sabato 28 aprile 2012

Un patto per il presente che guarda alla legislatura


I candidati e l'inceneritore nell'incontro Gcr

Il Patto per il Presente è “legge”.
Ieri sera 5 candidati sindaco hanno sottoscritto gli intenti virtuosi che Gcr aveva loro proposto per farli orientare verso una gestione corretta dei rifiuti e porre grande attenzione alla pressione inquinante presente oggi sull'ambiente.



L'occasione era il confronto sul tema inceneritore, che al Toscanini ha raccolto ancora una volta centinaia di cittadini che hanno gremito l'auditorium fino a mezzanotte inoltrata.
Una serata intensa, a tratti accalorata, ma molto concreta e produttiva.
Una serata per capire da che parte orientare le preferenze dei no termo in vista del voto del 6 maggio, ma anche, come vedremo, per guardare ai 5 anni a venire.



Il primo sguardo è andato alla presentazione della proposta alternativa di gestione dei rifiuti provinciale senza ricorrere a sistemi di smaltimento a caldo, la combustione dei rifiuti per intenderci.

Gabriele Folli ha illustrato, numeri alla mano, come sia possibile da subito un incremento della raccolta differenziata fino a livelli tali da rendere diseconomico costruire un inceneritore e nel contempo ridurre della metà il rifiuto residuo, rispetto alla soluzione forno.
Francesco Barbieri ha poi riassunto le tappe del lungo cammino che ha portato a Parma i migliori esperti di raccolte differenziata, i migliori medici, i migliori architetti del futuro, che già oggi costruiscono pratiche virtuose in giro per il pianeta, dimostrando nel concreto che l'alternativa è possibile e funziona, porta posti di lavoro (1 a 1000 il rapporto tra i due sistemi), porta ricchezza a tutti i portatori di interesse, cittadini e mondo delle imprese incluse.



Largo poi ai candidati sindaco, intervistati da Luigi Dall'Ovo.
Federico Pizzarotti del Movimento 5 Stelle, Roberta Roberti di Parma Bene Comune e Prc, Cristiano Antonino per Liliana Spaggiari del Partito Comunista dei Lavoratori, Paolo Buzzi per il Pdl, Roberto Ghiretti per Parma Unita, Gaetano Vilnò per Wally Bonvicini di Buongiorno Italia.
Assente giustificato per i tragici accadimenti Andrea Zorandi della Lega Nord, in silenzio elettorale per la morte di Pier Angelo Ablondi.
Aveva confermato la presenza seppur con un sostituto Priamo Bocchi, ma non si è presentato.
Assenti senza sì e senza ma Vincenzo Bernazzoli e Elvio Ubaldi, che si sono così sottratti al confronto con i cittadini, snobbando un tema che invece ha percorso in lungo e in largo la campagna elettorale e darà modo anche di esprimersi nel corso delle votazioni del 6-7 maggio.
Uno schiaffo ai cittadini attenti all'ambiente che non è passato inosservato.
A favore delle tesi di Gcr 5 candidati, unico fuori dal coro, a cui tutti hanno riconosciuto il valore della presenza, Paolo Buzzi, ancora convinto della necessità di incenerire.



Dopo le domande dal pubblico, tra le quali è emerso l'altro grande problema di Parma, il forno inceneritore di Rubbiano (Laterlite), anch'esso targato Bernazzoli come firma in calce all'autorizzazione, la serata è culminata con la firma del Patto, 9 impegni per ridurre l'inquinamento a Parma e riformulare l'approccio alla gestione dei rifiuti.
Il colpo di scena è stato l'introduzione del decimo indicatore, la richiesta da parte di Gcr di creare un gruppo virtuale all'interno del prossimo consiglio comunale, denominato “Parma Pulita”, nel quale entrano di diritto i consiglieri aderenti al Patto, impegnandosi a fare lobby per far prevalere la gestione corretta dei rifiuti e progettare tutte quelle azioni utili a fermare in forno, in stretto contatto con l'associazione ambientalista parmigiana.
Un gruppo trasversale quindi, che attraversa l'arco costituzionale proprio perché il tema della salute e dell'ambiente non ha connotazioni partitiche o fideistiche ma si fonda sul rispetto dei valori condivisi da tutta la popolazione, l'aspirazione ad una città meno inquinata e minacciata anche nelle giovani generazioni da patologie legate dalla pressione dell'inquinamento.
Un messaggio di ottimismo che supporta le speranza di un cambiamento.

Il patto sottoscritto: http://www.gestionecorrettarifiuti.it/pdf/patto.pdf

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 28 aprile 2012

Sono passati
698 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Mancherebbero
8 giorni all'accensione del forno, se ancora lo si farà

Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

venerdì 27 aprile 2012

Patto per il presente


Questa sera, ore 21 all'auditorium Toscanini
il confronto dei candidati sull'inceneritore

Fin dal suo nascere l’Associazione Gestione Corretta Rifiuti - GCR, si è opposta alla scelta dell’incenerimento come soluzione finale della catena di smaltimento dei rifiuti, proponendo in alternativa una gestione innovativa già applicata e collaudata in altre realtà.



In tutti questi anni GCR ha svolto una capillare azione di informazione e formazione, di altissimo livello qualitativo, invitando a Parma candidati Nobel, consulenti ONU, referenti OMS, urbanisti di caratura internazionale, Sindaci Italiani e di altri Paesi, un grande e qualificato impegno volto ad evidenziare alla cittadinanza e alle istituzioni quanto reale e concreta sia la via alternativa all’incenerimento, e come sia ampiamente e proficuamente già in uso sia in realtà più piccole che più grandi.

