venerdì 28 settembre 2012

Laterlite, in Provincia una Conferenza blindata


Rubbiano per la Vita, il comitato di cittadini che da anni si batte contro l’impatto ambientale di Laterlite, il coinceneritore di rifiuti a pochi passi dal paese, ha chiesto di partecipare come auditore alla conferenza dei servizi sul rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale, in fase di discussione presso la Provincia.



La conferenza dei servizi è un organo deliberativo in cui vengono affrontate decisioni delicate, che riguardano gli impianti industriali con riconosciute criticità ambientali e quindi sanitarie.
E' in questo sede che si potrebbero introdurre innovazioni che riducano le emissioni inquinanti, migliorare le performance ambientali e favorire trasparenza e diffusione delle informazioni.
A Rubbiano per la vita è stato impedito di essere presente.
La Provincia non solo ha negato la possibilità di ascoltare cosa si decide in quelle sede, ma ha persino impedito di accedere agli atti, come confermato dal dirigente Alifraco, che ha informato che i documenti di sintesi della conferenza dei servizi saranno disponibili a fine iter autorizzativo.
Quindi quando l'autorizzazione sarà già stata firmata.
Evidentemente non ci si può permettere di avere semplici cittadini come testimoni.
Perché anche i verbali potranno essere visionati solo a giochi fatti, quando l’Aia è stata concessa e nulla si potrà modificare?

Il comitato si batte per ottenere trasparenza nella diffusione delle informazioni, perché tutti possano comprendere le decisioni che vengono prese, ed eventualmente farne oggetto di discussione.
Evidentemente esiste un livello di potere decisionale che non gradisce questo concetto fondamentale ed anzi, impone di rimanere fuori dalla porta sino alla conclusione del parto, quando  arriverà l'informazione compiuta e irremovibile, presa su questioni che toccano molto da vicino il benessere dei cittadini.



Rubbiano per la vita segnala con forza questo atteggiamento poco attento ai diritti dei cittadini,
allineato con lo stentato avvio dell’Osservatorio Ambientale, rinato con l’ambizione di dare contributo positivo a questa delicata materia ma che evidentemente non tutti vogliono veder decollare prima della firma sulla autorizzazione.
E' questo il metodo corretto con cui affrontare i delicati temi ambientali che riguardano la nostra provincia?
Blindare la fase decisionale, tagliare l'informazione, consentire accesso agli atti a partita avvenuta?
I cittadini hanno un’altra idea di partecipazione, di rispetto, e di trasparenza.
I cittadini chiedono di sapere, di conoscere, di poter dare il loro contributo, è veramente un delitto umiliarli in questo modo ingiustificato.

Comitato Rubbiano per la Vita

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma – GCR



mercoledì 26 settembre 2012

Allodi, zero in ambiente


Ieri su un quotidiano locale una lunga e rassicurante intervista all'ex presidente di Enia Andrea Allodi, forte sostenitore del costruendo inceneritore di Parma e suo “padre putativo”.
Gli argomenti mossi a favore dell'impianto e per giustificare la scelta fatta sono sembrati veramente di poco spessore.



Allodi si chiede come mai, di fronte alle grida contro l'inceneritore di Ugozzolo, lanciate da Beppe Grillo sabato scorso, il presidente della Provincia di Parma non si sia fatto sentire in sua difesa.
Probabilmente Bernazzoli si è reso conto di quanto sia stata sciagurata quella scelta, visti anche i disastrosi risultati elettorali, e quindi tace.
Mentre invece Allodi non ha freni nel tirare fuori improbabili argomentazioni a favore dell'impianto.
Una fra tutte che l'inceneritore non fa male alla salute.
Chissà con quali competenze scientifiche lo affermi.
Evidentemente conosce solo quei pochi studi, condotti malamente, che non hanno riscontrato grosse problematiche, mentre invece la maggioranza degli studi epidemiologici evidenzia eccome incidenze nelle popolazioni esposte di neoplasie quali i linfomi Non Hodgkin, i sarcomi e le neoplasie del fegato.

