sabato 15 dicembre 2012

We shall not be moved


La lotta contro il forno non si ferma

Noi non ci allontaneremo.
Siamo piantati nel terreno, un albero che ha messo profonde radici, vicino all'acqua.
Non ci allontaneremo da qui, dal nostro scopo, dalla nostra missione.


Le parole della canzone gospel “I shall not br moved”, interpretata dai grandi, Elvis Presley, Carl Perkins, Jerry Lee Lewis, Johnny Cash, John Hurt, Charlie Patton, probabilmente la prima incisione fu del 1929, vengono da lontano e corrono verso il futuro.
Accompagnano la nostra lotta intensa contro il mostro di Ugozzolo.
Ci prendono per mano per indicare il cammino, la fermezza del resistere, la certezza della vittoria.
Non possiamo cedere.
Siamo radicati alla nostra terra in modo indissolubile.
Chi deve arretrare è colui che vuole violentare il nostro mondo, imponendo scelte sulle quali non abbiamo avuto modo di esprimerci.
Oggi il popolo dei no termo ancora una volta si ritrova per testimoniare la sua sempre più accurata lettura della realtà.
Le fiaccolate hanno via via illuminato il mistero del forno.
Mese dopo mese, anno dopo anno, sono crollate le certezze di chi sosteneva il progetto a occhi chiusi e cuore gelido.
Oggi si parla di corruzione, di un sistema marcio che pur di giungere al traguardo ha stracciato le pagine della legge, bypassando ogni regola, travolgendo il corso della giustizia.
Impossibile oggi credere che questo impianto sia pulito.
Ce lo dicono le indagini in corso, nessuna pulizia fuori, nessuna pulizia dentro.
Come possiamo abitare una casa se non conosciamo nulla dei materiali di cui è fatta, le garanzie di stabilità, le prestazioni ambientali, come è stata pagata.
Non conosciamo niente perché tutto è negato.
Eppure si ha la presupponenza di pretendere il benvenuto.
Si ha il coraggio di dire che il forno sia un regalo alla città non rendendosi conto di essere ridicoli.
Il regalo più costoso della storia di Parma.
Spese tutte a carico dei cittadini fino a ieri ignari.
Tutto a scatola chiusa, prendere o prendere.
Nessuna certezza, nessuna rassicurazione, nessuna trasparenza.
Noi ci ribelliamo.
La nostra città vuole vivere.
Noi non ci allontaneremo dal nostro scopo.
Nessun mostro a Parma, ne ora ne mai più.

http://youtu.be/tLc8YeXP8FY

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 15 dicembre 2012

venerdì 14 dicembre 2012

No Triv – Istituzioni, prove di dialogo


Commissione congiunta enti locali reggiani-comitati no triv alla prova dei fatti

E' nata a Poviglio una nuova stagione.
Attorno ad un tavolo cittadini e cittadine, dentro e fuori dalle istituzioni, riuniti con un comune obiettivo: trovare soluzioni condivise al problema delle trivellazioni.

L'assemblea, molto partecipata, si è tenuta presso il palazzo comunale di Poviglio, alla presenza del sindaco, della responsabile provinciale della protezione civile di Reggio, del sindaco di Gualtieri, dell'assessore provinciale all'ambiente di Reggio Emilia e di vari assessori e assessore dei comuni che potrebbero toccati dai progetti di trivellazione.
Insieme a loro i comitati della bassa Lombarda interessati da stoccaggi pesanti di gas metano, il comitato di Rivara, il comitato di Poviglio contro le trivellazioni, il GCR di Parma.
L'incontro era finalizzato a trovare soluzioni condivise nel rispetto dei ruoli.
E l'impegno ha pagato: il risultato eclatante della serata è stato che nonostante qualche scaramuccia verbale si è arrivati a mettere una prima pietra molto concreta al progetto.
I comitati si occuperanno di informare la popolazione con la partecipazione degli amministratori, gli amministratori di trovare soluzioni nell'ambito delle loro competenze territoriali, approfondendo la tematica dal punto di vista tecnico e normativo.
Si è ipotizzato una cadenza mensile per gli incontri, in modo da aggiornarsi vicendevolmente sui progressi del lavoro comune.
Prospezioni, carotaggi, trivellazioni, andrebbero ad aggravare una situazione ambientale già compromessa, in un territorio come la pianura padana tra i più inquinati del pianeta, dove la vocazione agricola ancora resiste e dove la gente non ama farsi dettare l'agenda delle priorità da chi non conosce il territorio ma è interessato esclusivamente al profitto.
Queste attività infierirebbero anche su un territorio già vessato dai pesanti strascichi del recente terremoto.
La bella pagina di Poviglio speriamo diventi l'incipit di una nuova narrazione.
Cittadini dentro e fuori le istituzioni uniti per tutelare gli interessi propri e delle future generazioni. Se si saldano i legami tra i cittadini e le cittadine dentro e fuori le istituzioni c'è ancora la possibilità di riprendersi la democrazia.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 14 dicembre 2012

