L'Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR - dal 2006 si è mossa per impedire la costruzione di un nuovo inceneritore a Parma, a 4 km da piazza Duomo, a fianco di Barilla e Chiesi, Ikea e ParmaRetail. Un mostro che brucerà 130 mila tonnellate di rifiuti all'anno e che inquinerà il nostro territorio per il futuro a venire.
martedì 10 luglio 2012
Iren e i 40 milioni
Certificati verdi a rischio per l'inceneritore di Parma
La frenesia al cantiere dell'inceneritore di Parma era evidente.
Poi ieri la notizia che si voleva perfino lavorare di notte, pur di procedere verso il traguardo.
Ma non si era compreso il motivo reale.
Ora finalmente si intravede una risposta plausibile.
Che come al solito ruota attorno ai denari, tanti denari.
Se Iren non accende il forno entro il 31 dicembre 2012, sfumano 40 milioni di certificati verdi.
Lo dice il decreto legislativo 28 del 3 marzo 2011, decreto “Romani” che recita all'articolo 25, comma 1: “La produzione di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili, entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2012, è incentivata con i meccanismi vigenti alla data di entrata in vigore del presente decreto, con i correttivi di cui ai commi successivi”.
Se l'impianto invece partisse dopo quella data la quantificazione degli incentivi subirebbe un drastico ridimensionamento, comportando una perdita complessiva stimata in 40 milioni.
Un dirigente del comune di Parma, in una caldissima assemblea pubblica di qualche anno fa, affermava davanti alla platea che non gli risultava che l'inceneritore di Parma avrebbe usufruito dei certificati verdi.
Ovviamente era una bufala, visto che senza incentivi questi impianti sarebbero diseconomici e le tariffe da applicare ai cittadini salirebbero alle stelle.
Lo Stato sostiene economicamente la produzione di energia da fonti rinnovabile ed inserisce le biomasse tra i combustibili incentivabili. E in Italia il termine biomassa ha una spiegazione “generosa”: la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l’acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.
Ma il sistema certificati verdi, che ha sostenuto tutto il comparto delle fonti rinnovabili (peccato che l'Italia abbia brillato per incentivare anche gli inceneritori), andrà a sparire entro pochi anni.
Il decreto Romani è chiarissimo: abbiamo davanti la progressiva scomparsa dei certificati verdi.
Gli impianti che entreranno in esercizio dopo il 31 dicembre 2012 non saranno più incentivati attraverso questo meccanismo ma con nuove disposizioni in tema di regimi di sostegno dettate dal d.lgs. 28/2011 stesso e da successivi decreti attuativi.
Sta passando l'ultimo tram della notte.
Ma il colosso energetico torinese/genovese lo sta per perdere.
Non è stato nemmeno piantumato tutto il fantomatico boschetto mangia polveri e dalla sua ultimazione deve passare un anno prima di dar fuoco alle polveri...
*
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 10 luglio 2012
Sono passati
771 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
65 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
50 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno
Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI
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