domenica 1 maggio 2011

Sturmtruppen

Gli amministratori reggiani: inceneritori inutili, costosi, superati.

Il Pd chiama, i pi-diossini rispondano: cieca, assoluta, inossidabile obbedienza.
Sì, ma per dire cosa?
Per esempio il popolo del Pd è a favore o è contro gli inceneritori?
Mistero, che come un'alta alchimia trasmuta il sì in no col semplice varco di un torrente.
Perché se Parma di fede pidina esce con un documento che plaude a scena aperta al futuro inceneritore, oltr'Enza lo scenario si capovolge e, oplà, gli inceneritori diventano “COSTOSI, INUTILI e SUPERATI”.



Anticipando le accuse verso il Gcr, reo per alcuni di attaccare più la sinistra che la destra, scopriamo subito le nostre carte e riveliamo all'opinione pubblica il latore di queste enormità, che contrastano evidentemente con quanto detto dal nostro assessore all'inceneritore Giancarlo Castellani, sostenuto dal suo presidente Bernazzoli, che ancora oggi sostiene l'esatto contrario.
Ci scusiamo così fin da ora di mettere alla berlina i firmatari di tali azzardate considerazioni.
Ad accusare i sani inceneritori di obsolescenza, inutilità, antieconomicità sono Mirko Tutino, assessore provinciale reggiano all'ambiente, Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia, Mirko Iotti, sindaco di Correggio, Oreste Zurlini, sindaco di San Martino in Rio.
Tutti, ovviamente, con la tessera del Pd in tasca.
Tutti, ovviamente, convinti delle loro affermazioni, visto che a Reggio l'inceneritore ancora in funzione sta per spegnersi per vecchiaia e non si ha alcuna intenzione di sostituirlo.

E i rifiuti? Dove li metteranno?
A Parma non potranno andare (forse...) quindi giocoforza che il piano provinciale di gestione dei rifiuti made in Enza consideri una programmazione tale per cui si vada verso la minimizzazione del rifiuto residuo, se non verso una prospettiva a rifiuti zero.
Ma non era una svolta troppo avanti nel tempo? Non era un sogno irrealizzabile, per ora, quello di rifiuti zero? Dov'è andato a finire il partito Pd “responsabile”, che “fa scelte”, “che non si nasconde”, che non si comporta “in modo ignobile come il comune di Parma”?
I cugini reggiani hanno fatto il salto di qualità, ma più che altro hanno fatto due conti e si sono accorti che effettivamente investire 200 milioni di euro per una macchina che dovrà bruciare rifiuti per vent'anni, 24 ore al giorno, sempre con le stesse quantità di materia da infornare, non ha il crisma della modernità. E nemmeno della prospettiva economica, se lo sguardo si volge ai cittadini e non ai guadagni delle multiutilities.
Così Reggio, socio Iren, che esprime il direttore generale Viero, si scopre servo infedele e non ha timore di sbattere in faccia al gestore la modalità di gestione corretta dei rifiuti, che è quella senza ausilio di inceneritori. Non ha timore Reggio a dire che gli stipendi Iren dei dirigenti sono over size e vergognosi per la situazione economica in cui versa il Paese.
Così le truppe del Pd ne escono disorientate. Quale tessera preferire, o meglio quale provincia scegliere come base di pensiero. I comandanten di Bonvi spingono per la cieca obbedienza, ma gli ordini sono spesso assurdi, contraddittori, contrastanti con il buon senso e il benessere minimo che le truppe d'assalto credono di poter pretendere.
Quando i soldati si ribelleranno ai loro comandanti, le guerre saranno solo un brutto ricordo.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 1 maggio 2011
-371 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+335 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

+13 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
Aderisci anche tu: boicotta Iren, digli che non finanzierai un euro dell'inceneritore di Parma

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