Illuminiamo il futuro di Parma


La fiamma di Lucia contro quella di Ugozzolo

Il futuro di Parma rischia di morire nel camino di un forno.
Domani la fiaccolata di Santa Lucia cercherà di ribadire che esiste un'alternativa migliore alla gestione dei rifiuti e che le scelte sbagliate del passato non devono ricadere sui cittadini di domani.
Ci sono tante responsabilità nella storia dell'inceneritore di Parma.

La magistratura sta vagliando tutti i profili di chi in qualche misura ha partecipato al corso degli eventi. Più avanzano le indagini più cresce la mole di episodi oscuri, di illeciti anche di carattere penale, mettendo in luce che il progetto del Paip faceva parte di un “sistema” che in questo Paese viene portato avanti da decenni: profittare dei settori economici più prolifici per alimentare il profitto di pochi, per corroborare uno statu quo che garantisce proventi costanti e di enorme misura.
Il comparto rifiuti in Emilia Romagna vale all'anno oltre 600 milioni di euro.
Basta questa cifra per comprendere come stiamo toccando fili di alta tensione, interessi giocati ai piani alti della finanza, dai quali i cittadini vengono individuati come formichine invisibili e di nessuna importanza effettiva.
Eppure stiamo parlando di temi in stretta connessione con la vita quotidiana delle nostre città, di quei beni comuni di cui tutti i partiti o quasi si farciscono la bocca quando invitano gli elettori alla propria urna elettorale.
La triste vicenda dell'inceneritore di Parma, mostrata in tutta la sua incresciosa nudità solo grazie alla testardaggine di un gruppuscolo di indomiti cittadini, ci mostra un quadro ben poco rassicurante dell'Italia di oggi.
Un Paese accomodato su soffici poltrone, che non disdegna finti incarichi per migliorare la propria posizione economica, abituato a digerire qualunque scempio e bugia pur di portare a casa il proprio gettone di presenza nel grande circo dei vincenti.
La pantomima di Parma perdura da anni.
Ancora oggi ci sono gli irriducibili che si trincerano dietro evidenti bugie,
Il forno necessario, la mancanza di alternative, i tempi lunghi della differenziata, la salubrità dei forni.
Anche davanti all'evidenza, quando altri territori spengono per sempre i loro impianti, quando bastano quindici giorni per sfiorare il 70% di riciclo, quando malattie, sequestri, dati taroccati, nubi tossiche tinteggiano la storia degli impianti, recitano fino in fondo la loro parte.
Basterebbe un semplice conto.
Da una parte una montagna di interessi di ogni tipo e natura spinge per il camino.
Dall'altra parte cittadini a mani nude che difendono i loro diritti.
E' facile capire da che parte stia il vero.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 14 dicembre 2012

giovedì 13 dicembre 2012

Felino, cresce l'opposizione all'inceneritore Citterio


Il Comune ascolti i cittadini e ritiri l'autorizzazione

Pieno di cittadini all'assemblea del comitato contro il cogeneratore della Citterio, giovedì scorso, al circolo di S.Michele Gatti.
Un centinaio di persone per ascoltare la relazione di Reteambiente sulle caratteristiche tecniche dell'impianto di incenerimento del grasso e la relazione di Manrico Guerra, medico ISDE, sulla nocività delle emissioni.
Dopo il benestare urbanistico da parte del Comune di Felino e l'autorizzazione da parte della Conferenza dei servizi della Provincia, ad opporsi a questo nuovo inceneritore è solo la volontà dei cittadini, preoccupati per la loro salute e per l'ulteriore degrado di una zona vocata a produzioni alimentari di pregio.



