giovedì 16 agosto 2012

Spending review


I bilanci degli enti locali boccheggiano sotto la scure del governo, intenzionato a ridurre in misura crescente i trasferimenti verso gli enti locali.
E' fame di risorse ma, come si sa, è il risparmio il migliore guadagno che ci sia.
Così le amministrazioni locali sono chiamate ad una seria politica del rigore, mettendo la spesa sotto la lente di ingrandimento, alla ricerca di qualunque occasione di risparmio.
Viene così nel momento giusto la notizia sui costi esorbitanti per smaltire i nostri rifiuti, costi condivisi con tutti i comuni della provincia.



170 euro la tonnellata è l'esborso chiesto da Iren per bruciare a Ugozzolo i rifiuti urbani.
Una cifra fuori mercato, lontano anni luce dalle migliori offerte sul campo, ma anche distante dalle tariffe applicate  Reggio Emilia e Piacenza, alle quali dovevamo allinearci al varo del forno.
Provate a moltiplicare 130 mila (le tonnellate bruciate a Ugozzolo) per 170 euro per capire di che gruzzolo stiamo parlando.
Ora provate a moltiplicare la stesse tonnellate, 130 mila, per 90 euro, le tariffe di Brescia per bruciare 1 tonnellata di rifiuti.

Facendo la differenza possiamo far emergere il risparmio che si otterrebbe destinando i rifiuti a Brescia invece che a Parma.
La spesa per lo smaltimento dei rifiuti urbani tocca le tasche dei cittadini.
La logica conseguenza è che di fronte a offerte più vantaggiose la scelta cada su queste ultime.
Non si capirebbe altrimenti l'obbligo di offrire ai cittadini un servizio al prezzo migliore.
Così ci sembra logico guardare a Brescia o comunque a gestore che risulti più conveniente di Iren.
E' una domanda che poniamo ai comuni convenzionati.
E' una domanda posta anche ad Ato, l'agenzia che veglia (o dovrebbe) sul corretto svolgersi del settore rifiuti della nostra provincia.
Per quale motivo dovremmo pagare l'80% in più?
Qualcuno è intenzionato a dare ai cittadini una risposta?

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 16 agosto 2012

Sono passati
808 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
102 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
87 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno
Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI


martedì 14 agosto 2012

Una discarica chiamata Parma


Una discarica a cielo aperto a fianco dei campetti del Parma.
A Collecchio i rifiuti sono una compagnia costante per gli allenamenti del Parma.
Così i giocatori del settore giovanile hanno questa bella vista mentre si temprano per diventare i campioni di domani.



La discarica contiene i resti di un vecchio campo sintetico in uso sui campetti ed assieme a questi detriti si sono accumulati altri rifiuti, come si può chiaramente vedere dalle foto.
Una situazione incresciosa, che necessita di un intervento urgente e riparatore.
Teli di plastica, bidoni di collante, residui di lavorazione, sacchetti ancora sigillati, un intero campo sintetico accartocciato ed abbandonato da chissà quanto tempo.

A Collecchio urge un intervento.
Capire chi è responsabile di questa inguardabile sfondo degli allenamenti.
Ripristinare la situazione, addebitandone i costi a chi si è reso responsabile di questo abuso.
Tra i tanti problemi che ha il nostro territorio in campo ambientale non è il caso di aggiungerne altri, proprio nel cuore della fede gialloblu.
Speriamo che il prossimo campionato possa prendere avvio senza questa macchia.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 14 agosto 2012

Sono passati
806 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
100 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
85 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno
Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

lunedì 13 agosto 2012

Muro di menzogne


La pubblicazione su Parma Daily del Pef aggiunge un ultimo mattone sul muro di menzogne che ha caratterizzato l'affare inceneritore sin dagli albori.
Il progetto del Pai nacque su un presupposto sbagliato: dimensionare un impianto senza verificare le reali necessità del territorio.



Un calcolo a spanne, schiacciando l'occhiolino al progettista e futuro gestore.
L'ultima bugia venuta alla luce è quella pronunciata innumerevoli volte come verità, quella cioè che con l'inceneritore acceso le tariffe sarebbero scese nettamente allineandosi a quelle delle province limitrofe, Reggio Emilia e Piacenza.
Ma il Pef, in realtà, contiene altre verità.
Clamorosamente viene alla luce che i parmigiani, e con loro i residenti della provincia, pagheranno ancora più di prima lo smaltimento dei rifiuti,dato che, ovviamente, il costo dell'inceneritore sarà a loro carico.
Il bello (brutto) è che anche su questa verità (chi paga l'impianto) si sono raccontate favole.
Non un euro gli enti locali scuciranno per il nuovo inceneritore, tutto a carico di Iren Spa, che da società provata lo costruisce a sue spese.
Certo, per poi farselo ripagare profumatamente dai cittadini.
Badate che saranno “specialmente” i cittadini a pagare l'impianto. Notate infatti che le tariffe per i cittadini (170 euro) saranno più care di quelle per i rifiuti speciali (100 euro), gli scarti delle aziende.

Anche questa novità, finora non emerse alla luce, deve far pensare.
Se l'inceneritore è costato 200 milioni di euro di presume che ogni tonnellata di rifiuti bruciato sia fatta pagare alla stessa cifra, il contrario che far pagare secondo la clientela che si presenta.
Davanti a queste evidenze, crediamo sia ora che tutti coloro che tengono al bene di questa città si ribellino.
Perché noi dovremmo pagare 170 euro quando a Brescia se ne spendono 90, per lo stesso servizio?
A chi giova questo evidente regalo?
Noi crediamo urgente che i partiti, se ancora esistono, chiedano conto della vicenda.
Crediamo che i sindacati dei lavoratori e le associazioni di categoria, come i rappresentanti dei cittadini, pongano domande puntuali e ferme agli amministratori di oggi e di ieri, perché si presentino e rendano conto del loro operato.
Che spieghino ai cittadini la loro versione dei fatti.
Crediamo necessario riconsiderare seriamente i rapporti con la multiutility, oggi per Parma davvero poco utility, che dall'impressione di essere in procinto di spennare i cittadini.
Questa tariffe sono un scandalo, inutile nasconderlo.
E' scandaloso l'atteggiamento di chi ha portato avanti, sostenuto, e ancora oggi mostra condivisione per questo progetto.
Se mai c'è stato un momento in cui dire a gran voce basta, ebbene, eccoci arrivati.
Ora, in un caldo ferragosto del 2012.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 13 agosto 2012

Sono passati
805 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
99 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
84 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno
Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI