, guadagnandoci.
La nostra strategia non cambia di una virgola.
Anche a cancelli aperti la scelta dell'inceneritore │ un ossimoro.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 6 ottobre 2011
-62 giorni alla sentenza nel merito del Tar di Parma
+489 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perch← l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) pu essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
Pm10 & Ozono, il ritorno
Con l'estate, per lo meno climaticamente non ancora finita, tornano a farsi sentire le micidiali PM10, inquinante tipico del traffico veicolare, che rialza la testa in questi giorni.
Il 5 ottobre infatti, su 272 giorni di rilevamento eseguito da Arpa in città, sono stati superati i fatidici 35 giorni di sforamento delle polveri sottili permessi dalla legge per limitare al massimo gli effetti nocivi sulla salute di questo inquinante.
I motori diesel in testa alle fonti emissive e le tristi polveri sono causa di patologie cardiorespiratorie ed emocoagulative, comportando un rischio salute specie per i più piccoli e per gli anziani.
D'estate i valori sembrano scendere, ma non si può stare allegri.
Gli inquinanti emessi dalle auto infatti non scompaiono per magia andandosene anche loro al mare. Tutt'altro.
L'inquinante estivo si chiama ozono e un altro primato per Parma è che il limite permesso dalla legge di sforamento per non più di 25 volte all'anno, è stati superato ben 83 volte!
Sono primati che non vorremmo vedere per la nostra città.
In parole povere questi numeri stanno a significare una qualità dell'aria pessima, e che le soluzioni messe in campo fino ad oggi per contrastare l'utilizzo dell'auto a favore di una mobilità più sostenibile non sono efficaci.
Sarebbe infatti un sogno pensare di poter far muovere le persone fra la città e i comuni satelliti in comodi tram di superficie sfruttando la rete ferroviaria già esistente e implementandola?
O è solo utopia?
Perché ci riescono negli Stati Uniti dove a New York poco meno del 60% delle famiglie possiede un'auto?
Non saranno mica trogloditi gli americani, eppure là ci si muove più con mezzi pubblici che con auto private.
La nostra esortazione è che siano messe in campo più strategie, condivise con la popolazione, per poter raggiungere un traguardo significativo: quello di vedere migliorare la qualità dell'aria che respiriamo e che facciamo respirare ai nostri figli.
Intervento ormai d'obbligo che farebbe anche ripartire investimenti mirati in opere pubbliche a basso impatto ambientale e che darebbe anche una spinta all'economia locale in un momento di stagnazione generale della stessa.
L'aria è di tutti, difendiamola.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 5 ottobre 2011
+97 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+493 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
Il 5 ottobre infatti, su 272 giorni di rilevamento eseguito da Arpa in città, sono stati superati i fatidici 35 giorni di sforamento delle polveri sottili permessi dalla legge per limitare al massimo gli effetti nocivi sulla salute di questo inquinante.
I motori diesel in testa alle fonti emissive e le tristi polveri sono causa di patologie cardiorespiratorie ed emocoagulative, comportando un rischio salute specie per i più piccoli e per gli anziani.
D'estate i valori sembrano scendere, ma non si può stare allegri.
Gli inquinanti emessi dalle auto infatti non scompaiono per magia andandosene anche loro al mare. Tutt'altro.
L'inquinante estivo si chiama ozono e un altro primato per Parma è che il limite permesso dalla legge di sforamento per non più di 25 volte all'anno, è stati superato ben 83 volte!
Sono primati che non vorremmo vedere per la nostra città.
In parole povere questi numeri stanno a significare una qualità dell'aria pessima, e che le soluzioni messe in campo fino ad oggi per contrastare l'utilizzo dell'auto a favore di una mobilità più sostenibile non sono efficaci.
Sarebbe infatti un sogno pensare di poter far muovere le persone fra la città e i comuni satelliti in comodi tram di superficie sfruttando la rete ferroviaria già esistente e implementandola?
O è solo utopia?
Perché ci riescono negli Stati Uniti dove a New York poco meno del 60% delle famiglie possiede un'auto?
Non saranno mica trogloditi gli americani, eppure là ci si muove più con mezzi pubblici che con auto private.
La nostra esortazione è che siano messe in campo più strategie, condivise con la popolazione, per poter raggiungere un traguardo significativo: quello di vedere migliorare la qualità dell'aria che respiriamo e che facciamo respirare ai nostri figli.
Intervento ormai d'obbligo che farebbe anche ripartire investimenti mirati in opere pubbliche a basso impatto ambientale e che darebbe anche una spinta all'economia locale in un momento di stagnazione generale della stessa.
L'aria è di tutti, difendiamola.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 5 ottobre 2011
+97 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+493 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
Tre lampi nel buio di Parma
La luminosa serata all'Astra ridicolizza l'ipotesi inceneritore
Tre testimonianze, dal nord, dal sud, dall'ovest della frontiera.
Tre incisive esperienze di territori che hanno cancellato la parola inceneritore dai loro vocabolari, per affrontare in modo nuovo il rapporto con gli scarti, i materiali post utilizzo.
Prima di tutto un cortometraggio, che ha riassunto un viaggio della speranza terminato proprio ieri sera con alcune importanti conferme. Victor Ibanez, il regista, ha realizzato una corsa filmata, dall'Italia agli Stati Uniti e ritorno, tessendo una trama che traboccava umanità, realismo, azione sanguigna e convinta come solo un americano sa fare.
Ieri sera in un cinema Astra straboccante di cittadini, abbiamo ascoltato in diretta Jack Macy, che in una città di 850.000 abitanti, San Francisco, sta rielaborando il concetto di rifiuto per trasformarlo in risorsa.
Numeri altisonanti, con milioni di dollari che sarebbero stati persi nel forno, e che invece tornano nelle tasche dei cittadini, nelle casse delle amministrazioni, tutto sommato in un approccio semplice e lineare con gli oggetti, che non sono mai considerati rifiuti da buttare, ma materiali da riconvertire, riutilizzare, riciclare, riportare in vita.
Un processo che concede tregua all'ambiente, ponendo un saldo positivo incalcolabile in termini di risparmio di gas serra, inquinamento, perdita di materie prime.
E' l'America della frontiera, delle sfide vinte, del coraggio e del realismo.
Quel realismo che sta portando Napoli fuori dal tunnel, un lungo buio che avvolge la città da decenni, ma che con una applicazione pedissequa di tecniche ormai consolidate, sta raccogliendo l'adesione dei stessi napoletani, che saranno i veri protagonisti della rivoluzione dei rifiuti, visto che Napoli proprio in questi giorni ha aderito al programma Rifiuti Zero 2020.
Un collegamento con Raphael Rossi, indicato presidente di Asia da De Magistris, ha permesso di sentire dalle parole dei protagonisti cosa si stia muovendo a Napoli e quali sono gli ostacoli ancora da rimuovere.
Ostacoli che ormai Ponte nelle Alpi ha superato, con una progressione che ha del miracoloso.
Nel 2006 23% di raccolta differenziata, 348 kg di rifiuto residuo, 440 mila euro di costi di smaltimento.