Ancor più nel concreto GCR ha organizzato sopralluoghi dimostrativi ad impianti alternativi all'incenerimento come quello di Vedelago, cui anche l'assessore della Provincia ha presenziato, impianto di primaria eccellenza nel settore, che gode di riconoscimenti internazionali.
Non vi sono scuse, non vi sono giustificazioni, non vi è una sola ragione plausibile per sostenere oggi l’incenerimento come soluzione alla gestione corretta dei rifiuti, rifiuti che nel 21° secolo sono divenuti, per i paesi più avanzati, una nuova risorsa da sfruttare.
Sono evidenti le collusioni tra il sistema politico e quello economico tali da sovrastare e porre in secondo piano gli enormi problemi legati alle malattie e all’incidenza negativa sul futuro delle prossime generazioni, tanto che a margine del congresso mondiale della sanità tenutosi a Parma Dominique Belpomme, oncologo francese di fama internazionale e Presidente dell'Associazione francese per la Ricerca Terapeutica Anti-cancro (ARTAC), senza mezze misure, ha definito gli
inceneritori un crimine contro l’umanità.
Siamo in una delle 5 regioni più inquinate del mondo, con la maggior concentrazione di inceneritori e nella città con il più elevato numero di sforamenti delle PM10 da inizio anno in Italia.
Il nuovo inceneritore incrementerà di oltre 3 tonnellate la produzione di PM 10 rispetto ad oggi, così l’incenerimento aggraverà scelleratamente questa pericolosa situazione ambientale e le ceneri residue, il 30% del totale bruciato, saranno insieme ai filtri dell'impianto un ulteriore rifiuto, in parte catalogato come rifiuto speciale pericoloso (alla stessa stregua di un veleno).
Ancora non è noto come saranno gestite queste ceneri, come saranno smaltite e a quali proibitivi costi. Gli impianti di incenerimento rientrano fra le industrie insalubri di classe I in base all'articolo 216 del testo unico delle Leggi sanitarie, nel cui circondario per diversi chilometri sono proibite coltivazioni destinate a produzioni DOP e questo nel cuore della cosiddetta Food Valley, per la quale certi politici una volta ancora di più dimostrano di non aver alcun amore e rispetto.
La ciminiera di 70 metri in via di ultimazione farà si che le polveri possano ricadere ininterrottamente in una vasta area, anche in città, con buona pace dei buoni intenti (o palliativi) legati al blocco del traffico.
GCR per statuto, non si è mai affiliata o legata a nessun schieramento politico e a nessun esponente politico, perché la salute è un bene comune e questo lo riconoscono le diverse migliaia di persone che hanno silenziosamente sfilato per le vie di Parma con i loro figli, o che hanno più volte riempito i teatri e auditorium cittadini per dare eco e sostegno ad una necessità sentita da tutti, tranne da quei politici che fanno parte di un vecchio modo di pensare lontano dalla gente
E’ proprio ai nuovi politici che si affacciano oggi sulla scena politica per assumersi la responsabilità di guidare la città, animati dall'intendimento di lanciare un segnale di discontinuità e di vicinanza alle esigenze primarie dei cittadini e del suo territorio, che GCR si rivolge, invitandoli pubblicamente a manifestare un loro impegno futuro che aiuti la città e il suo territorio ad intraprendere la corretta via che possa portarci al riciclo totale e a rifiuti zero, con una corretta gestione di tutta la filiera.
Se Parma nel più ravvicinato dei suoi giorni futuri, potrà vantarsi di non avere più necessità di un inceneritore, perché non vi saranno più rifiuti che lo possano alimentare, quel giorno sarà ricordato come il giorno per la vita.
A questi candidati di buona volontà che già in più occasioni hanno pubblicamente manifestato la loro contrarietà o perplessità, chiediamo di sottoscrivere davanti ai cittadini che il decalogo che segue fa parte inequivocabilmente del loro impegno politico e del loro programma amministrativo.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 27 aprile 2012

Sono passati
699 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Mancherebbero
9 giorni all'accensione del forno, se ancora lo si farà

Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

La crociata contro le polveri sottili


Il grido d'allarme dei genetisti: ne va della nostra salute
e soprattutto di quella dei nostri figli

Grande risalto alla denuncia dell'esperta di Arpa Francesca Cassoni e del genetista dell'Università di Parma Carlo Rossi: le polveri sottili presenti nella nostra aria portano conseguenze, anche sulla salute a lungo termine, visto che mutageno e cancerogeno sono termini che spesso si sovrappongono.



Le polveri sottili sono le famigerate Pm10, che ci hanno accompagnato come ospiti indesiderate per tutto l'inverno, facendoci diventare una delle città più inquinate d'Italia.
Record che preferivamo evitare, ma che la prossima stagione torneremo a rincorrere.
Le PM10 sono solo l'indicatore dell'effetto nocivo delle emissioni da combustione nel periodo invernale, sostituite dalla produzione di Ozono nel periodo estivo: passato l'inverno non possiamo certo cantare vittoria, quindi.

Le emissioni restano, le sostanze emesse pure, e noi continuiamo ad inalarle a discapito della nostra salute. C'è da dire poi, come ci ricordano gli studi sull'epigenetica, che non dobbiamo temere solo il rischio mutageno e perciò cancerogeno di queste sostanze. Esse infatti sono in grado di portare all'interno del nostro organismo, e in special modo di quello del feto in accrescimento nell'utero materno, sostanze capaci di riprogrammare l'espressione genica anche senza alterare la struttura del nostro DNA e in tal modo essere responsabili di malattie nella fase adulta.
Infatti gli studi scientifici sull'epigenetica ci danno sempre più evidenza di come siano importanti i primi 9 mesi di vita intrauterina per l'effetto che le sostanze xenobiotiche hanno sulla possibilità di sviluppare poi malattie da adulti, risposta che si può trasferire anche alle generazioni future per via transgenerazionale.
Nell'intervista viene sottolineato come non ci siano valori limite per gli agenti mutageni, le sostanze che possono modificare il nostro patrimonio genetico, quindi non dovrebbero semplicemente essere in atmosfera, perché anche poche molecole sono potenzialmente dannose per il nostro organismo.
Il problema in un certo senso si complica perché l'inquinamento di questo genere provoca danni che si possono sviluppare negli organismi anche dopo lungo tempo.
Urgono provvedimenti drastici per ridurre le cause di questo forte inquinamento ambientale.
Riduzione drastica ovviamente del traffico veicolare che, naturalmente, essendo un processo di combustione, emette particolato fine.
Tutti i processi di combustione come quelli in atto nei motori delle automobili o nelle caldaie comportano questi effetti nefasti.
Nella trasformazione del carburante in energia termica, si verificano emissioni di scarto, fumi, nei quali sono contenute le sostanze responsabili dei rischi per la nostra salute, composti policiclici aromatici, benzene, metalli pesanti, furani, portati a spasso del particolato fine frutto delle combustioni ad alta temperatura.
Bisogna guardare alla prevenzione primaria e non accontentarci di gestire nel migliore dei modi il danno. Cura e prevenzione sono situazioni quasi agli antipodi e la seconda dovrebbe essere l'obiettivo a cui mirare.
Parlare di rischio Pm10 ovviamente ci porta a considerare anche un'altra prossima fonte emissiva: quella del camino dell'inceneritore di Ugozzolo.
Dai dati di progetto escono cifre preoccupanti. La stessa Iren dichiara una emissione di Pm10 di 3,2 tonnellate in più rispetto alla situazione senza inceneritore.
Un calcolo che tiene conto dello spegnimento di migliaia di caldaie, che non è certo, visto che si tratta di adesioni al sistema di teleriscaldamento che non è detto ci saranno, visti anche i conti salati che questo sistema presenta a chi ha deciso di aderire.
L'appello dei genetisti è rivolto contro tutti i sistemi emissivi di polveri sottili, ivi compreso quindi anche il forno, che, se mai verrà acceso, comporterà un ulteriore peggioramento della già grave situazione ambientale di Parma, situazione che ha oggi generato l'allarme di Arpa e Università.
Per prevenire bisogna ridurre gli agenti inquinanti, non incrementare le accensioni.
Ormai la scienza non ha dubbi.
Basta respirare l’aria delle città più inquinate del nostro Paese per una settimana per registrare uno sconvolgimento del nostro DNA e aumentare i rischi di ictus e infarto.
A rivelarlo uno studio italiano sulle conseguenze provocate dalle polveri sottili sull'organismo dell’uomo, condotto da ricercatori dell'Università Statale di Milano e dall’Harvard School of Public Health, che hanno analizzato le conseguenze dell'inquinamento atmosferico sugli agenti di polizia municipale della loro città, su un gruppo di anziani di Boston e sugli operai di un’acciaieria italiana.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 27 aprile 2012

