Il
Comune ascolti i cittadini e ritiri l'autorizzazione
Pieno
di cittadini all'assemblea del comitato contro il cogeneratore della
Citterio, giovedì scorso, al circolo di S.Michele Gatti.
Un
centinaio di persone per ascoltare la relazione di Reteambiente sulle
caratteristiche tecniche dell'impianto di incenerimento del grasso e
la relazione di Manrico Guerra, medico ISDE, sulla nocività delle
emissioni.
Dopo
il benestare urbanistico da parte del Comune di Felino e
l'autorizzazione da parte della Conferenza dei servizi della
Provincia, ad opporsi a questo nuovo inceneritore è solo la volontà
dei cittadini, preoccupati per la loro salute e per l'ulteriore
degrado di una zona vocata a produzioni alimentari di pregio.
Anche
l'associazione ambientale di Felino “Natura e vita” ha
manifestato la sua opposizione all'inceneritore Citterio.
L'azienda
di S. Ilario Baganza, uno dei più grossi prosciuttifici della zona,
produce giornalmente 9 tonnellate di scarti dalla lavorazione dei
prosciutti, finora avviati per le parti secche alle industrie del
pet-food, mentre le acque di lavorazione sono gestite da Iren per la
depurazione, come in tutti i prosciuttifici della foodvalley.
La
novità è che dal 2011 la Comunità Europea, spinta dalle lobbies
dell'energia, considera il grasso animale idoneo come combustibile
rinnovabile ed il governo Monti ha riconosciuto la sua combustione
remunerabile da incentivi: ben 280 euro a Mwe.
Questo
è l'unico motivo che ha spinto Citterio verso questo progetto.
Far
soldi, beccarsi gli incentivi pubblici, i soldi delle nostre tasse.
Occorre
sottolineare che non tutto ciò che è rinnovabile è sostenibile dal
punto di vista ambientale e della salute umana.
Ad
esempio gli inceneritori di rifiuti e le centrali che bruciano legna
non lo sono.
A
Citterio non interessa minimamente che una delle conseguenze dell'uso
di grassi colati come combustibili sia l'emissione di ossidi di azoto
in quantità molto superiore rispetto ad esempio alla combustione di
gasolio, a causa della loro maggior viscosità.
A
Citterio non importa che la conseguenza principale del loro utilizzo
come combustibile sia il formarsi di depositi carboniosi agli
iniettori del motore a cogenerazione, con grande incremento delle
emissioni di diversi inquinanti, soprattutto particolato e diossine.
Citterio
innalzerà i suoi due camini, quello del post combustore
dell'impianto di rendering e quello del cogeneratore e da essi
usciranno veleni in quantità industriali, autocertificate dalla
ditta come rientranti in range dichiarati e già approvati da Arpa e
Ausl.
Certificazioni
formali e cartacee, che nessuno si sognerà di controllare
effettivamente, come succede, ad esempio, alla Laterlite di Rubbiano.
Un
documento della ditta costruttrice del cogeneratore recita : “Laddove
ARPA Regionali o Autorità Comunali stabiliscano limiti diversi (di
emissione) è possibile ottenerli con l'aggiunta di un abbattitore ad
urea che prevede un dispositivo aggiuntivo SCR ed un consumo di urea
non superiore in valore a circa il 3% del valore del carburante.
Dipende dal livello di NOx da raggiungere”.
Cosa
significa?
Semplicemente
che per ridurre gli ossidi di azoto l'azienda aggiungerà ammoniaca
nei gas di scarico, a monte di un convertitore catalitico o più
semplicemente immettendola direttamente nel motore. Il convertitore
catalitico SCR è composto da ceramica avvolta a nido d'ape da
palladio e platino, metalli costosi. Il convertitore è facilmente
rovinato dalle alte temperature dei gas di scarico che escono dal
motore.
Pensate
che la ditta lo cambierà spesso?
Oppure
è pensabile che Citterio metta più convertitori catalitici in
serie, così costosi, come raccomanda la pubblicistica scientifica
per abbattere maggiormente gli ossidi di azoto?
Citterio,
in realtà, prevede di abbattere gli ossidi di azoto principalmente
per compensazione.
Infatti
per compensare le emissioni intende fornire al comune qualche auto
elettrica e sostituire il riscaldamento a gasolio di un edificio
pubblico con un impianto a metano.
E
siccome nel comune di Felino non ci sono apparati a gasolio, andrà
a farlo nel comune di Parma.
Tanto
per far vedere che qualcosa fa.
Se
non ci fosse da preoccuparsi così tanto, ci sarebbe da ridere.
Per
il particolato, le polveri, l'azienda prevede la depurazione tramite
scrubber.
Sono
torri di lavaggio attraverso cui far passare il gas di scarico.
L'acqua,
nebulizzata tramite pompe a pressione, dovrebbe catturare le polveri.
Le
goccioline della nebulizzazione dovrebbero inglobare le polveri e
farle precipitare.
Processo
che forse vale per le particelle più grosse, non certo per tutto il
particolato fine, né quindi
per
le diossine.
La
realtà delle emissioni di polveri è ben più grave.
Bruciando
grasso animale in un motore endotermico cogenerativo, la sua elevata
viscosità determina il formarsi di concrezioni carboniose agli
iniettori. Queste fanno si che la combustione peggiori, aumenti di
molto la temperatura e alle polveri delle normali emissioni si
sommino
quelle
dovute alla combustione delle concrezioni stesse.
Il
motore, oltre ad emettere grandi quantità di polveri, brucia male,
si scalda troppo e rischia di grippare. Non a caso l'azienda prevede
di alternare ogni tanto la combustione del grasso con quella di olio
di colza, sempre più viscoso del gasolio ma meno del grasso, proprio
per poter pulire gli iniettori.
A
noi sembra proprio che Citterio con l'impianto a cogenerazione si
trasformi, da prosciuttificio che era, in un'industria insalubre di
classe prima, con tutte le precauzioni ambientali da assumere da
parte del Comune, come recita la casistica specifica.
Molto
meglio che il Comune ritiri la sua autorizzazione urbanistica e si
associ ai suoi cittadini nel richiedere una nuova Conferenza dei
servizi che annulli l'autorizzazione ambientale.
Giuliano
Serioli
Rete
Ambiente
Parma
13
dicembre 2012
comitato
pro
valparma
-
circolo
valbaganza
-
comitato
ecologicamente
-
comitato
rubbiano
per
la
vita
-
comitato
cave
all’amianto
no
grazie
-
associazione
gestione
corretta
rifiuti
e
risorse
– no
cava
le
predelle
–
associazione
per
l'informazione
ambientale
a
san
secondo
parmense
comitato
associazione giarola e vaestano per il territorio