Nel 2010 90% di raccolta differenziata, 29 kg di rifiuto residuo, 37 mila euro di costi di smaltimento.
Numeri che parlano veramente da soli e che si arricchiranno ulteriormente perché il comune non si ferma qui ma vuole andare oltre per affrontare quel 10% di residuo che ancora divide dall'obiettivo riciclo totale, un differenziale dato dalle attività produttive che ancora non sono in grado di mettere sul mercato materiali riciclabili al 100%.
Ezio Orzes sa colpire il cuore e il cervello, rendendo efficaci ed evidenti le riflessioni che hanno portato questo comune in provincia di Belluno ad eccellere in Italia sul tema dei rifiuti.
Nel 2006 i costi per lo smaltimento incidevano per il 57% sul costo del servizio, mentre oggi Ponte nelle Alpi spende per lo smaltimento solo il 4,62%.
Straordinari traguardi, raggiunti non da esseri extraterrestri ma da amministratori oculati ed attenti, che dati alla mano, hanno visto che riciclare è più conveniente che bruciare.
Una lezione da 3 ambiti completamente differenti, che hanno in comune lo sguardo al futuro, quello delle generazioni che ci sostituiranno sul Pianeta Terra e che rischiano di ritrovarsi un luogo depauperato delle risorse che invece hanno diritto ad avere, come del resto ogni generazione fin qui ha avuto.
Qualche tempo fa in una pubblicazione della Provincia di Parma, il presidente Bernazzoli, liquidava l’utopia Rifiuti Zero con poche parole, affermando che in nessuna città al mondo si sta procedendo in questa direzione, ritenendo dunque obbligata la scelta del forno per Parma. Proprio questo fine settimana a Capannori in provincia di Lucca, ci sarà un convegno con i 56 comuni italiani che hanno aderito a Rifiuti Zero.
56 comuni che all’insaputa di Bernazzoli hanno deciso di intraprendere una strada diversa da quella che, cocciutamente, qui a Parma continuano a sostenere sordi ad ogni richiesta di revisione del progetto.
Ieri sera in sala c’erano 4 assessori della giunta uscente, la stampa ed anche alcuni rappresentanti degli industriali Barilla, Chiesi e Greci.
Il GCR vi ha mostrato che si può fare. Occorre la volontà di tutte le parti sane e volonterose di questa città. Chiediamo una moratoria di 5 anni che ci dia il tempo di riconvertire l’impianto, recuperare i costi già sostenuti e procedere decisamente verso una direzione. Quella della salute e della sostenibilità per la Food Valley.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 5 ottobre 2011
+96 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+492 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
Tre testimonianze, dal nord, dal sud, dall'ovest della frontiera.
Tre incisive esperienze di territori che hanno cancellato la parola inceneritore dai loro vocabolari, per affrontare in modo nuovo il rapporto con gli scarti, i materiali post utilizzo.
Prima di tutto un cortometraggio, che ha riassunto un viaggio della speranza terminato proprio ieri sera con alcune importanti conferme. Victor Ibanez, il regista, ha realizzato una corsa filmata, dall'Italia agli Stati Uniti e ritorno, tessendo una trama che traboccava umanità, realismo, azione sanguigna e convinta come solo un americano sa fare.
Ieri sera in un cinema Astra straboccante di cittadini, abbiamo ascoltato in diretta Jack Macy, che in una città di 850.000 abitanti, San Francisco, sta rielaborando il concetto di rifiuto per trasformarlo in risorsa.
Numeri altisonanti, con milioni di dollari che sarebbero stati persi nel forno, e che invece tornano nelle tasche dei cittadini, nelle casse delle amministrazioni, tutto sommato in un approccio semplice e lineare con gli oggetti, che non sono mai considerati rifiuti da buttare, ma materiali da riconvertire, riutilizzare, riciclare, riportare in vita.
Un processo che concede tregua all'ambiente, ponendo un saldo positivo incalcolabile in termini di risparmio di gas serra, inquinamento, perdita di materie prime.
E' l'America della frontiera, delle sfide vinte, del coraggio e del realismo.
Quel realismo che sta portando Napoli fuori dal tunnel, un lungo buio che avvolge la città da decenni, ma che con una applicazione pedissequa di tecniche ormai consolidate, sta raccogliendo l'adesione dei stessi napoletani, che saranno i veri protagonisti della rivoluzione dei rifiuti, visto che Napoli proprio in questi giorni ha aderito al programma Rifiuti Zero 2020.
Un collegamento con Raphael Rossi, indicato presidente di Asia da De Magistris, ha permesso di sentire dalle parole dei protagonisti cosa si stia muovendo a Napoli e quali sono gli ostacoli ancora da rimuovere.
Ostacoli che ormai Ponte nelle Alpi ha superato, con una progressione che ha del miracoloso.
Nel 2006 23% di raccolta differenziata, 348 kg di rifiuto residuo, 440 mila euro di costi di smaltimento.
Nel 2010 90% di raccolta differenziata, 29 kg di rifiuto residuo, 37 mila euro di costi di smaltimento.
Numeri che parlano veramente da soli e che si arricchiranno ulteriormente perché il comune non si ferma qui ma vuole andare oltre per affrontare quel 10% di residuo che ancora divide dall'obiettivo riciclo totale, un differenziale dato dalle attività produttive che ancora non sono in grado di mettere sul mercato materiali riciclabili al 100%.
Ezio Orzes sa colpire il cuore e il cervello, rendendo efficaci ed evidenti le riflessioni che hanno portato questo comune in provincia di Belluno ad eccellere in Italia sul tema dei rifiuti.
Nel 2006 i costi per lo smaltimento incidevano per il 57% sul costo del servizio, mentre oggi Ponte nelle Alpi spende per lo smaltimento solo il 4,62%.
Straordinari traguardi, raggiunti non da esseri extraterrestri ma da amministratori oculati ed attenti, che dati alla mano, hanno visto che riciclare è più conveniente che bruciare.
Una lezione da 3 ambiti completamente differenti, che hanno in comune lo sguardo al futuro, quello delle generazioni che ci sostituiranno sul Pianeta Terra e che rischiano di ritrovarsi un luogo depauperato delle risorse che invece hanno diritto ad avere, come del resto ogni generazione fin qui ha avuto.
Qualche tempo fa in una pubblicazione della Provincia di Parma, il presidente Bernazzoli, liquidava l’utopia Rifiuti Zero con poche parole, affermando che in nessuna città al mondo si sta procedendo in questa direzione, ritenendo dunque obbligata la scelta del forno per Parma. Proprio questo fine settimana a Capannori in provincia di Lucca, ci sarà un convegno con i 56 comuni italiani che hanno aderito a Rifiuti Zero.
56 comuni che all’insaputa di Bernazzoli hanno deciso di intraprendere una strada diversa da quella che, cocciutamente, qui a Parma continuano a sostenere sordi ad ogni richiesta di revisione del progetto.
Ieri sera in sala c’erano 4 assessori della giunta uscente, la stampa ed anche alcuni rappresentanti degli industriali Barilla, Chiesi e Greci.