Anche l'associazione ambientale di Felino “Natura e vita” ha manifestato la sua opposizione all'inceneritore Citterio.
L'azienda di S. Ilario Baganza, uno dei più grossi prosciuttifici della zona, produce giornalmente 9 tonnellate di scarti dalla lavorazione dei prosciutti, finora avviati per le parti secche alle industrie del pet-food, mentre le acque di lavorazione sono gestite da Iren per la depurazione, come in tutti i prosciuttifici della foodvalley.
La novità è che dal 2011 la Comunità Europea, spinta dalle lobbies dell'energia, considera il grasso animale idoneo come combustibile rinnovabile ed il governo Monti ha riconosciuto la sua combustione remunerabile da incentivi: ben 280 euro a Mwe.
Questo è l'unico motivo che ha spinto Citterio verso questo progetto.
Far soldi, beccarsi gli incentivi pubblici, i soldi delle nostre tasse.
Occorre sottolineare che non tutto ciò che è rinnovabile è sostenibile dal punto di vista ambientale e della salute umana.
Ad esempio gli inceneritori di rifiuti e le centrali che bruciano legna non lo sono.
A Citterio non interessa minimamente che una delle conseguenze dell'uso di grassi colati come combustibili sia l'emissione di ossidi di azoto in quantità molto superiore rispetto ad esempio alla combustione di gasolio, a causa della loro maggior viscosità.
A Citterio non importa che la conseguenza principale del loro utilizzo come combustibile sia il formarsi di depositi carboniosi agli iniettori del motore a cogenerazione, con grande incremento delle emissioni di diversi inquinanti, soprattutto particolato e diossine.
Citterio innalzerà i suoi due camini, quello del post combustore dell'impianto di rendering e quello del cogeneratore e da essi usciranno veleni in quantità industriali, autocertificate dalla ditta come rientranti in range dichiarati e già approvati da Arpa e Ausl.
Certificazioni formali e cartacee, che nessuno si sognerà di controllare effettivamente, come succede, ad esempio, alla Laterlite di Rubbiano.
Un documento della ditta costruttrice del cogeneratore recita : “Laddove ARPA Regionali o Autorità Comunali stabiliscano limiti diversi (di emissione) è possibile ottenerli con l'aggiunta di un abbattitore ad urea che prevede un dispositivo aggiuntivo SCR ed un consumo di urea non superiore in valore a circa il 3% del valore del carburante. Dipende dal livello di NOx da raggiungere”.
Cosa significa?
Semplicemente che per ridurre gli ossidi di azoto l'azienda aggiungerà ammoniaca nei gas di scarico, a monte di un convertitore catalitico o più semplicemente immettendola direttamente nel motore. Il convertitore catalitico SCR è composto da ceramica avvolta a nido d'ape da palladio e platino, metalli costosi. Il convertitore è facilmente rovinato dalle alte temperature dei gas di scarico che escono dal motore.
Pensate che la ditta lo cambierà spesso?
Oppure è pensabile che Citterio metta più convertitori catalitici in serie, così costosi, come raccomanda la pubblicistica scientifica per abbattere maggiormente gli ossidi di azoto?
Citterio, in realtà, prevede di abbattere gli ossidi di azoto principalmente per compensazione.
Infatti per compensare le emissioni intende fornire al comune qualche auto elettrica e sostituire il riscaldamento a gasolio di un edificio pubblico con un impianto a metano.
E siccome nel comune di Felino non ci sono apparati a gasolio, andrà a farlo nel comune di Parma.
Tanto per far vedere che qualcosa fa.
Se non ci fosse da preoccuparsi così tanto, ci sarebbe da ridere.
Per il particolato, le polveri, l'azienda prevede la depurazione tramite scrubber.
Sono torri di lavaggio attraverso cui far passare il gas di scarico.
L'acqua, nebulizzata tramite pompe a pressione, dovrebbe catturare le polveri.
Le goccioline della nebulizzazione dovrebbero inglobare le polveri e farle precipitare.
Processo che forse vale per le particelle più grosse, non certo per tutto il particolato fine, né quindi
per le diossine.
La realtà delle emissioni di polveri è ben più grave.
Bruciando grasso animale in un motore endotermico cogenerativo, la sua elevata viscosità determina il formarsi di concrezioni carboniose agli iniettori. Queste fanno si che la combustione peggiori, aumenti di molto la temperatura e alle polveri delle normali emissioni si sommino
quelle dovute alla combustione delle concrezioni stesse.
Il motore, oltre ad emettere grandi quantità di polveri, brucia male, si scalda troppo e rischia di grippare. Non a caso l'azienda prevede di alternare ogni tanto la combustione del grasso con quella di olio di colza, sempre più viscoso del gasolio ma meno del grasso, proprio per poter pulire gli iniettori.
A noi sembra proprio che Citterio con l'impianto a cogenerazione si trasformi, da prosciuttificio che era, in un'industria insalubre di classe prima, con tutte le precauzioni ambientali da assumere da parte del Comune, come recita la casistica specifica.
Molto meglio che il Comune ritiri la sua autorizzazione urbanistica e si associ ai suoi cittadini nel richiedere una nuova Conferenza dei servizi che annulli l'autorizzazione ambientale.