Sono passati
697 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Mancherebbero
9 giorni all'accensione del forno, se ancora lo si farà

Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

giovedì 26 aprile 2012

Il valore di una firma


Cosa brucerà l'inceneritore di Parma?

L'inceneritore di Parma brucerà solo rifiuti provinciali, per metà urbani, per metà speciali.
Quante volte ce lo hanno ripetuto? Troppe.
Perché poi leggendo le prescrizioni una ad una si scopre che la scappatoia c'è: “salvo autorizzazione delle autorità competenti”. Un divieto fuffa.



L'inceneritore di Parma non verrà mai acceso, ne siamo convinti oggi più di ieri.
Anche davanti a quelle migliaia di giovani che hanno accolto sabato scorso in Pilotta il movimento che ha fatto proprio il no all'inceneritore, senza se e senza ma. E alla maggioranza dei candidati che sono per un'altra gestione dei rifiuti, quella giusta (7 su 10, per ora).
Ma giochiamo pure alle ipotesi irrazionali e mettiamo di trovarci improvvisamente in un futuro in cui il calderone si metta a ribollire.
Da tempo chiediamo inutilmente che la postilla by-pass sia eliminata dal dettato del forno, ma fino ad oggi nessuno si è preso la briga di agire, mantenendo il solito atteggiamento sfuggente: “Fidatevi di noi!”.
Ma certo, come no, come potremmo non fidarci di voi, che avete dimostrato di meritarvelo in mille occasioni! Lingotti inclusi.

Qualche giorno fa il Movimento 5 Stelle è uscito con una proposta che abbiamo salutato favorevolmente.
Il rifiuto è solo made in Parma? Metteteci la faccia, e la firma.
Se entra un grammo di rifiuto, anche solo mezzo reggiano o mezzo piacentino, firmate già da oggi le vostre dimissioni. Dimissioni non in bianco, ma proprio circostanziate e motivate.
Chiaro, semplice, immediato.
Il dado è stato tratto ma a raccoglierlo finora è stato solo Simone Rossi, che ha aderito alla proposta, pur non essendo candidato sindaco.
E gli altri? Sì, no, nì?
Ci sono dieci candidati in corsa, solo Federico Pizzarotti ha il coraggio di sottoscrivere questa iniziativa dettata dal buon senso?
Forse non è vero che i rifiuti saranno solo di Parma?
Che problema ci può essere a firmare un impegno più volte preso e ripetuto, anche se solo a parole, ma di fronte all'opinione pubblica?
Non capiamo lo stallo, non comprendiamo il silenzio.
Ci sono, ad esempio tra le fila dei democratici, fior di ecologisti, almeno a parole, come Nicola Dall'Olio, regista del Suolo minacciato, che crediamo non abbiamo alcun timore a ribadire nero su bianco quello che ripetono in continuazione ai microfoni.
Si comincerebbe per lo meno a dimostrare con i fatti che gli elettori possono mettersi in tasca impegni puntuali e precisi, da tirare fuori alla bisogna, in caso di spiacevoli incidenti.
Diteci tutta la verità.
Cosa brucerà il forno di Ugozzolo quando la raccolta differenziata andrà a regime e i rifiuti residui scarseggeranno? Fuffa?

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 26 aprile 2012

Sono passati
696 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Mancherebbero
10 giorni all'accensione del forno, se ancora lo si farà

Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

mercoledì 25 aprile 2012

Il signore delle ceneri


Ieri sera, durante la trasmissione di Tv Parma Agorà, condotta dal direttore Molossi, abbiamo seguito il duello tra Federico Pizzarotti (Movimento 5 Stelle) e Bernazzoli, Pd, sul tema dell'inceneritore.
Evidentemente in difficoltà il secondo, che sul tema, a quanto pare,  non si è preparato a dovere.
L'insistere ancora una volta sulla ineluttabilità del forno quando i cugini di Reggio, pidini anche loro, ne fanno a meno già da oggi, dimostrando che ormai la tecnologia permette di gestire i rifiuti senza incenerirli, risulta ormai un po' fuori tempo, come la sua candidatura calata dall'alto.
Ma il bello è arrivato quando si è entrati nel dettaglio delle scorie prodotte dal forno.



Bernazzoli ha sostenuto che l'inceneritore consente di chiudere il ciclo dei rifiuti, ma Federico Pizzarotti non lo ha lasciato andare lontano.
“La gestione meccanica a freddo dei rifiuti consente di ottenere la metà di residuo rispetto alle 40 mila tonnellate di ceneri che erutta l'impianto di Iren. Quindi serve una discarica ben più grande, altroché chiudere il ciclo”.
A questa domanda, il candidato del Pd ha risposto sostenendo che le ceneri non sono da considerare scarto, ma sono recuperabili in comparti industriali come i cementifici: “Lo fanno anche a Parma”.
Una bella cantonata.