Il GCR vi ha mostrato che si può fare. Occorre la volontà di tutte le parti sane e volonterose di questa città. Chiediamo una moratoria di 5 anni che ci dia il tempo di riconvertire l’impianto, recuperare i costi già sostenuti e procedere decisamente verso una direzione. Quella della salute e della sostenibilità per la Food Valley.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 5 ottobre 2011
+96 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+492 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
martedì 4 ottobre 2011
Jack Macy in città
Batte a Parma il cuore della California
Questa sera grande appuntamento al cinema Astra per “San Francesco con San Francisco”, il grande ed atteso evento organizzato da Francesco Barbieri in collaborazione con Gcr.
Alle 20,30 la proiezione del documentario Zero Waste, del regista Victor Ibanez, che racconta il viaggio di Francesco negli States alla ricerca di una alternativa all'inceneritore.
A seguire il dibattito sulle migliori esperienze nella corretta gestione dei rifiuti.
Da San Francisco Jack Macy, responsabile della gestione dei rifiuti della metropoli californiana, lanciata verso il traguardo Ritiuzi Zero 2020.
Da Ponte nelle Alpi Ezio Orzes, l'assessore che ha vinto per il secondo anno consecutivo il premi di miglior comune riciclone d'Italia.
In collegamento Skype da Napoli Raphael Rossi, messo a capo dell'azienda municipalizzata Asia dal sindaco De Magistris.
Il viaggio parmigiano di Macy continuerà nei prossimi giorni con un fitto programma di incontri con il mondo della scuola e dell'università.
Domani sarà ospite della Facoltà di Economia per il corso di Laurea in “International Business and Development”, per la materia “Environmental economics”. La lezione si svolgerà dalle ore 11,00.
Giovedì mattina sarà la volta dell'Istituto Ipsia, dalle 11 alle 13, presso l'auditorium, in un incontro con le quarte e le quinte classi.
Venerdì mattina alle 8 incontrerà i ragazzi del Bodoni presso la sede di viale Piacenza, dove anche Paul Connett ebbe un fortunato incontro nel dicembre 2009 con più di 800 studenti.
Dalle 11 invece Jack Macy sarà presso il liceo Marconi all'auditorium di via Benassi.
La California incontra i giovani di Parma.
Una delle più grandi economie del mondo dibatterà con le nostre nuove generazioni.
E' una occasione straordinaria per la nostra città, un'occasione unica per aprire uno scenario sulle migliori esperienze di corretta gestione dei rifiuti, in Italia, nel mondo.
I migliori sono in città.
Per illuminarci la strada.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 4 ottobre 2011
+95 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+491 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
Questa sera grande appuntamento al cinema Astra per “San Francesco con San Francisco”, il grande ed atteso evento organizzato da Francesco Barbieri in collaborazione con Gcr.
Alle 20,30 la proiezione del documentario Zero Waste, del regista Victor Ibanez, che racconta il viaggio di Francesco negli States alla ricerca di una alternativa all'inceneritore.
A seguire il dibattito sulle migliori esperienze nella corretta gestione dei rifiuti.
Da San Francisco Jack Macy, responsabile della gestione dei rifiuti della metropoli californiana, lanciata verso il traguardo Ritiuzi Zero 2020.
Da Ponte nelle Alpi Ezio Orzes, l'assessore che ha vinto per il secondo anno consecutivo il premi di miglior comune riciclone d'Italia.
In collegamento Skype da Napoli Raphael Rossi, messo a capo dell'azienda municipalizzata Asia dal sindaco De Magistris.
Il viaggio parmigiano di Macy continuerà nei prossimi giorni con un fitto programma di incontri con il mondo della scuola e dell'università.
Domani sarà ospite della Facoltà di Economia per il corso di Laurea in “International Business and Development”, per la materia “Environmental economics”. La lezione si svolgerà dalle ore 11,00.
Giovedì mattina sarà la volta dell'Istituto Ipsia, dalle 11 alle 13, presso l'auditorium, in un incontro con le quarte e le quinte classi.
Venerdì mattina alle 8 incontrerà i ragazzi del Bodoni presso la sede di viale Piacenza, dove anche Paul Connett ebbe un fortunato incontro nel dicembre 2009 con più di 800 studenti.
Dalle 11 invece Jack Macy sarà presso il liceo Marconi all'auditorium di via Benassi.
La California incontra i giovani di Parma.
Una delle più grandi economie del mondo dibatterà con le nostre nuove generazioni.
E' una occasione straordinaria per la nostra città, un'occasione unica per aprire uno scenario sulle migliori esperienze di corretta gestione dei rifiuti, in Italia, nel mondo.
I migliori sono in città.
Per illuminarci la strada.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 4 ottobre 2011
+95 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+491 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
Domani si decide per la salute di Parma
Domani il Tar si pronuncia sul cantiere di Ugozzolo.
Siamo convinti che i giudici saranno concentrati sui temi emersi dalle due sospensive che il comune di Parma ha emesso sugli illeciti in corso al Paip.
Siamo certi che la prospettiva della salute e della salvaguardia dell'ambiente saranno tenuti in debita considerazione, un sottofondo che di per sé è giustizia, rispetto, accudimento.
Tutti noi respiriamo la stessa aria, che già oggi, senza il forno in costruzione, è già fortemente compromessa, senza aggiungervi 3 tonnellate di polveri fini all'anno in più.
Viviamo in un catino sporco, tutto l'anno, con lunghi periodi di aria stabile e stagnante che ammorba i nostri polmoni e crea disastri dal punto di vista sanitario.
Siamo convinti che non ci possano essere motivazioni di opportunità di fronte a illeciti come un abuso edilizio.
Siamo convinti che se ci sono alternative efficaci e percorribili, economicamente più vantaggiose, siano queste le tecniche da adottare anche a Parma, per il futuro.
Oggi, davanti a scenari così in evoluzione, con una legislazione europea che spinge i Paesi membri verso una società del riciclaggio, anche Parma deve intraprendere questo sentiero che guarda avanti e non si fa bloccare da un impianto che per 30 anni segnerebbe pesantemente il territorio.
Conosciamo le storie degli altri inceneritori.
Quella di Pietrasanta, dove sono stati avvelenati due torrenti a 3 km dalla spiaggia.
Quella di Montale, dove i dati fuori norma delle emissioni sono stati tenuti nascosti, mentre i foraggi e gli animali assorbivano dosi massicce di diossina.
Sono impianti obsoleti, di quando si credeva che bruciare significasse far sparire, distruggere.
Sono impianti già in esubero anche nella nostra regione.
Se davvero ci si impegna nella raccolta differenziata, il residuo non consente, economicamente parlando, di costruire un inceneritore.
Domani i giudici hanno l'opportunità di aprire a Parma nuovi scenari, fatti di aria migliore e di tecniche avanzate di gestione, come faranno a Reggio Emilia, come faranno a Lucca, come insegna la migliore tecnologia oggi.
Bruciare, del resto, è solo trasportare i rifiuti dalla terra al cielo.
