sabato 16 febbraio 2013

Inceneritore abusivo?


Allegri e De Angelis, permesso scaduto, apporre i sigilli

Ieri gli avvocati Allegri e De Angelis hanno lanciato un'altra offensiva contro l'inceneritore di Parma.
La loro tesi è che i permessi a costruire, anche ipotizzando che esistano, abbiamo ormai oltrepassato la loro data di validità e siano ormai decaduti.
Il cantiere quindi, non avendo fatto richiesta di proroga, risulterebbe operare abusivamente.
La richiesta dei due avvocati, sotto forma di vera e propria diffida al sindaco di Parma Pizzarotti, è quella di apporre i sigilli al cantiere e stoppare la costruzione in corso.



La notizia ha destato ulteriore scalpore ed ha fatto il giro del web.
La risposta dell'amministrazione è stata la conferma che la verifica amministrativa è in corso e non verrà lasciato passare alcun rilievo di illegittimità.
I due avvocati hanno anche attaccato il teleriscaldamento, considerata un'opera in monopolio che viola i principi della libera concorrenza: all'Antitrust una segnalazione apposita.
La storia-leggenda dell'inceneritore continua.
Dal suo nascere (2006) è stato un rincorrersi di inciampi, oscurità, mancanza di trasparenza.
Un inceneritore inutile, costoso, pericoloso, che la cittadinanza non vuole, che va contro le indicazioni dell'Europa.
E fin dal 2006 la nostra associazione si batte per far comprendere a tutti quale sia la corretta gestione dei rifiuti, che di per sé ripercorre i passi della normativa europea: riduzione, riparazione e riuso, riciclo, recupero di materia.
Il nostro territorio è in grado già oggi di affrontare la gestione dei rifiuti senza ricorrere ad impianto a caldo. Si tratta di mettere a regime una corretta raccolta differenziata spinta porta porta e dotare il nostro territorio di impianti dedicati a questa filiera: trattamento meccanico biologico, gestione della parte umida per produrre compost, estrusore per le plastica eterogenee, applicazione delle innumerevoli pratiche che portano ad incrementare la differenziata e ridurre drasticamente lo smaltimento.
Una direzione che già oggi consente a tanti comuni del parmense di superare l'80% di riciclo.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 16 febbraio 2013

L'inceneritore di Felino. Un solco profondo tra cittadini e autorità


Ci vuole una rivoluzione culturale. O si rischia la rivoluzione.

Da una parte la gente riempie il teatro e vuole sapere dell'inceneritore Citterio.
Dall'altra il tavolo di presidenza, spropositato, composto da 10 o 12 funzionari pubblici, una vera e propria armata a difesa del forno.
Ma nessun intervento dei cosiddetti tecnici convince.
Anche se il ministero dell'ambiente non si è ancora pronunciato sul grasso quale combustibile,
anche se la Provincia di Bergamo ha detto no alla sua combustione, emerge con chiarezza che le authority di casa nostra hanno voluto ad ogni costo autorizzare Citterio a costruire l'impianto.
Il primo del suo genere in Emilia Romagna.
Un'altra certezza è è la velocità dell'iter delle tre conferenze dei servizi.
In poco più di quattro mesi, Provincia, Arpa, Ausl e Comune hanno dato il benestare a Citterio, nonostante il ritardo del parere della Regione.