Giuliano Serioli

Rete Ambiente Parma
13 dicembre 2012

www.reteambienteparma.org - info@reteambienteparma.org
comitato pro valparma - circolo valbaganza - comitato ecologicamente - comitato rubbiano per la vita -
comitato cave allamianto no grazie - associazione gestione corretta rifiuti e risorseno cava le predelle
associazione per l'informazione ambientale a san secondo parmense
comitato associazione giarola e vaestano per il territorio


mercoledì 12 dicembre 2012

Che sia fatta luce sul forno


Sabato pomeriggio la fiaccolata di Santa Lucia

Ancora una volta un invito, un appello accorato alla comunità affinché partecipi numerosa alla fiaccolata di Santa Lucia di sabato prossimo, 15 dicembre, dalle ore 16,30 con partenza in piazzale Santa Croce.
Come invita a fare il Piccolo Principe dobbiamo andare oltre la scorza esterna.
L'ordinanza del Tribunale del riesame che rigetta la richiesta di sequestro dell'inceneritore avanzata dalla Procura di Parma rappresenta la scorza esterna.













Se andiamo al cuore dell'ordinanza vediamo che emergono irregolarità e addirittura reati gravi impensabili fino a poco tempo fa.
Non dobbiamo fossilizzarci sul diniego verso il sequestro.
Dobbiamo considerare il cammino fatto finora e la luce che sta illuminando questo inceneritore dipinto da tutti quanti in modo compatto come un gioiello scaturito dalla trasparenza e dalla lealtà. Stanno emergendo reati grazie alla nostra perseveranza.
I reati non sono fini a loro stessi, hanno effetti collaterali.
Dobbiamo continuare in questa opera imponente di approfondimento.
Dobbiamo capire se questi reati hanno prodotto omissioni, vizi, irregolarità che potrebbero ripercuotersi sulla nostra vita, salute, economia.
Dobbiamo perseverare nella ricerca della verità.
Ecco perché è molto importante la partecipazione della gente di Parma e della famiglie alla fiaccolata.
La fiaccolata è una manifestazione diversa dalle altre.
E' una manifestazione interiore, è silenzio, è concentrazione, è una piccola luce.
Occorrono tante piccole luci per strappare le ultime tenebre dal progetto del forno, un camino che i cittadini non vogliono, pieno di ombre e di misteri ancora tutti da svelare.
Un progetto pericoloso, inoltre.
Ricordiamo che i medici hanno chiesto la moratoria, prima e dopo lo studio Moniter.
Ci si ammala accanto a questi impianti complessi.
Non abbandoneremo la trincea finché non verrà fermato per sempre l' inceneritore.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 12 dicembre 2012

Parma centro al 67% di differenziata

15 giorni per centrare l'obiettivo di legge

Ci siamo sentiti raccontare fino allo sfinimento che per applicare la raccolta differenziata e portare la percentuale di riciclo a certi livelli fossero necessari anni e anni di intenso e faticoso lavoro.
Senza alcuna certezza del risultato.
Era quello il motivo per cui era necessario il forno inceneritore, troppi rifiuti.
Invece sono bastati 15 giorni di applicazione del nuovo sistema nella zona 0, la zona ritenuta più difficile e scabrosa per il ristretto spazio di manovra presso le case e le strade.