Una magra consolazione, non vederli, ma respirarli.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 4 ottobre 2011
+95 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+491 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
Siamo convinti che i giudici saranno concentrati sui temi emersi dalle due sospensive che il comune di Parma ha emesso sugli illeciti in corso al Paip.
Siamo certi che la prospettiva della salute e della salvaguardia dell'ambiente saranno tenuti in debita considerazione, un sottofondo che di per sé è giustizia, rispetto, accudimento.
Tutti noi respiriamo la stessa aria, che già oggi, senza il forno in costruzione, è già fortemente compromessa, senza aggiungervi 3 tonnellate di polveri fini all'anno in più.
Viviamo in un catino sporco, tutto l'anno, con lunghi periodi di aria stabile e stagnante che ammorba i nostri polmoni e crea disastri dal punto di vista sanitario.
Siamo convinti che non ci possano essere motivazioni di opportunità di fronte a illeciti come un abuso edilizio.
Siamo convinti che se ci sono alternative efficaci e percorribili, economicamente più vantaggiose, siano queste le tecniche da adottare anche a Parma, per il futuro.
Oggi, davanti a scenari così in evoluzione, con una legislazione europea che spinge i Paesi membri verso una società del riciclaggio, anche Parma deve intraprendere questo sentiero che guarda avanti e non si fa bloccare da un impianto che per 30 anni segnerebbe pesantemente il territorio.
Conosciamo le storie degli altri inceneritori.
Quella di Pietrasanta, dove sono stati avvelenati due torrenti a 3 km dalla spiaggia.
Quella di Montale, dove i dati fuori norma delle emissioni sono stati tenuti nascosti, mentre i foraggi e gli animali assorbivano dosi massicce di diossina.
Sono impianti obsoleti, di quando si credeva che bruciare significasse far sparire, distruggere.
Sono impianti già in esubero anche nella nostra regione.
Se davvero ci si impegna nella raccolta differenziata, il residuo non consente, economicamente parlando, di costruire un inceneritore.
Domani i giudici hanno l'opportunità di aprire a Parma nuovi scenari, fatti di aria migliore e di tecniche avanzate di gestione, come faranno a Reggio Emilia, come faranno a Lucca, come insegna la migliore tecnologia oggi.
Bruciare, del resto, è solo trasportare i rifiuti dalla terra al cielo.
Una magra consolazione, non vederli, ma respirarli.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 4 ottobre 2011
+95 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+491 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
lunedì 3 ottobre 2011
Lo sbarco. Parma cone San Francisco.
Domani sera San Francisco sbarca a Parma, come Napoli e Ponte nelle Alpi.
Al cinema Astra, l'appuntamento è con il futuro della gestione dei rifiuti, a nord come a sud come a ovest.
Alle 20,30 verrà proiettato il cortometraggio “Zero Waste”, del regista Victor Ibanez, che racconta il viaggio di Francesco Barbieri verso la California, alla ricerca della ricetta per cambiare approccio ai nostri materiali post utilizzo.
Dopo il film seguirà il dibattito con Jack Macy, Ezio Orzes e Raphael Rossi, quest'ultimo in collegamento skype da Napoli, moderato da Fabio Guenza, per dare modo a tutti di sentire dalle parole dei protagonisti come si organizza una società moderna, che guarda avanti.
L'evento di domani, “San Francesco con San Francisco”, trae appunto origine da un viaggio della speranza.
In California, oltre alla città di San Francisco, ci fu l'incontro con il sindaco di Berkeley, Tom Bates, che concesse una lunga e intensa intervista. Berkely, la città californiana dove negli anni novanta nacquero le esperienze degli orti scolastici, in collaborazione con Slow Food.
Eccone un estratto.
“Nei primi anni ’80 ci venne proposto di costruire un inceneritore, ma i cittadini non erano favorevoli, per una serie di ragioni. Sarebbe intanto stato causa di grande inquinamento dell’aria, poi la gente disse che era un peccato buttare materiali preziosi quando possono essere ancora riutilizzarli o riciclati. Per questi motivi Berkeley fece un piano accurato per riciclare al massimo livello. Attualmente siamo al 70% ed alcuni cittadini sono stati nominati in una commissione che punta all’obiettivo Rifiuti Zero, entro il 2020”.
La filosofia di Bates abbraccia tutto il nostro quotidiano: “Noi vogliamo essere in grado di recuperare tutto, e stiamo pensando anche ad acquistare oggetti che non abbiano bisogno di riciclo. Dobbiamo pre riciclare, prevenendo la produzione di rifiuti, riutilizzando e riducendo gli scarti. C'erano persone che dicevano: 'Possiamo comunque costruire un inceneritore, voi riciclate una parte e il resto la bruciamo'. Noi eravamo molto scettici, convinti che non fosse una buona idea. Crediamo sia meglio vivere più naturalmente, più semplicemente, ed avere la possibilità di riciclare e riusare gli oggetti piuttosto che bruciarli e diffonderli nell’atmosfera. Si tratta di una questione di valori, di come si vogliono utilizzare le cose. Berkeley è una delle prime città negli USA e forse nel mondo ad essere identificata come patria dei crociati del riciclo. In tutte le case e in tutti gli uffici c'è l’opportunità di riciclare lattine, giornali, cartoni. Ricicliamo i rifiuti pesanti e ferrosi, il verde, ricicliamo l’umido, tutto il cibo dalla cucina viene riciclato e se ne produce fertilizzante. I cittadini ora hanno l’opportunità di avere oggetti prodotti dal riciclo. Preferiamo percorrere questa strada piuttosto che raccogliere gli scarti e metterli semplicemente in un inceneritore. Personalmente sono un gran riciclatore, posso dirvi tutto riguardo a ciò. Riciclo qualsiasi cosa, dai vestiti ai filtri del caffè, ai fondi del caffè, fino alle grucce per i vestiti. Dobbiamo trattare il pianeta con rispetto, dobbiamo renderci conto che noi siamo su questa terra per un breve periodo e abbiamo la responsabilità di consegnare il pianeta alle generazioni future. Una società che butta via quello che produce e lo fa finire in fumo non è la società in cui voglio vivere. Dobbiamo verificare ogni passo dall’inizio alla fine”.
La strada è ormai segnata. Come a Berkeley anche Parma può incamminarsi su questo sentiero virtuoso.
L'inceneritore è il passato remoto, noi vogliamo guardare al futuro.
L'ingresso all'Astra sarà a offerta libera.
Prenotazioni a: sanfranciscochiamapr@libero.it
oppure
331.116.8850
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 3 ottobre 2011
+94 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+490 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
Al cinema Astra, l'appuntamento è con il futuro della gestione dei rifiuti, a nord come a sud come a ovest.
Alle 20,30 verrà proiettato il cortometraggio “Zero Waste”, del regista Victor Ibanez, che racconta il viaggio di Francesco Barbieri verso la California, alla ricerca della ricetta per cambiare approccio ai nostri materiali post utilizzo.
Dopo il film seguirà il dibattito con Jack Macy, Ezio Orzes e Raphael Rossi, quest'ultimo in collegamento skype da Napoli, moderato da Fabio Guenza, per dare modo a tutti di sentire dalle parole dei protagonisti come si organizza una società moderna, che guarda avanti.