Si è anche capito perché.
Citterio strepitava perché a dicembre scadevano i finanziamenti europei: una questione di soldi, mica sciocchezze.
Soldi per pagare l'impianto, oltre ai soldi degli incentivi pubblici che arriveranno una volta cominciato a bruciare grasso e produrre elettricità.
E le emissioni di polveri, di ossidi di azoto, di diossina?
De Munari, direttore Arpa: fanno fede le certificazioni della ditta ampiamente all'interno dei range stabiliti dalla Regione. Di essi risponderà civilmente e penalmente. In ogni caso, ha continuato, mi meraviglio che in una zona ad alto inquinamento, una zona rossa, si vogliano autorizzare da parte della Regione centrali a biomassa che graveranno ulteriormente di polveri e di azoto un ambiente già compromesso.
Così è emersa la verità. Anche Arpa ammette il non senso di questa proposta, ma autorizza.
E il comitato ha detto la sua.
La combustione del grasso animale accresce le emissioni di polveri e di ossidi di azoto rispetto
allo stesso gasolio.
La depurazione dovrà fare i conti coi residui incombusti che sommeranno polveri a polveri.
Il depuratore medesimo dovrà essere cambiato spesso perché rovinato dalle alte temperature dei
gas di scarico. Cambio che la ditta non farà, perché brucia per speculare e far soldi.
Non ha senso trasformare un'azienda alimentare di pregio in un'industria insalubre, capace di mettere a rischio la salute dei cittadini e dell'ambiente.
Non ha senso che le amministrazioni autorizzino Citterio col rischio che altri prosciuttifici ne seguano l'esempio, riempiendo di centrali simili e inquinanti l'intera food-valley.
Lo stesso Consorzio del Prosciutto di Parma dovrebbe censurare Citterio che mette a rischio, per la fregola di intascare incentivi, l'immagine della qualità del prodotto nel mondo.
Il sindaco Lori e l'assessore provinciale all'ambiente Castellani, per rassicurare la gente, si rifugiano sulla proposta di De Munari: monitorare gli inquinanti.
Ma i cittadini e il comitato non vogliono monitorare inquinanti.
Non vogliono l'inceneritore Citterio.
Sono i cittadini oggi a rappresentare l'estrema difesa della nostra terra contro gli speculatori.
Sono i cittadini oggi che indicano la strada corretta a tecnici e maestranze e questo è davvero incredibile e triste.
Manca la cultura del prodotto, è assente la prospettiva e la visione.
Manca la coscienza del reale valore dei nostri prodotti, che vanno difesi e coccolati perché hanno costruito il loro successo sulla qualità e sul buono e sano.
E senza un territorio sano non esiste prodotto sano.
E nemmeno basta più il marketing, ci vuole concretezza, bisogna dimostrare con i fatti che meritiamo il titolo di food valley.
Oggi invece c'è solo fumo. Quello delle ciminiere.

Giuliano Serioli

Rete Ambiente Parma
15 febbraio 2013

www.reteambienteparma.org - info@reteambienteparma.org
comitato pro valparma - circolo valbaganza - comitato ecologicamente - comitato rubbiano per la vita -
comitato cave allamianto no grazie - associazione gestione corretta rifiuti e risorseno cava le predelle
associazione per l'informazione ambientale a san secondo parmense
comitato associazione giarola e vaestano per il territorio


giovedì 14 febbraio 2013

Rivoluzione Civile aderisce a Futuro Virtuoso


E' la Lista Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia il primo partito che aderisce a Futuro Virtuoso, l'agenda di impegni ambientalisti lanciata dall'associazione Valle Virtuosa e da Gcr.
Giovanni Favia, candidato alla Camera per la circoscrizione Emilia Romagna, ha inviato l'adesione il 13 febbraio, confermando con il suo sì l'impegno, se eletto, a sostenere le argomentazioni del documento.
Gli 8 impegni di Futuro Virtuoso sono:
1) a sostenere proposte di legge che si pongano quali obiettivi di massimizzare, nell’ordine: la riduzione dei rifiuti urbani ed industriali, il riuso dei beni a fine vita, il riciclaggio; e di minimizzare, tendendo a zero, nell’ordine, lo smaltimento, il recupero diverso dal riciclaggio di materia recupero e dal compostaggio;
2) sostenere un piano nazionale di prevenzione dei rifiuti con un sistema equo di tariffazione;