Perché le ceneri volanti sono considerate dalla legge rifiuto pericoloso e devono essere stoccate in discariche speciali che in Italia non esistono.
Per quanto invece riguarda le ceneri pesanti, basti ricordare che sotto il vecchio impianto del Cornocchio giacciono 100 mila tonnellate di residui dell'inceneritore, ancora oggi, dopo 11 anni, abbandonate a non si sa quale destino.
Anche guardando all'idea stupenda del Bernazzoli, comunichiamo a tutti i parmigiani la notizia che il candidato del Pd intende portare nei muri delle nostre case tutti i veleni contenuti nelle ceneri tossiche, che ad esempio a Treviso hanno obbligato ad abbattere una palazzina perché i suoi muri, costruiti con cemento che conteneva ceneri, sono risultati tossici.
Una clamorosa uscita, questa delle ceneri.
Il presidente della Provincia non ha saputo cosa ribattere se non il solito trincerarsi dietro il tema del terrorismo strisciante, scarso rimedio quando non si sa cosa dire.
Un balbettio evidente che ha fatto capire quanto il colpo sia andato a segno e che il signore delle ceneri non sappia come argomentare su questo importante passaggio del progetto: non è scritto da nessuna parte dove andranno a finire le ceneri. Ma il Cornocchio è già una risposta.
Come una tragica risposta è stato l' “affare” amianto, che ci sembra avere molte attinenze con questa nuova trovata delle ceneri nel muro di casa nostra.
Tutto questo deve farci riflettere, è finito il tempo dove i cittadini potevano delegare tutto a chi li rappresentava. Dobbiamo informarci, essere consapevoli e intervenire sulle decisioni che vengono prese per noi. La salute è troppo importante: guardiamoci attorno, quante persone con gravi malattie conosciamo?
Basta questo per capire che non è più possibile “lasciar fare”.
Lasciare nella mani del signore delle ceneri la città è una buona idea?

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 25 aprile 2012

Sono passati
695 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Mancherebbero
11 giorni all'accensione del forno, se ancora lo si farà

Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

Parma al bivio, vivere o alzare bandiera bianca?


Il 6 maggio la città sceglie il suo futuro: sarà con o senza forno inceneritore?

Lo chiederemo il 27 aprile, ai candidati, da che parte vogliono stare.
Dalla parte dei cittadini o contro?
Dalla parte dell'ambiente o contro?
Dalla parte dell'economia locale o contro?
Dalla parte della salute o della malattia?
Noi vogliamo capire a chi dare il nostro voto, e non vogliamo sbagliare casella.



Venerdì metteremo dieci sedie sul palco, non è detto che saranno tutte occupate, ma là rimarranno, vuote o piene che siano. Dobbiamo avere davanti agli occhi i presenti e gli assenti.
Nel 2007 l'allora sindaco Ubaldi affermò, a Sant'Ilario, come per rilanciare Parma fosse necessario puntare sui valori morali.
Abbiamo preso sul serio le sue parole, e i relativi significati: la moralità davanti a tutto.

Nel dicembre del 2009 abbiamo portato a Parma Paul Connett, chimico, candidato al Nobel, che disse alla platea gremita del Teatro Due: “L'inceneritore moderno è un tentativo di migliorare una pessima idea”.
In quei giorni il sindaco di San Francisco scrisse a Vignali: “Noi trasformiamo il 72% dei nostri rifiuti in fertilizzante. Venite ad imparare come si fa”.
Era l'inizio di un percorso, già avviato fin dal 2006, che Gcr ha portato avanti fino ad oggi, in una battaglia culturale che non si può negare abbia stravinto, a forza di approfondita informazione e ospiti internazionali portati in città. Una battaglia vinta anche contro il bavaglio imposto su questi temi.
Nel marzo del 2010 l'auditorium Paganini ha accolto medici di livello internazionale, Giuseppe Masera, Ernesto Burgio, Patrizia Gentilini, Dominique Belpomme, Gianni Tamino: sono emersi i rischi che si corrono bruciando i rifiuti. Un territorio già malato come il nostro che trasferisce la discarica dalla terra al cielo. Inutile fingere che l'inceneritore distrugga i rifiuti: semplicemente li trasforma, da sostanza solida a sostanza gassosa, moltiplicandone la pericolosità.
A gennaio 2011 ancora un auditorium Paganini stracolmo di parmigiani, per ascoltare i fondatori di Cradle to Cradle, il nuovo concetto di costruire dalla culla alla culla, imitando il ciclo biologico della natura, che non conosce rifiuto. Michael Braumgart, William McDonought, eroi del pianeta secondo il Time, ricercati dalle multinazionali più importanti del mondo.
A marzo dello stesso anno il consiglio comunale di Parma ha ospitato in seduta congiunta delle commissioni ambiente e sanità, 8 esperti di inquinamento, tra cui due esponenti dell'Istituto Superiore della Sanità, la direttrice del Registro Tumori del Veneto, con risultati shoccanti, Parma in testa alle classifiche mondiali per i tumori nelle donne. L'inceneritore è una minaccia per le future generazioni e lo stesso ordine dei medici dell'Emilia Romagna chiese nel settembre 2007, all'indomani del nulla osta sanitario dell'inceneritore di Parma, la moratoria. Fermatevi! Dissero i medici nel totale disinteresse delle autorità.
Nel maggio 2011 il quinto player d'Europa dei rifiuti sbarca alla Camera di Commercio: è pronto a smontare l'inceneritore pezzo per pezzo ed a seguire la rivoluzione dei rifiuti di Parma. Il cerchio è chiuso: l'inceneritore fa male, ma abbiamo anche la soluzione alternativa tecnica pronta. Frans Beckers è perentorio e invita Comune e Iren in Olanda. La serata è all'interno della Festa per l'Europa e ospita anche Massimo Cerani, progettista bresciano di gestione corretta dei rifiuti.
E infine a ottobre giunge anche Jack Macy direttamente dagli Stati Uniti a spiegare come sia possibile gestire i nostri materiali post utilizzo senza incenerirli: lo fa San Francisco, sarà abbastanza grande? Il cinema Astra accoglie anche un amministratore virtuoso come Ezio Orzes (oltre il 90% di raccolta differenziata nel suo comune) e Raphael Rossi, alla prese con la rivoluzione dei rifiuti napoletana.
Spesso chi difende gli impianti se ne fugge via affermando che non ci sono prove della loro pericolosità. Ma i dati ci sono, se si vogliono cercare. Con uno dei laboratori più prestigiosi a livello europeo, l'Inca di Marghera, sono state effettuate analisi di campioni biologici, latte materno, uova, polli, riscontrando dosi di diossina elevate e fuori norma.
Un allarme che ha portato a lanciare una campagna per la difesa del latte materno, presentata alla Camera dei Deputati lo scorso marzo.
C'è grande disinformazione e grande approssimazione, anche in chi dovrebbe essere in grado di gestire al meglio gli impianti di incenerimento dei rifiuti. Iren Ambiente, in una lettera alla Gazzetta espose addirittura le quantità di diossina che l'inceneritore emetterà nella sua vita operativa. Un quantitativo che rapportato alla dose giornaliera consentita dall'Oms, provoca dosi per 1,2 milioni di abitanti adulti, 3 volte la popolazione della nostra provincia.
La combustione è di per sé un processo instabile e pericoloso: dal fumo di una sigaretta sono state isolate 4 mila sostanze chimiche, figuriamoci nel fumo di un inceneritore, che brucia sostanze le più eterogenee possibili: 400 quelle riscontrate in un prelievo a camino: una decina le sostanze verificate dai controlli di routine. Una follia.
Siamo responsabili non solo del nostro presente, ma soprattutto del futuro del nostro territorio.
Siamo responsabili verso le future generazioni, che ci hanno solamente dato in prestito il pianeta che è loro di diritto.
L'oncologo Lorenzo Tomatis, direttore dello Iarc Oms), disse: “Incenerire i rifiuti resta una follia”, non possiamo trasformare le popolazioni in cavie, per studiare gli effetti delle emissioni.
Ma anche lo stesso studio Moniter dell'Emilia Romagna, 3 milioni di euro senza effettuare alcun campionamento su matrici biologiche, arrivò a conclusioni imbarazzanti.
Per i nati pre termine una associazione “coerente e statisticamente significativa” tra livelli di esposizione a inceneritori e nascite prima del giusto tempo.
Moniter chiudeva così: “Non si creino ulteriori domande di incenerimento” , la segnalazione di effetti avversi dovrebbe “ispirare a un approccio di precauzione a proposito della creazione di nuovi impianti”.
E' una assoluzione? Non le assomiglia proprio.
E la gente è per le strade. Migliaia di persone, di famiglie, di bambini, a sostenere la richiesta di stop, di ripensamento, di riconversione del sistema, sei volte i cittadini si sono ritrovati uniti per un unico scopo: risvegliare le coscienze degli amministratori.
Non c'è più il tempo per ulteriori attese.
Le risorse si esauriscono, l'ambiente sta diventando un crogiolo di veleni.
Dobbiamo modificare l'approccio e copiare dalla natura.
Il ciclo biologico separato da quello tecnologico, l'organico separato dal secco.
Entrambi devono seguire il processo di ciclo chiuso, per non lasciare un grammo di residuo dietro di sé. Costruire dalla culla alla culla è un dovere imprescindibile.
Al Gore, Nobel per la Pace nel 2007, disse: “La conseguenza principale dell'incenerimento è lo spostamento dei rifiuti in forma gassosa, attraverso l'aria, da una comunità a quelle vicine... e quindi all'atmosfera di tutto il pianeta. In effetti abbiamo trovato un altro gruppo di persone inermi su cui scaricare le conseguenze dei nostri rifiuti: quelle che verranno dopo di noi e che ora non possono incolparci”.
L'assurdo di tutta questa vicenda è che l'affrontare il mondo dei rifiuti correttamente porterebbe vantaggio a tutti, anche a coloro che oggi vogliono l'inceneritore.
Rispetto ai posti di lavoro ad una unità impegnata con l'inceneritore se ne generano 1.000 nel settore del riciclo e del suo indotto.
Un inceneritore è antieconomico e non sta in piedi senza l'ausilio degli incentivi statali che drogano il mercato.
A livello ambientale non c'è ovviamente nessun confronto tra i due sistemi: l'inceneritore distrugge materia prima che diventa irrecuperabile, la gestione a freddo ne consente il riuso e il recupero.
Un inceneritore insomma è costoso, inquina, distrugge materia prima, deprime il mercato del lavoro. Che senso ha fare questa scelta?


Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 25 aprile 2012

Sono passati
695 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Mancherebbero
11 giorni all'accensione del forno, se ancora lo si farà

Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

martedì 24 aprile 2012

Eroe della food valley


Una canzone portata al successo da Caparezza, “Eroe (storia di Luigi delle Bicocche)”, ci ha ispirato il comunicato di oggi, nell’imminenza del concerto del 25 aprile che lo vedrà protagonista.
Nel pezzo del rapper pugliese, noto anche per il suo impegno contro gli inceneritori, si narra appunto la storia di un operaio precario, Luigi delle Bicocche che, nonostante le varie difficoltà che incontra (tra cui la tentazione di giocare al video poker e di chiedere prestiti agli usurai), riesce a mandare avanti una famiglia, un autentico eroismo per i tempi che corrono.



Un parallelo che vogliamo calare sulla realtà della nostra provincia e a cui simbolicamente investiamo la famiglia Campanini, già evocata in uno dei nostri comunicati nel luglio 2010 (http://gestionecorrettarifiuti.it/sito/modules/news/article.php?storyid=371)
Una famiglia come ce ne sono tante a Parma con Giovanni, il capofamiglia, trentacinquenne appena assunto come ingegnere informatico in una ditta nel quartiere SPIP (200 m dall'inceneritore); la moglie Paola, 34 anni, ricercatrice nel nuovo Centro ricerche sulle malattie respiratorie costruito all'imbocco dell'autostrada (1 km dall'inceneritore) e i due figli Filippo e Matilde di 3 e 5 anni che tutte le mattine vengono accompagnati all'asilo di Pedrignano (1 km dall'inceneritore) ed alla scuola elementare Micheli di via Milano a Parma (3 km dall'inceneritore).
La nostra famiglia modello si trova a dover combattere ogni giorno contro nemici spietati ed implacabili, nemici subdoli perché invisibili all’occhio umano ma presenti ovunque nel nostro territorio.