L'evento di domani, “San Francesco con San Francisco”, trae appunto origine da un viaggio della speranza.
In California, oltre alla città di San Francisco, ci fu l'incontro con il sindaco di Berkeley, Tom Bates, che concesse una lunga e intensa intervista. Berkely, la città californiana dove negli anni novanta nacquero le esperienze degli orti scolastici, in collaborazione con Slow Food.
Eccone un estratto.
“Nei primi anni ’80 ci venne proposto di costruire un inceneritore, ma i cittadini non erano favorevoli, per una serie di ragioni. Sarebbe intanto stato causa di grande inquinamento dell’aria, poi la gente disse che era un peccato buttare materiali preziosi quando possono essere ancora riutilizzarli o riciclati. Per questi motivi Berkeley fece un piano accurato per riciclare al massimo livello. Attualmente siamo al 70% ed alcuni cittadini sono stati nominati in una commissione che punta all’obiettivo Rifiuti Zero, entro il 2020”.
La filosofia di Bates abbraccia tutto il nostro quotidiano: “Noi vogliamo essere in grado di recuperare tutto, e stiamo pensando anche ad acquistare oggetti che non abbiano bisogno di riciclo. Dobbiamo pre riciclare, prevenendo la produzione di rifiuti, riutilizzando e riducendo gli scarti. C'erano persone che dicevano: 'Possiamo comunque costruire un inceneritore, voi riciclate una parte e il resto la bruciamo'. Noi eravamo molto scettici, convinti che non fosse una buona idea. Crediamo sia meglio vivere più naturalmente, più semplicemente, ed avere la possibilità di riciclare e riusare gli oggetti piuttosto che bruciarli e diffonderli nell’atmosfera. Si tratta di una questione di valori, di come si vogliono utilizzare le cose. Berkeley è una delle prime città negli USA e forse nel mondo ad essere identificata come patria dei crociati del riciclo. In tutte le case e in tutti gli uffici c'è l’opportunità di riciclare lattine, giornali, cartoni. Ricicliamo i rifiuti pesanti e ferrosi, il verde, ricicliamo l’umido, tutto il cibo dalla cucina viene riciclato e se ne produce fertilizzante. I cittadini ora hanno l’opportunità di avere oggetti prodotti dal riciclo. Preferiamo percorrere questa strada piuttosto che raccogliere gli scarti e metterli semplicemente in un inceneritore. Personalmente sono un gran riciclatore, posso dirvi tutto riguardo a ciò. Riciclo qualsiasi cosa, dai vestiti ai filtri del caffè, ai fondi del caffè, fino alle grucce per i vestiti. Dobbiamo trattare il pianeta con rispetto, dobbiamo renderci conto che noi siamo su questa terra per un breve periodo e abbiamo la responsabilità di consegnare il pianeta alle generazioni future. Una società che butta via quello che produce e lo fa finire in fumo non è la società in cui voglio vivere. Dobbiamo verificare ogni passo dall’inizio alla fine”.
La strada è ormai segnata. Come a Berkeley anche Parma può incamminarsi su questo sentiero virtuoso.
L'inceneritore è il passato remoto, noi vogliamo guardare al futuro.
L'ingresso all'Astra sarà a offerta libera.
Prenotazioni a: sanfranciscochiamapr@libero.it
oppure
331.116.8850
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 3 ottobre 2011
+94 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+490 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
Buon aerosol per 450 lavoratori
Alla presenza di 2 ministri della Repubblica, la Chiesi Farmaceutici ha inaugurato il nuovo Centro Ricerche, costruito nei pressi dell’uscita dell’autostrada, nel quale a regime lavoreranno 450 lavoratori.
Un edificio di 20.000 mq nel quale sono ubicati 181 laboratori, 254 uffici, 32 sale riunioni e 2 reparti produttivi ad alta tecnologia, il cui costo complessivo si aggira sui 90 milioni di euro.
Il Centro Ricerche di Chiesi dista esattamente 1 km dal camino dell’inceneritore Iren di Ugozzolo.
Per ironia della sorte il centro ricerche sarà dedicato prevalentemente allo studio delle malattie respiratorie.
Nel giugno 2010 il Alberto Chiesi, in occasione dei festeggiamenti per il 75° anniversario dalla fondazione dell’azienda, aveva espresso dubbi sull’impianto di incenerimento in costruzione, dichiarando: “Non temiamo per i nostri prodotti, ma qualche preoccupazione per le persone ce l’abbiamo”.
La disgraziata scelta sull’ubicazione dell’impianto diventa dunque ogni giorno più evidente, con Barilla e Chiesi, le 2 più importanti aziende del nostro territorio, praticamente a fianco.
Un inceneritore che ogni ora produrrà 144.000 metri cubi di aria sporca, emissioni gassose direttamente inalate dagli sfortunati lavoratori che si recheranno ogni giorno per oltre 8 ore all’ombra del camino.
Ricordiamo che i progettisti dell’impianto hanno dichiarato un incremento emissivo nell'area circostante di ben 3,2 tonnellate di PM10 in più.
Ricordiamo anche che le patologie legate all'inquinamento da polveri sottili sono l'asma, le affezioni cardio-polmonari e la diminuzione delle funzionalità polmonari.
L'OMS, sulla base di uno studio condotto nel 2000 in 8 città del mondo, stima che le polveri sottili siano responsabili dello 0,5% dei decessi registrati in un anno.
Uno studio epidemiologico condotto negli Stati Uniti e pubblicato ad ottobre 2010, ha provato la correlazione tra diabete negli adulti e inquinamento atmosferico da polveri sottili.
I ricercatori statunitensi che hanno elaborato lo studio “Association between fine particulate matter and diabetes prevalence in the U.S.” provengono da istituzioni quali il Mit di Boston, l'Harvard Medical School, la Yale University di New Haven, Connecticut.
Insomma ce n’è abbastanza perché a Parma si ripensi drasticamente ai modelli di gestione dei rifiuti così come sono stati fino ad oggi in Italia e nel resto del mondo e si riparta dagli esempi concreti e virtuosi che sono sparsi per il mondo.
Domani sera al cinema Astra, grazie alla perseveranza di Francesco Barbieri, avremo a Parma amministratori di comunità che quotidianamente lavorano nella direzione di ridurre il rifiuto residuo e massimizzare il riciclo.
Jack Macy, Ezio Orzes e Raphael Rossi non sono teorici delle strategie Rifiuti Zero ma, bensì, tecnici ed amministratori che si confrontano con i problemi concreti delle comunità che amministrano, fornendo soluzioni e conseguendo risultati di eccellenza.
I lavoratori di Chiesi possono evitare questo insano aerosol se Parma, i suoi cittadini, i suoi politici e le sue aziende vorranno voltare pagina.
Nel frattempo auguriamo loro un buon aerosol.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 3 ottobre 2011
+94 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+490 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
Un edificio di 20.000 mq nel quale sono ubicati 181 laboratori, 254 uffici, 32 sale riunioni e 2 reparti produttivi ad alta tecnologia, il cui costo complessivo si aggira sui 90 milioni di euro.
