L'Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR - dal 2006 si è mossa per impedire la costruzione di un nuovo inceneritore a Parma, a 4 km da piazza Duomo, a fianco di Barilla e Chiesi, Ikea e ParmaRetail. Un mostro che brucerà 130 mila tonnellate di rifiuti all'anno e che inquinerà il nostro territorio per il futuro a venire.
lunedì 13 agosto 2012
Muro di menzogne
La pubblicazione su Parma Daily del Pef aggiunge un ultimo mattone sul muro di menzogne che ha caratterizzato l'affare inceneritore sin dagli albori.
Il progetto del Pai nacque su un presupposto sbagliato: dimensionare un impianto senza verificare le reali necessità del territorio.
Un calcolo a spanne, schiacciando l'occhiolino al progettista e futuro gestore.
L'ultima bugia venuta alla luce è quella pronunciata innumerevoli volte come verità, quella cioè che con l'inceneritore acceso le tariffe sarebbero scese nettamente allineandosi a quelle delle province limitrofe, Reggio Emilia e Piacenza.
Ma il Pef, in realtà, contiene altre verità.
Clamorosamente viene alla luce che i parmigiani, e con loro i residenti della provincia, pagheranno ancora più di prima lo smaltimento dei rifiuti,dato che, ovviamente, il costo dell'inceneritore sarà a loro carico.
Il bello (brutto) è che anche su questa verità (chi paga l'impianto) si sono raccontate favole.
Non un euro gli enti locali scuciranno per il nuovo inceneritore, tutto a carico di Iren Spa, che da società provata lo costruisce a sue spese.
Certo, per poi farselo ripagare profumatamente dai cittadini.
Badate che saranno “specialmente” i cittadini a pagare l'impianto. Notate infatti che le tariffe per i cittadini (170 euro) saranno più care di quelle per i rifiuti speciali (100 euro), gli scarti delle aziende.
Anche questa novità, finora non emerse alla luce, deve far pensare.
Se l'inceneritore è costato 200 milioni di euro di presume che ogni tonnellata di rifiuti bruciato sia fatta pagare alla stessa cifra, il contrario che far pagare secondo la clientela che si presenta.
Davanti a queste evidenze, crediamo sia ora che tutti coloro che tengono al bene di questa città si ribellino.
Perché noi dovremmo pagare 170 euro quando a Brescia se ne spendono 90, per lo stesso servizio?
A chi giova questo evidente regalo?
Noi crediamo urgente che i partiti, se ancora esistono, chiedano conto della vicenda.
Crediamo che i sindacati dei lavoratori e le associazioni di categoria, come i rappresentanti dei cittadini, pongano domande puntuali e ferme agli amministratori di oggi e di ieri, perché si presentino e rendano conto del loro operato.
Che spieghino ai cittadini la loro versione dei fatti.
Crediamo necessario riconsiderare seriamente i rapporti con la multiutility, oggi per Parma davvero poco utility, che dall'impressione di essere in procinto di spennare i cittadini.
Questa tariffe sono un scandalo, inutile nasconderlo.
E' scandaloso l'atteggiamento di chi ha portato avanti, sostenuto, e ancora oggi mostra condivisione per questo progetto.
Se mai c'è stato un momento in cui dire a gran voce basta, ebbene, eccoci arrivati.
Ora, in un caldo ferragosto del 2012.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 13 agosto 2012
Sono passati
805 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
99 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
84 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno
Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI
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