E' la
sfida del rinnovo dell'accordo Anci Conai
Fassino da
che parte sta?
Gentile Piero Fassino,
avendo appreso la notizia
della Sua recente nomina a Presidente dell’ANCI, Le anticipo il mio
augurio nella certezza che saprà affrontare al meglio il momento
drammatico che gli enti locali stanno attraversando.
Le scrivo per segnalarLe una
questione che l’Associazione Comuni Virtuosi ha sollevato nei
giorni scorsi presentando un apposito dossier, relativamente al nuovo
accordo ANCI-CONAI per la gestione degli imballaggi che, se
profondamente rivisto come proponiamo, potrà portare ingenti risorse
economiche ai comuni per finanziare i servizi di raccolta dei
rifiuti.
I comuni italiani si trovano
in condizioni di grande difficoltà economica, per cui è sempre più
difficile garantire livelli minimi di servizi per i cittadini, mentre
le norme di indirizzo dell’UE e nazionali, anche nel settore della
raccolta differenziata, indicano correttamente la necessità di
raggiungere obiettivi minimi di intercettazione e riciclo di materia
dai rifiuti.
Questi servizi hanno dei
costi importanti che, se non compensati da adeguati corrispettivi per
la vendita degli imballaggi, rischiano di ricadere unicamente nelle
bollette di famiglie e imprese.
Gli imballaggi costituiscono
il 35-40% in peso e il 55-60 % in volume della spazzatura che si
produce ogni anno in Italia. Per ogni imballaggio prodotto e immesso
nel mercato, il produttore versa ai consorzi un contributo che
dovrebbe essere trasferito ai comuni quando l’imballaggio, passando
per la raccolta differenziata, viene riconsegnato ai consorzi.
Sono cifre importanti, che
dovrebbero essere destinate a coprire i costi di raccolta e, se ben
utilizzate, contribuire sensibilmente a diminuire la bolletta dei
cittadini.
Ma delle centinaia di
milioni di euro all’anno che vengono incassati dal Sistema Conai,
solo poco più di un terzo viene girato ai Comuni: e queste risorse
spesso non entrano neppure nelle casse comunali poiché vengono in
gran parte utilizzate per pagare le piattaforme private che si
occupano della preselezione di tali flussi.
Considerando l'ultimo dato
disponibile, riferito al 2011 si evince che i comuni avrebbero
beneficiato di circa 297milioni al lordo dei costi di preselezione
(si stima che al netto di tali costi rimanga circa la metà ai
comuni) a fronte del ricavo totale annuale del sistema Conai di 813
milioni di euro.
Nel resto d'Europa i
contributi versati dalle imprese sono molto più elevati e
comprendono il rimborso dei costi di preselezione.
In Francia, tanto per fare
un esempio, chi produce imballaggi in carta e cartone deve versare
160 euro a tonnellata di contributo ambientale per rimborsare i
Comuni francesi dei costi per la gestione a fine vita di tali
imballaggi (tale contributo incide per il 0,4 % sui costi al
consumo).
In Italia il contributo è
invece di 6 euro a tonnellata ed incide per lo 0,015 % sui prezzi al
consumo.
Solamente allineando i
contributi nazionali rispetto a quelli degli altri paesi europei
sarebbe possibile sostenere una gestione efficiente e sostenibile di
questi servizi anche in Italia. Se si aumentano le quote di riciclo e
contemporaneamente si crea un mercato per le materie prime seconde si
apriranno importanti prospettive occupazionali.
Si calcola che una raccolta
differenziata efficiente e diffusa in Italia potrebbe generare almeno
200.000 nuovi posti di lavoro distribuiti capillarmente in tutto in
tutto il Paese.
Per questo abbiamo deciso di
prendere carta e penna e di scriverle, nella speranza che voglia
farsi interprete di questa nostra battaglia a favore degli enti
locali e di un miglioramento complessivo del sistema di raccolta e
riciclo della materia.
Abbiamo lanciato nei giorni
scorsi una raccolta adesioni e molti Comuni italiani stanno aderendo
convintamente a questa nostra iniziativa.
E' a nome dei Comuni che
aderiscono alla nostra associazione che ci appelliamo a Lei, ai
Presidenti delle Anci Regionali, ai Rappresentanti dei Comuni che
sono parte della Commissione Ambiente dell'Anci, affinché le nostre
10 proposte di modifica dell'accordo in scadenza vengano prese
seriamente in considerazione. Confidiamo sul fatto che i destinatari
di questo appello non vogliano assumersi la paternità di un nuovo
accordo penalizzante destinato a condizionare pesantemente i prossimi
4 anni di storia dei nostri Comuni.
Nella speranza quindi che
questa proposta possa incontrare il Suo interesse, invitandola a
leggere il dossier e rimanendo fin d’ora a disposizione per
qualsiasi richiesta di chiarimento, porgo con la presente cordiali
saluti.
Il Comitato Direttivo
dell'Associazione nazionale Comuni Virtuosi
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
13 luglio 2013
L'inceneritore
di
Parma
avrebbe
dovuto
accendersi
433
giorni
fa