Il Centro Ricerche di Chiesi dista esattamente 1 km dal camino dell’inceneritore Iren di Ugozzolo.
Per ironia della sorte il centro ricerche sarà dedicato prevalentemente allo studio delle malattie respiratorie.
Nel giugno 2010 il Alberto Chiesi, in occasione dei festeggiamenti per il 75° anniversario dalla fondazione dell’azienda, aveva espresso dubbi sull’impianto di incenerimento in costruzione, dichiarando: “Non temiamo per i nostri prodotti, ma qualche preoccupazione per le persone ce l’abbiamo”.
La disgraziata scelta sull’ubicazione dell’impianto diventa dunque ogni giorno più evidente, con Barilla e Chiesi, le 2 più importanti aziende del nostro territorio, praticamente a fianco.
Un inceneritore che ogni ora produrrà 144.000 metri cubi di aria sporca, emissioni gassose direttamente inalate dagli sfortunati lavoratori che si recheranno ogni giorno per oltre 8 ore all’ombra del camino.
Ricordiamo che i progettisti dell’impianto hanno dichiarato un incremento emissivo nell'area circostante di ben 3,2 tonnellate di PM10 in più.
Ricordiamo anche che le patologie legate all'inquinamento da polveri sottili sono l'asma, le affezioni cardio-polmonari e la diminuzione delle funzionalità polmonari.
L'OMS, sulla base di uno studio condotto nel 2000 in 8 città del mondo, stima che le polveri sottili siano responsabili dello 0,5% dei decessi registrati in un anno.
Uno studio epidemiologico condotto negli Stati Uniti e pubblicato ad ottobre 2010, ha provato la correlazione tra diabete negli adulti e inquinamento atmosferico da polveri sottili.
I ricercatori statunitensi che hanno elaborato lo studio “Association between fine particulate matter and diabetes prevalence in the U.S.” provengono da istituzioni quali il Mit di Boston, l'Harvard Medical School, la Yale University di New Haven, Connecticut.
Insomma ce n’è abbastanza perché a Parma si ripensi drasticamente ai modelli di gestione dei rifiuti così come sono stati fino ad oggi in Italia e nel resto del mondo e si riparta dagli esempi concreti e virtuosi che sono sparsi per il mondo.
Domani sera al cinema Astra, grazie alla perseveranza di Francesco Barbieri, avremo a Parma amministratori di comunità che quotidianamente lavorano nella direzione di ridurre il rifiuto residuo e massimizzare il riciclo.
Jack Macy, Ezio Orzes e Raphael Rossi non sono teorici delle strategie Rifiuti Zero ma, bensì, tecnici ed amministratori che si confrontano con i problemi concreti delle comunità che amministrano, fornendo soluzioni e conseguendo risultati di eccellenza.
I lavoratori di Chiesi possono evitare questo insano aerosol se Parma, i suoi cittadini, i suoi politici e le sue aziende vorranno voltare pagina.
Nel frattempo auguriamo loro un buon aerosol.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 3 ottobre 2011
+94 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+490 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
domenica 2 ottobre 2011
A Parma è scomparsa la liberaldemocrazia
di Marcello Frigeri
giornalista del settimanale Zerosette
www.liberacritica.it
Secondo i rappresentanti politici di Parma, all’unanimità, il cantiere ha più diritti del cittadino. Letta così, in estrema sintesi, la situazione appare paradossale, ma se la guardiamo da una visuale più ampia noteremmo che questa concezione della vita è alla base del sistema politico occidentale. Il no al referendum sull’inceneritore ne è la conferma, e ci dice che la società odierna sta affrontando un cancro ormai in metastasi: oggi il modello della modernità, che io definisco paranoico, mette al centro del suo cuore non l’uomo, ma il denaro.
È normale, dunque, che se questa è la strada che stiamo percorrendo il cittadino è messo in secondo piano rispetto al Dio denaro. Maggioranza e opposizione uniti durante la commissione Affari Istituzionali, senza vergognarsi, hanno derubato il cittadino del suo potere più grande: decidere in seduta comune (il referendum) se l’inceneritore aveva ragione d’essere o meno. In pratica hanno risolto la questione partendo direttamente dal nocciolo: i parmigiani non possono decidere per loro stessi. Una teoria politica di tipo paternalistico che non ha nulla a che fare con la liberaldemocrazia, che il paternalismo delle elite al potere, al contrario, lo combatte, o almeno dovrebbe.
Ovviamente alla decisione sono seguite le motivazioni, tutte quante molto avvincenti. La prima: il referendum viola l’art. 54 comma 5 dello Statuto comunale, cioè non “risponde ai criteri di chiarezza” richiesti dal suddetto articolo. Ma in Commissione si sono ben guardati da entrare nel merito della “chiarezza”, cioè non hanno motivato le cause di tale decisione: un po’ come dare del ladro a qualcuno senza poi spiegarne il motivo. Secondo: l’inceneritore è “un’opera già appaltata e in fase di realizzazione”. Una motivazione che non risponde a nessun articolo dello Statuto Comunale – ovvero se lo sono inventati all’unanimità – e poi, come detto, equivale a dire che il cantiere ha più diritti della vita dell’uomo.
Il problema attuale, a Parma come nel resto del mondo che si intende liberaldemocratico, è che la caratteristica essenziale della democrazia – partecipazione del pubblico sul pubblico – non è più il fondamento della stessa, ma l’optional con la quale, alle volte, i partiti improntano la propria campagna elettorale per poi, puntualmente, sbattersene una volta approdati nella maggioranza. Insomma è diventato uno slogan. Lo si usa quando fa comodo, e lo si dimentica all’occorrenza.
Per questo non sorprende che anche il Pd abbia scelto di privare i parmigiani del loro naturale potere decisionale; i democratici, naturalmente solo di nome, si sono dimostrati non alternativi al sistema, altresì un sistema alternativo, cioè l’altra faccia della stessa medaglia. Un giorno scendono in piazza per difendere la democrazia diretta (vi ricordate il referendum per l’acqua pubblica?), come i vari Caselli e le varie Dodi, il giorno dopo la negano palesemente, in perfetto stile schizofrenico. Il campanello d’allarme è suonato: i mali di una società cominciano proprio quando il governo, invece di fare appello all’iniziativa dei cittadini si sostituisce sistematicamente ad essi. Ecco, bisognerebbe che nella sala del Consiglio Comunale questi rappresentanti della cosa pubblica tenessero bene a mente le parole di Stuart Mill, troppo spesso dimenticate: “Uno stato che rimpicciolisce i suoi cittadini per renderli docili strumenti nelle sue mani, sia pure a fini utili, scoprirà che, con piccoli uomini, niente di grande può essere effettivamente realizzato”.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 2 ottobre 2011
+93 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+489 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
giornalista del settimanale Zerosette
www.liberacritica.it
Secondo i rappresentanti politici di Parma, all’unanimità, il cantiere ha più diritti del cittadino. Letta così, in estrema sintesi, la situazione appare paradossale, ma se la guardiamo da una visuale più ampia noteremmo che questa concezione della vita è alla base del sistema politico occidentale. Il no al referendum sull’inceneritore ne è la conferma, e ci dice che la società odierna sta affrontando un cancro ormai in metastasi: oggi il modello della modernità, che io definisco paranoico, mette al centro del suo cuore non l’uomo, ma il denaro.