Nemici che prenderanno le sembianze del mega inceneritore di Ugozzolo, se mai andrà in funzione, con i suoi 144.000 metri/cubi ora, con le sue diossine, la cui presenza è negata dagli amministratori pubblici nonostante gli stessi progettisti dichiarino nero su bianco la loro sinistra presenza, con tanto di numeri molto preoccupanti.
Una famiglia che quest’inverno ha conosciuto la neve chimica, vocabolo prima d’ora mai entrato nel nostro lessico, e a cui forse dovremo abituarci per gli anni a venire se non invertiamo decisamente la rotta.
Giovanni Campanini, un eroe che deve combattere contro i continui sforamenti dei livelli di PM10, con il triste record di Parma che in Emilia-Romagna è risultata essere la peggiore città capoluogo con 70 sforamenti da inizio anno.
Questa famiglia, che neanche con le gite fuori porta riesce a sfuggire a questa morsa maligna con centrali a biomasse che nascono come funghi nel nostro appennino, affamate di legna da ardere in nome di un bene sicuramente non comune. Uno slalom tra 10 cave ofiolitiche, dove se hai la sventura di transitare mentre frantumano la roccia c’è il rischio che le fibre di amianto  entrino nei tuoi polmoni.
Non va meglio se vuoi portare i tuoi figli a fare birdwatching all’oasi della Lipu a Torrile, con la centrale di San Quirico che ogni anno vomita nell’aria 500 tonnellate di ossidi di azoto e 442.000 tonnellate di CO2 (dati ARPA 2010).
Insomma un eroe della resistenza questo Giovanni Campanini, ora più che mai convinto a non lasciare che un territorio conosciuto nel mondo per il bel vivere, per le eccellenze alimentari, per la cultura venga lasciato in mano ad un manipolo di affaristi senza scrupoli ed ai loro burattini politici.


Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 24 aprile 2012

Sono passati
694 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Mancherebbero
12 giorni all'accensione del forno, se ancora lo si farà

Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

Cave ofiolitiche e rischio amianto


Il convegno di Borgotaro

Sabato 21 in Palazzo Tardiani a Borgo Val di Taro si è tenuto il secondo appuntamento del ciclo “Le mani sulla montagna” dal tema: “Cave in ofiolite e rischio amianto: rischio ambientale e sanitario collegato all’estrazione e all’utilizzo di materiale ofiolitico”.



Alla presenza di poco meno di un centinaio di persone, del sindaco di Borgo Val di Taro, di altri amministratori e funzionari provinciali, sono state esposte tre relazioni sull'argomento.
Il primo intervento della dottoressa Maria Cirelli (Isde Parma) ha riproposto con un linguaggio di carattere divulgativo “Alle origini del problema”, un lavoro che mette in evidenza le contraddizioni e incertezze irrisolte generate dall’allegato 4 del D.M. 14 maggio 1996 e le conseguenze negative  dal punto di vista  della contaminazione ambientale che queste attività producono.
In conclusione la relazione invita le amministrazioni locali a valutare e riflettere sulla compatibilità di queste attività con la vocazione turistica/paesaggistica, agro-alimentare e silvestre delle valli del Taro e del Ceno.

Il secondo intervento di Orietta Sala dell’Arpa di Reggio Emilia, già componente  dell’equipe che ha redatto nel 2004 il testo di riferimento “Il progetto regionale pietre verdi” ha illustrato i dettagli delle metodiche  e gli aggiornamenti e approfondimenti di tipo scientifico successivi al lavoro del 2004 .
Il dott. Edoardo Bai consulente scientifico di Legambiente Lombardia e Isde Italia ha introdotto la sua relazione con uno sguardo fuori regione esponendo problemi connessi alle attività estrattive in Valmalenco (Sondrio) per passare a ragionare sui numeri così come appaiono nella tabella dei casi di mesoteliomi nei comuni ofiolitici.
Con una affermazione che non potrà suscitare scalpore e preoccupazione ha sostenuto che il dato relativo al numero di casi risulta doppio rispetto alla media regionale e che analoga situazione è riscontrabile nel territorio di Levanto anch'esso sede di cava ofiolitica. Dati dunque significativi che necessitano di un serio approfondimento da parte degli organi di tutela sanitaria.
Ospite inatteso del convegno il prof. Paolo Crosignani dell’Istituto dei tumori di Milano che con un breve intervento ha ribadito e chiarito alcuni aspetti della relazione di Bai.
Sono seguiti diversi interventi dal pubblico in rappresentanza di associazioni, comitati, un funzionario provinciale di settore.
Sollecitato ad intervenire ha preso la parola il sindaco di Borgotaro Diego Rossi, il quale ha fra l’altro affermato che con l’insistere a parlare di contaminazione ambientale si rischia di compromettere l’immagine del territorio con conseguenti possibili ricadute negativi sui flussi turistici, mentre per i dati epidemiologici ha affermato che l’amministrazione fa riferimento alle sole valutazioni istituzionali.

Fabio Paterniti
Cave all'amianto No Grazie

www.reteambienteparma.org  -  info@reteambienteparma.org
comitato pro valparma - circolo valbaganza - comitato ecologicamente - comitato rubbiano per la vita -
comitato cave all’amianto no grazie - associazione gestione corretta rifiuti e risorse – no cava le predelle –
associazione per l'informazione ambientale a san secondo parmense

Primo non bruciare


Il Pd contro gli inceneritori, ma non a Parma

http://tinyurl.com/pd-piemonte

Chissà se il Pd di Parma si sente sotto assedio, se prova la spiacevole sensazione dell'accerchiamento, la stessa angoscia che deve aver provato il colonnello Custer, a Little Bighorn, quando capì che il destino era segnato.



Un'angoscia che deve essere poi particolarmente pungente, quando sono i tuoi stessi compagni a stringere d'assedio la fortezza.
Perché il Pd di Parma è ormai surclassato e messo da parte proprio dallo stesso Pd, che ormai in lungo e in largo per l'Italia sta dicendo a chiare lettere che l'inceneritore è il passato, e il partito deve guardare al presente, e certamente al futuro.
Non deve essere facile far finta che il Pd finisca sull'Enza, e che il partito debba mantenere lo sguardo basso e concentrato solo sull'opinione di pochi dirigenti, tra l'altro spesso e volentieri messi in minoranza dalle sezioni locali. Un Pd da riserva di caccia, con alte mura sui confini provinciali.

