martedì 24 aprile 2012

Cave ofiolitiche e rischio amianto


Il convegno di Borgotaro

Sabato 21 in Palazzo Tardiani a Borgo Val di Taro si è tenuto il secondo appuntamento del ciclo “Le mani sulla montagna” dal tema: “Cave in ofiolite e rischio amianto: rischio ambientale e sanitario collegato all’estrazione e all’utilizzo di materiale ofiolitico”.



Alla presenza di poco meno di un centinaio di persone, del sindaco di Borgo Val di Taro, di altri amministratori e funzionari provinciali, sono state esposte tre relazioni sull'argomento.
Il primo intervento della dottoressa Maria Cirelli (Isde Parma) ha riproposto con un linguaggio di carattere divulgativo “Alle origini del problema”, un lavoro che mette in evidenza le contraddizioni e incertezze irrisolte generate dall’allegato 4 del D.M. 14 maggio 1996 e le conseguenze negative  dal punto di vista  della contaminazione ambientale che queste attività producono.
In conclusione la relazione invita le amministrazioni locali a valutare e riflettere sulla compatibilità di queste attività con la vocazione turistica/paesaggistica, agro-alimentare e silvestre delle valli del Taro e del Ceno.

Il secondo intervento di Orietta Sala dell’Arpa di Reggio Emilia, già componente  dell’equipe che ha redatto nel 2004 il testo di riferimento “Il progetto regionale pietre verdi” ha illustrato i dettagli delle metodiche  e gli aggiornamenti e approfondimenti di tipo scientifico successivi al lavoro del 2004 .
Il dott. Edoardo Bai consulente scientifico di Legambiente Lombardia e Isde Italia ha introdotto la sua relazione con uno sguardo fuori regione esponendo problemi connessi alle attività estrattive in Valmalenco (Sondrio) per passare a ragionare sui numeri così come appaiono nella tabella dei casi di mesoteliomi nei comuni ofiolitici.
Con una affermazione che non potrà suscitare scalpore e preoccupazione ha sostenuto che il dato relativo al numero di casi risulta doppio rispetto alla media regionale e che analoga situazione è riscontrabile nel territorio di Levanto anch'esso sede di cava ofiolitica. Dati dunque significativi che necessitano di un serio approfondimento da parte degli organi di tutela sanitaria.
Ospite inatteso del convegno il prof. Paolo Crosignani dell’Istituto dei tumori di Milano che con un breve intervento ha ribadito e chiarito alcuni aspetti della relazione di Bai.
Sono seguiti diversi interventi dal pubblico in rappresentanza di associazioni, comitati, un funzionario provinciale di settore.
Sollecitato ad intervenire ha preso la parola il sindaco di Borgotaro Diego Rossi, il quale ha fra l’altro affermato che con l’insistere a parlare di contaminazione ambientale si rischia di compromettere l’immagine del territorio con conseguenti possibili ricadute negativi sui flussi turistici, mentre per i dati epidemiologici ha affermato che l’amministrazione fa riferimento alle sole valutazioni istituzionali.

Fabio Paterniti
Cave all'amianto No Grazie

www.reteambienteparma.org  -  info@reteambienteparma.org
comitato pro valparma - circolo valbaganza - comitato ecologicamente - comitato rubbiano per la vita -
comitato cave all’amianto no grazie - associazione gestione corretta rifiuti e risorse – no cava le predelle –
associazione per l'informazione ambientale a san secondo parmense

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