sabato 2 ottobre 2010

Ops! Ci siamo dimenticati le ceneri

Ad aprile, appena dopo la manifestazione nazionale contro gli inceneritori, eravamo stati invitati in una trasmissione televisiva a discutere del nostro progetto alternativo, contrapposti all’allora presidente di Enia, Andrea Allodi, e ad altri 4 fautori del progetto di Ugozzolo.
La compagine dei sostenitori dell’inceneritore vedeva infatti anche gli assessori Ambiente di Comune e Provincia Sassi e Castellani, insieme al Presidente di Arpa, Giuseppe Dallara e Claudio Ferrari, progettista di Enia.



Dall’altra parte solo 2 sedie disponibili per i fissati del no all’incenerimento e del sì all'alternativa, il medico Manrico Guerra e Aldo Caffagnini.
Nel corso della trasmissione, il fu Presidente Allodi, incalzato dalle domande dell'associazione per la corretta gestione dei rifiuti, aveva individuato come destinazione delle ceneri (quasi 40.000 tonnellate su 130.000 tonnellate di rifiuti bruciati), un cementificio di Noceto, ed aveva fatto pure il nome di questa azienda, che con grande nonchalance avrebbe miscelato ceneri contenenti metalli pesanti, diossine e furani, con il cemento che verrà utilizzato per edificare case, scuole ed edifici pubblici.
Pensavamo dunque che, pur considerandola una scelta scellerata, Enia avesse le idee già chiare sulla destinazione di una parte così importante del ciclo dei rifiuti.
Oggi invece scopriamo, da un piccolo trafiletto apparso sui giornali lo scorso 24 settembre, che il “servizio di trasporto, smaltimento e/o recupero di ceneri e residui di filtrazione prodotti da impianti di termovalorizzazione”, per un valore di oltre 1 milione di euro, non è ancora stato affidato, e che il termine per la presentazione della domanda di partecipazione alla gara scadrà il prossimo 18 ottobre.
Una piccola svista, un'inezia.
Le opere edili sono già iniziate, tra un anno e mezzo il forno entrerà in funzione e ancora non sappiamo come e dove verranno smaltite 40.000 tonnellate di ceneri pericolose per la salute e l’ambiente di Parma. Anche se leggendo fra le righe del progetto il loro destino è evidente: nella discarica di servizio prevista dallo stesso piano di Enia.
Un plauso doveroso va rivolto a chi lo sapeva e in televisione non ha raccontato tutta la verità agli spettatori, in una trasmissione fatta apposta per doveva chiarire le idee ai poco informati cittadini di Parma.
Complimenti anche al presidente della provincia Bernazzoli e al direttore di Arpa Dallara, che pochi giorni fa sulla stampa dichiaravano perentori che l’inceneritore va avanti, perché bisogna chiudere il ciclo dei rifiuti nella nostra provincia. Chiudere come?
Semplice, con una bella discarica di servizio, zeppa di cenere tossica.
Sapranno spiegare come lo chiuderebbero altrimenti il cerchio con 40 mila tonnellate di ceneri tra i piedi?

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 29 settembre 2010
-587 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, NOI lo possiamo fermare!
+121 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore ci costerà molto di più di 180 milioni di euro?

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