Ma il motivo per cui siamo tornati su questo tema, dopo aver più volte relazionato sui passi avanti di Reggio Emilia, di Lucca, dell'intera Toscana, di territori insomma targati a cifre rosse da sempre, è l'evento che ieri, sabato 21 aprile, si è svolto in quel di Torino.
Noi abbiamo davanti già da un po' il volantino, ma abbiamo dovuto fare qualche telefonata per diramare il dubbio che fosse uno scherzo, visto che a volte anche noi li facciamo.
“I rifiuti come risorsa. Verso una alternativa all'inceneritore” non è una frase manipolata da Gcr con photoshop e poi data in pasto ai media, ma è proprio il titolo della giornata di studio piemontese.
L'immagine di un camino bloccato da un segnale di divieto, il fumo che diventa mostro, la scritta NON BRUCIO! a caratteri stampatello, non è un fotomontaggio di qualche scalmanato ambientalista.
Il luogo del convegno è la camera di commercio di Vercelli, gli interventi sono dell'onorevole Bratti, di Roberto Cavallo di Erica, del sindaco a rifiuti zero di Capannori Giorgio Del Ghingaro, dell'assessore provinciale all'ambiente di Reggio Emilia Mirko Tutino, di Aldo Reschigna, capogruppo del Pd in consiglio regionale.
Preside Maura Forte, segretaria provinciale del Pd, introduce Daniele Peila, responsabile provinciale ambiente del Pd.
Insomma una vasta platea del Pd locale e nazionale.
Ci viene da pensare: ma i parmigiani cosa mai avranno fatto di male per meritarsi gli amministratori pidini che si ritrovano?
Qual'è l'atavica colpa che ci relega a fanalino di coda a livello italiano nella gestione dei rifiuti?
Come è possibile che nell'aprile 2012 uno dei candidati sindaco venga a raccontare che l'inceneritore è stato fatto dopo un'agenda 21, che non è un diario del 1921 ma una consultazione che risale ai primi anni del 2000?
Come è possibile che lo stesso candidato vada in televisione a dire che dobbiamo farci carico delle 700.000 tonnellate dei rifiuti che produciamo in provincia quando sa benissimo che l'ente pubblico è obbligato ad occuparsi solo dei rifiuti urbani, che sono poco più di 1/3 di quella cifra?
Dopo dieci anni siamo ancora fermi ad un assessore all'ambiente che riesce a vedere le persone solo come cumuli di rifiuti da 1,5 kg ciascuno?
Afferma il Pd piemontese: “Non brucio. Riduco, Riciclo, Recupero, per vivere meglio.
Anche a Parma vorremmo vivere meglio.
Di certo non lo possiamo fare con i personaggi che incarnano oggi il Pd locale.


Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 24 aprile 2012

Sono passati
694 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Mancherebbero
12 giorni all'accensione del forno, se ancora lo si farà

Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

lunedì 23 aprile 2012

Perle false?


I candidati sindaco di fronte all'incubo inceneritore

Venerdì 27 Aprile, presso l' Auditorium Toscanini di Via Cuneo, alle ore 21, la società civile incontrerà i candidati sindaco alle prossime elezioni comunali per affrontare pubblicamente a viso aperto il tema più delicato e importante della nostra comunità: l' inceneritore.



Tema dal quale passa tutta la nostra vita, economia, ecologia, ambiente, salute, posti di lavoro, futuro e future generazioni. Quasi tutti i candidati hanno già aderito da tempo, ne restano tre che non si sono ancora degnati di rispondere all'invito. Vincenzo Bernazzoli, che in campagna elettorale ama ripetere che ascolterà l'associazionismo dando voce all'associazionismo, Elvio Ubaldi, il sindaco che in occasione del suo ultimo Sant'Ilario invitò Parma a puntare sui valori morali. Paolo Buzzi, che disse “mettetevi il cuore in pace, l'inceneritore si fa”.
La comunità di Parma vuole capire quali sono i valori morali che spingono una manciata di persone a investire su un'industria insalubre di classe I (art. 216 RD 1265/34 DM 5.9/1994), che per legge non si può costruire in zone caratterizzate per qualità e tipicità dei prodotti (vedi D.lgs 228 del 18/05/2001).

Con quali valori morali viene nascosta la richiesta di moratoria avanzata dalla Federazione degli Ordini Medici dell'Emilia Romagna nel settembre 2007 e replicata nel dicembre 2011, l'indomani dell'uscita dei dati preoccupanti evidenziati dallo studio epidemiologico Moniter?
Con quali valori morali banalizziamo i parti pre-termine e le diossine nel latte delle mamme che vivono accanto agli inceneritori? Con quali valori morali bruciamo le materie prime finite e limitate di questo piccolo pianeta finito e limitato? Speriamo che  anche gli ultimi 3 candidati sindaco, Bernazzoli, Ubaldi, Buzzi, non si sottraggano a questa assunzione di responsabilità nei confronti della comunità e delle generazioni a venire, andando oltre i semplici slogan.
"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni".


Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 23 aprile 2012

Sono passati
693 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Mancherebbero
13 giorni all'accensione del forno, se ancora lo si farà

Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

Inceneritore o discarica?


o tutti e due?

Due sistemi diversi o un unico modello sbagliato di affrontare il problema?
Le immagini che inviamo oggi portano testimonianza di come la zona dell'inceneritore di Parma si stia trasformando pian piano in una enorme discarica a cielo aperto.



Forse gli ignoti autori pensano già al futuro, quando Ugozzolo sarà considerata la pattumiera parmigiana dove gettare tutto, ma proprio tutto, di quello che non serve più.




Pare però eccessivo che si inizi già ora, e soprattutto che i materiali abbandonati siano di tipo  pericoloso come il cemento amianto.



Come si evince dalle istantanee non si parla di piccoli cumuli o di singoli elementi, ma di un abbandono massivo ed imponente, che a quanto pare a nessuno interessa visto che la situazione si protrae già da qualche tempo e non ci risultano interventi di alcun tipo.



Che ne sarà di Ugozzolo?
Che ne sarà della campagna a nord della città, dopo l'accensione del forno?
Noi siamo seriamente preoccupati.
Le premesse negative ci sono tutte.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 23 aprile 2012

Sono passati
691 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Mancherebbero
13 giorni all'accensione del forno, se ancora lo si farà

Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

domenica 22 aprile 2012

Verso l'addio agli inceneritori in Europa


e una maggiore protezione della biodiversità

Il Parlamento europeo ha approvato un rapporto sulle linee guida del prossimo programma ambientale Ue. Previsto il divieto di incenerimento dei rifiuti a vantaggio del riciclaggio. Passa anche un rapporto sulla tutela della biodiversità. Il parlamentare europeo Zanoni, IdV,: “Misure concrete per arrestarne la perdita. I rifiuti devono diventare una risorsa”.
Passano al Parlamento europeo due importanti rapporti su ambiente e biodiversità.



“Una pietra miliare per l'Europa. Adesso la Commissione segua la linea indicata dal Parlamento e compia azioni concrete per salvaguardare la biodiversità, proteggere l'ambiente e chiudere una volta per tutte con pratiche obsolete e pericolose come l'incenerimento dei rifiuti”. Così Andrea Zanoni, eurodeputato IdV, commenta l'approvazione dei due rapporti da parte dell'Aula di Strasburgo.

