giovedì 16 giugno 2011

Versilia, cresce l'incidenza dei morti per tumore

Marco Pomella
www.ognisette.it

I comitati cittadini sanno dove puntare il dito: sull'inceneritore di Falascaia, ma l'Asl corre ai ripari. La Versilia è al primo posto in Toscana per l'incidenza dei morti di tumore, secondo per i decessi da malattie del cuore, tra i primi per mortalità infantile.
Sono i dati, poco rassicuranti di uno studio del laboratorio Mes relativi alla Versilia.
Un territorio che resta in cima alle classifiche per le due principali cause di morte in Toscana: il cancro (189 morti ogni 100mila abitanti) e le patologie cardiovascolari.



Il comitato cittadino Co.As.Ver. è attivo da anni su queste tematiche. Un gruppo di cittadini, particolarmente sensibili ai temi della sanità e della salute pubblica, unito in associazione per tentare di ridurre le principali cause di inquinamento atmosferico della zona: l'inceneritore di rifiuti del Pollino, il traffico, le emissioni elettromagnetiche.
Ma è proprio sull'inceneritore (al confine tra Pietrasanta e Camaiore) che si punta il dito. “Siamo certi, perché ci sono diversi studi scientifici che lo dimostrano” dicono due rappresentanti del comitato, Andrea Cecchini e Stefania Brandinelli “che parte dei tumori in Versilia sia causato proprio dal termovalorizzatore. Gli inceneritori sono un pericolo di per sé, e lo dimostrano i dati dalla Isde, l'associazione internazionale dei medici per l'ambiente”.
“L'impianto di incenerimento di Pietrasanta non ha mai funzionato come doveva e negli ultimi anni ha sforato, per stessa ammissione di chi gestiva quell'impianto, i limiti massimi di emissione di diossina o CO2 nell'aria”.
Anche se, ammettono, le cause di un tale aumento di malattie (non solo oncologiche, ma anche cardiovascolari) è da attribuirsi sicuramente ad una serie di concause.
Proprio per fugare ogni dubbio i cittadini riuscirono ad ottenere dalla Regione Toscana la nascita di una task-force sanitaria sull'impianto di rifiuti, commissionata all'Asl 12 Versilia. Il comitato scientifico è sorto già un anno e mezzo fa. Ma ad oggi nessuna indagine è stata ancora avviata.
“Chiediamo con forza che i controlli e gli studi partano” dicono Cecchini e Brandinelli “e denunciamo il fatto che non è stato possibile inserire in questo comitato l'epidemologo Valerio Germano, che avevamo indicato come nostro rappresentante di fiducia. Lui avrebbe preso in considerazione anche i dati dei mesi passati, con un notevole risparmio economico, mentre pare che il comitato scientifico voglia ripartire da zero, come se negli ultimi tre anni non fosse successo niente. Allo stesso tempo avevamo chiesto di rivedere i criteri di valutazione, ma nonostante la rassicurazione di un'assemblea pubblica dell'Asl, ad oggi non abbiamo ricevuto risposte”.
Sembra di rivivere situazione che anche a Parma conosciamo da vicino. A Fornovo i proprietari dello stabilimento di Laterlite di Rubbiano si oppongono all'indicazione di Paolo Rabitti come consulente da inserire nel comitato di controllo dello stesso co inceneritore. Di lui non si fidano, anche se le procure di mezza Italia lo richiedono proprio per le sua capacità e rigore.
In Versilia di cerca anche il supporto scientifico.
Per avere una conferma dei preoccupanti dati che indicano aumenti delle patologie tumorali per i versiliesi, è stato contattato il dottor Domenico Amoroso, direttore di Oncologia dell'ospedale Versilia. “L'aumento dei tumori è un dato oggettivo. Ma non c'è alcuno studio ufficiale che relazioni gli aumenti di malati con l'inceneritore del Pollino. Di sicuro si tratta di un sistema di smaltimento dei rifiuti poco moderno, ed è indubbio che i risvolti di questo si paghino. In particolare si nota un aumento della mortalità di maschi dovuto a forme tumorali”.
Detto questo, non sarebbe corretto non notare che studi del Sant'Anna dimostrano anche come in Versilia, oltre alla presenza dell'inceneritore, c'è la più alta percentuale toscana di fumatori e la più alta percentuale di vita sedentaria (e, di conseguenza, anche di alimentazione scorretta). “Tutti fattori – dice il dottor Amoroso – che contribuiscono in negativo sulla salute generale”.
Che fare? Avviare subito l'indagine epidemiologica intorno all'area dell'inceneritore. Ma anche aumentare la sensibilizzazione verso gli screening. “Ancora oggi in Versilia il dato sulla prevenzione è molto basso. Eppure l'incidenza dei tumori sulla popolazione – dice Amoroso – e il dato della mortalità non sono la stessa cosa. Perché con adeguati controlli si possono scoprire malattie che possono ancora curate in tempo”.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 16 giugno 2011

-325 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.

+381 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

+59 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
Aderisci anche tu: boicotta Iren, digli che non finanzierai un euro dell'inceneritore di Parma

Nessun commento:

Posta un commento