sabato 14 luglio 2012

Lampade a basso consumo, rischio mercurio

Qualche anno fa, in provincia di Forlì, ad un bambino gravemente malato che viveva nelle vicinanze di un inceneritore venne fatta una biopsia che evidenziò la presenza nei suoi tessuti di particelle di tungsteno. Quasi certamente quelle particelle provenivano dalla combustione, nel locale inceneritore, di lampadine a incandescenza, visto che non sembra verosimile che un bambino si metta a sgranocchiare lampadine. Dalla fine del 2011 le lampade a incandescenza non sono praticamente più in vendita. La maggior parte delle lampadine in commercio oggi sono quelle elettroniche a basso consumo. Un fatto positivo per il risparmio di energia elettrica ma, in caso di cattivo smaltimento, molto pericoloso per l’ambiente. Le lampade a basso consumo infatti devono essere smaltite come rifiuti pericolosi perché contengono 5 mg circa di mercurio, oltre a fosforo, argon e circuiti elettronici. Ipotizzando l’uso di 3 lampadine per abitante, avendo la nostra provincia una popolazione di 435 mila abitanti, circa 1.305.000 lampadine elettroniche sono la dotazione ipotetica in essere. Ammesso che durino 7-8 anni (cosa che è vera solo in teoria) il ricambio annuo sarà di circa 186.400 lampadine, da smaltire ogni anno. Se non verranno raccolte e smaltite correttamente e andranno a finire nell’inceneritore di Parma o in una altra discarica si causerà la dispersione in ambiente di 0,93 kg di mercurio. Le agenzie americane EPA assieme alla FDA hanno stabilito come valore limite di esposizione al mercurio (proveniente sia dall’ambiente che dagli alimenti) 0,0004 mg/kg/giorno. Significa che per un bambino di 25 kg il limite massimo di esposizione al mercurio è di 3,65 mg/anno. Il contenuto di mercurio di un termometro di circa 500 mg è sufficiente ad inquinare l’acqua di un intero lago. Il mercurio come la diossina si va a fissare nei tessuti grassi e nell’encefalo e i danni sul sistema nervoso sono gravissimi: http://www.flcv.com/neurohg.html http://en.wikipedia.org/wiki/Mercury_poisoning Il problema del corretto smaltimento si pone a Parma sia con che senza l’inceneritore Come si sta muovendo oggi il comune di Parma su questo problema? Cosa sta facendo Iren al riguardo? Quali sono i quantitativi raccolti a Parma nel 2011? Il consorzio ECO-LAMP (www.ecolamp.it) raccoglie e ricicla le lampadine a basso consumo energetico tramite suoi cassonetti da posizionare in città. All’assessore all’ambiente del Comune l'invito a verificare lo stato dell'arte per poter garantire una corretta raccolta differenziata anche di questi pericolosi rifiuti. Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR Parma, 14 luglio 2012 Sono passati 775 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma Sono passati 69 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012 Sono passati 54 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

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