venerdì 13 luglio 2012

Incenerire a Parma, 80% più caro di Brescia

L'ennesima bufala sul forno. Non solo non risparmieremo, ma pagheremo lo smaltimento a peso d'oro. L'ultima speranza è caduta rovinosamente questa mattina, colpita a morte dalle cifre snocciolate dall'assessore all'Ambiente del comune di Parma, Gabriele Folli. L'inceneritore di Parma, oltre ai noti rischi sanitari, non ci farà risparmiare, ma anzi siamo davanti ad un vero e proprio salasso per le tasche dei cittadini. Il dato messo in luce è stato comunicato dal direttore generale di Iren Andrea Viero. Chiediamo all'amministrazione di mettere a disposizione di tutti i cittadini questi dati, in modo che ognuno possa accedere alle informazioni che la delibera del consiglio comunale del 2006 dava come obbligatoria nel percorso di trasparenza del progetto del Paip. Bruciare una tonnellata di rifiuti costerà a Parma 169 euro. “Però risparmieremo” era stato lo slogan utilizzato delle passate amministrazioni per strappare un qualche sorriso dalle facce perplesse dei cittadini, quando si prospettava loro la realizzazione dell'impianto di incenerimento di Ugozzolo. “Torneremo alle tariffe del 2008” era un altro claim che colpiva l'opinione pubblica e tranquillizzava gli animi. Ora conosciamo l'ultima verità direttamente dalla bocca del forno: bruciare ad Ugozzolo costerà un occhio della testa. Sale spontanea la domanda che tutti i cittadini di Parma, ma forse anche tutti i residenti della nostra provincia, si devono porre. E che devono subito rilanciare ai loro amministratori locali. Se oggi bruciare i rifiuti a Brescia costa 93 euro alla tonnellata, spiegateci quale allocco deciderebbe di bruciare a Parma per l'80% in più di quella tariffa. Perché 169 euro alla tonnellata significa che Parma sarà più cara dell'80%! Siamo, a nostro avviso, davanti ad una situazione molto grave, tariffe talmente fuori mercato da portare ad una segnalazione alla Corte dei Conti, visto l'enorme divario tra i due forni che sostanzialmente compiono la stessa azione. L'ente pubblico deve garantire ai cittadini di avere la migliore tariffa a parità di servizi. A Bergamo, a fronte di questa situazione, hanno deciso di snobbare l'inceneritore locale e di trasferire i loro rifiuti a Brescia. Crediamo che queste valutazioni, a questo punto, vadano davvero fatte anche a Parma. Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR Parma, 13 luglio 2012 Sono passati 774 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma Sono passati 68 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012 Sono passati 53 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

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