3) sostenere proposte di legge che prevedano il riuso e la riparazione dei beni creando le condizioni per cui gli operatori industriali e commerciali indirizzino la ricerca e lo sviluppo verso la messa a punto di prodotti sempre più duraturi;
4) sostenere proposte di legge che tendano ad un effettivo riutilizzo dei materiali provenienti dalle raccolte differenziate, privilegiando il recupero dei materiali e classificandoli merceologicamente e che promuovano un'industria del riciclo mediante tassazione sui materiali difficilmente riciclabili, incentivando i prodotti derivanti dal recupero;
5) sostenere proposte di legge che eliminino ogni forma di incentivo sulla combustione dei rifiuti;
6) sostenere proposte di legge che prevedano una moratoria generale delle autorizzazioni in itinere in tutto il territorio nazionale sia per gli impianti di trattamento termico e di recupero energetico (incenerimento/combustione sia di rifiuti che di biomasse) classificati ai sensi del D.M. 5/8/1998 e dell’allegato II del DLgs 152/2006 e s.m.i., che per gli stessi impianti classificabili come puro smaltimento che siano in fase di progettazione e/o di autorizzazione integrata ambientale e/o non ancora entrati in esercizio, nonché quelle che tendano alla progressiva chiusura degli impianti già esistenti;
7) sostenere la creazione di un piano energetico nazionale che punti alla minimizzazione dei consumi di energia elettrica e termica nonché al progressivo abbandono delle fonti fossili investendo sull'aumento del ricorso alle vere fonti rinnovabili;
8) sostenere proposte di legge che tendano all'applicazione di una gestione dei rifiuti basata sui primi 3 punti della gerarchia, intervenendo anche sulla progettazione industriale affinché non vengano più prodotti beni non riciclabili in toto.
L'adesione di Favia impegna Rivoluzione Civile a sostenere il futuro virtuoso dell'Italia.
Ecco il sito dedicato all'iniziaitiva: https://sites.google.com/site/elezioniparma2013/

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 14 febbraio 2013

Slow Food contro l'inceneritore Citterio di Felino


La nostra associazione da sempre mette il cibo al centro della propria visione, in stretta relazione con le tematiche ambientali, sociali ed economiche.
Il nostro primo slogan è stato “il cibo buono pulito e giusto”.
Oggi il cibo è diventato un oggetto di consumo che deve costare talmente poco da permettere di essere sprecato.
Troppo spesso dimentichiamo che è un alimento.
E per la nostra salute, per l'ambiente e per il futuro dei nostri bimbi, è fondamentale che sia sano e pulito. E non deve produrre rifiuti.



La situazione del nostro territorio mostra chiaramente come non possiamo più accontentarci di non incrementare il carico inquinante con impianti a saldo zero, ma occorra lavorare tutti assieme per alleggerire questo carico inquinante e la nostra impronta ecologica.
Occorre lavorare per rinsaldare il legame fra consumatori, agricoltura locale, prodotti tipici, territorio e turismo, a partire dalla filiera della mangimistica fino ad arrivare alla tutela dell'ambiente e del paesaggio.
Guardiamo con ottimismo a questa crisi, che sta rendendo più che evidente che non può esserci una crescita infinita in un pianeta finito (ad oggi l'unico a nostra disposizione). Guardiamo con ottimismo perché siamo convinti che l'unica ricetta per uscirne non sia più crescita ma più sviluppo.
E sviluppo per noi significa sovranità alimentare, significa strategia rifiuti zero, qualità della vita e diritto al piacere, significa porre le basi per tornare a parlare di DAC il marchio Regionale di Denominazione d'Ambiente Controllata.
Confidiamo nelle istituzioni e nei controlli, ma la nostra idea di “Slow” Food Valley è contraria all'incenerimento diretto, che siano rifiuti, biomasse o scarti di lavorazione.
La nostra idea di “Slow” Food Valley si rivolge alla prossima generazione cercando di tramandare i nostri saperi contadini, le nostre tradizioni, i nostri prodotti tipici ed il piacere per il mondo del cibo.
Sarebbe un peccato tramandarne solo la memoria, anche se a norma di legge.

