lunedì 28 febbraio 2011

Dallara di Arpa: dall'inceneritore esce vapore acqueo

Dopo le dichiarazioni mendaci di Andrea Allodi e dell'ing. Ferrari a una tv locale
http://www.youtube.com/watch?v=N0jY8s_kKz8&feature=player_embedded
(99% delle cassette ortofrutta recuperate), dopo le infelici esternazioni degli assessori all'ambiente del comune (la grigliata di carne inquina più di un inceneritore) e della provincia (l'inceneritore non emette diossine), è la volta del direttore di Arpa Parma Giuseppe Dallara: "Dagli inceneritori esce vapore acqueo", come a lasciar intendere che si tratti di impianti salubri
http://www.youtube.com/watch?v=v-Iw0o3uCxE&feature=autofb
Stupore fra gli insegnanti e gli studenti del liceo classico Romagnosi dove, giovedì scorso, un'assemblea di istituto aveva trattato con la nostra associazione, l'assessore Castellani e il direttore Arpa, i temi ambientali e l'inceneritore in costruzione a Ugozzolo.


Dallara (a sinistra) con Castellani

Dallara ha poi rilanciato, invitando tutti a documentarsi, consultando un libro di don Moroni, insegnante a Parma.
Con tutto il rispetto per mons. Moroni e per la sua straordinaria carriera, converrà consultare prima lo studio di Jay e Stieglitz, le cui analisi quali/quantitative hanno permesso di individuare oltre 200 composti organici nei fumi provenienti dalla canna fumaria di un impianto di incenerimento di rifiuti municipali.
Un elenco non esaustivo, data la complessità dell'indagine, ma significativo, che rende l'idea della superficialità dei monitoraggi che tanto vengono sbandierati dagli organi preposti al controllo e alla salvaguardia della salute pubblica.
Basta monitorare una manciata di inquinanti quando se ne formano in realtà migliaia? Che attendibilità pretendiamo di raggiungere?
Occorrerà ricordare al direttore Arpa che dalla combustione del tabacco, un materiale estremamente omogeneo, sono state isolate 4000 sostanze tossiche, nocive e cancerogene (Robbins & Cotran, Le basi patologiche della malattie, Volume 1, Patologia Generale settima ed.).
Quante sostanze scaturiranno dalla combustione di materiale così eterogeneo come quello dei rifiuti, al cui interno troviamo l'intera tavola periodica degli elementi?
Chissà per quale motivo all'esame di patologia dobbiamo sostenere che il fumo uccide, mentre da adulti (magari con qualche carica istituzionale) possiamo permetterci di affermare che medicine, polistirolo, tetrapak, lampadine, fanghi, plastiche e chi più ne ha più ne metta, si trasformino in vapore acqueo in barba al padre della Chimica moderna (Antoine Lavoisier, chi era costui?) e in barba alle oltre tre tonnellate di PM10 in più ogni anno dichiarate perfino da Enia (ora Iren) a pag. 15 del Vol. D dello studio di impatto ambientale (senza contare il particolato secondario che supera ampiamente quello primario, con conseguente sottostima delle emissioni).
Le parole di Dallara (come quelle dei colleghi succitati) sono motivo di scherno per le mamme di Montale (Pistoia) che, contrariamente alle dichiarazioni tranquillizzanti delle istituzioni, si ritrovano nel latte materno le molecole emesse dall' inceneritore locale.
Giuseppe Dallara è una persona adeguata a ricoprire un incarico così delicato per una comunità che vive una situazione ambientale drammatica?
Noi crediamo di no e sarebbe opportuno che si facesse da parte.
Anche perchè è la stessa Arpa che studia il “vapore acqueo” degli inceneritori e il primo stralcio dello studio Moniter, uscito lo scorso settembre, ha dato risultati preoccupanti
Il “vapore acqueo” è stato individuato come causa di un incremento statisticamente significativo di parti pre termine: fumini un po' pericolosi, non credete?
L'Arpa Piemonte, che a quanto ci risulta non è covo di assatanati ambientalisti,
http://www.arpa.piemonte.it/upload/dl/Pubblicazioni/Gli_impianti_di_termovalorizzazione_dei_RSU/Comba.pdf.pdf
aveva studiato il problema delle emissioni degli inceneritori e i risultati li potete leggere tutti, senza che siano interpretati da terzi: cancro polmonare, sarcoma dei tessuti molli, linfomi non Hodgkin, incremento di mortalità nelle donne.
Come mai tutte queste preoccupazione per del vapore acqueo?

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 28 febbraio 2011
-433 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+273 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

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