Quindici giorni avviati non senza difficoltà, visto che quando si tratta di modificare abitudini consolidate c'è una fase di avvio e di rodaggio che frena il processo.
Ma un dato è certamente scontato
La Rd porta a porta funziona, dà subito risultati eclatanti e rimanda al mittente le critiche dei detrattori incalliti.
In tutta Italia la raccolta porta a porta è il miglior sistema per raggiungere in poche settimane livelli di intercettazione che veleggiano verso il 70% e oltre.
La prima schermata dei risultati raggiunti fa emergere questi dati.
La frazione organica intercettata è imponente nella quantità e sicuramente anche nella qualità visto che si tratta di una raccolta dedicata.
Cala la produzione di rifiuto pro capite, segnale che indica che una corretta gestione dei rifiuti induce a comportamenti virtuosi e maggiormente coscienti.
Ci sono ancora ampi margini di miglioramento: il 33% di frazione residua è ancora una percentuale troppo alta che va sicuramente ridimensionata.
Ma la direzione è tracciata.
Il sistema è da mettere a regime.
E' il dato del centro è anche “puro”, nel senso che non sono stati considerati i centri di raccolta.
L'intera città deve andare in fretta verso un unico sistema uniforme di porta a porta puntuale, con la maggior raccolta separata per frazioni possibile.
Un particolare indirizzo va sviluppato sul filone delle plastiche eterogenee.
Sono materiali che oggi vanno a incenerimento o discarica, che in altri territori vengono utilmente recuperata e riciclate, vedi l'esempio della Revet in Toscana.
Certamente anche la filiera produttiva deve dare il suo contributo smettendo di immettere al consumo materiali non facilmente e completamente riciclabili e compostabili.
Con questa direzione di marcia l'inceneritore è inutile e inservibile, non ha carburante sufficiente.
Chi lo salverà dall'inedia?


Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 12 dicembre 2012

domenica 9 dicembre 2012

Operetta


Il triste spettacolo dei politici ombra

Abbiamo assistito attoniti all'operetta che è seguita alla decisione del Tribunale del Riesame sul sequestro dell'inceneritore.
Una gran cassa per allietarsi della “saggia” decisione di portare avanti i lavori a Ugozzolo.
Della salute dei cittadini, del rispetto delle regole, della ventilata ipotesi della corruzione nemmeno un cenno, solo una serie di scroscianti applausi che salgono dalle minoranze in consiglio comunale e da altri esponenti politici e amministratori del territorio.




Convinti “deo gratias” ai giudici: non si sa per quale lieto annuncio.
Noi abbiamo invece inteso che il tribunale abbia condiviso l'impianto accusatorio della Procura.
Il percorso del Paip rimane inficiato da tanti fatti e ipotesi di reato che sfociano nel penale, che indicano come possibili corruttori dirigenti di Iren, che hanno inteso oliare il meccanismo per raggiungere più agevolmente la meta.
Una storia costruita su forzature, corruzioni, atti studiati ad arte per eludere pagamenti dovuti.
Siamo letteralmente allibiti dall'insensibilità di questi politici, di questi amministratori fino a ieri promotori di opere rimaste a secco e arenatesi clamorosamente, ancora oggi incresciose testimonianze open air di un fallimento, con il loro fardello tramandato ai posteri.
Ponti sul nulla, ponti per nulla, stazioni Tav senza Tav, metrò grand capital ...
E come al solito è ai soliti noti, i cittadini, che viene presentato il conto.
Forze politiche che oggi gongolano per la sentenza ed addirittura chiedono che Iren si faccia avanti, sostenendo la bontà della richiesta di risarcimento per lo stop al cantiere dello scorso anno, disponibili a brindare alle picconate contro la casa comune.
Ci saremmo aspettati maggiore equilibrio, rinunciando all'elogio di questo assurdo, inutile, pericoloso progetto, che è inviso ai cittadini, che è contrastato dall'amministrazione comunale di Parma guidata da Federico Pizzarotti, che ha scelto Gabriele Folli come difensore dell'ambiente, senza tentennamenti.
Ma ogni mezzo è ritenuto utile per raggiungere lo scopo, anche se ci va di mezzo un intero territorio, anche se ci va di mezzo la stessa economia locale, quasi salva solo per i “numeri” del settore agroalimentare messo proprio a rischio da questo camino.
Tante sono le etichette che finiranno nel tritacarne mediatico quando il forno sbufferà.
Facile per la concorrenza indicare il camino come detrattore di qualità e sicurezza, una percezione che si tramuterà purtroppo in abbandono.
Queste scene così tristi non fanno che confermare ulteriormente la sensazione di distanza, baratro, spelonca incolmabile tra i cittadini e questa politica, che non ascolta, non sente, non merita nulla.
I cittadini devono riprendersi il loro potere, delegato per troppi anni a politici senz'anima.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 9 dicembre 2012