Si tratta della relazione “sulla revisione del sesto programma d'azione in materia di ambiente e la definizione delle priorità per il settimo programma” (stragrande maggioranza) e di quella sulla “Strategia europea per la biodiversità 2020” (414 favorevoli, 55 contrari e 64 astenuti).
“Nel testo che detta le linee guida del Settimo programma sull'Ambiente si legge chiaramente che la Commissione deve prevedere “obiettivi di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio più ambiziosi, tra cui una netta riduzione della produzione di rifiuti, un divieto di incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati”, spiega Zanoni. “Finalmente troviamo nero su bianco l'impegno del Parlamento a spingere l'intera Ue nella direzione della sostenibilità ambientale”.
“Con l'approvazione del rapporto sulla biodiversità abbiamo sottolineato il bisogno di un maggior impegno Ue per fermare la perdita di biodiversità entro il 2020 – continua l'Eurodeputato – Il rapporto del collega Alde Gerben-Jan Gebrandy invita l'Ue a compiere passi fondamentali come restaurare gli ecosistemi danneggiati e rafforzare la protezione di specie animali ed habitat minacciati dall'inefficienza delle politiche attuali - spiega Zanoni - Tra i provvedimenti più urgenti, rientra un'attività di pesca e agricoltura finalmente sostenibili, e lo stop allo sfruttamento indiscriminato di foreste e territorio”.
“Da questo punto di vista l'Europa può e deve giocare un ruolo chiave nella protezione della biodiversità e nella lotta ai fenomeni che minacciano anche la nostra salute come l'incenerimento dei rifiuti – aggiunge Zanoni – La nuova strategia di ripresa economica Ue presentata questa settimana a Strasburgo va nella direzione giusta – conclude l'eurodeputato – Mi auguro che anche il governo italiano voglia seguirne le indicazioni, in merito a green economy, salute e nuove tecnologie, alla lettera”.
Ecco fin qui le grandi novità europee, comunicate dall'eurodeputato attento all'ambiente.
Il forte impulso verso la salvaguardia dell'ambiente non può che toccare anche la nostra vicenda locale, legata al proseguimento del progetto dell'inceneritore.
Ora, visto che Parma guarda all'Europa virtuosa, chiediamo ufficialmente ai decisori politici di perseguire l'indirizzo europeo, facendo un passo indietro sul progetto dell'inceneritore di Parma.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 22 aprile 2012

Sono passati
692 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Mancherebbero
14 giorni all'accensione del forno, se ancora lo si farà

Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

Biomasse a Palanzano. Una tresca tra sindaci?


Il comitato contro le biomasse di Palanzano ha contatto Rete Ambiente Parma cercando solidarietà.
Tutti devono sapere dell'ulteriore scempio che stanno per fare alla montagna: boschi tagliati e trasformati in cippato e un costante via e vai di letame per le strade delle valli (300 tonnellate al giorno).
Il comitato ha denunciato da tempo a Provincia e Regione l'iter delle autorizzazioni comunali, ma pare che, oltre a generici attestati di solidarietà, le istituzioni non possano vietare ciò che proprio le loro normative autorizzano.



Si teme che quanto prima il sindaco Maggiali conceda la Dia anche per l'impianto a biogas a Nacca di Vaestano. (la Dia per l'impianto che brucerebbe cippato di legna e resti di digestato è già stata concessa dal sindaco di Palanzano il 16 gennaio scorso).
Il comitato di Palanzano è riuscito ad ottenere un fac-simile dell'atto notarile con cui 8 o 9 allevatori si sono costituiti quali richiedenti l'autorizzazione degli impianti.
Da questo atto si evince che le loro stalle spaziano come dislocazione dal crinale alla collina: praticamente mezza montagna.
Alla faccia della sostenibilità e degli impianti a Km 0.

A detta del comitato metà di tali stalle sono già chiuse o stanno per fallire.
In ogni caso nessuno dei richiedenti si è mai presentato con un piano industriale che spieghi come si intenda costruire i due impianti, il cui costo è stimato grosso modo in 8 milioni di euro.
Il comitato è convinto che gli allevatori siano solo dei prestanome e che dietro ci sia l'ex sindaco di Palanzano Carlo Montali, che si era già espresso a loro favore quando era sindaco.
Sarà vero?
L'ex sindaco, una volta ottenuti i permessi, sarebbe disponibile a cedere agli effettivi speculatori tutta la partita. Illazioni o realtà?
Il comitato è altresì convinto che l'attuale sindaco Maggiali, per patti pregressi tra politici della stessa area politica, non possa rifiutare a Montali queste Dia.
Questo è il fatto che viene suggerito, in attesa delle eventuali smentite: un accordo tra il sindaco attuale ed il sindaco uscente per portare a termine tutto il progetto.
Perfino Legambiente di Reggio Emilia ha espresso la sua reprimenda su questo indirizzo che va contro la sostenibilità: “Qui si sta esagerando. Due impianti, l'uno vicino all'altro ed entrambi da 999 Kw di potenza, sono solo un modo per eludere le autorizzazioni delle istituzioni preposte (Provincia e Regione). In un posto come Nacca, dove la strada è una carraia e con l'Enza lì a due passi, il rischio idrogeologico è troppo alto”.
Tutto vero, badate.
Ma non una parola Legambiente la dice sui 40.000 quintali di legna tagliata dai boschi ogni anno per alimentare la centrale a biomassa e niente neppure sul via vai di camion di letame tra Albazzano e Miscoso, tra Tizzano e Ramiseto, tra Neviano e Palanzano.
Tutto questo per Legambiente è sostenibile, visto che per loro la montagna può essere predata delle sue risorse in nome delle energie rinnovabili, diventate il nuovo mantra con cui la speculazione intasca i nostri soldi.
Gabriella Meo, consigliere regionale, ha fatto un'interrogazione sulle due centrali di Palanzano.
E' arrivata anche a domandarsi come mai la Regione stanzi soldi per centrali a cippato quando bruciarlo è così inquinante. Non basterebbe, si chiede, che gli edifici comunali si dotassero di caldaie a pellet come già fatto dalla gente di montagna a casa propria?
E' proprio quello che Rete Ambiente Parma va dicendo da tempo.
Tutti soldi buttati che non creano lavoro e che aprono la strada ad un ulteriore disboscamento.
Ma soprattutto che aprono la strada a speculatori che vogliono mettersi in tasca i soldi delle nostre bollette, devastando la montagna e predando le sue risorse naturali.

Giuliano Serioli
Rete Ambiente Parma
22 aprile 2012


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