Abbiamo letto con attenzione l'intervista rilasciata a Parma Repubblica online da Andrea Ardizzoni, direttore dell'Oncologia Medica e non ci sentiamo affatto rassicurate dai toni utilizzati, in special modo quando si accusa di terrorismo psicologico una delle studiose intervenute in un dibattito che ospitava pareri diversi e variegati.
Come mamme non ci rassicura essere al decimo piuttosto che al primo posto nella classifica dei tumori causati da fattori ambientali.
La relazione di Paola Zambon alla Commissione Consiliare
(Foto di Franco Saccò - Archimmagine)
Mettiamo invece al primo posto delle priorità il benessere dei nostri figli e delle nostre famiglie.
Il fatto che nessun rappresentante dell’ordine dei medici di Parma abbia assistito alla commissione consiliare, seppur invitati ufficialmente, ci dispiace particolarmente perché oltre che apprendere stralci delle dichiarazioni dai giornali avrebbero potuto ascoltare tutti i pareri esplicitati da 8 esperti in oltre 5 ore di seduta.
Voi medici avreste potuto ribattere direttamente in un confronto civile, ed obiettare a quei dati se vi risultavano distorti o non veritieri.
Avreste potuto esserci, ma le vostre sedie erano vuote.
Come mamme abbiamo preso permessi dal nostro lavoro, abbiamo lasciato i nostri figli dalle nonne, siamo rimaste in piedi 5 ore per capire se sia giusto aggiungere un'ulteriore fonte di inquinamento in una delle 5 aree più inquinate al mondo, quando ci dicono che abbiamo alternative meno impattanti.
Purtroppo non ci rassicura sentirle dire che i dati sono da interpretare, anzi ci mette ancora più in una situazione di sconforto sapere che nulla di quanto fate o analizzate sia oggettivo, ma tutto sia relativo, come guardare uno specchio da un lato piuttosto che da un altro.
Allora se i dati vanno interpretati quando danno un risultato negativo, vanno interpretati anche quando questo risultato sembra positivo, quindi nulla è vero, tutto è parziale e “interpretabile” a seconda di chi parla, a favore o contro una certa cosa?
La realtà che ci circonda parla da sola e quella non è “interpretabile”.
Noi ci basiamo su dati che sono davanti ai nostri occhi tutti i giorni.
Quante nostre amiche o conoscenti si ritrovano a convivere con tumori, loro o i loro bambini.
Non sono casi isolati, ognuno di noi ne ha presenti più di uno nella cerchia delle proprie relazioni.
I dati della dottoressa Zambon non hanno fatto altro che dare voce ad una realtà che noi sperimentiamo sulla nostra pelle quotidianamente.
Lei cita Verbania come paradiso naturale, dove inspiegabilmente la percentuale di tumori è più alta che a Parma. Ignora cosa c'è a Verbania. Un inceneritore, un gassificatore di rifiuti tossici, chiuso dai Carabinieri, a 30 km il sito chimico di Pieve Vergonte, uno dei luoghi più inquinati d'Italia, responsabile di inquinamento da DDT della falda acquifera dichiarato “Sito di interesse nazionale” per la pericolosità dell’inquinamento provocato. Un inquinamento pesante che scende nel Toce ed arriva al lago Maggiore.
Noi vogliamo crescere i nostri figli a Parma in un ambiente sano e chiediamo ai nostri amministratori ed alla comunità scientifica uno sforzo in più, per cambiare le cose, invece che accettare passivamente quello che sta succedendo.
Le mamme del GCR
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 25 marzo 2011
-408 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+298 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
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