mercoledì 11 luglio 2012

Quello che vogliamo


La rivoluzione di Parma è in corso.
Ovviamente con i suoi tempi, che non sono quelli dei giornali, che come certi orologi bizzosi: continuano ad andare avanti senza rimedio.
Sarà un processo lento e impegnativo, noi speriamo anche inesorabile.
Mettersi al comando di una portaerei senza essere passati dal brevetto comporta un lasso di tempo dedicato al prendere confidenza col mezzo.
Non parliamo poi del fatto che il compito sia quello di condurla fuori dalle secche, anche se non si è responsabili dell'incagliamento.



E' una sfida, a cui tutta Italia guarda con comprensibile ansia.
E noi guardiamo alla sfida che ci riguarda, quella dell'inceneritore e della gestione corretta dei rifiuti, una cartina di tornasole per leggere il futuro della nostra città.
Al posto di un assessore che credeva le grigliate pericolose e gli inceneritori un toccasana, oggi c'è un sostenitore della nostra battaglia, quel Gabriele Folli che poche settimane prima andava negli incontri pre elettorali dei partiti a spiegare la proposta alternativa.
La svolta è evidente e certa.
Ora si tratta di concretizzare i passi necessari a raggiungere l'obiettivo.
Ma com'è fatta una città che vede i rifiuti come una risorsa?
Come la possiamo riconoscere?

Anche noi in questo caso andiamo avanti, spiegando una tela che ancora non c'è e i cui fili sono in queste ore raccolti di qua e di là per costruire un ordito convincente.
Una città a riciclo totale tiene in grande considerazione le regole dettate dall'Europa e la scala di importanza che la Ue ha indicato come road map indispensabile a raggiungere risultati soddisfacenti.
E una città di questo genere la si riconosce in base ad alcune sue caratteristiche che la collocano inequivocabilmente su un fronte ben preciso.
Per le strade non ci sono cassonetti: tutti i materiali sono infatti trattati e selezionati nelle case dei cittadini, nei locali delle aziende.
Le frazioni riciclate sono molteplici: carta, cartone, tessuti, calzature, pannolini, pannoloni, il vetro come monomateriale, la plastica assieme al barattolame.
E' incentivato e sostenuto il compostaggio domestico con sconti sulla tariffa.
La stessa tariffa è puntuale, quindi si paga per la quota di indifferenziato che si produce ma non per le frazioni riciclate.
In città ci sono diversi punti di prelievo di acqua del sindaco, per favorire la riduzione degli imballaggi e l'inquinamento dei trasporti.
Nelle mense scolastiche non si usano bottiglie di plastica ma acqua di rubinetto filtrata.
In tutti i supermercati ci sono prodotti alla spina.
E' sostenuto in tutto il territorio comunale la filosofia del km zero: quindi sviluppo dei prodotti locali, elaborazione di una etichetta del territorio, sostegno all'incremento dei gruppi di acquisto solidale.
La raccolta differenziata porta a porta è presente in ogni utenza ed in ogni situazione: cittadini e imprese, ma anche nelle mense, nelle palestre, nei mercati, nelle fiere, nelle feste all'aperto, nei centri sportivi, nelle piscine, negli uffici pubblici, negli ospedali, negli ambulatori.
Lo sfalcio del verde pubblico è trattato sul posto col compostaggio esteso anche ai cittadini che vogliono conferire in queste aree dedicate ai margini dei parchi e delle aree verdi.
Sono estesi e ben organizzati: piste ciclabili, aree verdi e piantumate, parchi, parcheggi scambiatori,  linee di trasporto pubblico a basso impatto ambientale, tetti fotovoltaici, illuminazione a led, incentivi all'efficienza energetica degli immobili, car sharing, bike sharing, car pooling.
Potremmo proseguire ancora a lungo.
Ma alcuni tratti fondamentali sono stati individuati.
E' una Parma differente da quella che conosciamo oggi.
E' una città migliore.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 11 luglio 2012

Sono passati
772 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
66 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
51 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno
Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

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