Fabio, segretario Slow Food PR
Antonella, fiduciaria Slow Food PR

La condotta di PR utilizza toner rigenerati e carta 80% riciclata TCF e certificata FSC

Slow Food Condotta di Parma

mercoledì 13 febbraio 2013

Futuro Virtuoso


Documento programmatico per le elezioni politiche 2013
https://sites.google.com/site/elezioniparma2013/

Il tema dell'ambiente è praticamente assente dal dibattito politico in vista delle elezioni del 24 febbraio. E il tema dei rifiuti ne è strettamente correlato.
In vista del voto l'associazione valdostana Valle Virtuosa, che ha recentemente sostenuto e vinto il referendum contro il pirogassificatore, ha elaborato un apposito documento da sottoporre ai candidati, documento al quale Gcr ha aderito e che intende sottoporre anche ai candidati di Parma.
Futuro Virtuoso sottolinea otto impegni programmatici che i candidati si impegnano a portare avanti nell'ipotesi di una loro elezione.



1) Sostenere proposte di legge che si pongano quali obiettivi di massimizzare, nell’ordine: la riduzione dei rifiuti urbani ed industriali, il riuso dei beni a fine vita, il riciclaggio; e di minimizzare, tendendo a zero, nell’ordine, lo smaltimento, il recupero diverso dal riciclaggio di materia recupero e dal compostaggio;
2) Sostenere un piano nazionale di prevenzione dei rifiuti con un sistema equo di tariffazione;
3) Sostenere proposte di legge che prevedano il riuso e la riparazione dei beni creando le condizioni per cui gli operatori industriali e commerciali indirizzino la ricerca e lo sviluppo verso la messa a punto di prodotti sempre più duraturi;
4) Sostenere proposte di legge che tendano ad un effettivo riutilizzo dei materiali provenienti dalle raccolte differenziate, privilegiando il recupero dei materiali e classificandoli merceologicamente e che promuovano un'industria del riciclo mediante tassazione sui materiali difficilmente riciclabili, incentivando i prodotti derivanti dal recupero;
5) Sostenere proposte di legge che eliminino ogni forma di incentivo sulla combustione dei rifiuti;
6) Sostenere proposte di legge che prevedano una moratoria generale delle autorizzazioni in itinere in tutto il territorio nazionale sia per gli impianti di trattamento termico e di recupero energetico (incenerimento/combustione sia di rifiuti che di biomasse) classificati ai sensi del D.M. 5/8/1998 e dell’allegato II del DLgs 152/2006 e s.m.i., che per gli stessi impianti classificabili come puro smaltimento che siano in fase di progettazione e/o di autorizzazione integrata ambientale e/o non ancora entrati in esercizio, nonché quelle che tendano alla progressiva chiusura degli impianti già esistenti;
7) Sostenere la creazione di un piano energetico nazionale che punti alla minimizzazione dei consumi di energia elettrica e termica nonché al progressivo abbandono delle fonti fossili investendo sull'aumento del ricorso alle vere fonti rinnovabili;
8) Sostenere proposte di legge che tendano all'applicazione di una gestione dei rifiuti basata sui primi 3 punti della gerarchia, intervenendo anche sulla progettazione industriale affinché non vengano più prodotti beni non riciclabili in toto.
Il documento affronta poi importanti capitoli della gestione dei rifiuti che portano ad uno sviluppo sostenibile ed a una corretta impostazione dell'affrontare il trattamento dei materiali post utilizzo.
Il tema della prevenzione, dei riuso e della riparazione, quello del recupero di materia, il recupero di energia, la gestione del transitorio verso rifiuti zero, il tema fondamentale dell'aria.
E' stato creato un sito dedicato alla proposta, visitabile all'indirizzo
https://sites.google.com/site/elezioniparma2013/
dove è possibile trovare il documento completo Futuro Virtuoso.
Sempre on line verranno segnalate le risposte e le adesioni al documento che è stato mandato a tutte le segreterie dei partiti in corsa per le elezioni nazionali.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 13 febbraio 2013

martedì 12 febbraio 2013

Rifiuti? Risorse!


Come gestire i rifiuti delle scuole attraverso la raccolta differenziata

E' stato inviato alle scuole il progetto “Rifiuti? Risorse!” sul tema della raccolta differenziata da avviare e intensificare nelle scuole di Parma.
Il progetto era stato presentato lo scorso ottobre all’Amministrazione comunale, che nel frattempo ne ha valutato la fattibilità.