Allodi omette di citare, e il giornalista prende per oro colato le sue parole, gli studi più recenti quali quello del registro tumori del Veneto che, a nome della dottoressa Zambon, evidenzia un rischio relativo nelle donne residenti in prossimità degli inceneritori di Venezia di ammalarsi quasi del doppio di linfoma Non Hodgkin.
Oppure lo studio sui 4 inceneritori di Seul, tutti ampiamente sotto le garanzie più severe di regolarità per le emissioni, che ha evidenziato come ci si ammali più facilmente intorno a tali impianti.
Così come lo stesso studio voluto dalla regione, Moniter, pur con tante pecche, ha registrato un aumento di linfomi Non Hodgkin fra la popolazione residente intorno all'inceneritore di Modena e evidenti e preoccupanti segnali come l'aumento dell'incidenza dei parti prematuri, nonché (si a pur con minore evidenza statistica) di neonati piccoli per età gestazionale e di aborti spontanei. Probabilmente per Allodi questo non significa nulla.
Al mancato scienziato Allodi ricordiamo che in letteratura aborti e parti prematuri rappresentano un indice significativo di sofferenza maternofetale.
Lo stesso Comitato Scientifico preposto alla supervisione dello studio Moniter, raccomandando di non sottovalutare i risultati emersi circa gli esiti delle gravidanze, giudicati “verosimilmente” connessi alle emissioni degli inceneritori, invita alla cautela nell’interpretazione degli altri risultati, facendo presente che, almeno per le cause di morte e per i tumori più rari, “nonostante le dimensioni del database, sarebbe stato difficile identificare un aumento del rischio, se non nel caso di un improbabile rischio molto alto”.
La stessa federazione regionale degli ordini dei Medici FRER raccomanda estrema prudenza nello sviluppare questo tipo di tecnologia per il trattamento dei rifiuti, anzi ne ha richiesto per due volte lo stop alle costruzioni in regione.
Ma se l'ex presidente è davvero convinto della qualità ambientale degli inceneritori perché non pubblica lo stato di salute degli operatori Amps-Enia che hanno lavorato al Cornocchio nel periodo di operatività dell'inceneritore?
Il gelido silenzio che seguirà a questo invito dirà più di tante parole.
Allodi, da completo mal informato, ricorda che in nord Europa tutti bruciano i rifiuti, lo fanno da anni, per lo meno 25, e tutti vivono felici e contenti, ma omette di dire che quei paesi stanno riprogettando il loro modo di affrontare il tema rifiuti, andando lentamente a dismettere gli impianti secondo le nuove regole dettate dalla comunità Europea, che impone una forte riduzione del ricorso alla pratica di incenerimento su tutto il territorio comunitario e raccomanda un forte impulso alle buone pratiche di riuso, riciclaggio e differenziazione dei materiali post-consumo.
Ne sanno qualcosa anche in Svezia ad esempio, dove hanno poco materiale per i loro inceneritori, che per lo più assicurano calore alle case e un po' di energia elettrica. La previsione è di iniziare ad importare rifiuti da fuori Paese, 800 mila tonnellate all'anno.
L'ultima chicca è sulla questione "mai rifiuti da fuori provincia".
Una domanda anche noi la vorremmo porre: “Come mai Reggio Emilia ha deciso di chiudere l'inceneritore di Cavazzoli? Non sarà mica per caso perché vogliono portare i rifiuti qui a Parma?”  Allodi si merita un bello zero in materia ambientale.

Manrico Guerra
Isde - Associazione Internazionale Medici per l'Ambiente – Sezione di Parma

Aldo Caffagnini
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 26 settembre 2012

Sono passati
33 giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani dalla poltrona di vicepresidente di Iren, il rappresentante che non rappresenta più gli interessi del Comune di Parma in seno alla multiutility.
http://www.facebook.com/QuandoTeNeVai
Sono passati
849 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
143 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
128 giorni dal voto amministrativo-referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno


martedì 25 settembre 2012

Bonificata la discarica del Parma Calcio


Dopo il reportage di Gcr e di Stadiotardini.com l'area del Parma Calcio di Collecchio, trasformata da tempo in discarica, è stata finalmente ripulita e bonificata.
La discarica si trovava vicino ai campi giovanili facevano pessima mostra di sé teli di plastica, bidoni di collante, residui di lavorazione, sacchetti ancora sigillati, dismessi striscioni pubblicitari e soprattutto un intero campo sintetico accartocciato ed abbandonato da chissà quanto tempo.



Poco meno di un mese fa stadiotardini.com e diversi altri media avevano ospitato un foto-comunicato dell'Associazione Gestione Corretta Rifiuti, il quale – esattamente come aveva fatto un anno prima proprio stadiotardini.com, aveva denunciato la presenza di una discarica a cielo aperto nel terreno retrostante la tribunetta del campo principale del Settore Giovanile del Parma FC, annesso al Centro Sportivo di Collecchio.
Qui facevano pessima mostra di sé una marea di rifiuti di ogni genere, con in più un intero campo sintetico accartocciato.

Secondo quanto aveva riferito il vice sindaco del Comune pedemontano Maristella Galli, presente anche l’assessore provinciale Giuseppe Romanini, Tommaso Ghirardi si era impegnato a far sgombrare l’area quanto prima.



Con piacere sottolineiamo come il presidente del Parma FC abbia mantenuto la sua promessa.
Da alcuni giorni, infatti, alcuni escavatori hanno provveduto alla bonifica, ripulendo del tutto quella  che era una vera e propria discarica a cielo aperto.



Come avevamo pubblicato il danno, ora, più che volentieri e senza che nessuno ce l’abbia chiesto pubblichiamo anche la riparazione.
Una volta tanto, una buona notizia.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 25 settembre 2012

Sono passati
32 giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani dalla poltrona di vicepresidente di Iren, il rappresentante che non rappresenta più gli interessi del Comune di Parma in seno alla multiutility.
http://www.facebook.com/QuandoTeNeVai
Sono passati
848 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
142 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
127 giorni dal voto amministrativo-referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno