Forse da Bologna le comunicazioni stentano ad arrivare fino a Parma o forse il federalismo liberale è già stato fatto proprio dal Pd, ma siamo colpiti, positivamente, dalle dichiarazioni dell'onorevole Bratti, responsabile ambiente nazionale del Pd, sul tema dei rifiuti.
Dichiarazioni che forse a Parma devono ancora giungere, in particolare in piazzale della Pace.
Alessandro Bratti afferma, con una nota dell'11 settembre sul sito del Pd, che gli inceneritori sono una tecnologia superata dai tempi e che bisogna andare verso il recupero di materia adeguando l'impiantistica di conseguenza.
Colmeremo noi la lacuna informando il presidente Bernazzoli su che cosa dice il responsabile ambiente nazionale del suo partito, a meno che, appunto, con il federalismo ognuno possa andare per la propria strada a caso, secondo gli interessi di volta in volta individuati
Ma forse anche Bernazzoli dovrà riprendere la faticosa strada dell'adeguarsi ai tempi che cambiano, più velocemente di quanto egli si aspetti o speri.
A quanto pare infatti il partito è avanti e lui è rimasto indietro oppure non ha fatto l'upload della versione più recente del programma del Pd.
Noi, coscienti che le parole hanno un significato ben preciso, sostenendo fin da ora e pubblicamente le posizioni di Bratti, non possiamo che riportare per esteso tali dichiarazioni, perché tra l'altro sono concetti che potrebbero essere usciti dalla nostra fucina.
Dice infatti il dirigente nazionale del Pd: “Consapevole che gli inceneritori saranno necessari per altri 15 anni credo, come indicato dalla Direttiva europea 98/2008, che il Pd debba accelerare il superamento di questa fase per costruire quanto prima la Società del recupero europea. Si tratta di andare sempre di più verso la riduzione dei rifiuti prodotti attraverso un nuovo ecodesign, una maggior assunzione di responsabilità del produttore e sistemi di raccolta in grado di produrre materiale da riciclare di buona qualità, quali la raccolta domiciliare, oltre che ovviamente il recupero di materia. Tutto questo oggi è possibile. La crisi economica e una forte spinta sul recupero di materia da parte dei Paesi europei più virtuosi, stanno fortemente condizionando anche le scelte impiantistiche da fare a livello nazionale. Inoltre, le strutture adibite al trattamento dei rifiuti, al pari di ogni settore di questo comparto, stanno subendo una forte evoluzione grazie alla ricerca e alla tecnologia. Nel solco delle scelte riguardo alla green economy dovremo sempre di più puntare sulle cosiddette filiere corte e sul recupero di materia. Proprio la nostra Regione, in virtù delle scelte fatte nel passato in questo settore, e della forte dotazione impiantistica, può essere alla testa di una proposta veramente innovativa, capace di andare oltre agli attuali sistemi di smaltimento finali quali le discariche e gli inceneritori”
Aspettiamo ora la replica di Bernazzoli sul tema, commento che sarà senz'altro illuminante per tutti noi.
Per il resto sottoscriviamo parola per parola, ed aspettiamo i fatti.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 13 settembre 2010
-601 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, NOI lo possiamo fermare!
+105 giorni dalla richiesta a Enia del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore ci costerà molto di più di 180 milioni di euro?
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