È normale, dunque, che se questa è la strada che stiamo percorrendo il cittadino è messo in secondo piano rispetto al Dio denaro. Maggioranza e opposizione uniti durante la commissione Affari Istituzionali, senza vergognarsi, hanno derubato il cittadino del suo potere più grande: decidere in seduta comune (il referendum) se l’inceneritore aveva ragione d’essere o meno. In pratica hanno risolto la questione partendo direttamente dal nocciolo: i parmigiani non possono decidere per loro stessi. Una teoria politica di tipo paternalistico che non ha nulla a che fare con la liberaldemocrazia, che il paternalismo delle elite al potere, al contrario, lo combatte, o almeno dovrebbe.
Ovviamente alla decisione sono seguite le motivazioni, tutte quante molto avvincenti. La prima: il referendum viola l’art. 54 comma 5 dello Statuto comunale, cioè non “risponde ai criteri di chiarezza” richiesti dal suddetto articolo. Ma in Commissione si sono ben guardati da entrare nel merito della “chiarezza”, cioè non hanno motivato le cause di tale decisione: un po’ come dare del ladro a qualcuno senza poi spiegarne il motivo. Secondo: l’inceneritore è “un’opera già appaltata e in fase di realizzazione”. Una motivazione che non risponde a nessun articolo dello Statuto Comunale – ovvero se lo sono inventati all’unanimità – e poi, come detto, equivale a dire che il cantiere ha più diritti della vita dell’uomo.
Il problema attuale, a Parma come nel resto del mondo che si intende liberaldemocratico, è che la caratteristica essenziale della democrazia – partecipazione del pubblico sul pubblico – non è più il fondamento della stessa, ma l’optional con la quale, alle volte, i partiti improntano la propria campagna elettorale per poi, puntualmente, sbattersene una volta approdati nella maggioranza. Insomma è diventato uno slogan. Lo si usa quando fa comodo, e lo si dimentica all’occorrenza.
Per questo non sorprende che anche il Pd abbia scelto di privare i parmigiani del loro naturale potere decisionale; i democratici, naturalmente solo di nome, si sono dimostrati non alternativi al sistema, altresì un sistema alternativo, cioè l’altra faccia della stessa medaglia. Un giorno scendono in piazza per difendere la democrazia diretta (vi ricordate il referendum per l’acqua pubblica?), come i vari Caselli e le varie Dodi, il giorno dopo la negano palesemente, in perfetto stile schizofrenico. Il campanello d’allarme è suonato: i mali di una società cominciano proprio quando il governo, invece di fare appello all’iniziativa dei cittadini si sostituisce sistematicamente ad essi. Ecco, bisognerebbe che nella sala del Consiglio Comunale questi rappresentanti della cosa pubblica tenessero bene a mente le parole di Stuart Mill, troppo spesso dimenticate: “Uno stato che rimpicciolisce i suoi cittadini per renderli docili strumenti nelle sue mani, sia pure a fini utili, scoprirà che, con piccoli uomini, niente di grande può essere effettivamente realizzato”.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 2 ottobre 2011
+93 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+489 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
San Francisco chiama (ancora) Parma
Nel marzo del 2009 Francesco Barbieri, attivista di Gcr, andò a San Francisco, California, per prendere contatti con una delle amministrazioni più importanti del mondo che, tra le tante peculiarità, è divenuta un punto di riferimento per la gestione corretta dei rifiuti o, meglio, dei materiali post utilizzo.
Per sconfiggere l'inceneritore di Parma serviva, e serve anche oggi, qualcosa di grande.
Per sciogliere i grovigli dentro ai quali è protetto l'ecomostro, occorrono iniziative poderose, sia per qualità che per quantità.
In effetti, da quel marzo di due anni fa, Gcr ha prodotto una mole di lavoro impressionante, coinvolgendo i migliori attori che gravitano attorno al mondo dei rifiuti.
Medici, chimici, architetti, tecnici, istituzioni, attivisti, perfino la Van Gansewinkel, un colosso, il quinto players europeo nella gestione dei rifiuti, che sarebbe disposta a venire a Parma a prendere i nostri rifiuti a 100 euro a tonnellata, contro i 160 chiesti dalla locale Iren.
Il viaggio in California fu talmente proficuo che permise a Francesco di incontrare i massimi esponenti delle amministrazioni di Berkeley e di San Francisco.
A Berkeley incontrò il sindaco, Tom Bates, che rilasciò un'intervista molto umana e profonda, invitando Parma a riflettere sul progetto dell'inceneritore, per fare marcia indietro e intraprendere la via corretta.
Anche Berkeley anni fa affrontò il tema come lo stiamo facendo noi oggi, con lo stesso calore e la stessa passione. I cittadini e i politici di allora, dopo un grande confronto, presero coscienza degli strascichi che l'inceneritore si sarebbe portato dietro, anche dopo il suo spegnimento.
Tom Bates ricordò quel detto, oggi così ripetuto, secondo il quale “questa Terra non l'abbiamo ereditata dai nostri padri, in quanto presa in prestito dai nostri figli”.
In California non fu possibile incontrare il sindaco di San Francisco impegnato, allora, nella corsa per diventare governatore. Venne lasciato però un regalo ai suoi colleghi e collaboratori: una punta di Parmigiano, un libro e un disco di Giuseppe Verdi.
Il dono fu accompagnato da una lettera: "Un piccolo dono a un sindaco molto speciale di una città molto speciale. Ci sarebbe piaciuto intervistarti anche per un minuto soltanto. A Parma i nostri politici vogliono costruire l'inceneritore per risolvere il problema dei rifiuti. Il coraggio e lo spirito di Gavin Newsom potrebbe aiutare la nostra comunità a incamminarsi 'on the road to zero waste'“.
Il 16 dicembre 2009, durante la serata a teatro Due con Paul Connett, Gianni Tamino e Luigi Campanella, arrivò una lettera dalla California: “Dear Mayor Vignali, sono rammaricato nell'apprendere che Parma stia considerando di trattare i propri rifiuti solidi urbani mediante un inceneritore. San Francisco ha una esplicita politica di opposizione all'incenerimento. In passato anche noi abbiamo dovuto fronteggiare un’emergenza rifiuti e prendemmo in seria considerazione la costruzione di un inceneritore. Fortunatamente la nostra popolazione ha mostrato una grande lungimiranza e si e’ sollevata per respingere questo progetto. Non abbiamo preso questa decisione con leggerezza, ne’ le offriamo i nostri consigli senza offrirle anche il nostro aiuto e sostegno. Ci organizzeremo per mostrarle il nostro programma di lavoro nel riciclo e nel compostaggio. Trasformiamo i residui di cibo e gli sfalci del verde in fertilizzante organico, molto richiesto dalle fattorie e dalle vigne locali. Questo fertilizzante arricchisce il nostro terreno, ci fa risparmiare nell’utilizzo dell’acqua, riduce l’uso di pesticidi e fertilizzanti sintetici e allo stesso tempo riduce le emissioni di co2 in atmosfera. Parma è il centro dell’Emilia Romagna, la patria di alcuni dei più famosi e squisiti cibi e vini del mondo. Se voi produceste fertilizzante dagli scarti di cibo invece che bruciarli, sono sicuro che trovereste un mercato pronto fra le fattorie e le vigne della vostra zona. Consideri la decisione di fare compost e di arricchire la sua regione come un contributo a questa copiosa eredità dell’Emilia Romagna ed un passo in avanti nella salvaguardia del nostro pianeta”.