Un antico detto, “Ciò che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla” (Lao Tse) è stato lo spunto per ragionare sul tema dei rifiuti.
Partendo da una diversa visuale è possibile trasformare in risorsa quel che appare come un inesorabile problema.
La strategia “Rifiuti Zero” si inserisce in questa ottica. Come dimostrato da numerose ricerche Rz risulta essere l'esperienza più corretta per il trattamento dei materiali post-utilizzo, in quanto si propone, attraverso la raccolta differenziata, di riprogettare la vita ciclica delle risorse per poterle riutilizzare, facendo così tendere allo zero la quantità di rifiuti indifferenziati prodotti.
La corretta gestione di tutto quello che viene scartato nelle scuole (carta, cartone, cartoncino, plastica, tetrapak, barattolame, organico, toner) può rappresentare, senz’altro, un valido contributo alla strategia “Rifiuti Zero”.
Muovendo da questa premessa il progetto è stato ideato con un duplice obiettivo: accrescere negli alunni la sensibilità e la consapevolezza rispetto al tema proposto, riconoscere agli istituti un corrispettivo in denaro da destinare alle proprie esigenze.
Le scuole, infatti, si trasformeranno in laboratori di promozione della raccolta differenziata e in base alla quantità e qualità dei materiali differenziati, riceveranno in proporzione un contributo economico.
Il coinvolgimento degli alunni, promosso dai loro docenti, rappresenterà il fine principale. L’impegno virtuoso di tutti contribuirà al raggiungimento di comportamenti sempre più corretti e, di conseguenza, al miglioramento della qualità di vita sul territorio dell’intera comunità.
Grazie a questo progetto i ragazzi diventeranno consapevoli delle buone pratiche verdi, riscontrando personalmente i risultati delle proprie azioni: sapere che un gioco, un supporto didattico o un libro saranno acquistati grazie ai materiali che loro stessi hanno differenziato, li stimolerà ad essere sempre più virtuosi e ad insegnare agli altri, anche crescendo, quanto hanno imparato.
Per raggiungere questi obiettivi è necessaria la partecipazione di tutte le componenti della nostra società, intanto quelle economiche e industriali, ma poi serve anche l’impegno di tutte le agenzie educative che concorrono alla formazione delle future generazioni di cittadini.
In totale sintonia sul tema proposto, l’Amministrazione Comunale, con l’associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma (GCR), ideatrice del progetto nonché partner per la realizzazione dello stesso , con la collaborazione del gestore dei rifiuti urbani, Iren Emilia, ha patrocinato e inviato alle scuole un progetto sviluppato in due fasi.
Alla prima fase sperimentale, relativa all’anno scolastico in corso, seguirà la seconda fase dal prossimo settembre e per tutto l’anno scolastico 2013/2014, avente le stesse finalità, ma arricchita da una serie di proposte a carattere educativo e formativo su temi ambientali, legate ad un concorso a premi.
Il periodo di attuazione operativa del progetto partirà dal 4 marzo per concludersi a fine anno scolastico.
Il materiale differenziato sarà raccolto periodicamente dagli operatori addetti che ne misureranno il quantitativo raccolto in funzione dei volumi dei contenitori di volta in volta svuotati.
Il corrispettivo derivante dai contributi Conai, per le sole frazioni di carta e plastica, sarà devoluto direttamente alle scuole.

