giovedì 22 marzo 2012

Fidenza docet. A che serve a Parma essere virtuosi con i rifiuti?

I risultati di Fidenza su differenziata e riduzione L’inceneritore è già affamato prima di partire L'eclatante risultato di Fidenza, cha raggiunge il 70% di raccolta differenziata con una produzione pro capite che punta ai 400 kg, dimostra ancora una volta l'eccessiva capacità dell'inceneritore in costruzione a Ugozzolo. Dato per scontato che i fidentini non siano ne marziani ne eroi, e che la San Donnino Servizi non sia una società infiltrata da Gcr, possiamo affermare che le performance della cittadina a ovest di Parma, costituiscano una media raggiungibile dal resto del territorio. Sempre che ci sia la volontà di andare in questa direzione. Fidenza lo ha fatto togliendo i cassonetti dalle strade ed impostando un sistema di raccolta porta a porta a spinto con tariffazione puntuale che premia i cittadini che producono meno rifiuti. Basta una calcolatrice tascabile per ottenere numeri evidenti anche a bambini delle elementari, appena affacciatisi nel mondo dei numeri. Quattrocento chili di rifiuti pro capite all'anno è una quantità corretta, anche se migliorabile al ribasso, rispetto ai 605 kg di media provinciale (dati 2010). L'eccesso di produzione di rifiuti è imputabile sia alla cattiva gestione del sistema, sia all'assurda commistione tra scarti dei cittadini e scarti delle imprese, un’assimilazione che confonde ad hoc le idee e porta a conclusioni errate. Se è vero che la popolazione è di circa 420 mila abitanti, moltiplicando per 400 arriviamo a 168 mila tonnellate annue, che ridotte del 70% (raccolta differenziata che può arrivare però anche all'80%) si riduce a 50.400 tonnellate, che trattte in un Tmb a freddo (Trattamento meccanico biologico) si riducono della metà. Il dato insomma che ne esce è che la necessità di trattamento è di 25.200 tonnellate annue di rifiuti residui. L'inceneritore è grande 5 volte. Questi numeri non tengono conto degli ulteriori margini di miglioramento. Attuabili con un impianto di estrusione per trattare le plastiche fuori consorzio Conai, recuperando a parte pannolini/pannoloni con un altro sistema meccanico che ne ricicla le varie frazioni senza bruciarne nemmeno un grammo, incrementando le frazioni riciclabili come calzature e tessuti, compostando il verde direttamente nei parchi, e via elencando. Fidenza, a cui deve andare il plauso di tutto il territorio, ma in particolare di Parma, dimostra come anche i centri più popolosi siano in grado di affrontare il problema rifiuti in modo corretto. I margini di miglioramento sono enormi e spesso non esplorati. Soragna, Roccabianca, Trecasali, Sala Baganza, Felino, Zibello, Sissa, Polesine, Mezzani, avevano già superato nel 2010 il 75% di raccolta differenziata, sfondando, nel caso di Soragna e Roccabianca, il muro dell'80%. Ma che senso potrà mai avere premiare questi cittadini virtuosi se poi l'inceneritore è grande 5 volte il necessario? A cosa serve lo sforzo del territorio di eliminare rifiuti indifferenziati quando il risultato non cambia e l'impianto ne brucerà la stessa quantità ? Che senso potrà mai avere bruciarvi dentro rifiuti arrivati da chissà dove mentre noi li abbiamo evitati? Insomma la domanda è questa: “A che serve a Parma essere virtuosi con i rifiuti?” Ci spieghino quali sono i vantaggi per i cittadini. Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR Parma, 22 marzo 2012 Sono passati 661 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma Mancherebbero 45 giorni all'accensione del forno, se ancora lo si farà

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