La settimana prossima, per San Francesco, verrà a Parma l’ amministrazione di San Francisco, rappresentata per l’occasione da Jack Macy, coordinatore dei programmi rifiuti zero per la municipalità californiana.
Martedì 4 ottobre, al cinema Astra, alle 20.30, verrà proiettato il film Zero Waste prodotto da Francesco dopo il viaggio in California. La regia è di Victor Ibanez, videomaker professionista che presta, ormai da qualche anno, la sua arte e il suo tempo alla nostra causa per dire no all’inceneritore e sì alla salute e alle alternative.
Dopo il film seguirà dibattito con Jack Macy, Ezio Orzes (assessore ambiente Ponte nelle Alpi) e Raphael Rossi (neo presidente di Asia, azienda servizi ambientali di Napoli).
L’invito è rivolto a tutta la cittadinanza e alle Istituzioni in particolare, affinché anche Parma possa mostrare quella lungimiranza evidenziata dalle comunità di Berkeley e San Francisco.
Si consiglia la prenotazione
sanfranciscochiamapr@libero.it
info: 331.116.8850
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 2 ottobre 2011
+93 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+489 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
Per sconfiggere l'inceneritore di Parma serviva, e serve anche oggi, qualcosa di grande.
Per sciogliere i grovigli dentro ai quali è protetto l'ecomostro, occorrono iniziative poderose, sia per qualità che per quantità.
In effetti, da quel marzo di due anni fa, Gcr ha prodotto una mole di lavoro impressionante, coinvolgendo i migliori attori che gravitano attorno al mondo dei rifiuti.
Medici, chimici, architetti, tecnici, istituzioni, attivisti, perfino la Van Gansewinkel, un colosso, il quinto players europeo nella gestione dei rifiuti, che sarebbe disposta a venire a Parma a prendere i nostri rifiuti a 100 euro a tonnellata, contro i 160 chiesti dalla locale Iren.
Il viaggio in California fu talmente proficuo che permise a Francesco di incontrare i massimi esponenti delle amministrazioni di Berkeley e di San Francisco.
A Berkeley incontrò il sindaco, Tom Bates, che rilasciò un'intervista molto umana e profonda, invitando Parma a riflettere sul progetto dell'inceneritore, per fare marcia indietro e intraprendere la via corretta.
Anche Berkeley anni fa affrontò il tema come lo stiamo facendo noi oggi, con lo stesso calore e la stessa passione. I cittadini e i politici di allora, dopo un grande confronto, presero coscienza degli strascichi che l'inceneritore si sarebbe portato dietro, anche dopo il suo spegnimento.
Tom Bates ricordò quel detto, oggi così ripetuto, secondo il quale “questa Terra non l'abbiamo ereditata dai nostri padri, in quanto presa in prestito dai nostri figli”.
In California non fu possibile incontrare il sindaco di San Francisco impegnato, allora, nella corsa per diventare governatore. Venne lasciato però un regalo ai suoi colleghi e collaboratori: una punta di Parmigiano, un libro e un disco di Giuseppe Verdi.
Il dono fu accompagnato da una lettera: "Un piccolo dono a un sindaco molto speciale di una città molto speciale. Ci sarebbe piaciuto intervistarti anche per un minuto soltanto. A Parma i nostri politici vogliono costruire l'inceneritore per risolvere il problema dei rifiuti. Il coraggio e lo spirito di Gavin Newsom potrebbe aiutare la nostra comunità a incamminarsi 'on the road to zero waste'“.
Il 16 dicembre 2009, durante la serata a teatro Due con Paul Connett, Gianni Tamino e Luigi Campanella, arrivò una lettera dalla California: “Dear Mayor Vignali, sono rammaricato nell'apprendere che Parma stia considerando di trattare i propri rifiuti solidi urbani mediante un inceneritore. San Francisco ha una esplicita politica di opposizione all'incenerimento. In passato anche noi abbiamo dovuto fronteggiare un’emergenza rifiuti e prendemmo in seria considerazione la costruzione di un inceneritore. Fortunatamente la nostra popolazione ha mostrato una grande lungimiranza e si e’ sollevata per respingere questo progetto. Non abbiamo preso questa decisione con leggerezza, ne’ le offriamo i nostri consigli senza offrirle anche il nostro aiuto e sostegno. Ci organizzeremo per mostrarle il nostro programma di lavoro nel riciclo e nel compostaggio. Trasformiamo i residui di cibo e gli sfalci del verde in fertilizzante organico, molto richiesto dalle fattorie e dalle vigne locali. Questo fertilizzante arricchisce il nostro terreno, ci fa risparmiare nell’utilizzo dell’acqua, riduce l’uso di pesticidi e fertilizzanti sintetici e allo stesso tempo riduce le emissioni di co2 in atmosfera. Parma è il centro dell’Emilia Romagna, la patria di alcuni dei più famosi e squisiti cibi e vini del mondo. Se voi produceste fertilizzante dagli scarti di cibo invece che bruciarli, sono sicuro che trovereste un mercato pronto fra le fattorie e le vigne della vostra zona. Consideri la decisione di fare compost e di arricchire la sua regione come un contributo a questa copiosa eredità dell’Emilia Romagna ed un passo in avanti nella salvaguardia del nostro pianeta”.
La settimana prossima, per San Francesco, verrà a Parma l’ amministrazione di San Francisco, rappresentata per l’occasione da Jack Macy, coordinatore dei programmi rifiuti zero per la municipalità californiana.
Martedì 4 ottobre, al cinema Astra, alle 20.30, verrà proiettato il film Zero Waste prodotto da Francesco dopo il viaggio in California. La regia è di Victor Ibanez, videomaker professionista che presta, ormai da qualche anno, la sua arte e il suo tempo alla nostra causa per dire no all’inceneritore e sì alla salute e alle alternative.
Dopo il film seguirà dibattito con Jack Macy, Ezio Orzes (assessore ambiente Ponte nelle Alpi) e Raphael Rossi (neo presidente di Asia, azienda servizi ambientali di Napoli).
L’invito è rivolto a tutta la cittadinanza e alle Istituzioni in particolare, affinché anche Parma possa mostrare quella lungimiranza evidenziata dalle comunità di Berkeley e San Francisco.
Si consiglia la prenotazione
sanfranciscochiamapr@libero.it
info: 331.116.8850
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 2 ottobre 2011
+93 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+489 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
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