Il progetto: http://gestionecorrettarifiuti.it/rifiutirisorse/progetto.pdf

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 12 febbraio 2013

domenica 10 febbraio 2013

Terni, inceneritori attentato alla salute


In un convegno dichiarazioni inequivocabili sui rischi dell'incenerimento

www.ternioggi.it
http://www.ternioggi.it/terni-convegno-su-incenerimento-inceneritori-sono-un-attentato-alla-salute-e-inconfutabile

Gli inceneritori fanno male, sono un attentato alla salute, aumentano il rischio di mortalità per tumori. E’ questo, in estrema sintesi, quanto emerso dal convegno di ieri pomeriggio organizzato dal Comitato No Inceneritori Terni e da LiberaMente presso palazzo Gazzoli e titolato: “Inceneritori e salute: nessun rischio?” al quale hanno preso parte qualificati medici e ricercatori. Sono intervenuti Giuseppe Giorgio Nenci professore ordinario emerito di Medicina interna presso l’Università degli studi di Perugia, il dottor Giovanni Vantaggi dell’associazione Medici per l’ambiente e, in videoconferenza, il dottor Valerio Gennario responsabile del centro operativo regionale (COR Liguria) del registro nazionale mesoteliomi presso l’Azienda ospedaliera universitaria San Martino, Istituto Nazionale per la ricerca sul cancro.



