L'Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR - dal 2006 si è mossa per impedire la costruzione di un nuovo inceneritore a Parma, a 4 km da piazza Duomo, a fianco di Barilla e Chiesi, Ikea e ParmaRetail. Un mostro che brucerà 130 mila tonnellate di rifiuti all'anno e che inquinerà il nostro territorio per il futuro a venire.
martedì 5 giugno 2012
Credibilità in caduta libera
Lo slalom speciale del Pd centra tutte le bandierine
La necessità della chiarezza.
A Parma un consigliere comunale strepita per sapere il destino dell'inceneritore di Parma. Il consiglio non è stato nemmeno insediato, lui ha avuto 5 anni nella scorsa legislatura per sapere, ma non gliene poteva fregar di meno, allora era silenzio totale.
Oggi sussultiamo per le dichiarazioni dell'assessore Sabrina Freda che esulta per la scelta di Modena di abbandonare l'incremento della capacità dell'inceneritore locale.
Afferma la Freda: “Grande soddisfazione per il passo indietro compiuto dalla Provincia di Modena sulla nuova linea dell’inceneritore, lo reputo assolutamente opportuno. Hanno riflettuto e ciò è apprezzabile, anche perché la Regione si attiene a linee guida che prevedono una diminuzione della capacità dei nostri impianti di incenerimento”.
Insiste il comitato Modena Salute Ambiente, da anni in trincea per il depotenziamento dell’inceneritore: “L’obiettivo dovrebbe essere quello di ridurre anche la linea in funzione. Questo stop, dietro il quale ci deve essere qualcosa di grosso e di non ancora detto, non deve essere solo di facciata, deve comportare un reale cambiamento nella politica dei rifiuti di questa provincia”.
L'assessora all'ambiente indica la direttiva europea 98 come master plan della regione.
Allora non si capisce come mai si continui a sostenere che l'inceneritore di Parma sia necessario, che non ci sono alternative all'incenerimento, quando esponenti autorevoli dello stesso partito che siedono sullo scranno più alto in regione affermino l'esatto contrario.
Una slalom maldestro.
Qualcosa ci sta sfuggendo.
D'accordo che questo partito ormai vada in ordine sparso e ogni cespuglio viva in modo autonomo la propria esistenza, ma siamo di fronte ad un argomento dove non si può e non si deve improvvisare.
Stiamo discutendo di un problema spinoso, importante, che condizionerà il futuro della città e la prospettiva di salute del nostro territorio.
Il consiglio che possiamo dare al sindaco Pizzarotti, anche davanti a queste uscite così sgangherate, è quello di procedere ad una revisione puntuale di tutta la procedura autorizzativa che riguarda il forno inceneritore di Ugozzolo. Ci vuole anche per questo progetto una sorta di revisione contabile che dia modo all'amministrazione, e poi ai cittadini, di avere un quadro chiaro e aggiornato sulla situazione, che oggi assolutamente non esiste.
Lasciamo sfogare le impellenti necessità della minoranza: ha avuto anni e si è sempre disinteressata al tema.
Procediamo ad una analisi dettagliata per fare una volta per tutte chiarezza su tutto il percorso: autorizzazioni, responsabilità, costi, studi sanitari, piani economici e finanziari.
Chissà che non escano sorprese.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 5 giugno 2012
Sono passati
736 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
30 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
15 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno
Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI
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