martedì 17 maggio 2011

In Veneto una legge anti inceneritori

A San Martino Buon Albergo il Consiglio comunale ha approvato una mozione per portare in Regione lo stop al progetto di inceneritore di Ca' del Bue.
La svolta veneta è capitanata dai 3 sindaci che guidano la lotta contro gli impianti di incenerimento: Avesani, Zerman, Lorenzoni, primi cittadini dei territori che risentirebbero degli inquinanti emessi.
Ora sarà sufficiente che altri 4 consigli comunali votino la stessa delibera perché in Consiglio regionale possa essere assunto un progetto di legge non solo per lo stop a Ca' del Bue ma addirittura per lo smantellamento degli inceneritori attivi in Veneto.
La proposta è stata presentata come mozione nel consiglio comunale sanmartinese da Marco Braggion e accolta all'unanimità dopo alcuni aggiustamenti.
Sono solo 3 gli articoli previsti dal testo: nel primo si afferma che “la Regione vieta la costruzione di nuovi inceneritori, il potenziamento di quelli esistenti in Veneto e riconverte quegli funzionanti fino alla loro definitiva chiusura”. Il secondo articolo abroga le norme contenute nella legge regionale e nella delibera di Consiglio che fanno riferimento “alla realizzazione di nuovi inceneritori, al potenziamento e al mantenimento di quelli esistenti”.



Infine nel terzo articolo si invitano la giunta e il Consiglio regionale a operare affinché entro 180 giorni dalla pubblicazione della nuova legge siano modificate le normative del piano regionale dei rifiuti, “prevedendo la tipologia e la quantità degli impianti sostitutivi degli inceneritori previsti e di quelli funzionanti”.
La mozione ha aperto la discussione affinché tutto il Consiglio potesse esprimersi al di là dell'appartenenza politica. Il sindaco Valerio Avesani ha ribadito “la contrarietà sua e dell'intera giunta al progetto di Ca' del Bue”, ma ha fatto osservare, giustamente, “che non basta dire no, occorre affrontare il problema con delle soluzioni propositive. Il 19 maggio ci sarà in quinto incontro fra sindaci dei tre paesi più direttamente coinvolti (San Giovanni, San Martino e Zevio) assieme a un'altra decina di sindaci, in modo da formalizzare un accordo sul Piano ambientale integrato, perché non resti più nulla da portare all'inceneritore dopo una severa selezione dei rifiuti. Per questo accetto il testo della mozione, ma propongo di integrarlo con il riferimento al piano ambientale integrato”, è stato il senso del suo intervento.
Giovanni Galvani (Forza delle libertà) ha chiesto che ci sia anche da parte della Regione l'impegno a far produrre in modo più ecologico, contribuendo a ridurre o a eliminare la necessità di smaltire rifiuti non riciclabili. Si tratta insomma dell'eco design, che davvero consentirebbe la svolta verde reale della società.
Dopo un confronto fra i capigruppo ha preso corpo la mozione votata all'unanimità, che inserisce alla fine del terzo articolo del progetto di legge l'aggiunta della trasformazione degli inceneritori previsti e di quelli funzionanti “in poli ambientali integrati per migliorare ulteriormente la differenziazione dei rifiuti raccolti, affinché non ci sia nessuna forma di conferimento per l'incenerimento o il trasferimento in discarica. Inoltre la Regione si impegna a sensibilizzare le aziende a produrre in modo ecologico, riconvertendo gli imballaggi non riciclabili in riciclabili”.
“Sono soddisfatto perché la votazione è un esempio di quello che potrebbe essere la politica del futuro, quando si agisce in sintonia con tutti”, ha commentato Braggion ricordando che già il Comune di San Zeno di Montagna si è espresso a favore di questo progetto di legge regionale e che nella riunione dei sindaci la proposta può essere estesa ad altri Comuni”. “L'ambiente non ha colore politico e mi batterò per cercare condizioni di vita migliori per tutti”, ha aggiunto Galvani.
Positiva anche la riflessione del sindaco: “Su questo tema la maggioranza ha dimostrato di aver sempre cercato dialogo e massima apertura al confronto, perché l'obiettivo resta il bene di tutti i cittadini”.
Il nuovo formidabile attacco agli inceneritori, eliminati addirittura per legge, viene da una regione dove ci sono punte d'eccellenza del riciclo come il consorzio Priula Treviso, 78,73%, Belluno, 62,2%.
Vittorio Zambaldo ce ne ha parlato su larena.it
http://www.larena.it/stories/Provincia/251627__s_alla_legge_anti_inceneritori/

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 17 maggio 2011

-355 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.

+351 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

+29 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
Aderisci anche tu: boicotta Iren, digli che non finanzierai un euro dell'inceneritore di Parma

Nessun commento:

Posta un commento