Di fronte ad un pubblico più numeroso del previsto (è stato necessario un trasferimento in una sala più amplia), nel corso del convegno è stata sostenuta la nocività dell’incenerimento dei rifiuti. E’ infatti emerso come la presenza di inceneritori aumenti il rischio di tumori. E’ stato sottolineato come spesso le conclusioni degli studi epidemiologici siano condizionate: per questo è più importante valutare e ragionare sui dati che non sulle conclusioni delle ricerche. E’ stato anche invitato il sindaco di Terni a non lasciare nel cassetto ma fare uso dei dati a sua disposizione su inquinamento e salute.
In apertura Fabio Neri del Comitato No Inceneritori ha spiegato la ragione del convegno: “Crediamo che a Terni sia arrivato il momento di aprire il dibattito su inquinamento e salute. E’ il momento di abbandonare una volta per tutte la filosofia dei ‘polli di Trilussa’ con la quale si cerca sempre di minimizzare, di normalizzare, ammettendo piccoli sforamenti dei limiti previsti dalla legge che sarebbero compensati da altri dati. Basta con confronti strumentali con altre città ed altre situazioni”.
Alessandro Verona, studente di medicina e rappresentante dell’associazione di studenti universitari LiberaMente, ha condiviso le posizioni del Comitato e ha aggiunto: “A Terni, sulla questione dell’incenerimento dei rifiuti, manca la voce dei medici. I medici ternani non ci mettono la faccia, non partecipano al dibattito. Invece, come prescrivono diversi articoli del codice deontologico, dovrebbero sentirsi in dovere di farlo. Per un medico, la salute non può essere subordinata alla politica; la sua attività non può essere volta a compiacere il potere politico. Un medico ha l’obbligo di intervenire attivamente nel dibattito su inquinamento e salute senza cedere a pressioni esterne”.
Il dottor Vantaggi ha spiegato quale sia l’impatto ambientale dell’incenerimento dei rifiuti. “Bruciare non significa eliminare ma trasformare rifiuti in forme diverse. Vengono emesse tonnellate di polveri sottili che veicolano sostanze nocive come Arsenico, Cromo, Benzene, Piombo, Diossine, Dibenzofurani, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA). Queste entrano nell’atmosfera e nel ciclo alimentare”. Per quanto riguarda i parametri fissati per la presenza nell’aria e nell’ambiente di sostanze nocive, per Vantaggi “i livelli fissati in Italia sono più che doppi rispetto a quelli previsti dall’Oms. Inoltre i limiti fissati dalla legge potrebbero, forse, essere validi per un adulto, ma per un bambino? Nessuno si pone questo problema”. In conclusione Vantaggi è lapidario: “Gli inceneritori sono un attentato alla nostra salute, a quella dei nostri figli e a quella di quelli che verranno. E’ necessario rispettare il principio di precauzione: se esiste un legittimo dubbio che qualcosa possa essere nocivo, questo, ove possibile, deve essere accantonato. Si deve rinunciare ai rischi”.
Parte del pubblico presente al convegno "Inceneritori e salute: nessun rischio?"
Il professor Nenci, dopo aver spiegato le difficoltà per uno studio epidemiologico di essere considerato scientificamente valido, ha presentato una serie di studi statisticamente significativi sull’impatto dell’incenerimento che mostrano come questi aumentino la mortalità e l’incidenza di tumori. In particolare si è soffermato su uno studio da poco concluso in Emilia Romagna chiamato “Moniter”, commissionato dalla Regione e costato oltre 3 milioni di euro, che ha interessato complessivamente 220 mila persone residenti nell’area di massima ricaduta (entro 4 chilometri) di 6 inceneritori dal 1995 ad oggi. Ha spiegato Nenci che dallo studio “è emersa una mortalità cardiovascolare diminuita nei maschi ed aumentata nelle donne; una mortalità per diverse forme di tumori aumentata nei maschi mentre nelle donne l’aumento ha riguardato solo il tumore al colon. Per quanto riguarda l’incidenza di tumori, i nuovi casi insorti dal ’95 ad oggi, nei maschi si è registrato un aumento di quello al pancreas mentre nelle donne un aumento di tumori al colon. Maggiore incidenza di tumori si è registrata nelle zone più esposte alle emissioni degli inceneritori”.
Nenci ha poi analizzato le conclusioni degli stessi ricercatori che hanno realizzato lo studio Moniter considerandole riduttive “come se si fossero spaventati di quanto emerso ed avessero cercato di minimizzare, di sdrammatizzare quanto emerso”.
Su questo punto è intervenuto Maurizio Venezi, psichiatra e presidente di Isde di Perugia, che era presente tra il pubblico. Venezi ha cercato di motivare la sottovalutazione dei risultati operata dagli stessi ricercatori: “Spesso negli studi le conclusioni sono condizionate dalla domanda. Lo studio Moniter è stato commissionato dalla Regione e i ricercatori potrebbero essere stati condizionati proprio da questo. Sarebbe utile uno studio commissionato da semplici cittadini”.
Nenci, riprendendo la parola, ha condiviso la posizione di Venezi ed ha affermato che “è più importante valutare i dati che emergono dagli studi epidemiologici piuttosto che le conclusioni degli stessi ricercatori che a volte possono essere condizionate. A volte infatti, dopo aver portato avanti autorevoli studi, i ricercatori nelle conclusioni cercano di minimizzare, sottovalutare, smorzare per compiacere i committenti”. Inoltre sia Nenci e che Venezi hanno ritenuto validi anche per Terni i risultati di Moniter poiché si tratta di situazioni simili, sovrapponibili.
In conclusione Nenci ha affermato: “Gli inceneritori inquinano e aumentano morbilità e mortalità. Su questo ci sono dati inconfutabili. Di fronte ad alternative di gestione del ciclo dei rifiuti gli inceneritori dovrebbero sparire”.
Intervenendo in videoconferenza Valerio Gennaro ha analizzato e smentito alcuni luoghi comuni che riguardano l’incenerimento dei rifiuti. “Inizialmente non credevo nemmeno io che un inceneritore potesse far male poi mi sono documentato e ho visto che da numerosi studi epidemiologici emergeva un rischio per la salute. Non c’era invece alcun prova dell’innocuità degli inceneritori. Chi sostiene che gli inceneritori non fanno male, che non sono nocivi per la salute, mente, racconta bugie. Un’altra clamorosa menzogna, che mi indigna particolarmente, è quella per cui per liberarci dalle discariche sarebbe necessario l’incenerimento. Una bugia, infatti un inceneritore non può esistere senza discarica: le ceneri dei rifiuti bruciati devono per forza essere conferiti in discarica. Altra bugia è quella di chi sostiene la compatibilità tra raccolta differenziata e incenerimento. In definitiva l’inceneritore rappresenta uno sperpero di denaro e di salute”.
Infine Gennaro ha invitato a fare uso dei dati a disposizione del Comune: “Tutte le amministrazioni comunali dispongono di dati affidabili su inquinamento (hanno report delle stazioni di rilevamento) e su salute e patologie (dispongono di dati Asl). I sindaci, anche quello di Terni, dovrebbero usare questi dati per capire davvero quale sia la situazione”.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 10 febbraio 2013